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Giudice tributario
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Da: Zero di zero30/05/2025 21:54:22
Chissà che ne penserà la giustizia amministrativa…
Rispondi

Da: Oggi seconda prova30/05/2025 21:59:09
Eppur qualcosa si muove. Sempre nottetempo
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Da: Irregolarità30/05/2025 22:00:09
irregolarità? ..... Io non credo di avercela fatta. Ma potevano essere più cristallini. Qualche dubbio ce l'ho
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Da: Artemida30/05/2025 22:18:09
Se invece hai rispettato la forma ma manca la sostanza siamo a cavallo. Ma andate a dormire va
Rispondi

Da: Indicatore30/05/2025 22:24:28
La sentenza in sede di esame va redatta con tutti i requisiti, formali e sostanziali...il copia e incolla si fa quando si arriva alla poltrona
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Da: Artemida30/05/2025 22:25:06
Per diventare giudice tar o corte dei conti non richiedono le cagate formali, ci sarà una ragione.
Poi vedrete
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Da: @zero di zero30/05/2025 22:36:48
Mi sa che ci ritroveremo tutti quanti all'Ergife tra qualche tempo…
Rispondi

Da: Ergifender30/05/2025 22:42:58
Effettivamente hanno scritto anche loro Imu al posto di ici. L'errore formale non ha lo steso peso dell'errore materiale
Rispondi

Da: Compilatore sentenza30/05/2025 22:44:29
Non sono d'accordo con te Indicatore.
Io ho letto l'epigrafe solo la sera prima perchè ho iniziato a studiare per questo concorso usando le sentenze in rassegna sul mef.
E non ci sono sul sito le epigrafe.
In sede di concorso bisogna sapere millemila cose.
E ti dirò che lo ho trovato un concorso iniquo.
Ne vengo dal civile e la traccia la conoscevo nei dettagli, ma è comunque svincolata dal diritto tributario, a meno che non ravvisi il collegamento con la tassazione registro.
In un concorso così il civile dovrebbe essere legato a istituti di richiamo come le obbligazioni pecuniarie, o i diritti reali.

Ha anche poco senso quella sentenza perchè il tributario lo assaggi vedendo se una persona si muove bene sugli accertamenti, sulle presunzioni che possono usare gli Uffici, tutta la parte delle doppie imposizioni che si allacciano ai crediti di imposta.

Invece chiedono una cosa che in un mondo normale sarebbe banale: un credito prescritto lo è e punto.
Non è che un giorno l'ente si sveglia e intimazione, e tu hai l'onere di sostenere delle spese per paralizzare un credito già prescritto.
Ma hon ha il minimo senso ne dal punto di vista del sistema ne chiederlo ad un concorso dove la conoscenza del tributario la si saggia con argomenti di ampio respiro e connessi poi ad un aspetto più di settore.
Sono queste le prove di concorso.
Quindi non venirmi a dire che il candidato deve sapere il 36.
Proprio roba inutile mnemonica, che ti vai a vedere quando redigi il provvedimento.
I formati degli atti comunque esistono per quella ragione
Rispondi

Da: Ergifender30/05/2025 22:50:15
Qualcuno ha domandato in quanti hanno consegnato? Mi aspettavo un avviso ufficiale sul mef come per gli altri concorsi pubblicitari.
Rispondi

Da: Indicatore x compilatore 1  - 30/05/2025 23:31:13
Senz' altro il concorso è risultato iniquo sin dall' inizio, a partire da quella orrenda preselezione fino alle prove scritte.
Personalmente non ho avuto la possibilità di partecipare al concorso ( non so, a questo punto, se per mia fortuna o per mia sventura) ma da quello che leggo, la prova pratica era proprio brutta e per certi versi inappropriata, finalizzata a confondere stupidamente il candidato. Tra l' altro, neppure al corso che ho frequentato mi è capitata un caso pratico del genere. Concordo con te quando dici che avrebbero dovuto saggiare diversamente la preparazione dei concorrenti con argomenti di diritto tributario di più largo respiro, trasversali , in grado di fare affiorare la maturità del candidato. Purtroppo non è stato così. Anche l' argomento scelto per il tema di diritto civile non si attagliava molto alla fattispecie concorsuale.
Tuttavia, per questo concorso mi hanno insegnato a redigere la sentenza da cima a fondo, a partire dall' epigrafe fino a pqm, inclusa la firma dell' estensore.. Capisco che la sostanza prevale sulla forma ma la forma potrebbe essere anche sostanza.
Come dire, anche l' occhio vuole la sua pare
Rispondi

Da: @tutti31/05/2025 04:59:33
Le mattina alle ore 7 è stata sorteggiata la sentenza, il primo giorno. Ma chi ha assistito alla estrazione?
Rispondi

Da: Cucciolo731/05/2025 06:39:20
Tracce di ragionamento secondo me. Anche la sentenza. Volevano capire come ragionasse il candidato e quanto l'intuizione lo portasse a individuare la questione problematica
Rispondi

Da: Fraa29 31/05/2025 07:11:38
A mente fredda di tributario sostanziale che c'è stato?! Nulla .... Hanno fatto scelte inaspettate e strane
Rispondi

Da: ginepra15 31/05/2025 07:12:16
Per la decadenza , chi non ha trovato ls finanziaria, qualcuno ha pensato di utilizzare come nlrma generale l art 43 del 600?
Rispondi

Da: Ahhhh31/05/2025 07:18:07
Guardate che quelli sono i casi pratici che si trovano con frequenza nei giudizi presso le corti di giustizia ... La prima cosa che andava esaminata era la notifica dell'atto di accertamento, atto prodomico...
Rispondi

Da: Tutti scoraggiati 31/05/2025 08:07:26
Ahhh
Non era necessario perchè il contribuente con estrema fantasia della commissione riconosceva le rituali notifiche di tutti gli atti presupposti.
Ici era 2010
Notifica 2013.
Era dentro. Non serviva dire altro

L aspetto era la prescrizione in fase riscossione.
Ed era prescritto se seguivi l orientamento prevalente.
O non prescritto se usavi quella fantasiosa cass2025.

Civile si partiva da ssuu 2010 che risolvevano sulla clausola a prima richiesta tra fideiussione e garanzia, per poi arrivare alla giurisprudenza attuale che qualcuno ha riportato sopra dove la cassazione non esclude la compatibilità della clausola con la fideiussione ma richiede però l interpretazione sistematica del corpo contrattuale.
Poi si poteva aggiungere altro come escussione fraudolenta abuso diritto, astrattezza ecc.

L avallo non c entra nulla perchè è un titolo di credito e nemmeno un contratto
Rispondi

Da: Ahhhh31/05/2025 08:25:50
X tutti scoraggiati, analisi perfetta, complimenti .
Ok capito il problema per la sentenza, concordo che la questione da sciogliere era la prescrizione.
Rispondi

Da: Titolo di credito31/05/2025 08:49:07
È la cambiale o l'assegno. L'avallo è la firma apposta dal terzo per garantire il pagamento della cambiale o dell'assegno.
Rispondi

Da: lucia84 31/05/2025 09:04:22
@Tutti scoraggiati
Non era necessario perchè il contribuente con estrema fantasia della commissione riconosceva le rituali notifiche di tutti gli atti presupposti.
Ici era 2010
Notifica 2013.
Era dentro. Non serviva dire altro

No, assolutamente. Nella memoria il contribuente non riconosceva le notifiche degli atti presupposti. Ma, pur ammettedole per assurdo, eccepiva la prescrizione
Rispondi

Da: Tutti scoraggiati 31/05/2025 09:04:30
Titolo di credito
Il tema scritto in modo palese era: compatibilità della clausola a prima richiesta con la fideiussione.
Ed è un tema in cui già le sezioni unite tracciarono delle coordinate parlando di polizza fideiussoria.
Poi è stato approfondito negli anni successivi ed oggi la si ammette con la precisazione che l'interprete deve vagliare tutte le clausole, visto che con la garanzia autonoma il confine è labile (e qui c'è il discorso dell'accessorietà).
Ma comunque è un tema di cui si discute parecchio.

I titoli di credito sono fuori.
Un po' come chi nel tributario ha parlato di prescrizione decennale ICI.
A gravità siamo sullo stesso piano.

In bocca al lupo a tutti
Rispondi

Da: Tutti scoraggiati  1  - 31/05/2025 09:07:00
@lucia84
Infatti... ma pur riconoscendola tra 2015 e 2024 la prescrizione matura.
Visto che l'intimazione non ha obbligo di impugnazione. (Cass 2024)
Quindi con la cartella successiva ha detto giustamente : è prescritto.
Questo vale pure se riconosce le notifiche di tutti gli atti.

Con la cass25 dovevi ritenerlo non prescritto
Rispondi

Da: Maestri di niente 1  - 31/05/2025 09:14:57
Il problema non era in verità proprio la prescrizione, ma valutare se l'intimazione e atto impugnabile autonomamente o facoltativamente.
La prescrizione segue ove lo si qualifichi facoltativamente impugnabile. Ma e' un problema successivo. L'impugnabilità' dell'intimazione e' il cuore della sentenza, non la prescrizione.
Poi basta averlo sollevato e risolto nell'uno o nell'altro modo. Ma parlare di prescrizione senza aver parlato dell'impugnabilita' Dell'atto di intimazione non vuol dire niente -.-'
Era anche l'ultimo periodo della traccia. Il contribuente eccepisce la prescrizione affermando che l'intimazione è atto facoltativamente impugnabile perché non compreso nell'articolo 19.

Inutile farsi maestri senza capire poi troppo. -.-'
Rispondi

Da: Insisti sui31/05/2025 09:19:53
Titoli di credito. Avallo è una fideiussione cambiaria. Se non distingui tra titolo di credito e fideiussione cambiaria….annamobene!
Rispondi

Da: Tutti scoraggiati 31/05/2025 09:45:01
Se proprio vuoi metterla in termini logici - tralasciando sentenze fantasiose - la prescrizione matura indipendentemente dal fatto che un atto sia impugnabile o meno perchè opera sul piano sostanziale in termini di estinzione del diritto.
Quindi per quel che mi riguarda non ha nemmeno senso dire che l'atto è facoltativamente impugnabile.
L'hanno fatto per dare una argomentazione "normativa" e direi di stampo processuale.
Ma se un diritto si prescrive, si prescrive. Si estingue e tanti saluti, tanto che la pronuncia ha carattere dichiarativo.

Poi sono intervenuti con questa sentenza veramente fantasiosa nel 2025 facendo un discorso veramente al limite dell'assurdo.
In ogni caso calzava di più per la soluzione e probabilmente sarebbe preferibile per il concorso in sè.
Ma considerando i pochi partecipanti penso che passerà un po' di tutto, salvo strafalcioni gravi (avallo e prescrizioni decennali o pqm di rigetto).
In bocca al lupo a tutti
Rispondi

Da: Se vabe31/05/2025 10:00:15
Non è proprio così
In tributario se tu non impugni l'atto presupposto che è impugnabile, il diritto si consolida e non puoi più far valere il vizio impugnando l'atto successivo. Non è che si prescrive e si prescrive. Ma che stiamo a di ?
Quindi, la questione è cosa succede se non impugni l'atto presupposto.
Fiumi di giurisprudenza da decenni. Mi sembra molto semplicistica la tua affermazione, perdonami.
L'intimazione di pagamento è solitamente atto a valle di una cartella e ove questa sia stata validamente notificata può' essere impugnata solo per atti modificativi e impeditivi intervenuti tra la cartella e l'intimazione (diversamente, in caso di difetto di notifica, possono farsi valere anche vizi dell'atto presupposto).
Si è sempre discusso nella dell'esito della non impugnazione dell'intimazione per fatti impeditivi intervenuti dopo la cartella. Mica è una questione nuova. Ma è l'antetatto necessario per parlare della intervenuta prescrizione (il tributario gira così eh).
La giurisprudenza qualificando l'impugnazione come facoltativa, salvava l'omessa impugnazione dell'intimazione.
La cassazione, anche giustamente e per niente fantasiosa, cambia rotta considerato che l' intimazione altro non è che l'avviso di mora.
Come fai a parlare di prescrizione senza parlare della possibile impugnazione del primo atto con cui la stessa può essere eccepita.
C'è un po' di confusione sulla successione degli atti -.-'
Rispondi

Da: Se vabe31/05/2025 10:05:05
Mi sa che fai grande confusione con il processo civile.
Il tributario è un giudizio impugnatorio. Se non impugni l'atto impugnabile, il diritto si consolida. Non è affatto come dici tu. -.-'
Che si prescrive e si prescrive.
Sì sono inventati l'impugnazione ?!!!
Direi di evitare di dire cose a sproposito.
Rispondi

Da: Ma tu guarda31/05/2025 10:07:44
un po': io ho parlato di avallo, prescrizione decennale e pqm di rigetto
Rispondi

Da: ginepra15 31/05/2025 10:11:40
Art 43 dor 600?
Rispondi

Da: Il problema o 1  - 31/05/2025 10:11:47
L'utilità di questo forum è che partecipano tutti: anche chi al concorso non si è seduto e chi non si è mai cimentato in un concorso per il ruolo da magistrato. Ma il confronto è sempre utile.
Rispondi

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