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si può fare, rirosichiamo per la Dirigenza
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Da: e quando lo vinciamo noi01/02/2009 18:14:38
no, siamo inguaiati alla grande, alla fine non rosicheremo nemmeno più, visto che non ci sarà più nulla su cui rosicare.

Da: funzionario ribelle01/02/2009 18:20:31
purtroppo chi ha avuto avuto e chi ha dato ha dato e, come dicono con estremo cinismo i colleghi, mors tua vita mea per questo non si riesce a creare una certa unità dei funzionari. ognuno pensa al proprio giardino....

Da: speranza01/02/2009 19:34:37
unica speranza possono essere i pensionamenti forzati dei dirigenti con 40 anni di servizio, pur non avendo raggiunto i limiti massimi di età ( pare che ce ne siano  un pò in tutte le amministrazioni ).

Da: stella02/02/2009 14:22:02
Vedo che il malumore dilaga ma io sono convinta che la situazione di stallo attuale sia destinata a durare poco. La settimana scorsa ho sentito fare un discorso in un convegno da un noto economista e stamattina alla radio un'altro noto economista ha ripetuto lo stesso concetto: per far ripartire l'economia bisogna puntare sul settore pubblico, investire e sostenere il settore pubblico.

E chi sà che non ci scappi un bel concorso per dirigenti.

UP 

Da: xela02/02/2009 16:02:34
stella non e' malumore-

dati di fatto         1 non escono bandi;        2chi ha vinto gia' deve aspettare  e non viene chiamato vedi asp  dir.interni ;
3 le correzioni di prove di concorso per dir durano un po troppo( min lavoro e giustizia) ergo, non sono necessarie in modo impellente le risorse per concorso potendole bypassare, con gli incarichi dirigenziali) ed altro   vedi concorso agenzie dogane;.
5 il piano industriale di brunetta e' attuale , e' impegnativo per il governo e principalmente  e' da leggere;
6 il rilancio del settore pubblico attiene alle spese per investimenti grandi opere e non alle spese correnti ( risorse per la pa,stipendi );
7 anzi qui, in tale momento storico  si parla di riduzioni della spesa corrente ( stipendi , del personale, consulenze , i lavori precari con la pa inferiore ai tre anni etc)
si potrebbe arrivare con le spiegazioni fino a mille ...........
che e ' l' indice del nostro ottimismo ma la realta' e' quella sopra.....................

Da: e quando lo vinciamo noi02/02/2009 17:25:46
stella,
l'intervento di cui sopra ti ha stroncato.

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Da: speranza02/02/2009 17:30:16
le opportunità saranno sempre più scarse, mentre le schiere di rosiconi aumentano.

Da: Fabrizio02/02/2009 18:05:05
oppure ci trasferiamo tutti a Londra

Da: xela02/02/2009 18:06:33
Come diventare dirigenti senza concorso
di Sabrina La StellaVota1 2 3 4 5 Risultato  Strumenti utili    Carattere  Salva l'articolo  Invia a un amico  Stampa  Rss Segnala su OKNOtizie Sabrina La Stella

Un funzionario comunale può diventare dirigente provinciale senza passare per il concorso pubblico. È la prassi seguita dalla giunta Gasbarra per costituire la nuova squadra dirigenziale di Palazzo Valentini. Il turn over ha coinvolto più o meno tutti i servizi provinciali, a partire dalla Ragioneria (dipartimento II), fino a riguardare altri nove dipartimenti (II, V, VI, VIII, IX, X, XIII) e arrivare al Gabinetto del Presidente. In molti casi gli attuali dirigenti di dipartimento sono ex funzionari comunali, partiti da uno stipendio di circa 2mila euro mensili (cioè 30mila euro annui lordi). Oggi arrivati, grazie alla promozione da dirigente di prima fascia, a un guadagno di 55mila euro lordi, senza passare per la strada del concorso pubblico. Ma c’è di più. Alcuni ex funzionari comunali, oggi dirigenti provinciali, sono stati baciati dalla dea bendata ben due volte. Dunque si trovano a ricoprire contemporaneamente più ruoli dirigenziali all’interno dello stesso dipartimento (come nel caso del dirigente del servizio 1 e 2 del dipartimento VI, o del direttore del dipartimento IX, anche dirigente del servizio 1).
In questi casi l’amministrazione provinciale prevede che il secondo incarico assunto «ad interim» da uno stesso dirigente, (ossia nell’attesa di attribuire l’incarico a un nuovo dirigente), venga retribuito non per il totale della somma (55mila euro lorde annue) ma solo per il 30% della cifra, che va a sommarsi al primo stipendio dirigenziale.
In alcuni casi gli incarichi dirigenziali che si accumulano a vantaggio della medesima persona sono addirittura tre o quattro. Dunque il dirigente percepisce lo stipendio intero (55 mila euro) solo per il primo incarico, mentre per gli altri si deve accontentare del 30% per il secondo incarico e del 15% della somma per tutti gli altri (terzo o quarto incarico).
Probabilmente il fenomeno è dettato dalla penuria di personale dirigenziale. Fenomeno mai affrontato dalla giunta Gasbarra attraverso regolare concorso, tanto da ricorrere all’assegnazione diretta a un esterno (dirigente servizio 4° dipartimento VIII). È strano come invece il personale provinciale dirigenziale di lungo corso in molti casi sia stato retrocesso, o confinato a mansioni del tutto diverse rispetto a quelle sempre esercitate (come nel caso dell’ex capo-gabinetto di ragioneria, o dell’ex dirigente dell’Ufficio Europa e del servizio I e II). La mancanza di personale a Palazzo Valentini è in ogni caso comprovata dal fatto che la giunta margheritina ha dovuto assumere, dall’inizio del mandato a oggi, ben 140 comandati provenienti -

altro caso
Ogni anno 500 assunti. Senza concorso
Regione, l´eredità Cuffaro. Precari e arrivi dagli enti dismessi: organico record
di Emanuele Lauria
L´unico modo per entrarvi è essere parente di una vittima di mafia. L´unico modo per uscirne è avere un congiunto ammalato. Storia di una prigione chiamata Regione siciliana. Prigione dorata, se è vero che per anni è stata la meta agognata di centinaia, migliaia di giovani dell´Isola. Il posto fisso per eccellenza. Oggi non è più così.

L´amministrazione lasciata da Cuffaro è il regno dei paradossi. Negli ultimi otto anni non si è fatto un solo concorso pubblico eppure il numero dei dipendenti è salito alla quota record di 20.781. Il personale un giorno sì e l´altro pure viene additato come destinatario di prebende e privilegi eppure nel dicembre scorso è sceso per la prima volta in piazza per chiedere miglioramenti economici. E ora di nuovo nel tritacarne, i regionali, per quegli aumenti generalizzati in arrivo, proprio alla vigilia delle elezioni. Sono diventati oggetto dello scontro fra i candidati governatori Finocchiaro e Lombardo, hanno spaccato gli stessi sindacati. «Nel 2001 guadagnavo due milioni e mezzo al mese, oggi il mio reddito medio è di 2.100 euro: difficile dire che viviamo da nababbi», attacca Fulvio Pantano, segretario regionale del Sadirs e dipendente di classe "D5", uno che sta quasi al top del cosiddetto "comparto" (i non dirigenti). «L´aumento tanto contestato, per me, ammonta a cento euro lordi», dice Pantano. Che oggi andrà a sedersi all´Aran, l´agenzia per la contrattazione, per difendere quelle che i leader di Cgil e Cisl hanno definito mance elettorali. Anche se ora, dopo le polemiche, l´assessore alla Presidenza, Mario Torrisi, precisa: «Nella direttiva inviata all´Aran il governo non ha mai scritto: soldi in più per tutti».

Che succede nei vecchi uffici della Trinacria? Succede, più o meno, quello che il viceprocuratore generale della Corte dei Conti, Giovanni Coppola, ha scritto nel giugno scorso nella sua requisitoria: alla Regione c´è «un sovradimensionamento persistente dell´organico». I dipendenti a carico del bilancio regionale sono 20.781, contro i 16.500 del 2001, l´anno in cui si insediò l´ex governatore Cuffaro. Oltre 4 mila in più, in media 500 nuovi arrivi l´anno. A provocare il boom, sottolinea la Corte, sono i 6.490 assunti a tempo determinato. Gran parte dei quali figli di una infornata pre-elettorale avvenuta nel 2006. Quando entrarono in servizio 4.500 precari, fra «Asu» e «Puc», assunti per 5 anni e inquadrati soprattutto nelle fasce più basse, A e B, svuotate dalle promozioni di massa disposte alla vigilia delle elezioni precedenti, quelle del 2001. Fu comunque, quella di due anni fa, il clou di una politica di stabilizzazione che l´amministrazione Cuffaro ha attuato nella Regione e negli enti locali e reputa un suo fiore all´occhiello: i precari nel bacino degli Lsu sono scesi dai 48.348 del 2000 ai 10.780 di fine 2006. 
Ma la spesa per il personale regionale si è impennata, fino a raggiungere i 780 milioni di euro annui, e i magistrati contabili hanno piazzato il loro affondo: «Le politiche di assunzione di nuovo precariato finiscono per tradursi in una perdita di professionalità della Regione, dal momento che si tratta di personale assunto senza il filtro del concorso pubblico». Già, le selezioni. L´ultima fu quella bandita dai Beni Culturali nel 2000. Da allora l´amministrazione è rimasta ingessata: gli organici si sono gonfiati con il passaggio nei ruoli della Regione dei 450 ex dipendenti di aziende di soggiorno e Apit e con quello, in itinere, dei 200 impiegati di aziende termali di Sciacca e Acireale. Mentre dall´esterno gli unici ingressi sono stati quelli dei parenti di vittime di mafia cui la legge riconosce il diritto all´assunzione. Anche se negli uffici regionali presta servizio altro personale, inquadrato in società pubbliche che si sono allargate a dismisura nel settennato cuffariano, come Multiservizi (1.070 dipendenti) e Beni Culturali spa (704 dipendenti).

Eppure, la legge 10 del 2000 prevedeva uno sfoltimento dell´organico, attraverso il decentramento di funzioni agli enti locali e un piano di prepensionamento che però è stato sospeso a fine 2003: 700 erano già andati via, oltre 3.500 rimasero bloccati. Qualcuno, molti, hanno rimediato grazie alla legge 104 che consente il riposo anticipato se c´è un parente infermo da accudire: in 580, fra il 2004 e il 2006, hanno aggirato lo stop. Nel frattempo, è rimasto spropositato il numero dei dirigenti: ben 2.150, uno ogni sei dipendenti, dieci di volte di più della media nello Stato. Sono saliti fino a 34 i dirigenti generali (vertici dell´amministrazione che hanno stipendi dai 150 ai 250 mila euro annui) e si sono moltiplicati gli uffici speciali, diventati 15 nel corso del 2005. Non potendo licenziare i dirigenti, l´amministrazione ha aumentato il numero degli uffici, portando la cifra di aree e servizi quasi a 600, tetto massimo per legge.

La Finanziaria 2007 prevedeva un piano di riordino che avrebbe dovuto sopprimere un centinaio di uffici. Redatto da tre superburocrati e subito attaccato dai dirigenti che vedevano minacciati incarichi e indennità, il documento è rimasto nei cassetti della giunta. Una patata bollente che finirà nelle mani dell´erede di Cuffaro.
(27 marzo 2008)


altro caso
La difesa degli amministratori della giunta Storace: «Non ci furono raccomandazioni, c' erano curriculum eccezionali»
Astral, quei parenti assunti senza concorso
Nella società regionale la figlia di Aracri, la cognata di Antoniozzi e tanti altri

La figlia di Francesco Aracri (An), all' epoca delle assunzioni assessore ai Lavori pubblici e Trasporti, che controllava direttamente proprio l' Astral, e la cognata di Alfredo Antoniozzi, ex capogruppo regionale di Forza Italia e candidato sindaco azzurro al Campidoglio, sono tra i centodiciassette chiamati direttamente, senza concorso: da uscieri e segretarie a funzionari e dirigenti. Alcuni sono stati nominati anche senza laurea e con curricula molto lacunosi, per non dire insignificanti. È questa la pianta organica dell' Astral, l' azienda che si occupa della manutenzione straordinaria di 2 mila chilometri di strade del Lazio ereditate dall' Anas. In pratica figura un esercito di parenti, amici, iscritti e politici di An e degli altri partiti del centrodestra, come dimostrano anche altri nomi presenti nei sette piani di vetro e specchi nei pressi dell' Aurelia: Fabio Tesei, assessore in quota An nel XIII Municipio, e Clara Fagnani, consigliere comunale eletta nel 2005 a Segni, ovviamente vicina al centrodestra. Ma nei corridoi della società non mancano incarichi a fidanzate, cugini e amiche con conoscenze ben radicate nel Polo. «Le assunzioni non le ho fatte io - prova a giustificarsi Francesco Aracri, candidato di An nel prossimo Parlamento - ma le ha gestite il Consiglio di amministrazione. Io non ho mai fatto alcuna pressione. Le selezioni sono state elaborate su oltre 200 candidati e poi l' Astral, istituita nel 2002 dalla giunta Storace, è una società per azioni a capitale totalmente pubblico: unico azionista è la Regione e quindi, come avviene anche in Campidoglio con le aziende comunali, l' assunzione diretta è una procedura del tutto regolare». Essendo una Spa, però, si poteva procedere in due modi: bandire concorsi oppure esaminare i curricula dei candidati e scegliere i più bravi. «Dovevamo gestire le strade dell' Anas in tutta fretta - precisa Aracri - non avevamo il tempo di bandire i concorsi». Ma tra gli assunti c' è una parente di Aracri e cinque giornalisti: «Sì, lo so che c' è mia figlia, ma sapevo che avevamo assunto solo un giornalista. Poi nel giugno 2003 sono andato via e non so cosa sia successo dopo. E comunque ho saputo solo dopo che mia figlia aveva fatto domanda all' Astral: fa la segretaria e ho un' altra figlia disoccupata...». Aracri è stato sostituito da Giulio Gargano, che dopo le regionali 2005 è passato da An a Forza Italia: «Sulle assunzioni non ho avuto voce in capitolo: l' ex presidente dell' Astral, Andrea Abodi, uomo di Storace, non rispondeva certo a me - ricorda Gargano -. E le selezioni erano state fatte abbondantemente prima del mio arrivo, cercando di accontentare pure il centrosinistra, che infatti non ha mai protestato...». Dal canto suo il ministro della Salute Francesco Storace preferisce non commentare la vicenda, ma l' imbarcata di contratti a tempo indeterminato a metà 2003, non deve essergli piaciuta troppo visto che l' assessore di riferimento, Aracri, è stato poi sostituito: forse l' ex governatore aveva saputo che alcuni erano stati nominati dirigenti (con stipendi da 80 mila euro lordi l' anno) senza averne requisiti come la laurea. Oppure aveva saputo che il responsabile delle relazioni esterne e dell' ufficio stampa guadagnava 119 mila euro lordi l' anno per guidare un manipolo di quattro giornalisti. E la cognata di Antoniozzi? «È uno dei migliori curriculum che siano arrivati all' Astral - fa notare Alfredo Antoniozzi -. Cercavano un avvocato con le sue caratteristiche, insegna pure alla Luiss. Ho cercato di dissuaderla, anche perché finiva per guadagnare meno del precedente incarico, ma...». Andrea Abodi prova a giustificarsi: «Non ci sono state assunzioni di massa di raccomandati: se ci sono state delle anomalie nelle assunzioni, sono state fisiologiche e circoscritte, frutto di valutazioni soggettive, ma nel complesso, in media, la professionalità, le capacità e l' esperienza dei nuovi arrivati sono state all' altezza del delicato compito ricoperto dall' Astral». Francesco Di Frischia


altro caso

REGIONI: MOLISE; PD PROTESTA PER ASSUNZIONI SENZA CONCORSO
(ANSA) - CAMPOBASSO, 2 GEN - Senza alcun avviso pubblico o concorso la Regione Molise il 31 dicembre ha assunto altri due dirigenti evitando di far scorrere una graduatoria in vigore: a denunciarlo e' il consigliere regionale Michele Petraroia (Pd). ''Si e' scelta l'assunzione per chiamata diretta - ha spiegato - di un componente della segreteria particolare dell'ex-Assessore all'Agricoltura e di un'altra figura gia' coinvolta in diverse iniziative, tra cui quella riferita alla realizzazione della nuova sede dell'Ente. Il presidente della Regione che conta il maggior numero di dirigenti d'Italia in rapporto ai propri abitanti non ha fatto in tempo a terminare la Conferenza di fine d'anno in cui declamava su sacrifici e tagli per il 2009 che tra la notte e l'indomani i cento dirigenti regionali aumentavano di numero''. Secondo Petraroia e' ''un ulteriore e pessima conferma di una cattiva pratica di Governo che ha visto il medesimo presidente assegnarsi in una recente riorganizzazione degli uffici il Servizio Affari Generali, precedentemente inserito nella Direzione Generale del Bilancio e Programmazione''. ''In pratica con l'aggiunta di queste funzioni delicate che costano 9,2 milioni di euro l'anno - ha sottolineato - il Governatore del Molise disporra' di un proprio budget di cassa per il 2009 superiore a 51 milioni di euro''. ''La singolarita' - ha sostenuto Petraroia - del modello organizzativo della Giunta Regionale Molisana e' che manca un direttore o un segretario generale che in base alle leggi Bassanini dovrebbe controfirmare gli atti assumendosene la responsabilita' verso terzi. Quindi il tutto si limita ai dirigenti dei singoli Servizi ( Gabinetto e Affari Istituzionali, Rapporti Istituzionali e Relazioni Economiche, Avvocatura Regionale, Protezione Civile, Affari Generali della Presidenza ). Gerarchicamente i dirigenti dei Servizi non hanno un proprio superiore amministrativo e quindi fanno capo direttamente al presidente che si trova suo malgrado a svolgere sia una funzione politica che amministrativa''. (ANSA). 


siamo stanchi ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................

Da: xela02/02/2009 18:07:58
siamo stanchi di questo a fine mese inviero' personalmente lettera a brunetta ed alla funzione pubblica.

Da: speranza02/02/2009 19:03:20
ma cosa può fare la funzione pubblica? qui si tratta di autonomie locali.

Da: e quando lo vinciamo noi02/02/2009 19:04:05
no a Londra, lì si lavora nella City, banche d'affari, analisti finanziari, multinazionali e business in genere, tutti lavori prestigiosi, ricchi di soddisfazioni professionali e (molto) ben remunerati, che nulla hanno a che vedere con lo sfascio di P.A. a cui apparteniamo noi poveri rosiconi (in tutti sensi), con stipendi da fame e soddisfazioni pari a zero.



Da: funzionario ribelle02/02/2009 21:36:51
mi sembra che a londra stanno messi maluccio ora...forse hanno spinto troppo sulle inovazioni finanziarie...

Da: e quando lo vinciamo noi03/02/2009 16:53:30
stanno sempre bene a Londra nella City, certo è un momento di difficoltà, di crisi, ma il lavoro e la sua remunerazione non sono niente di paragonabile a quello di noi poveri e miseri rosiconi della P.A.

Da: speranza03/02/2009 17:07:48
non penso proprio che a Londra aspettino noi per affidarci incarichi importanti, mi risulta che anche  a londra sia difficile fare carriera nella P.A.

Da: v03/02/2009 17:10:10
a speranza
ma se stai sempre qua a scrivere è difficile che superi un concorsietto qualsiasi

Da: e quando lo vinciamo noi03/02/2009 18:45:29
speranza,
non rispondere ai provocatori tipo l'autore dell'intervento di cui sopra.
Per precisione, uno a Londra non va per lavorare nella PA, ma nella City ,altrimenti è meglio che rimanga in Italia, anche se lì la PA è sicuramennte più prestigiosa che qui in questo scassato paese.

Da: speranza03/02/2009 21:24:52
in italia i dipendenti pubblici hanno gli stipendi più bassi che in altri paesi europei, però penso che in inghilterra c'è meno mobilità sociale rispetto al nostro paese.

Da: e quando lo vinciamo noi04/02/2009 12:48:02
seconda pagina, no.

Da: oh04/02/2009 14:06:16
siete inutili

Da: e quando lo vinciamo noi04/02/2009 18:25:47
se lo dici tu.

Da: irredentista04/02/2009 18:27:10
buona giornata a  tutti

Gian Marco Chiocci

Caserta - Anche a Caserta, come a Gorizia, le assunzioni in Provincia sono un affare di famiglia. Della grande famiglia del Pd. Da Nord a Sud, un solo andazzo clientelare. Se in Friuli l'amministrazione di centrosinistra ha pensato bene di ingaggiare come stagisti i figli del presidente e dell'assessore all'Istruzione, nell'ente campano presieduto da Sandro De Franciscis si è andati parecchio oltre: per chiamata diretta, senza concorso o selezione pubblica, hanno trovato impiego (a vita) figli, cugini, nipoti, parenti, segretari di esponenti di primo piano del Partito democratico. Tutti assunti in quella società a intero capitale pubblico denominata Terra di Lavoro nata nel 1999 per stabilizzare 43 «lavoratori socialmente utili» in attività di manutenzione stradale eppoi convertita, con apposita modifica dello statuto nel 2008, in società che s'occupa anche di scuola, verifica d'idoneità delle caldaie e quant'altro. Una nuova Spa, linda e pinta, che ha inglobato e fatti propri i dipendenti e le funzioni di un'altra disastrata società pubblica al 49 per cento, la Seproter.
Ad accorgersi del blitz, un battagliero consigliere d'opposizione, Giorgio Magliocca, militante di An, impressionato dal numero di neo impiegati statali riconducibili a uomini di quel Pd casertano già in prima fila negli attacchi a Clemente Mastella e del suo Udeur nell'inchiesta sul clientelismo in Campania. La stessa procura che indagò sull'ex ministro della Giustizia, ora proverà a fare luce su questa infornata di assunti eccellenti nella società provinciale. Perché stando a quanto si riporta nell'esposto sui posti di lavoro per appartenenza di partito, si sarebbero infrante regole e procedure.
Tra i primi a essere assunti c'è Valerio Ruggiero, segretario di quel presidente della Provincia De Franciscis che è anche presidente e componente del Cda della stessa società. Poi c'è Giovanni Rossano, consigliere comunale dei Ds a Marcianise. E c'è il figlio di Felice Del Monaco, lo storico tesoriere della Margherita e del Partito democratico. Assunto anche il figlio di Nicola Pacifico, già nella segreteria del senatore Geppino Santonastaso, sponsor di De Franciscis. Ha trovato posto pure Nicola Bernardo di San Felice a Cancello, imparentato col presidente del Consiglio provinciale, Pasquale De Lucia. In un documento consegnato alla procura di Santa Maria Capua Vetere si fa inoltre riferimento a ulteriori contratti stipulati in extremis, subito prima delle assunzioni ufficiali. Beneficiari? Il cugino del consigliere provinciale Pd, Pietro Paolo Ciardiello, la figlia del consigliere provinciale Pd, Francesco Papa, la sorella di Michele Raccuglia (Ad di Italia Lavoro Spa che deteneva il 49 per cento delle quote di Terra di Lavoro), il figlio del consigliere provinciale Pd, Vincenzo Di Franco (eletto nella lista civica ispirata dal presidente), Cosimo Cecere, ex consigliere di Marcianise e fedelissimo di De Franciscis, il figlio di un impiegato alla Provincia e via discorrendo.
Oltre a trovare una collocazione a vita a parenti e agli amici degli amici, la Provincia non ha badato a spese per sedici collaboratori stanziando 400mila euro in sospetta violazione alle limitazioni imposte dalla normativa nazionale a seguito del mancato rispetto del cosiddetto «patto di stabilità». Una parentopoli bis, dunque, per il presidente De Franciscis, che per un'altra parentela scomoda (quella col procuratore capo Mariano Maffei, da poco andato in pensione) venne clamorosamente tirato in ballo da Mastella a proposito di clientele, favoritismi e famiglie.

Da: xela04/02/2009 20:58:54
qui c'e' la svolta

alla dirigenza
In che modo si può raggiungere questo traguardo? Si tenga conto che i dirigenti dell’amministrazione dello Stato

sono più di 35002 (decisamente troppi) e tuttavia le loro età ed anzianità medie porteranno a molti pensionamenti nel prossimo quinquennio. Ecco perché saranno risolutive le strategie per programmare il necessario ricambio. Quali soluzioni possono essere adottate? Due opzioni possono incidere in maniera significativa: a) chiudere con i concorsi di amministrazione e passare per un unico concorso nazionale; b) stabilire un vincolo all’abbassamento dell’età dirigenziale per ciascuna amministrazione.


Il primo punto è chiudere definitivamente con i concorsi di amministrazione, strumento da sempre utilizzato per cooptare e non per scegliere. In tale maniera si sottrarrebbe agli uffici del personale un potere pessimamente usato per veicolare le ambizioni ascensionali degli insider e fare da barriera alle legittime aspirazioni di ingresso di esterni.

Meglio sarebbe che le posizioni dirigenziali siano coperte con selezioni organizzate dalla sola Presidenza del Consiglio, anche per funzioni che andranno svolte presso i singoli Ministeri. Si limiterebbe in tal modo anche il condizionamento della politica, poiché concorsi centralizzati, gestiti con procedure trasparenti e con pubblicazione di tutte le loro fasi on line, rendono più ostico, o rischiosamente svelabile, l’intervento del maggiorente politico del momento.


Si può inoltre discutere sul profilo del dirigente che si cerca: più tecnico specialista, o più generalista e adattabile. Sono questioni importanti e da dirimere. Di certo sono fattori penalizzati nell’attuale regime dei concorsi banditi dai singoli ministeri, che per questo bisogna superare.


Occorre invece puntare su concorsi (oppure corsi-concorsi) centralizzati, selettivi, visibili e per questo più controllabili. Si restituisce così la possibilità di avere una efficace regia sugli ingressi di nuovi volti nella dirigenza statale, potendosi così programmare quali competenze configureranno la dirigenza statale dei prossimi anni: quali skills, su quali assi programmatici prioritari, con quali tempi.


Il secondo punto consiste nello stabilire un vincolo al ringiovanimento per la copertura di posizioni apicali in ciascuna amministrazione.

Un esempio di come dovrebbe funzionare tale meccanismo: se l’età media dei direttori di un Ministero con dieci direzioni generali è superiore a 50 anni, il vincolo sarà quello di assegnare l’incarico disponibile a persona che abbatta tali parametri di almeno 3 punti percentuali; significa quindi affidare una direzione generale ad una persona meno che quarantenne.

Va da sé che quel dato anagrafico non basta e che la scelta debba essere accompagnata dalla selezione di chi, con quelle caratteristiche, garantisca maggiori qualità per ricoprire l’incarico in questione.


Di certo si tratta di novità che qualsiasi amministrazione Ministeriale considererebbe alla stregua di una follia ma che, messo piede fuori dal Ministero, diventa prassi delle aziende di servizi, dei centri di ricerca, dei centri studi e finanche delle amministrazioni di altri paesi nei quali la seniorship non è regola ferrea. Si tratta di un meccanismo perfettibile, che occorre modulare in ragione della dimensione dell’amministrazione, della durata degli incarichi e delle previsioni di uscita dal servizio.


Ma il punto è che senza vincoli, che devono tradursi anche nella disciplina della dirigenza pubblica, non cambia il volto della dirigenza statale.

Lo 2 Personale dirigenziale a tempo indeterminato dei Ministeri, dato Conto annuale 2006.


dimostrano i dieci anni che abbiamo alle spalle. Non solo i dirigenti continuano ad avere le rughe (non sarebbe questo il problema) ma diventano tali quando le rughe già ci sono. È possibile invece lavorare perché la macchina amministrativa dello Stato sia guidata da una dirigenza selezionata da platee più giovani, stando sempre attenti a selezionare, tra questi, i più capaci. Non ne mancano.

Da: ............05/02/2009 10:46:47
Sarà vero che ci sono tutti questi bravi giovinotti? Senza voler fare di tutta l'erba un fascio, mi permetto di dubitarne, ma se ci sono si facciano avanti cominciando a vincere i concorsi, almeno quelli da funzionario! Scusate l'anonimato, ma il mio intervento è davvero troppo impopolare.

Da: xela05/02/2009 11:53:30
certo ,ti quoto .....................


quello che volevo dire e' che:
questa svolta l'abbiamo persa gia' da alcuni decenni -
-
il largo ai giovani oramai e' inattuabile-se non in minima parte-

il bisogno od almeno( l'immissione anche mediante incarichi, nel settore pubblico e con spoil system )e' di quasi 2000 diirgenti e piu' ad anno,.

la sspa sforna 150  ogni 3 anni.

la causa di cio' e' anche
lo spoil system che introduce  dirigenti  nei , consorzi, asi, asl, ed altro ,comune regioni,
senza concorso , vecchi marpioni della politica per di piu' ingnoranti delle regole di imparzialita' e buon andamento-

ergo la svolta proposta e' un treno gia' pero in partenza-

Da: speranza05/02/2009 14:36:18
io dico: più che largo ai giovani, largo alle persone competenti.

Da: xela05/02/2009 15:20:37
cert speranza, ma per portare il cambiamento normalmente si necessita di di persone con cultura non prettamente giuridica, ma manageriale preparazione di base polivalente, non inquinata da tanti anni nelle amministrazioni( e' vero in queste si acquisisce profesionalita', ma anche tante storture)-

tutto cio' e' nella mission di una attuale futuribile sspa-

punto rilevante poi e', che, tutti condividiamo la stessa vision-
( per vision intendo almeno il minimo di essere portatore di interesse pubblico, cio' compete in primis ai funzionari).

non tutti. anzi la maggior parte non la concepisce proprio.
( casi, concussione , corruzione, menefreghismo ed latro)-
la vision migliore e omogenea e' presente per esempio nelle forze militare, proprio per questo si e' all'avanguardia in europa e nel mondo-

i dipendenti italiani, forse sono all'avangurdia in europa?
danno forse valore aggiunto?

il mio discorso esula dalla preparazione, che ancora troppo burocratizata  e' ancorata ancora alla concezione del mortati, del funzionario -magistrato-

Da: Fabrizio05/02/2009 17:51:13
..........Si tenga conto che i dirigenti dell’amministrazione dello Stato sono più di 35002....

Xela, ad occhio e croce mi sembra una cifra un tantinello esagerata, nel mio Ministero i dirigenti sono circa 240... vorrebbe dire che in Italia ci sarebbero 150 Ministeri!!!!

Da: xela05/02/2009 18:34:31
si e' vero e' scappato n 2, sono 3500,

solo ministeri e aziende 1200 di prima e 12000 di seconda

totale stato 13.200 tredicimile e duecent

se consideriamo il settore pubblico( regioni, comuni , istituti previdenziali etzc) allargato sono complessivamente:

5000 prima fascia e 40.000 seconda fascia

quindi totale 45.000 quarantacinquemila dirigenti del settore pubbli co allargato

statistica anni 90, certo sono passati 18 anni, il 60% di questi era in eta' , 60anni negli anni 90,
togliamo il 60%,
attualmente almeno 20000.e piu' sono in servizio.

Da: a rettifica05/02/2009 18:44:39
scusate

le cifre sono riferite ad ottobre 2007,

quindi attualmente:45ooo Quarantacinquemila in servizio settore pubblico allargato-

il 60 % di questi ha all'invcirca 62 anni , prossimo alla pensione.


in pensione per i prossimi anni,piu' di 20.000 dirigenti.


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