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Concorso MAGISTRATURA 2016
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Da: Totò u curtu22/04/2016 16:13:04
Io già zappo e vivo nella pagliara, l'unica cosa che mi manca è la ragazza, ma invece tengo una capra che ne fa le veci (e a volte pure le feci).
Comunque io nella campagna di Corleone ho tanto tempo per pensare e filosofeggiare sulle cose di maggistrati, e tengo una laura in legge buttata in un angolo, che ogni tanto mi ci pulisco pure il culo quando ho finito le foglie secche (una volta la Caritas mi ha portato la carta igenica, ma non mi ci trovo).
Allora se a Luglio alla fiera di roma trovate uno un pò rozzo, con le ciabatte e la zappa, sono io, che vengo a filosofeggiare con i professori invece che con le capre, che magari forse mi capiscono maggiormente.
Rispondi

Da: @totò u curtu22/04/2016 16:28:31
ma ci potiamo conoscere ?
Rispondi

Da: Esimio toto 22/04/2016 18:10:17
Quanto vuoi per un giro con la tua capra? Fai lo sconto per chi conosce a memoria ogni scena di toto che visse due volte? se ci fossero più magistrati come te l Italia sarebbe un posto migliore. Cioè sarebbe tutta Sicilia
Rispondi

Da: Ore di studio 22/04/2016 19:01:31
Per gli orali di avv studiavo 14 ore al gg, e gli ultimi 20 gg 17 ore...., mi stavano cadendo i capelli dallo stress...  Volere è potere.
Rispondi

Da: @ ore di studio22/04/2016 20:08:44
Addirittura ..........
Rispondi

Da: ma infatti22/04/2016 20:11:12
gli state a crede.,
Rispondi

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Da: PANICOOOOOOOOOOOO!! 22/04/2016 20:23:21
Ragazziiiiiiii!!!
Cavoli, mancano solo 2 mesi e mezzo agli scrittiiiiiiii!!!!!
Praticamente siamo arrivatiiiiiiiiiii!!!!
Rispondi

Da: ......................22/04/2016 20:28:31
Avessi detto 2 settimane e 1/2 (niente doppi sensi dedicati a Zaffiro, eh?)
Rispondi

Da: Diamond 822/04/2016 20:35:22
25 Aprile sul Caringella.  2000 pagine!!! 
Rispondi

Da: Per Ore di studio22/04/2016 21:18:20
Così tiri le cuoia prima degli scritti
Rispondi

Da: i capelli22/04/2016 21:25:38
sono ricresciuti col titolo di avvocato, oppure gli hai dato addio definitivamente?
Rispondi

Da: zaffiro7 22/04/2016 21:40:40
idea geniale: partecipare a Rischiatutto, mi faccio interrogare sul diritto, vinco sicuro, mi faccio un bel bottino e mi pago gli studi per mag. Come la vedete ? Carina come idea.
Rispondi

Da: Genio dei riassunti22/04/2016 22:07:52
Con il q.i., la memoria e la capacità di apprendimento di una persona normale avreste dovuto iniziare a prepararvi fin dai tempi dell'asilo, 2 o 3 mesi in più o in meno non fanno alcuna differenza, l'importante è andare a testa alta e sicuri di sè a prendersi le 3 NI che non hanno mai fatto male a nessuno, anzi bene, per crescere in umiltà.
Rispondi

Da: Scandalo planetario 22/04/2016 23:05:10
Il Padrino, parte seconda, ridoppiato integralmente non si può proprio vedere!!!
Al Pacino e Roberto De Niro sono doppiati da cani!!
Rispondi

Da: Ho finito ora23/04/2016 03:11:08
Ho finito adesso belli miei. Oggi 19 ore di studio anziché 20 e ho concluso in bellezza: finalmente ho terminato amministrativo...quando ho visto l ultima pagina sulle "astreintes" mi sono commosso e mi è tornato alla memoria il giorno in cui ho iniziato. Ragazzi è una sensazione bellissima finire un libro ! Vi auguro una serena notte *_* con affetto
Rispondi

Da: Non è mica23/04/2016 10:33:35
troppo normale. 20?
Avere la fortuna di non dover pensare ad altro nella vita è un privilegio. Ma non è troppo normale, dando per scontato l'avere almeno 25-26 anni.
Significa non avere relazioni, amici, lavoro, impegni di sorta.
Si può diventare bravi magistrati, passando dall'astrattezza di un libro alle decisioni sulla vita delle persone, senza aver mai sperimentato direttamente cosa sia la vita reale?
Boh.
Rispondi

Da: Totò u curtu23/04/2016 11:14:53
A vita reale? Gli amici che se la sono cantata con la polizia... A fidanzata che batte sulla strada che vai allo Zen e tiene l'hiv... la capra che fa il latte a un giorno si e a due no...
Quando stavo al fresco avevo tanto tempo per studiare e cose di maggistrati... bei tempi...
Rispondi

Da: Secondo me 23/04/2016 12:30:07
Secondo me, l'utente "Totò u curtu" vincerà il concorso e, per la legge del contrappasso, finirà per lavora in una procura distrettuale antimafia!
Rispondi

Da: Totò u curtu23/04/2016 12:52:16
Ma lassia perdere, che se ripenso all'ultima volta che ho fatto all'ammore con la mia fidanzata mi viene voglia di diventare finocchio: mi sono dovuto mettere due preservativi, le mutande di gomma, la muta da sub, lo scafandro di palombaro, e per maggiore sicurezza ho pure tappato le giunture con lo scotch, che in confronto mi arrapo di più sui volumi del Bianca non aggiornati del 1985!
Rispondi

Da: la fidanzata23/04/2016 12:58:18
e vedrai che io sto a aspetta' te, che dai il concorso!
Rispondi

Da: Totò u curtu23/04/2016 13:06:33
Ma se io per caso mi succede un incidente che divento intelliggente e vinco il concorso, la fidanzata vecchia la mollo un calcio in culo e mi prendo una umile immigrata del terzo mondo che ci posso regalare un anello di 2 euri e quella e contenta, e la porto a vivere in rulott, pure che ho lo stipendio statuale, che lo stipendio me lo spendo per i cazzi miei e mica per la fidanzata, che ci dò l'anello di 2 euro e la faccio vivere in rulott, che tanto è povera immigrata ed è contenta che è meglio di quando viveva in pakistan.
Di serio, non scerzio!
Rispondi

Da: per non e'' mica23/04/2016 13:12:47
............hai ragione, non dovrebbe essere cosi': a mio avviso occorrerebbe rivedere in toto i requisiti di accesso al concorso e alla magistratura, per affidare le sorti della giustizia a persone mature, di esperienza. Prima dei 35 anni, in sostanza, e senza alcuna previa esperienza di lavoro nell'ambito della PA o nell'avvocatura, non dovrebbe essere consentito l'acceso alla magistratura; naturalmente non e' solo questione di eta'.
Invece, stando alla bozza di riforma di cui si parlava due settimane fa su questo forum, vi sara' un allargamento a coloro che appena laureati, abbiano conseguito il titolo con un voto di 108 e riportato una certa media in alcuni esami, non inferiore a 28. Insomma, ancora una volta, per beneficiare le scuole private per la preparazione al concorso, si cerca di alargare la platea dei titolati, includendo anche i neolaureati con voti alti.
Ma siamo sicuri che gli attuali esamifici universitari siano fededegni della preparazione "eccelsa" di tanti neolaureati da 15 anni a questa parte? 
Rispondi

Da: a proposito23/04/2016 13:48:32
della tua ultima domanda, stando alle parole fresche fresche di noto magistrato di Cassazione, la risposta sarebbe no: non solo non siamo sicuri che le università siano luogo di eccelsa preparazione, ma esattamente il contrario.
Racconta che, chiamato a sedere in commissione di esame di abilitazione di avvocati, chiedendo un esempio di "negozio giuridico" si è sentito rispondere col nome di una libreria specializzata in testi giuridici; o che, ad un altro abilitando, autodefinitosi molto preparato in diritto costituzionale, ha chiesto il concetto di giudice naturale e si è sentito rispondere che trattasi di giudice assegnato al cittadino fin dalla nascita.
A quest'ultimo ha risposto scherzando che, forse, il candidato si confondeva tra giudice naturale e angelo custode.
D'altra parte, noi stessi abbiamo testato con mano come per alcuni colleghi l'"alea contrattuale" sia concetto tanto estraneo alla propria cultura giuridica da essere facilmente confuso ed equivocato con una non ben chiara "area" contrattuale.
Vi è da dire che, lo stesso magistrato ha pubblicamente dichiarato che, messo letto il tema di civile di un paio di concorsi fa, aveva ammesso con la propria tirocinante che non sarebbe stato in grado di svolgerlo.
La riflessione del magistrato è che vi sia una convergenza di elementi, a creare l'affanno della macchina giudiziaria: non ultimi il fatto che, rispetto ad anni passati, i concorsi annuali siano diventati molto più difficili; ma anche che il livello medio di preparazione universitaria dei candidati in magistratura sia indubbiamente sceso.
L'ipotizzata riforma non sembra la risposta migliore, non si può che concordare con te.
Rispondi

Da: ........... 23/04/2016 17:32:53
Abbiate pazienza, ma i concorsi e gli esami servono proprio per selezionare: tra tot candidati, si (dovrebbe) sceglie(re) i migliori, ossia quelli che hanno dato prova di maggior conoscenza, competenza e abilità nell'affrontare le prove loro sottoposte.
Se questo è vero (e, purtroppo, allw volte non é sempre così), la maggiore età o esperienza richieste non ha alcuna incidenza sulle presunte migliori o più approfondite capacità, conoscenze o abilità che il concorso mira a testare.
Sia chiaro, nemmeno l'abbassamento dell'età incide su questi requisiti, ma perlomeno lo stato si ha maggiori chance che entrino magistrati che possano restare in servizi 40 anni o più, invece che "soli" 30 anni o anche meno.
È tutta qui la "novità" della proposta che circola da qualche settimana.
Che poi, più che di novità si dovrebbe parlare di ritorno ad una vecchia e a lungo praticata scelta nelle strategie di reclutamento: per più di 50 anni infatti ai neolaureati è sempre stata consentita la partecipazione al concorso. E per più di 50 anni è stata la regola entrare in magistratura attorno ai 25 anni d'età.
E la magistratura italiana è sempre stata.tra le migliori d'Europa, anche 30/40 anni fa, quando si pescavano gli ora tanto vituperati "giovani" e privi d'esperienza, per fare i magistrati.
La maggiore esperienza di cui tu parli, quindi, non ha mai inciso sulla migliore o peggiore preparazione. Semplicemente, si tratta di un requisito non richiesto al neomagistrato, visto che una volta assunto dovrà svolgere un tirocinio di 18 mesi, nel quale (a quel momento, sì) potrà "fare esperienza".
Su un punto, però, sono d'accordo con te: il requisito (in aggiunta all'esser neolaureato) della media di voti e di laurea di un certo livello, non mi sembra appropriato.
Lo sarebbe se tutte le università conferissero lauree e valutassero gli studenti con lo stesso rigore e serietà.
Ma di fronte al fenomeno delle università private, di quelle "telematiche" (ebbene sì: vi informo che esistono anche quelle!) e delle università pubbliche, che dalla riforma "Gelmini" del 2010 non solo sono sempre meno finanziate, ma quel poco di finanziamenti che ricevono sono legati in parte al numero di studenti iscritti (che se venissero bocciati, calerebbero), in parte al numero di studenti laureati ogni anno (ciò, secondo i compilatori della riforma, dovrebbe rispondere al tanto sbandierato criterio del "premiare le università meritevoli"; mentre produce soltanto la corsa alla promozione indiscriminata, così da evitars il tracollo dei finanziamenti pubblici); di fronte a tutto ciò, richiedere un tot di voto alla laurea e un altro tot di media d'esami è requisiti profondamente irragionevole.
Non parliamo poi delle "scuole" di specializzazione per le professioni legali, altro baraccone inutile alla preparazione di chi le frequenta (che meglio si apprenderebbe soltanto studiando da sé) e utile soltanto per piazzare allievi di questo o quel professore in qualità di "tutor" o "correttore", consentendo a costoro di restare nel mondo accademico, che é loro precluso nelle vie tradizionali (per tante ragioni, una fra tutte il blocco del turn over perenne).
Tanto varrebbe a questo punto ammettere tutti i laureati al concorso.
Rispondi

Da: esattamente23/04/2016 18:16:31
................... tanto varrebbe a questo punto ammettere tutti i laureati al concorso.

...... ma quando parlavo di persone mature e di esperienza, mi riferivo non all semplice preparazione ma soprattutto alla maturita' ed alle esperienze di vita, che per coloro che affrontano questo concorso non possono che arrivare dopo i 35 anni, attesa la vita da reclusi in casa per almeno cinque o sei anni (e' la media) cui si e' "condannati" senza condizionamenti, dopo la laurea, per affrontare seriamente le prove.
Rispondi

Da: ........... 23/04/2016 19:17:43
Ma, perdonami, soltanto per capire: a tuo parere, fare esperienze di vita aiuta ad affrontare seriamente le prove d'esame (come a dire, a contrario, che chi non ha fatto esperienze di vita, affronterebbe le prove meno seriamente)??
Nel senso: davvero, secondo te, chi ha fatto esperienze di vita saprebbe affrontare più seriamente una traccia del tipo: "Delitti contro l'incolumità pubblica e legislazione speciale a tutela dell'igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, con particolare riferimento al concorso tra reato omissivo proprio e improprio", rispetto a chi ha soltanto impiegato il proprio tempo a studiare?
Bah... Io non ne sarei così convinta
Rispondi

Da: ........... 23/04/2016 19:25:44
Lo stesso quesito ovviamente vale anche per la maturità: davvero un candidato, proprio (o solo) perché "maturo" (ossia, da quel che ho capito, ultratrentacinquenne) sarebbe in grado di affrontare una traccia di diritto penale di quel tipo meglio di un infratrentacinquenne?
Secondo me, da questo punto di vista, maturità ed esperienze di vita sono inconferenti.
Piaccia o non piaccia il concorso è sempre stato, da decenni, strutturato così: proposta di un quesito tecnico, richiesta implicita di analizzarlo e risolverlo, valutazione delle analisi fatte e dello stile in cui sono state espresse.
Maturità, esperienze, età... Tutti requisiti che non rilevano affatto
Rispondi

Da: Certo come no23/04/2016 19:42:20
Rilevano in sede decisionale, però. E cioè, quando seduto sullo scranno del giudice penale, l'inesperto -in quanto giovane- dovrà decidere le sorti dell'imputato di turno.
Rispondi

Da: ........... 23/04/2016 20:15:52
E che vuol dire? Le sorti dell'imputato non dipendono mica dalle esperienze di vita del suo giudice!
Qui da noi si decide in base al diritto, non in base alla saggezza che il decisore ha acquisito e maturato col tempo!
E la conoscenza del diritto non la si acquista con la "maturità" o l'esperienza di vita, ma con lo studio.
Un buon giudice non è tale perché, avendo girato in lungo e in largo il mondo, ha acquisito molteplici esperienze di vita, ma perché, consocendo le leggi, quando le applica non le viola né le oblitera.
Questo è il mestiere del magistrato.
Chiaro poi che l'esperienza giudiziaria concreta è altra cosa e va anch'essa acquisita (e di essa dovrà quindi il magistrato acquisire esperienza). Ma ciò vale per qualsiasi lavoro o professione: più lo si fa, più s'impara a meglio comportarsi nel farlo.
E poi - insisto - vi sono generazioni e generazioni di magistrati entrati giovani e poi divenuti famosi, senza che la loro età abbia mai turbato alcuno: Borsellino entrò  in magistratura a 23 anni. Un altro (oggi noto) consigliere di stato, Francesco Caringella, a 28 anni si trovò ad esercitare le funzioni di giudice per le indagini preliminari al Tribunale di Milano, nel pieno delle vicende di "mani pulite"; e proprio grazie alla sua giovane età riuscì a  tenere il passo all'ingente mole di richieste che la Procura formulava di continuo (fu lui tra l'altro l'estensore dell'ordinanza di custodia cautelare per Craxi). Un altro noto magistrato, oggi presidente di cassazione (Giovanni Canzio), entrò a 25 anni in magistratura e come pubblico ministero prima, e giudice istruttore poi, ricevette più volte il plauso del csm per i propri provvedimenti.
Per non parlare poi del tanto nominato (quanto qui a volte vituperato) Bellomo, anch'egli entrato giovane in magistratura, attorno ai 24 anni, e anch'egli distintosi in servizio, tanto da passare dalla procura alla procura generale di corte d'appello dopo soli 3 anni di lavoro come pubblico ministero.
Ma gli esempi sono tanti: praticamente tutta la corte di cassazione è oggi formata da persone che da giovani, giovanissimi, hanno svolto funzioni giudicanti, senza che nessuno abbia mai recriminato loro d'essere "troppo giovani".
Insomma, il tutto per dire che questa storia dell'età non c'entra nulla con il "saper far meglio (o peggio)" il mestiere del giudice.
Come in ogni altro ambito della vita, contano la preparazione, le capacità e le opportunità.
Rispondi

Da: Certo come no23/04/2016 20:38:41
Mi spiace, ma non sono d'accordo. Mi porti esempi illustri e da me apprezzatissimi.. Ma, in quanto tali, eccezionali, per non dire rarità.
Tuttavia, temo tu non abbia colto il senso del mio intervento.
Il piano astratto della preparazione, non può - se non difficilmente - sovrapporsi a quello dell'esperienza. Sono sezioni diverse di un medesimo campo, ma distinte.
In altri termini: un conto è essere giuridicamente colti, perché si ha studiato e tanto; un altro è saper traslare sul piano del reale quelle conoscenze.
Nelle aule giudiziarie c'è la vita delle persone. Non le pagine di un libro, nè tantomeno quelle di un arido fascicolo.
La sensibilità nell'applicazione del dato normativo (laddove sensibilità è sinonimo di elasticità e contrario di rigorISMO ) te la dà l'esperienza, l'interazione con gli uomini.
Non 5-6 anni passati da monade, a studiare e basta.
Rispondi

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