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Quanti di voi sono avvocati ma hanno lasciato per un concorso pubblico?
10148 messaggi

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Da: laurea in legge carta igienica12/03/2017 21:10:07
Veniamo alla realtà diffusa riguardante i comuni mortali.
http://www.salvisjuribus.it/la-crisi-della-professione-forense-fra-reale-disagio-e-presunta-ignoranza/

La crisi della professione forense fra reale disagio e presunta ignoranza
La scelta operata da un Collega di Verona, di cancellarsi dall'Albo forense al fine di partecipare ad un concorso comunale bandito per coprire un posto di becchino, è balzata agli onori della cronaca tanto quanto, o forse di più, di quella compiuta dal Collega di Milano che ha abbandonato la Professione per aprire, insieme alla compagna futura Notaio, un bed&breakfast.
Tra i due casi, si ritiene più eclatante quello dell'Avvocato veronese, in quanto, piuttosto che una decisione dettata altresì dalla voglia di buttarsi in ciò che piace realmente, essa pare essere finalizzata esclusivamente a superare un disagio, quello di non riuscire a vivere dei proventi dell'attività forense.
E' indubbio che la crisi delle professioni in generale sia dettata da svariati fattori, tuttavia quella che ha colpito il settore del diritto pare avere matrici ben precise, come l'assenza del numero chiuso per l'ingresso all'Università e l'eccessiva concorrenza di studi legali.
Peraltro, la nuova normativa forense (Legge 31 dicembre 2012, n. 247) ed il Regolamento recante disposizioni per l'accertamento dell'esercizio della professione (Decreto 25 febbraio 2016, n. 47) - i quali hanno introdotto la contestuale iscrizione all'Albo ed alla Cassa forense, oltre che il pagamento delle somme previdenziali a pena di cancellazione dall'albo - appaiono acuire una già difficile situazione economica.
In particolare, fra tutti i fattori generanti difficoltà finanziarie, quello dell'obbligatoria corresponsione dei contributi minimi, considerati troppo elevati, è ampiamente il più sentito, soprattutto perché indipendente da una reale e sufficientemente adeguata produzione di reddito.
Di qui è nata la protesta degli Avvocati (giovani e meno) nei confronti della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza forense, inizialmente partita da Catania; in tale contesto si è, altresì, inserita la sentenza n. 7353/2016 con la quale il T.A.R. del Lazio, rinviando al Giudice del Lavoro la trattazione del merito, ha esaminato ben 10 presunti motivi di illegittimità del Regolamento di attuazione dell'art. 21 della L. 247/2012 della Cassa forense.
Per quanto la Cassa forense sia un sistema solidaristico e vada indubbiamente difeso, si ha tuttavia la percezione che l'intero scenario normativo voglia, più che garantire libertà, autonomia, indipendenza ed un adeguato trattamento pensionistico, produrre uno sfoltimento degli Albi attraverso la cancellazione degli Avvocati che non raggiungono un reddito sufficiente ad assolvere il pagamento del contributo minimo soggettivo.
Non a caso, nonostante l'art. 21, comma 9,  della nuova disciplina dell'ordinamento della professione forense sancisca che " La Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense, con proprio regolamento, determina, entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, i minimi contributivi dovuti nel caso di soggetti iscritti senza il raggiungimento di parametri reddituali, eventuali condizioni temporanee di esenzione o di diminuzione dei contributi per soggetti in particolari condizioni e l'eventuale applicazione del regime contributivo", il Regolamento di attuazione dell'art. 21 della L. 247/2012 della Cassa forense non introduce alcuna nuova disposizione vantaggiosa per coloro che non siano nuovi iscritti ma versino in difficili condizioni economiche.
Non è opportuno né confacente entrare nel merito di una presunta violazione di norma primaria da parte del su citato Regolamento, soprattutto alla luce della già citata sentenza n. 7353/2016 del T.A.R. del Lazio, tuttavia, a ragion veduta possono nascere dubbi in merito al fatto che le disposizioni della Cassa si possano considerare connesse con la realtà quotidiana di chi, nonostante le difficoltà, voglia proseguire la professione forense per la funzione sociale che essa riveste, con dignità, decoro, diligenza ed autonomia.
Invero, se per i nuovi iscritti vi è una qual certa indulgenza, per coloro che, da sempre facenti parte della Cassa di previdenza e con redditi un tempo cospicui, hanno visto aumentare considerevolmente la contribuzione minima, ma diminuire enormemente il giro di affari in ragione della crisi economica, non si ravvede alcuna forma solidale; e neppure gli Avvocati più anziani aventi redditi alti considerano decorosi i compensi prospettati.
In conclusione, la crisi della professione forense è aggravata altresì da quello che appare un maldestro ed intempestivo tentativo di porre rimedio all'accesso illimitato alla professione, a scapito anche di diritti fondamentali dell'uomo. Tardivo in quanto, nella società odierna, la concorrenza dei neolaureati che entrano nel mercato del lavoro rende difficile il "cambio di rotta" ad un Avvocato di trent'anni, figurarsi ad uno di cinquanta.
Il disagio sociale è innegabile; coloro che asseriscono trattarsi di ignoranza in tema di previdenza e di demagogia devono ancora provarne la sussistenza.

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Da: Qui sembra che abbiano diritto di12/03/2017 21:46:20
lavorare solo l'eccellenze, mentre chi è - sulla carte - nella media dev'essere condannato all'oblio e alla disoccupazione. Ma smettiamola con le caxxate, suvvia.
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Da: Sette 12/03/2017 22:15:58

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Da: Io ho fatto 13/03/2017 00:08:00
Un master economia e finanza Bocconi, stage consob, laureato con lode con tesi in diritto bancario sulla crisi del mercato immobiliare del 2008.Leggo molto il sole 24 ore e conoscono 3 lingue.
Competenza in banche ho inizitoo nella gestione fidi, ora svolgo una mansione particolarmente soddisfacente.
Ovviamente sono un ragazzo che ha fatto la gavetta e ha capito subito fuori l'uni cosa fare.
Ripeto lo stipendio è quello attuale e ho solo 27 anni.Spero di migliorare la mia posizione lavorativa.
Inoltre, non sono fidanzato e in sede di colloquio l'ho specificato che non era una mia priorità è quindi di non preoccuparsi per paternità e cavolate varie.
Se si devono fare i straordinari li faccio e non faccio casini mettendo in mezzo i sindacati.
Il mondo del lavoro privato, così funziona.Se no optate per i concorsi pubblici.
Nel privato solo le eccellenze
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Da: Il mondo dei Robot 13/03/2017 00:51:10
Solo automi eccelsi.
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Da: laurea in legge carta igienica13/03/2017 07:02:30
Ecco i lavori per i comuni mortali, che studiano e si laureano in settori ove per lavorare, non bisogna emigrare all'estero, essendo richieste le capacità medie e non quelle del premio nobel.

Infojobs. Raddoppiano i posti nei servizi ambientali
mercoledì 8 marzo 2017
Annunci on line aumentati del 23% negli ultimi due anni. Ingegnere ambientale e risk manager i profili più maturi

Raddoppiano i posti nei servizi ambientali

Il 2016 è stato un altro anno positivo sul fronte occupazionale per le imprese italiane, che hanno proseguito i piani di assunzione iniziati negli anni precedenti, come confermato dall'ultimo Osservatorio Infojobs sul mercato del lavoro, che ha registrato un aumento del numero degli annunci on line del 23% negli ultimi due anni. Anche il settore dei lavori verdi testimonia questa tendenza incoraggiante, mettendo a segno un risultato nettamente migliore rispetto alla media del mercato e qualificandosi come il settore più dinamico in Italia tra il 2014 e il 2016. Lo scorso anno il comparto si è piazzato infatti al sesto posto assoluto per numero di annunci a livello nazionale, con una crescita del +93,9% rispetto al 2015. Il confronto con altri Paesi europei mette ancora di più in evidenza la dinamicità del comparto nel nostro Paese: in Spagna, per esempio, nel 2016 l'incremento è stato "solo" del +32,3% e il numero di offerte di lavoro è quasi la metà rispetto a quelle italiane (15.500 a 29.500).

«I nostri dati testimoniano la crescente importanza che il segmento Green riveste in Italia e le significative opportunità che può fornire per lo sviluppo del territorio e l'aumento dell'occupazione. Nel nostro Paese i Green Jobs sono ancora in una fase iniziale: crediamo quindi ci sia un grande potenziale di crescita e successo per coloro che intendono creare un'attività in questo campo - commenta Eva Maggioni, head of Field Sales & Customer Service di Infojobs -. Continueremo a seguire con molta attenzione l'evoluzione di questo mercato e, grazie al nostro punto di osservazione privilegiato sulle dinamiche del mercato del lavoro, puntiamo a diventare un riferimento per chi cerca e offre lavoro Green».

Il dettaglio dei settori Green più attivi in Italia mostra come la Consulenza manageriale e revisione sia nettamente il più ricercato con il 76,2% delle offerte di lavoro, seguito a distanza da Servizi Ambientali (15,8%), Energie Rinnovabili e Ambiente (3,2%), Organizzazioni no profit (2,3%) e Consulenza strategica (0,8%) che chiude la Top 5. In fortissimo calo il Turismo (-62,3%).

La categoria professionale più ricercata risulta essere quella di Amministrazione, contabilità e segreteria (20,6% del totale degli annunci sul portale), seguita a breve distanza da Vendite (20,2%). Al terzo posto troviamo Marketing e Comunicazione (17,4%), quindi Manifatturiero, produzione e qualità (8,6%) e Risorse Umane (6,5%). Questo indica probabilmente una crescita delle aziende che ora hanno la necessità di "staffarsi" in tutte le funzioni interne.

A livello regionale, il 20,5% del totale delle offerte Green sono concentrate in Emilia-Romagna, seguita da Lazio (12,1%) e Lombardia (11,8%). Tra le migliori cinque la Toscana (9,6%) e le Marche (9,1%).


Infine, i dati del portale Infojobs mostrano anche l'identikit del candidato che desidera lavorare nel mondo Green: tra i 26 e i 35 anni (43,9%), ha un'esperienza fino a dieci anni (69%) e una formazione per il 36,7% universitaria (laurea) e per l'8,6% post universitaria (master o dottorato). Il 38% dei candidati ha solo il diploma di maturità, segno che questa rimane una professione a elevata specializzazione.

I ruoli più maturi sono gli ingegneri ambientali, in possesso di un profilo versatile e ricercato nel settore servizi ambientali, il risk manager, che può lavorare sia in azienda sia in società di consulenza per aiutare a definire le line di sviluppo economico, l'ingegnere energetico, un profilo sempre più ricercato per le rinnovabili, e il tecnico meccatronico, il quale grazie alla crescente integrazione tra meccanica ed elettronica, è una figura trasversale richiesta in molti settori Green.

I cinque settori più rilevanti da cui provengono i profili dei candidati sono: Turismo (21%), Energia Rinnovabile e Ambiente (17,6%), Carta e Plastica (16,5%), Agroalimentari (14,4%) e Consulenza manageriale e revisione (13,1%).
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Da: Sette 13/03/2017 21:21:05

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Da: 8otto13/03/2017 21:37:03
E' preferibile un impiego da becchino rispetto ad avvocato.
E' preferibile un posto di magistrato rispetto a funzionario pubblico.
E' preferibile un posto di notaio rispetto a magistrato.
E' preferibile un posto di ambasciatore rispetto a lavavetri.
E' preferibile una fidanzata bella e ricca rispetto a povera e brutta.
Rispondi

Da: Sette 13/03/2017 21:46:24

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Da: Sette 14/03/2017 22:21:58

- Messaggio eliminato -

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Da: disoccupazione avvocatizia16/03/2017 14:51:54


Un sistema automatizzato, in grado sostituire procedure che finora occupavano oltre 360 mila ore di lavoro l'anno degli avvocati. Il tema dell'automazione del lavoro riguarda sempre più da vicino i colletti bianchi. Lo confermano i dati sull'ultima soluzione lanciata dalla banca d'affari Jp Morgan. Il colosso finanziario ha lanciato COIN, sistema basato sulla tecnologia del Machine Learning, in grado di leggere e interpretare accordi commerciali e contratti di prestito in pochi secondi. La soluzione è in corso di sperimentazione da giugno dello scorso anno e sfrutta le capacità di apprendimento che le macchine sviluppano su stimolo dell'uomo. Dopo il robot scova-evasori e il sistema che concede prestiti in maniera automatica, ecco un'altra frontiera del Fintech, l'innovazione applicata al settore bancario e assicurativo.

Mansioni più creative per gli avvocati della Jp Morgan

Jp Morgan Chase & Co., la più grande banca americana per numero dipendenti, impiega oltre 240 mila lavoratori in tutto il mondo. Tra questi anche decine di migliaia di avvocati, che nelle intenzioni del colosso americano potranno così cominciare a dedicarsi a mansioni meno ripetitive e più creative rispetto alla redazione e rilettura di contratti destinati ai milioni di clienti della banca. L'acronimo COIN che dà il nome al sistema automatizzato, non si riferisce alla traduzione letterale del termine (moneta, ndr), nonostante sia sinonimo di monetizzazione ed efficienza delle risorse dei lavoratori. COIN sta per Contract Intelligence, ennesima variante dei sistemi basati sull'intelligenza artificiale. Una tecnologia che da un lato automatizza e sostituisce una mole ingente di mansioni in diversi settori e dall'altro consentirà a Jp Morgan di cancellare in un colpo solo errori d'interpretazione che finora - secondo le stime della banca - riguardavano 12 mila contratti l'anno.

shadow carousel
Jp Morgan, come funziona il robot-avvocato
[Esplora il significato del termine: Un sistema automatizzato, in grado sostituire procedure che finora occupavano oltre 360 mila ore di lavoro l'anno degli avvocati. Il tema dell'automazione del lavoro riguarda sempre più da vicino i colletti bianchi. Lo confermano i dati sull'ultima soluzione lanciata dalla banca d'affari Jp Morgan. Il colosso finanziario ha lanciato COIN, sistema basato sulla tecnologia del Machine Learning, in grado di leggere e interpretare accordi commerciali e contratti di prestito in pochi secondi. La soluzione è in corso di sperimentazione da giugno dello scorso anno e sfrutta le capacità di apprendimento che le macchine sviluppano su stimolo dell'uomo. Dopo il robot scova-evasori e il sistema che concede prestiti in maniera automatica, ecco un'altra frontiera del Fintech, l'innovazione applicata al settore bancario e assicurativo. Mansioni più creative per gli avvocati della Jp Morgan Jp Morgan Chase & Co., la più grande banca americana per numero dipendenti, impiega oltre 240 mila lavoratori in tutto il mondo. Tra questi anche decine di migliaia di avvocati, che nelle intenzioni del colosso americano potranno così cominciare a dedicarsi a mansioni meno ripetitive e più creative rispetto alla redazione e rilettura di contratti destinati ai milioni di clienti della banca. L'acronimo COIN che dà il nome al sistema automatizzato, non si riferisce alla traduzione letterale del termine (moneta, ndr), nonostante sia sinonimo di monetizzazione ed efficienza delle risorse dei lavoratori. COIN sta per Contract Intelligence, ennesima variante dei sistemi basati sull'intelligenza artificiale. Una tecnologia che da un lato automatizza e sostituisce una mole ingente di mansioni in diversi settori e dall'altro consentirà a Jp Morgan di cancellare in un colpo solo errori d'interpretazione che finora - secondo le stime della banca - riguardavano 12 mila contratti l'anno. shadow carousel Jp Morgan, come funziona il robot-avvocato ]
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Da: disoccupazione avvocatizia16/03/2017 15:01:15


Compensi in calo, carichi di lavoro raddoppiati, eccesso di burocrazia, costi fissi e pressione fiscale alle stelle. Chiedete a qualsiasi professionista: i problemi sono diversi, il risultato è lo stesso. Non solo imprenditori, la crisi ha reso gli iscritti a ogni ordine meno ricchi e più stressati: commercialisti, avvocati, medici, ingegneri architetti, eccetera. Enrico Lera, presidente dell'Ordine dei notai di Brescia, ritiene sia in atto un «fenomeno di proletarizzazione da cui nessun professionista è escluso». Già: pure i notai, casta per antonomasia, lamentano un drastico calo dei redditi a fronte di un'impennata dei costi e delle ore di lavoro. «In provincia di Brescia ci sono 94 notai operativi (di cui 31 donne) e 124 sedi disponibili: significa che 30 posti sono vacanti. I praticanti, 11 nel 2017, sono in diminuzione da anni e siamo preoccupati per il calo delle vocazioni».

Il settore soffre per il crollo delle transazioni immobiliari - principale fonte di entrata per i notai - e l'abolizione dei tariffari, che ha reso gli onorari soggetti al libero mercato. Non solo: lo Stato chiede sempre più adempimenti (anti-riciclaggio, certificazioni energetiche eccetera) e gli studi devono mantenere lo stesso numero di dipendenti degli anni d'oro. «Non vogliamo sembrare antipatici: eravamo e restiamo dei privilegiati ma i nostri redditi si sono ridotti del 40% rispetto a dieci anni fa. Le procedure d'asta non colmano il vuoto lasciato dalle transazioni immobiliari e c'è stato un aumento vertiginoso delle pratiche burocratiche». Anche nella ricca Brescia, il 70% dei notai ha redditi netti mensili tra i 5 e i 7mila euro. Prima della crisi si viaggiava su una media da 10mila euro al mese. «Siamo chiari: si tratta di tanti soldi e non possiamo lamentarci. Per diventare notaio, però, ci vogliono anni di studi e investimenti cospicui in materiale didattico, d'aggiornamento e da ufficio. Abbiamo un rischio d'impresa e fino a 30 anni, sottolineo, svolgiamo il praticantato senza guadagnare un euro: mentre io passavo l'estate a studiare 10 ore al giorno, i miei amici andavano in vacanza e compravano casa. I giovani notai oggi fanno gli stessi sacrifici ma saranno meno fortunati di quelli della mia generazione, prima di consigliare a mia figlia questo lavoro le farei una lunga chiaccherata». I problemi sono diventati noti e l'Ordine non nasconde preoccupazioni per la crisi delle vocazioni. I praticanti in provincia di Brescia, cioè i giovani in attesa di sostenere il difficile concorsone per diventare notaio a tutti gli effetti, erano 30 nel 2006, 19 nel 2007 e 11 nel 2016. «Solo un praticante su 15 passava il concorso notarile, oggi il rapporto è uno a quattro. Le cause sono due: i posti vacanti sono cresciuti e la professione ha meno appeal sui laureati in legge rispetto alla carriera da magistrato». Non tutti i mutamenti portano brutte notizie: le donne rappresentano oggi il 33% dei professionisti e, secondo i dati dell'Ordine, solo il 18% degli iscritti è figlio di notaio.
Rispondi

Da: ma i guadagni16/03/2017 15:52:39
Di un avv quanto sono in media netti all anno?
Rispondi

Da: disoccupazione avvocatizia16/03/2017 15:54:34

Cercasi medici a Matera: a vuoto
da un anno il bando per 14 posti
(da 74 mila euro l'anno)
L'sos di Pietro Quinto, direttore generale del l'azienda sanitaria pubblica di Matera: «Cerchiamo 4 ortopedici, 4 medici per il pronto soccorso, 4 radiologi e 2 specialisti in medicina generale».

L'avviso sul sito dell'Asm di Matera
Posto fisso, assunzione come dirigente medico in un ospedale pubblico, stipendio di partenza 3mila euro netti al mese. Uno si aspetta che per un impiego così qualificato e ricompensato ci sia la fila dei pretendenti. «E invece non sappiamo più come e dove chiedere: da un anno cerchiamo di reclutare medici ma non troviamo nemmeno pretendenti»: Pietro Quinto, direttore generale della Asm, l'azienda sanitaria pubblica di Matera non sa più a che santo votarsi al punto che ha lanciato quello che ha tutta l'aria di un Sos. Sulla home page dell'Asm campeggia un appello in cui si chiede a camici bianchi di tutta Italia di farsi avanti dopo che l'ultima chiamata, il 27 febbraio scorso è andata totalmente deserta. Una situazione a prima vista paradossale nell'Italia che mette il tasso di disoccupazione in cima ai suoi indici negativi.


La ricerca dei medici

Nel dettaglio, da circa un anno si cercano per gli ospedali di Matera e Policoro 4 ortopedici, 4 medici per il pronto soccorso, 4 radiologi e 2 specialisti in medicina generale. Basterebbe presentare i titoli e superare un colloquio, data la situazione di assoluta emergenza non è previsto nemmeno un concorso e si comincia a lavorare assunti con regolare contratto, che nel caso prevede una retribuzione lorda di base di 74mila euro l'anno. Eppure...«Eppure nessuno si presenta - racconta sconsolato il direttore - oppure accetta l'impiego e dopo pochi mesi, come è suo diritto, chiede il trasferimento ad altra sede. Noi proviamo a negarlo, adottiamo un atteggiamento che io definisco di legittima difesa ma senza risultati». Ma che cosa tiene alla larga un laureato in medicina da una città che pure ha avuto una fioritura turistica e culturale come mai le era successo nella sua storia? «Il nodo principale - spiega Pietro Quinto - è che in Italia le scuole di specialità sfornano pochissimi professionisti all'anno. Risultato: ci sono ormai più posti disponibili che pretendenti e i medici preferiscono sedi vicine a casa oppure grandi ospedali. Loro sono in grado di scegliere è un luogo come la Basilicata finisce penalizzato».

File e attesa

Le ricadute sul servizio sono immediate: al di fuori delle emergenze, i tempi di attesa per le prestazioni si allungano, la fila cresce anche per i ricoveri normali. Insomma è una battaglia quotidiana anche perché, in base alla legge, un medico ospedaliero non può lavorare più di 48 ore la settimana e ha diritto ad almeno 11 ore di riposo tra un turno e l'altro. Parametri che non sempre a Matera possono essere rispettati. Da questa situazione, che si protrae nelle dimensioni attuali da almeno un anno, è scaturito l'appello di ieri mattina. «I canali abituali di comunicazione - conclude il direttore dell'Asm - ormai non danno risultato, ci vediamo costretti a lanciare questa inusuale chiamata. Sperando che qualcuno si faccia avanti
Rispondi

Da: .................16/03/2017 15:56:27
Solo i migliori possono fare gi avvocati.
Gli scarsoni sono destinati  a morire di fame e farebbero molto meglio  a buttarsi sui concorsini per laureati falliti...
Rispondi

Da: .................16/03/2017 15:56:39
Solo i migliori possono fare gli avvocati.
Gli scarsoni sono destinati  a morire di fame e farebbero molto meglio  a buttarsi sui concorsini per laureati falliti...
Rispondi

Da: avvocato fallito16/03/2017 23:00:54
ma dove stanno questi concorsini da fallito?
Rispondi

Da: ..............16/03/2017 23:35:42
gazzetta ufficiale
Rispondi

Da: Scommetto che tra 20 anni16/03/2017 23:46:23
sarà ancora qui a scrivere di fantomatiche eccellenze avvocatizie, 'sto poveraccio. Argh.
Rispondi

Da: le eccellenze17/03/2017 07:54:11
I migliori non  fanno gli avvocati, ma i notai e i giudici oppure i dirigenti della pubblica amministrazione.
Rispondi

Da: ..............17/03/2017 09:18:04
i dirigenti PA  e i magistrati possono guadagnare 3000 forse 4000 euro al mese.. un grande avvocato ne guadagna 10.000.....
Rispondi

Da: ....n 17/03/2017 09:30:04
Pensate veramente che la bravura e le capacità si misurano con i soldi? Poverini...le eccellenze vincono i concorsi importanti e diventano personalità importanti nella società...gli avv guadagnano ma nn contano nulla, anzi vengono maltrattati dai clienti
Rispondi

Da: ............17/03/2017 09:36:15
avvocato fallito?
Rispondi

Da: fiscofico17/03/2017 13:26:13
I notai si lamentano perchè mai hanno guadagnato così poco superano i 70.000 euro annui, al mese 6.000 euro.
Magistrati in tirocinio ordinario alla nomina:  circa euro 2400,00

Magistrati ordinari con funzioni:  circa euro 2900,00, dopo un 1 ANNO E 6 MESI

Magistrato dopo la 1° valutazione di professionalità: circa euro 3.600,00, dopo 4 ANNI

Magistrato dopo la  3° valutazione di professionalità:  circa  (DOPO 1 ANNO dalla valutazione ) euro 4500,00,  dopo 13 ANNI

Magistrato dopo la  5°  valutazione di professionalità:  circa euro  5800,00, dopo 20 ANNI

Magistrato dopo la  7°  valutazione di professionalità: circa euro 6900,00, dopo  28 ANNI

DOPO 35 ANNI SERVIZIO SI ARRIVA DI FATTO AL MASSIMO euro 7500,00 NETTI MENSILI

La retribuzione media lorda dei magistrati ordinari (inclusi i contributi previdenziali e le imposte sui redditi), ammonta a circa 115.000 euro.

I MAGISTRATI AMMINISTRATIVI   PERCEPISCONO UNO STIPENDIO MAGGIORE E CHE POSSONO GODERE DI NUMEROSI INCARICHI CHE FANNO LIEVITARE NOTEVOLMENTE LA LORO RETRIBUZIONE REALE.

Tutti i magistrati sono esonerati da responsabilità civile e professionale.
Rispondi

Da: Grazia 17/03/2017 14:32:50

- Messaggio eliminato -

Rispondi

Da: Pietro Caliceti21/03/2017 19:24:12
Sul dramma che vivono molti avvocati in questi anni di crisi ho scritto un romanzo! L'Ultimo Cliente, ed. Baldini&Castoldi.  Sono certo che molti vi si ritroveranno...
Rispondi

Da: il nuovo che avanza22/03/2017 14:18:13
http://www.ansa.it/friuliveneziagiulia/notizie/2017/03/18/negoziazione-assistita-notaio-non-piu-indispensabile_8a427fa0-59d2-482a-bd93-97e6c4d4923c.html


Negoziazione assistita: notaio non più indispensabile
Primo caso in Italia, fanno tutto gli avvocati

(ANSA) - PORDENONE, 18 MAR - Per la prima volta in Italia, il Tribunale di Pordenone ha accolto il ricorso di due legali che hanno chiesto l'autorizzazione alla trascrizione nei registri immobiliari di un passaggio di proprietà nell'ambito di una pratica di negoziazione assistita tra due coniugi in fase di separazione. Il provvedimento, giudicato 'epocale', estromette di fatto la figura del notaio, non più indispensabile per questi atti. A redigere il ricorso sono state le avvocatesse Maria Antonia Pili e Graziella Cantiello, dell'Aiaf (Associazione avvocati famiglia e minori) rispettivamente presidente Fvg e componente del direttivo nazionale, che hanno definito il provvedimento una "rivoluzione copernicana". (ANSA).
Rispondi

Da: mmora 22/03/2017 14:39:08
ahahahah....questa risposta è talmente da sfigato, che stento a credere che ciò che hai scritto corrisponde al vero...#staisereno
Rispondi

Da: il nuovo che avanza23/03/2017 07:56:58
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/notai-inutili-con-la-negoziazione-assistita-fanno-tutto-gli-avvocati-la-sentenza-di-pordenone-2655983/

ROMA - Notai "inutili"? Con la negoziazione assistita fanno tutto gli avvocati. La sentenza di Pordenone. Il Tribunale di Pordenone ha accolto il ricorso di due coniugi che, nell'ambito di una procedura di separazione con l'istituto della negoziazione assistita, chiedevano l'autorizzazione alla trascrizione nei registri immobiliari di un passaggio di proprietà di un immobile.

"E' la prima volta in Italia", affermano i due legali che hanno assistito i coniugi nella negoziazione: si tratta, dicono, di un "provvedimento epocale" perché estromette, di fatto, la figura del notaio, considerato non più indispensabile in questo genere di atti. La notizia è dunque questa: è la prassi quotidiana nei tribunali, in questo caso l'istituto giuridico della negoziazione assistita, che rende superfluo il ricorso ai notai.

Secondo le avvocatesse Maria Antonia Pili, presidente regionale dell'Aiaf (Associazione italiana avvocati famiglia e minori) e Graziella Cantiello, componente del direttivo nazionale, che hanno redatto il ricorso, siamo in presenza di "una rivoluzione copernicana. In questo modo, infatti, deflazioniamo compiutamente il contenzioso per portarlo quanto più possibile fuori dai Tribunali. Con la negoziazione assistita evitiamo ulteriori sofferenze per chi è in situazioni familiari e psicologiche già precarie e scongiuriamo altri esborsi economici: il passaggio di proprietà è esente da tributi ed ora non è più nemmeno soggetto a ulteriori costi notarili".

Il caso, "che farà giurisprudenza", è quello di due ex coniugi di Fontanafredda (Pordenone) che hanno scelto l'istituto della negoziazione assistita per la separazione. Giunti a un accordo, la pratica per la cessione di un immobile dal marito in favore della moglie era ferma nella Conservatoria dei registri immobiliari dove era ritenuta indispensabile la garanzia o l'autenticazione del notaio.

Le avvocatesse Pili e Cantiello hanno fatto quindi ricorso al Tribunale, presieduto da Gaetano Appierto, che collegialmente ha accolto l'istanza: ora il Conservatore di Pordenone dovrà trascrivere il passaggio nei registri immobiliari senza notaio". Nella sentenza si spiega che "nella negoziazione assistita famigliare sono già previsti due avvocati, uno per ognuna delle parti: richiedere l'intervento di un'altra figura professionale contrasterebbe con la necessità di assicurare più funzionalità ed efficienza alla giustizia civile".
"La sentenza del Tribunale di Pordenone ha tolto il veto interpretativo alla legge, garantendo finalmente all'avvocatura la possibilità di procedere all'intero percorso della negoziazione assistita senza la necessità di rivolgersi ai notai per l'autenticazione finale in presenza di immobili da trasferire", commentano Pili e Cantiello. Di avviso diverso, ovviamente, i notai.
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Da: Si vabbè,23/03/2017 07:59:55
ma che c'entra con l'oggetto della discussione? Perverrà mai una risposta?
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