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DIRIGENTE TECNICO MIUR
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Da: CONTROCORRENTE17/11/2010 19:28:31
Avete notato che "blue" & soci hanno spostato il baricentro del forum appena abbiamo cominciato a parlare di raccomandazioni e di super-raccomandati agli incarichi apicali del MIUR ?

Già... non conviene parlare di fatti su questo forum, meglio impegolarsi in vuote discussioni o, meglio ancora, buttarla in rissa ogni volta che non si vuole vengano a galla scomode verità !
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Da: lui17/11/2010 19:45:25
L'innovativa impostazione ipotizzata per il ruolo dall'ottima (???) UFFA: trasposizione simbolica in una semantica "onirico-surrealista" della dicotomia classica "immobilismo-mutamento" o piuttosto propositiva risposta individuale alla collettiva asincronia del corpo docente meridionale rispetto al mutamento imprenditorial-generazionale di un problematizzante ambiente sociale da leggere in chiave educativo-sociologica se non posteducazionale?
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Da: lui17/11/2010 19:50:30
Come in altre occasioni puntualizzato, ritengo di poter affermare, anche alla luce della ormai quasi ventennale frequentazione di docenti o pseudo tali, e quindi della presunzione di saper cogliere i principali aspetti della spesso poliedrica personalità di alcuni di loro, che coloro che si ostinano ad attribuire ad UFFA, indiscussa promotrice di una complessa operazione mutazionale finalmente concretamente problematizzata al superamento del dilemma binomiale "immobilismo-mutamento", il tentativo di una presunta voluta, magari calcolata, mistificazione della innovativa impostazione del ruolo ispettivo, forse anche  vagamente percepibile  nella inusuale ed impalpabile aggressività del soggetto, interpretandola quale velleitaria sindrome da "superomismo concorsual-narcisistico", come alcuni vorrebbero ingenerosamente fare con la "UFFA", ebbene costoro certamente cadrebbero in un palese errore metodologico di stereotipia da "rigidità acritica" applicata al mondo scolastico-dirigenziale.
Rispondi

Da: CONTROCORRENTE17/11/2010 19:59:34
DEDICATO A "lui"

Nell'attuale fattualità epistemologica della convergenza parallela attinente alla senescenza autolegittimante della supercazzola prematurata con scapellamento a destra, ritengo ipotizzabile una similitudine logico-razionale fra tendenza autopoietica e legittimazione onirico-sperimentale di stampo postfreudiano.
Rispondi

Da: x livio17/11/2010 20:22:38
si, è stata importata dal sud ma poi al nord è cresciuta, diciamo che l'alunno ha superato il maestro, ma questo non mi consola, tante cose funzionano meglio al nord e io stesso ho vissuto benissimo lì ma credo che questo approccio ai problemi sia sterile e la contrapposizione li acuisca piuttosto che aiutare a risolverli. Credo poi che le nomine di dirigenti, al sud come al nord,seguano logiche di appartenenza simili ( vedi la ministra che piazza il compagno in un ente, è del profondo nord, come il dirigente del sud nominato a Roma che molti sul forum conoscono...) e questo mi indigna allo stesso modo. Invidio la tua sicurezza che ti fa vedere un mondo diviso in 2 , bianco/buono/nord - nero/cattivo/sud, ma è proprio la tua mentalità che, confesso, mi spaventa un pò.
Rispondi

Da: x livio17/11/2010 20:31:51
io sono spesso al'estero, lavoro in Germania, devo definirti - terrone - perchè vivi più a sud di me ?
Suvvia, per me sei solo un grande STR...aordinario, piccolo individuo.
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Da: lui17/11/2010 20:33:45
Egregio CONTROCORRENTE:
La tua affermazione mi perplime, ma la rispetto.
Di contro l'analista attento che correttamente approccia la forse non immediata lettura dell'innovativa impostazione del ruolo proposto da UFFA motivato da una seria volontà  di introspezione scevra da pregiudizi, troverà il modo di cogliere nelle ancora poche ma comunque pregnanti prese di posizione della "nostra" un mondo di stimolante, inconsueto fascino ed interesse che, dietro la sfida di una apparente staticità, nasconde, latente ma palpabile, l'espressione intensa di una vita dicotomicamente contesa tra una spiccata individualità estetizzantemente decadente ed una esigenza di collettivizzazione socio-didattica di valori apparentemente velleitari di un neo-gestionale modo di porsi - anche in palese opposizione al ruolo della dirigenza scolastica spesso coperto con interessata passione che sfiora il segreto innamoramento della posizione - di  questa emblematica interprete di un innovativo modo di ricoprire un ruolo che verosimilmente potrà essere da "profeta della neo-gestione scolastica".
Rispondi

Da: car     petul17/11/2010 21:05:16
Blue, uffa, lui... e ovviamente bia ...vi amo!
Amo Blue perchè è campana, lui perchè è unico e uffa perchè somiglia a bia!
Un bacio a tutti e quattro...o tre?
Rispondi

Da: Blue17/11/2010 21:17:23
x car petul
Anch'io ti amo, nel senso più nobile del termine, naturalmente.
Rispondi

Da: x car     petul17/11/2010 21:21:56
scusa, sei un'ammessa o una ricorrente ?
Da come assicuri una presenza costante su questo forum, anche quando in verità non hai niente da dire e si nota subito, ti annovererei tra gli ammessi; sei sicuramente un tipo solare e simpatico e proprio perciò ti dico: se diradi le presenze e lasci che si senta la tua mancanza ( meglio non inflazionarsi ) di sicuro ti si leggerà con più interesse, viceversa rischi di diventare soprattutto un elemento caricaturale e non lo meriti.
Rispondi

Da: Terrone & terrone17/11/2010 21:32:18
Fonte: wikipedia
Terrone è un termine della lingua italiana. Viene utilizzato dagli abitanti dell'Italia settentrionale e centrale come espressione dispregiativa per designare un abitante dell'Italia meridionale, talvolta anche in senso semplicemente scherzoso.

Ha diverse varianti di origine dialettale e regionale piuttosto diffuse e riconoscibili come terún, terù (Lombardia), terún (Liguria), terù, terún (Piemonte), tarùn, taroch, terón (Veneto, Friuli-Venezia Giulia), teròch, tarón (Emilia-Romagna), terón (nord delle Marche) o teróne, taròne in altri dialetti dell'Italia settentrionale, mentre rimane terrone in toscano.

Etimologia
In passato il termine era utilizzato con un altro significato e valenza; solo nel corso degli anni sessanta ha acquisito il senso attuale.

Con il termine "terrone" (da teróne, derivazione di terra) si indicava nel XVII secolo un proprietario terriero, o meglio un latifondista[1].

Blue
Rispondi

Da: car     petul17/11/2010 21:33:04
@ Blue...ero certa del tuo nobile amore, un bacio!
@ x car     petul
Hai ragione, ma sai com'è, un po' a questo forum mi ci sono affezionata, e davvero mi diverto a leggervi, senza ironia però...diciamo che vi preferisco alla TV!
Ok sparisco...vado
buona fortuna a tutti!
Rispondi

Da: Blue17/11/2010 21:35:25
x car petul
Ricambio il bacio.
Che dire? Non tutti hanno sviluppato il senso dell'ospitalità su questo forum. Non te la prendere e viene a trovarci tutte le volte che vuoi anche per portarci una ventata di allegria.
Blue
Rispondi

Da: Terrone ...17/11/2010 21:38:12
Il mio consulente legale mi ha appena confermato che "la Corte di Cassazione ha ufficialmente riconosciuto che tale termine ha un'accezione offensiva, confermando una sentenza del Giudice di Pace di Savona e decretando che la persona che l'aveva pronunciata dovesse risarcire la persona offesa dei danni morali".
Uomo avvisato ...

Blue
Rispondi

Da: uffa17/11/2010 21:43:25
cara petul guarda che sono femminuccia e pure campana giuro. Ti saluto con simpatia
Rispondi

Da: CONTROCORRENTE17/11/2010 22:08:11
Se "uffa" è femminuccia, "uffo" è maschietto ?
Rispondi

Da: lui17/11/2010 22:17:59
Piuttosto mi chiedo: se la macchina di Stanlio perde ... Ollio, la macchina di Ollio ...????.
Rispondi

Da: CONTROCORRENTE17/11/2010 22:28:23
Ollio non ha la macchina ! Ollio lubrifica la macchina di Stanlio.
Rispondi

Da: Stefano 17/11/2010 22:30:28
Avrò forse le mie idee fisse, sarò un ingenuo o forse, capendo troppo le persone, mi sono abituato a convivere con ciò che non vorrei accettare ma che è solo un dato del sistema.
Io credo che in questo concorso tutti gli idonei, che saranno pochi, passeranno, credo anche che non ci saranno grossi sconti agli scritti e che ce ne saranno pochi all'orale.
Non credo neppure che qualcuno possa aspettarsi grossi vantaggi per le prove d'esame.
Credo quindi che una collaborazione seria sia nell'interesse di tutti noi.
Chi la pensa come me può contattarmi su facebook.
Stefano Ricci
Rispondi

Da: CONTROCORRENTE17/11/2010 22:31:14
«Una volta ho fatto una battuta di caccia, un cervo è morto dal ridere.»
Rispondi

Da: Stefano 17/11/2010 22:32:45
per CONTROCORRENTE

e "tartufo" è una tartina volante non identificata
Rispondi

Da: ...17/11/2010 22:32:59
... su facebook ce ne sono3 0 con il tuo stesso nome e cognome...
Rispondi

Da: Blue17/11/2010 22:34:25
E' l'ora tarda o siete passati al bar?
Rispondi

Da: CONTROCORRENTE17/11/2010 22:35:13
In un luogo in cui il buio durava da ore, da ore v'era anche silenzio assoluto. Poi una voce parlò nel buio, nessuno avrebbe potuto dire da dove provenisse: «Così finisce l'Impero di Notting Hill. Come cominciò, nel sangue, così finisce, nel sangue: tutto è sempre uguale».

E ci fu di nuovo silenzio, e poi di nuovo una voce, ma non con lo stesso tono: non sembrava la stessa voce.

«Se tutto è sempre uguale, è perché tutto è sempre eroico. Se tutto è sempre uguale, è perché tutto è sempre nuovo. A ciascun uomo è data una sola anima; a ogni anima è dato solo un piccolo potere: il potere in alcuni momenti di crescere a dismisura e inghiottire le stelle. Se epoca dopo epoca quel potere cade sugli uomini, qualsiasi cosa dia loro è grandioso. Qualsiasi cosa faccia sentire vecchi gli uomini è meschino: sia essa un impero o il negozio di uno spilorcio. Qualsiasi cosa faccia sentire gli uomini giovani è grandioso: una grande guerra o una storia d'amore. E nel più oscuro dei libri di Dio è scritta una verità che è anche un enigma: è delle cose nuove che gli uomini si stancano, delle mode e delle proposte e dei miglioramenti e del cambiamento. Sono le cose vecchie che spaventano e intossicano. Sono le cose vecchie a essere giovani. Non v'è scettico che non senta che in molti prima di lui hanno dubitato. Non v'è uomo ricco e volubile che non senta che tutte le sue novità sono vecchie. Non v'è uomo fedele ai cambiamenti che non senta sul collo l'enorme peso della stanchezza dell'universo. Ma a noi che facciamo cose vecchie la natura dona una perpetua infanzia. Nessun uomo innamorato pensa che chiunque è stato innamorato prima di lui. Nessuna donna che ha un figlio pensa che i bambini sono sempre esistiti. Nessun popolo che combatte per la propria città sente il fardello degli imperi crollati. Sì, o voce oscura, il mondo è sempre lo stesso, perché è sempre inaspettato».

Una leggera folata di vento attraversò la notte, poi la prima voce rispose:

«Ma in questo mondo c'è qualcuno, saggio o folle, che niente riesce a inebriare. Per alcuni tutte le vostre inquietudini non sono che un nugolo di mosche. Essi sanno che mentre gli uomini rideranno davanti alla vostra Notting Hill, e studieranno e ripeteranno e canteranno di Atene e Gerusalemme, Atene e Gerusalemme non erano che stupidi sobborghi come la vostra Notting Hill. Essi sanno che la terra stessa è un sobborgo, e possono solo divertirsi paurosamente e rispettabilmente mentre si muovono su di essa».

«Sono filosofi o stolti» fece l'altra voce. «Non sono uomini. Gli uomini vivono, come ho detto, si rallegrano di epoca in epoca di qualcosa di più fresco del progresso, del fatto che con ogni neonato viene creato un nuovo sole e una nuova luna. Se la nostra antica umanità fosse di un solo uomo, forse potrebbe spezzarsi al peso del ricordo di tante lealtà, sotto il fardello di tanti diversi eroismi, sotto il carico e il terrore di tutta la bontà degli uomini. Ma ha fatto piacere a Dio isolare la singola anima in modo che possa imparare dalle altre anime solo per sentito dire, e far giungere a ciascuna la bontà e la felicità con la giovinezza e la violenza del fulmine, altrettanto momentanea e pura. E la sorte del fallimento che incombe su tutti i sistemi umani in realtà non li intacca più di quanto i vermi dell'inevitabile tomba influiscano sul gioco dei bambini in un prato. Notting Hill è caduta, Notting Hill è morta. Ma non è questa la cosa straordinaria. Notting Hill ha vissuto».

«Tuttavia» riprese l'altra voce, «se quanto si riesce a ottenere con tutti questi sforzi fosse solo il comune appagamento dell'umanità, perché gli uomini tribolano e muoiono per causa loro, non è stravagante? È stato fatto nulla da Notting Hill che un qualsiasi gruppetto casuale di contadini o tribù di selvaggi non avrebbe fatto senza di essa? "Che cosa si sarebbe potuto fare per Notting Hill se il mondo fosse stato diverso?" potrebbe essere una domanda profonda, ma ve n'è una più profonda: "Che cosa sarebbe successo al mondo se Notting Hill non fosse mai esistita?"».

L'altra voce replicò:

«La stessa cosa che sarebbe successa al mondo e a tutti i sistemi stellari se un melo producesse sei mele anziché sette: qualcosa sarebbe andato perso in eterno. Non c'è mai stato niente al mondo di assolutamente simile a Notting Hill. Non vi sarà mai niente di abbastanza simile al tracollo del destino. Io non credo a nulla se non al fatto che Dio la abbia amata come sicuramente deve aver amato qualunque cosa sia se stessa e insostituibile. Ma neanche per questo mi preoccupo. Se Dio, con tutti i Suoi tuoni l'avesse odiata, io l'ho amata».

E insieme alla voce si alzò una figura alta e strana dai débris della semioscurità. Dopo una lunga pausa si sentì di nuovo la seconda voce, come se fosse rauca.

«Ma supponiamo che tutta la faccenda fosse davvero una formula magica. Supponiamo che qualsiasi significato possiate scegliere per essa nella vostra immaginazione, il vero significato del tutto era una beffa. Supponiamo che fosse follia. Supponiamo…»

«Io ci sono stato» rispose la voce della figura alta e strana, «e so che non era questo il significato».

Una figura più piccola sembrò levarsi a metà nel buio.

«Supponiamo che io sia Dio» fece la voce, «e supponiamo che abbia creato il mondo per pigrizia. Supponiamo che le stelle, che voi ritenete eterne, siano solo gli sciocchi fuochi d'artificio di un eterno scolaro. Supponiamo che il sole e la luna, a cui voi cantate in alternanza, siano solo gli occhi di un immenso gigante beffardo, che si aprono alternandosi in un ammiccamento infinito. Supponiamo che gli alberi, ai miei occhi, siano assurdi ed enormi funghi velenosi. Supponiamo che Socrate e Carlo Magno siano per me solo delle bestie, divertenti per la loro andatura sulle zampe posteriori. Supponiamo che io sia Dio, e abbia creato le cose e abbia riso di loro».

«E supponiamo che io sia un uomo» rispose l'altro. «E supponiamo che io dia una risposta che distrugge perfino la risata. Supponiamo che io non ricambi le vostre risate, non vi bestemmi, non vi ingiuri. Ma supponiamo che, diritto sotto il cielo, con ogni potere del mio essere, vi ringraziassi per il paradiso di stolti che avete creato. Supponiamo che io vi lodi, in una vera e propria estasi dolorosa, per lo scherzo che mi ha dato una gioia tanto straordinaria. Se abbiamo preso i giochi di un bambino e dato loro la serietà di una crociata, se abbiamo bagnato il vostro grottesco giardino olandese con il sangue dei martiri, abbiamo trasformato un asilo infantile in un tempio. Allora vi chiedo, in nome del Cielo, chi vince?».
Rispondi

Da: Stefano 17/11/2010 22:36:00
mail yoyo.sp@libero.it
Rispondi

Da: Blue17/11/2010 22:49:39
x CONTROCORRENTE
Certo non mi aspettavo la favola della bella addormentata ma almeno qualcosa di più leggero che mi conciliasse il sonno.
Comunque grazie: avrò argomenti di riflessione per tutta la giornata di domani.
Buonanotte.
Blue
Rispondi

Da: Stefano 17/11/2010 22:51:22
per Blue
vuoi una favola?
Rispondi

Da: Blue17/11/2010 22:54:17
x Stefano
Sì, ma qualcosa di lineare, con un bel finale, con lui e lei che s'incontrano, s'innamorano e vanno via insieme per iniziare una seconda vita. Non so se ho reso l'idea.
Blue
Rispondi

Da: CONTROCORRENTE17/11/2010 22:57:48
A gentile richiesta, per "blue".

Un signore va a caccia grossa in Africa e porta con se' il suo cucciolo.
Un giorno, durante una battuta, il cagnolino annoiato si mette a rincorrere una farfalla e, senza accorgersi, si allontana dal gruppo dei cacciatori e si ritrova solo in mezzo alla savana. Ad un tratto scorge un grosso leone che corre veloce verso di lui. Impaurito si guarda intorno e vede poco lontano la carcassa di un grosso animale.
La raggiunge e comincia a leccare un osso. Quando il leone sta per attaccarlo il cagnolino dice a voce alta: "Mmm, che buon leone mi sono mangiato. Me ne farei un altro subito."
Il leone si ferma e sentendo quelle parole pensa: Che razza di animale sara'? E se poi faccio la stessa fine di quello li'?meglio sparire!. Una scimmia cue stava appollaiata su un ramo e aveva assistito a tutta la scena scende dall'albero e dice al leone: "Ma va la', stupido, e' tutta una finta.Quella carcassa era gia' li' da un pezzo. Quello e' semplicemente un cane e ti ha fregato."
Il leone dice alla scimmia: "Ah si? Allora vieni con me che andiamo a trovare quel cane e poi vediamo chi mangia chi!". E si mette a correre verso il cucciolo con la scimmia sulla groppa.
Il cagnolino che aveva sentito tutto si rende conto della vigliaccata della scimmia e atterrito si chiede: "E adesso cosa faccio?" Ci pensa su un attimo poi, invece di scappare, si siede dando le spalle al leone e dice a voce alta: "Quella maledetta scimmia!, Mezz'ora fa le ho detto di portarmi un altro bel leone grasso e ancora non si fa vedere."
A quelle parole il leone incavolatissimo mangia la scimmia in un boccone e il cagnolino fugge mettendosi in salvo.
Rispondi

Da: Blue17/11/2010 23:01:59
X CONTROCORRENTE
Carina, grazie! Complimenti per l'impegno!
Blue
Rispondi

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