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Concorso MAGISTRATURA 2016
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Da: galloritmo01/06/2016 12:14:32
........ ma stiamo scherzando? Sei ancora giovanissima!
Rispondi

Da: per Sofia00101/06/2016 12:17:04
l'importante è non fare solo e soltanto la SSPL. In contemporanea fai pratica forense e altri concorsi che richiedono solo la laurea.
ciao
Rispondi

Da: Anonimo salernitano 01/06/2016 12:46:13
Purtroppo, su tutto il tema dell'accertamento dei cc.dd. "stati soggettivi" (sia del dolo "classico", ossia per un singolo evento; sia di quella peculiare forma di dolo - c.d. "di base" -, che copre eventi in successione logica e cronologica, chiamata dalla legge penale col nome di "preterintenzione"; ma anche, sebbene solo in parte, della "colpa") grava un'insanabile condizione di difficoltà: l'indagine per verificarne la presenza è sempre doppiamente indiretta (e quindi doppiamente soggetta ad errore giudiziario o doppiamente gravata da incertezza).

Nel sistema penale, tutte le prove sono infatti sempre "indirette". Anche quelle che la dottrina, seguita a ruota dalla giurisprudenza, chiama (indebitamente) "prove dirette", per differenziarle dagli "inidizi", di diretto non hanno alcunché.

Testimonianze (art. 194 cpp), esami delle parti (art. 208 cpp), e documenti (art. 240 cpp?? Vado a memoria, sono fuori e non ho il codice alla mano) di fatto prove "dirette" non lo sono affatto.

Ciò di cui il giudice ha infatti esperienza veramente "diretta" è la percezione uditiva dei flussi vocali del dichiarante-testimone o della parte (nel processo, infatti, li ascolta) e quella visiva o del pari uditiva del documento (audio, video, foto, scritti: li ascolta o vede o legge).

Ciò di cui ha diretta cognizione è il dato probatorio (il testimone udito, il documento percepito), e non la prova che il fatto descritto nell'imputazione sia o non sia avvenuto.

La prova che il fatto cristallizzato dal p.m. nell'imputazione sia o meno avvenuto è invece soltanto un'illazione di un fatto ignoto del passato a partire da un fatto noto del presente (appunto: ciò che ha detto il testimone o ciò che è riportato nel documento, audio/video/foto ch'esso sia)

Prova "indiretta" dunque, sempre fallibile e soggetta ad errori. Anche la testimonianza veridica é infatti sovente insidiata da fallibilità mimico-percettiva e mnestica (il fenomeno per cui il soggetto narrante rielaborazione il ricordo aggiungedovi del suo e di seguito autoconvincendosi che quanto aggiunto sia solo ricordo).
Figurarsi poi se, come spesso avviene nella prassi giudiziaria, il teste-narrante scientemente costruisce ex novo narrazioni di episodi di fatto mai avvenuti.

Il vaglio di attendibilità oggettiva e di credibilità soggettiva che il giudice deve sempre compiere su questi mezzi di prova dimostra ancor più come di "diretto", in esse, non vi sia proprio nulla.

La responsabilità di questo modo di nominare alcune prove ("dirette"), è remota. Precisamente, risale a Bentham e al suo ottocentesco trattato sulla prova giudiziaria.
Convinto che l'unico margine d'incertezza  nella ricostruzione dei fatti passati ad opera del giudice si celasse negli "indicia", Bentham sosteneva che il miglior rifugio per raggiungere la "certezza processuale" (ahimè, così la chiamava) fosse nella ricerca di prove "dirette", consistenti nelle testimonianze.
La stortura epistemologica é in seguito passata ai maestri della c.d. Scuola classica del diritto penale italiano (Lucchini in primis; ma anche lo stesso Carrara non rimase immune al fascino di distinguere le prove "dirette" da quelle "indirette"); e di lì, è giunta fino a noi.
E ancor oggi, in molte sentenze, purtroppo questa (falsa) distinzione può ancora leggersi; sentenze comunque confortate da larga parte della dottrina, intendiaci. Soltanto Franco Cordero si è davvero speso, con lodevole e incessante impegno, a mostrare l'erroneità epistemologica di questa ricostruzione (e i gravissimi danni che può portare nella quotidiana amministrazione della giustizia)

I futuri magistrati, o anche i neo m.o.t., che dovessero leggere quest'intervento, è ben che riflettano sin d'ora (e in futuro: costantemente) sul carattere sempre incerto e probabilistico di ogni prova; tutte, indistintamente. E della intrinseca fallibilità del loro operato come magistrati.
È una fallibilità che ha sempre connotato l'attività giudiziaria. Ed è bene che ciascuno se ne renda da subito conto.
Il "libero convincimento" del giudice non può essere uno schermo dietro cui nascondere facili scorciatoie probatorie o azzardate presunzioni ricostruttive dei fatti prospettati dal p.m.

Ma torniamo alla prova degli "stati soggettivi", da cui avevamo preso le mosse: se le prove su "fatti" sono "indirette", quelle sugli "stati soggettivi" sono doppiamente indirette.
Perché al primo stadio di incertezza (quello che deriva dal carattere induttivo di ogni forma di prova, soltanto in parte controllabile con le cc.dd. "regole di valutazione di cui ho dianzi parlato: l'attendibilità oggettiva e la credibilità soggettiva) in esse si aggiunge un secondo stadio, anch'esso per così dire intrinseco e al contempo "insanabile": nemmeno il testimone più accorto o il documento-video più preciso potranno mai cogliere la stato di "volizione", di "previsione" o di "rappresentazione" del reo.
Prove dunque doppiamente incerte, doppiamente fallibili; che infatti danno spesso adito a quelle comode scorciatoie di cui tutti abbiamo sentito parlare: "dolus in re ipsa", "non poteva non sapere", etc.

Formule e costruzioni, queste, che in un sol colpo abbattono la metà dei principi costituzionali che reggono il sistema penale (legalità, personalità del reato e della pena, finalità tendenzialmente rieducativa), e ne depotenziano seriamente l'altra metà (imparzialità, separazione dei poteri, soggezione alla legge)

Una delle più pericolose scorciatoie elaborate dalla dottrina negli ultimi trent'anni, e recepita integralmente dalla giurisprudenza, è quella fantastica (v'è del sarcasmo, qui) invenzione nota come "dolo eventuale": uno schema di "volontà indiretta" (quindi, una vera e propria "non-volontà") creato per punire a titolo doloso (e quindi più gravemente) fatti che invece andrebbero puniti a titolo "colposo".

Non mi soffermo sul punto, perché tanto la cosa è ormai consolidata nella prassi (forse il nuovo reato di omicidio stradale potrebbe far tornare qualcuno sui propri passi).

Rilevo soltanto, in chiusura, che uno degli elementi che sovente viene indicato come necessario perché un reo si trovi nello stato soggettivo di "dolo eventuale" é il "rischio" (nelle motivazioni, in particolare, si legge spesso di "accettazione del rischio dell'evento" o simili espressioni).

Ebbene, il punto è questo: che da un determinato comportamento "x" o da altri indici esterni (deos noscit quos!) il giudice si "liberamente convinca" che un soggetto abbia "accettato il rischio di ..." è precisamente una di quelle scorciatoie probatorie che dal versante processuale risalgono fino al crinale "sostanziale" del diritto penale, forgiando una nuova - ed extralegale! - categoria di ascrizione di un fatto ad un soggetto: il "dolo eventuale".

A tacer d'altro (ma si potrebbe davvero riempire un trattato con questo "altro") la categoria del "rischio" appartiene all'esclusivo dominio della "colpa" (e non del "dolo"). Per essa è stata elaborata sessant'anni fa e solo per essa ha un senso.
Regole di "cautela" (di diligenza, prudenza o perizia) che se osservate riducono il "rischio" di lesioni a beni giuridico di rilievo penale.

Soltanto per questo la categoria del "rischio", che testualmente non appare mai una sola volta in alcuna disposizioni del codice o delle leggi speciali, è stata importata nel diritto penale: per connotare la "colpa".

Poi, magicamente, qualcuno rilevò (trent'anni fa) che era "ingiusto" punire con pene lievi fatti di grave allarme sociale. E dalle proposte "de iure condendo" fece un vero e proprio salto quantico, passando ad ardite interpretazioni "de iure condito" dell'espressione: "è doloso .... quando l'evento è previsto e voluto come conseguenza della propria azione od omissione"
Costui - oggi pentito - sostenne che qualcuno può "volere" un qualcosa anche "non propriamente volendolo", ma soltanto in forza del fatto che si trovi in una condizione di "rischio" e che, accettandolo, comunque agisca.

Et voilà: ecco servito il dolo eventuale
Rispondi

Da: Anonimo salernitano 01/06/2016 13:10:43
Ovviamente, guardatevi bene dallo scrivere anche solo mezza virgola di quel che ho scritto io nei temi.
Il risultato sarebbe per voi, altrimenti, una non idoneità secca e diretta.

Il dolo eventuale infatti esiste e va distinto dalla colpa con previsione. Questo è ciò che la commissione si aspetta che venga detto. E io stesso mi guarderò bene dallo scrivere cose diverse.

Perché l'ho fatto allora?
Per finalità civica.

Sono convinto infatti che molte persone che qui leggono un domani saranno magistrati.

Sensibilizzare e far riflettere sin d'ora queste persone su temi importanti ha un evidente e positivo impatto civico.
specie perché dal concepirli in un modo o in un altro deriva la libertà o una pena per una persona (scusate se è poco).

Il forum potrà non essere una rivista scientifica (e di certo infatti non lo è).
Ma è probabile che raggiunga un numero elevato di futuri magistrati.
Più che scrivere sulla rivista o spiegare a ragazzi del terzo o.quarto anno di università (cose che entrambe ho fatto e continuo a fare).

Nessuna finalità autoelogiativa e nessun ritorno personale posso avere da qui (è chiaro).

Ma sapere di aver acceso un barlume di riflessione in persone che un domani eserciteranno funzioni pubbliche così importanti e così invasive nella vita delle persone, mi ripaga mille volte del tempo "perso" passato a scrivere qui.

"Fottuto idealista": così mi chiamò un professore al liceo.
Sì, lo sono.

E sono convinto che quanto ho scritto non potrà in alcun caso far del male a nessuno. Ma semmai, contribuire affinché un domani, una piccolissima parte di magistrati (e a leggere qui ve ne sono tanti) già da ora ha avuto chi li ha fatti riflettere, al di là delle routinarie domande del forum, su quanto sia socialmente importante il loro lavoro.

E su quanto è bene che adottino sempre uno spirito critico e riflessivo.

È il prezzo, ma al contempo il più alto pregio (secondo me) di chi ha scelto e vuole fare il magistrato.

Con questo vi saluto definitivamente.

Ci si rivedrà dopo le prove scritte

Anonimo salernitano
Rispondi

Da: galloritmo01/06/2016 13:46:08
........... ma vi è da augurarsi che la COMMISSIONE, lungi dal penalizzare, decida per contro di premiare, con qualche voto in più, in quanto maggiormente dotato di critica, chi,  consapevole della "fantastica", strumentale, utilitaristica, artificiosa "invenzione" del dolo eventuale, ne metta in rilievo, ANCHE le negatività o criticità, sopra mirabilmente sintetizzate da anonimo salernitano.
Rispondi

Da: Strettamente confidenziale01/06/2016 13:50:16
@Anonimo
posso ancora confidare in una fulgida senile carriera di profiler (qui invece c'è ironia :)), perchè riesco sempre a riconoscere l'attitudine non casuale alla spiegazione che "arrivi" quando mi ci imbatto.
Grazie di avermi virtualmente riconciliato con la categoria del sensato. Il dolo "eventuale" è una di quelle cose che mi inducono da sempre a pensare che fortunatamente non devo campare (in senso stretto) di diritto: perchè su questo mi si aprirebbe un bel capitolo di obiezione di coscienza.
L'ammissione è superflua, ma la faccio in leggerezza: da giurista della domenica pomeriggio (sempre che piova o vado al mare) non potrei comunque campare di diritto, se non rimettendomi a studiare in modo serio. Cosa che non accade oggi.
Quindi sono quasi in imbarazzo per l'avvenuto inserimento in discussioni tra te e QI, all'evidenza di altro livello. Mi scuserete entrambi, spero. E' che proprio non resisto alla sfida dell'esercizio mentale, anche se lo strumentario è assai arrugginito.
In bocca al lupo per luglio!
Rispondi

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Da: Maria Giovanna01/06/2016 13:59:38
Cedo stanza doppia dal 2 luglio (notte) all' 8 luglio (mattina) presso il mercure roma west (mostacciano) a pochi minuti dalla fiera. Prezzo 340 euro. Se interessati contattatemi in privato a marinomariagiovanna@yahoo.it
Rispondi

Da: Bah 01/06/2016 14:04:31
Io ho trovato gli ultimi post di anonimo davvero utili anche se parecchio tosti da capire..... li ho dovuti leggere più volte per cavarci fuori qualcosa............ ma alla fine mi hanno fatto capire cose che prima ignoravo del tutto.... Perciò comunque vada grazie mille!!! E in bocca al lupo per luglio!!!
Rispondi

Da: sofia00101/06/2016 14:38:39
Grazie per i consigli e per l'incoraggiamento. Al momento mi trovo all'estero, sto svolgendo uno stage di ricerca presso un'università che concluderò a breve. Io ho intenzione di fare la pratica, almeno per un periodo, perché penso di aver molto da imparare. Mi piacerebbe tenermi aperte mille strade, come chiunque immagino, però non so fino a che punto mi convenga togliere troppo tempo allo studio. Non vorrei ritrovarmi a lavorare cento ore in uno studio legale (gratis) e a non aver tempo per studiare. Proprio perché mi sento "vecchia" vorrei ottimizzare il tempo, per quanto possibile. Quanto agli altri concorsi proverei tutto, anche solo per imparare a gestire l'ansia. In bocca al lupo a voi!
Rispondi

Da: @decalogo01/06/2016 15:17:15
Bizzarro che tu senta la necessità di specificare la località di esercizio della regola n.9.
E' per far sapere che frequenti la Scuola?
Rispondi

Da: x decalogo 01/06/2016 15:30:07
ma quindi sei un mot???
Rispondi

Da: ma perché.... 01/06/2016 15:38:41
ma perché scusate, rientra nel programma di tirocinio trombare a scandicci? sarebbe interessante
Rispondi

Da: Ahahahah!!! 01/06/2016 15:56:46
Bella questa!!!!! :)
Rispondi

Da: ...01/06/2016 15:58:20
sinceramente il fatto che le parole di anonimo ti hanno fatto capire cose che prima ignoravi posso dedurre che non hai molto aperto un manuale di penale. Dato che quello descritto in bel modo da lui sono le nozioni che trovi nei manuali ...
Rispondi

Da: Bah 01/06/2016 16:07:58
guarda io sto studiando dal fiandaca e certi collegamenti proprio non ci stanno
Rispondi

Da: E nulla.01/06/2016 16:25:13
Non ce la si può proprio fare a essere deduttivi usando il congiuntivo.
Pazienza.
Rispondi

Da: m .....01/06/2016 16:25:17
I collegamenti si fanno con la logica ........
Rispondi

Da: CEDO 01/06/2016 16:27:19
Ventilatorino portatile a batteria utilissimo contro il caldo fuori i padiglioni.
Per info e costi: ventilatore_port@gmail.com
Rispondi

Da: galloritmo01/06/2016 16:32:26
l'eccellenza di anonimo sta nella sua capacita' di ragionamento e di collegamento; nell'essere in grado di adoperare, padroneggiandoli, gli istituti  base del diritto penale, che non sono molti, a differenza i quelli civilistici; non e' necessario e anzi non basta, passare ore ed ore a memorizzare un testo, rischiando di pascolarvi sopra improduttivamente. Occorre impadronirsi della materia. Anche appassionarsi ove possibile. I manuali, tutti, nessuno escluso, ed ogni testo piu' o meno specialistico, costituiscono solo strumenti.
Rispondi

Da: galloritmo01/06/2016 16:34:40
esatto, con la logica, la vera arma vincente
Rispondi

Da: Ahahahah!!! 01/06/2016 16:34:51
ei cedo ma sei serio? ti prego dimmi che ci stai prendendo per il culo....
Rispondi

Da: CEDO 01/06/2016 16:42:39
Per il culo? Io? mai! Anzi fa una cosa. fammi un bonifico da 200 euro e poi aspetta che ti mando il ventilatorino. Ok? Dai sbrigati che stanno a finì
Rispondi

Da: @galloritmo01/06/2016 16:46:13
Non c'era solo padronanza degli strumenti di base, rileggi bene.
Alla base c'è chiarezza e linearità di pensiero, certo.
Poi c'è anche tecnica espositiva, fluidità di scrittura, sintassi impeccabile, abilità narrativa, capacità di sintesi.
Non sono doti comuni e non si "acchiappano" semplicemente avendo padronanza di principi base.
Diamo a Cesare, siamo onesti: i principi fondamentali sono alla portata di tutti, con sana e faticosa applicazione alla materia.
Il resto è esperienza sul campo: avevamo qui un ottimo docente, non un semplice cultore della materia.
Se hai visto solo padronanza degli istituti di base, sei un lettore distratto.
Rispondi

Da: galloritmo01/06/2016 17:09:40
.......... no, hai perfettamente ragione: sono stato frettoloso. In "anonimo" vi sono diversificate doti di molto sopra la media, tipiche di un ottimo docente.
Rispondi

Da: win01/06/2016 17:11:50
Ragazzi ho superato da pochissimo gli orali di magistratura. Un consiglio che mi sento di poter dare è cercare si di dimostrare la propria preparazione ma anche di scrivere in modo semplice e fluido, così da rendere immediatamente comprensibile ai commissari il tema svolto. Correggono tantissimi temi e considerazioni troppo complesse non necessariamente risultano vincenti.
Credeteci sempre e...in bocca al lupo!
Rispondi

Da: Bah 01/06/2016 17:16:09
Concordo. chiarezza comprensibilità e fluidità sono davvero indispensabili. infatti quello che ho apprezzato di più nei post di anonimo è lo stile chiaro comprensibile e fluido. mi piacerebbe davvero sapere scrivere così
Rispondi

Da: win01/06/2016 17:26:03
Si ma quello che voglio dirvi è che non sempre è necessario o comunque condizione indispensabile scrivere temi "perfetti" per superare le prove scritte. Viene attribuita molta importanza anche alla capacità di ragionamento ed alla chiarezza espositiva; anche in relazione a temi redatti in modo semplice.
Rispondi

Da: Bah 01/06/2016 17:31:04
E meno male! Sennò qui è una tragedia! Chi il fattore k ci assista!
Rispondi

Da: zaffiro7 01/06/2016 18:02:36
infatti, io che sono semplice per es, vincerò sicuramente !
Rispondi

Da: zeffirella 01/06/2016 18:08:52
Oh! finalmente ti sei rifatta viva zaffirella! Adesso il forum è di nuovo come prima! Che hai fatto in questi giorni che eri sparita? Trombato a tutte le ore?
Rispondi

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