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Concorso INAIL, 404 posti
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Da: buffonata eccome21/11/2013 10:18:58
!!!!!!
comunque era solo per ribadire che se vogliono possono fare entrare anche i figli andandosene i genitori.
Rispondi

Da: fino ad ora21/11/2013 10:21:52
avete fatto una vita agiata nella bambagia da bamboccioni figli di papà...è giusto che cominciate a capire come è dura la vita....

nella p-a- fino a non molti anni orsono era la regola aspettare l'assunzione e allora era ancora più complicato procurarsi notizie per l'assolta scarsezza dei mezzi di comunicazione che esistono oggi, internet in primis
Rispondi

Da: occorre chidere la cessione21/11/2013 12:10:39
Rispondi

Da: occorre chidere la cessione21/11/2013 12:10:44
Rispondi

Da: occorre chidere la cessione21/11/2013 12:11:27
della graduatoria ad altri enti
Rispondi

Da: e come facciamo21/11/2013 12:20:51
a chiederla? e poi tutti d'accordo?
Rispondi

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Da: si tutti d''accordo21/11/2013 12:34:01
...il comitato potrebbe adoperarsi in questa direzione
Rispondi

Da: :-)21/11/2013 12:44:04
cedere la graduatoria e a ki? ? ? Non è mica tanto semplice. .
Rispondi

Da: è quello che dico21/11/2013 12:52:13
da tempo
Rispondi

Da: macete21/11/2013 13:13:00
chi vi si piglia? e dove?

e basta proroghe.....

Rispondi

Da: non siamo21/11/2013 14:29:54
neanche 200 considerando le rinunce
Rispondi

Da: xxyyzz21/11/2013 15:11:02
qualche ente vuole rendersi cessionario della graduatoria?

guardate che è gratsi, imperdibile occasione!
Rispondi

Da: c''è poco da fare21/11/2013 15:26:17
gli spiritosi...io ho il morale a terra
Rispondi

Da: basta proroghe21/11/2013 18:37:29
basta proroghe in barba a tutte le leggi

raccomandati
Rispondi

Da: se se21/11/2013 19:45:35
x ho dimenticato
leggo oggi il tuo post del 17/11/2013 19.09.13
"guarda che è esattamente al contrario :l transito dei i b3 in C1 è  una priorità assoluta, a differenza della vostra situazione, senza il loro transito in c1 non è possibile definire la pianta organica....

in tutte le Amministrazioni del mondo in caso di difficoltà ma non solo si tende a salvaguardare il personale interno, già assunto stabilmente e non certo chi vive la realtà da fuori,come semplice aspettativa un giorno (forse) di diventare Addetto Amministrativo di Gruppo C livello 1.

Alla fine di mettere a posto tutte le caselle potrebbe verificarsi una situazione nuova che non vi comprende più in tutto o in parte per i motivi giuridici ed economici stabiliti dalle leggi di questo Stato....

parte dei quali sono ovvi e qualcuno li ha ben descritti "

ti rispondo
tutto ciò che scrivi non è esatto ed è molto grave che tu lo sostenga cmq non ti rispondo nel dettaglio perchè a questo punto....mi sono stancato!
ti ricordo solo che esiste una NON PICCOLA differenza tra semplice aspettativa e diritto all'assunzione....dovresti informarti..o meglio essere più istruito per capire che non vantiamo una semplice aspettativa !

cmq ha ragione chi è depresso, mi dispiace, le notizie continuano a non essere concordanti e le pressioni sindacali incentrano tutto su altre questioni e movimenti...che alla fine pagheremo ancora noi!
aspettare ancora un anno per capire i movimenti dell'ente è un'ingiustizia assurda, bisogna allertare l'opinione pubblica, altrimenti amare sorprese secondo me.
che abbia ragione chi sostiene che l'ente non ci voglia assumere è scontato...però non è legittimo questo cmomportamento che molti giustificano solo perchè gli fa comodo, così come sostenere che debbano transitare prima i B3 in C1 (cosa giuridicamente illegittima ribadisco..ma anche l' ultima progressione  lo era..ergo...).
io credo che le cose finiranno molto male per i vincitori che hanno ragione da vendere ma ci sono troppi interessi in ballo...opinione pubblica da allertare!

Rispondi

Da: blocco assunzioni21/11/2013 19:46:25
oggi il commissario straordinario spending review Cottarelli ha detto in un intervento al corrier e della sera pagina 15" subito misure per blocco assunzioni pubblico impiego"........mala tempora currunt
Rispondi

Da: blocco assunzioni 221/11/2013 19:49:17
Cottarelli: «Welfare al setaccio
Tagli a pensioni d'oro e d'argento»

«Subito misure per rinnovare il blocco degli statali»







Debito pubblico 
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ALTRI 3 ARGOMENTI









Il commissario alla spending review Carlo CottareliIl commissario alla spending review Carlo Cottareli


ROMA - Nessun settore resterà fuori dal raggio di azione della spending review . Non la sanità, non le pensioni, né il pubblico impiego, né le società pubbliche come la Rai.

«Ciò non vuole dire che ci sia la necessità di tagliare o risparmiare ovunque ma che dobbiamo guardare a tutte le realtà senza assumere che ce ne sia qualcuna senza sprechi da eliminare» dice Carlo Cottarelli, il commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica incaricato dal governo di tagliare 32 miliardi di euro in tre anni. L'istruttoria sul da farsi è appena partita con la formazione di 25 gruppi di lavoro, l'individuazione delle aree da passare al setaccio e la definizione delle procedure da seguire. Ma le misure concrete non arriveranno prima di marzo-aprile, conferma Cottarelli, il quale non ha ancora cifre da illustrare ma confida di metter a segno interventi significativi già nel prossimo anno. E «significativo» per lui non è un ammontare di 1,5 o anche 3 miliardi.

Pensa a risparmi più accentuati anche se per ora si sbilancia solo nell'affermare che il primo fendente della sua spending review cadrà su «le auto blu». E nell'assicurare che i risparmi fatti saranno nella grandissima parte utilizzati per ridurre il cuneo fiscale, «per alleggerire cioè la tassazione sul lavoro». Questo utilizzo, dice «è importante perché è capito, interiorizzato, sentito da tutte le parti sociali e dall'intera economia». La sua azione, infatti, spiega, punta molto sul consenso e sulla spinta dell'opinione pubblica. Anche quando la revisione toccherà temi delicati, come quello del recupero d'efficienza del pubblico impiego. Il suo programma parla di mobilità e fra gli statali è salita la tensione.

«Non c'è a priori una decisione su ulteriori riduzioni di organici; è chiaro però che certe misure strutturali che potrebbero essere raccomandate potrebbero portare all'emersione di esuberi. Per esempio in caso di fusione di enti o attività. La domanda è se tali esuberi potranno essere assorbiti all'interno della pubblica amministrazione oppure se ci saranno altre soluzioni non traumatiche». Finora è stato utilizzato il blocco del turn-over e «questa potrebbe essere la soluzione migliore ma ci potranno essere altri modi che non abbiamo però ancora studiato».

E la Sanità? Il ministro Beatrice Lorenzin sostiene che i risparmi saranno studiati all'interno del suo dicastero e Cottarelli è d'accordo. «Non siamo mica in conflitto. La revisione della spesa la deve fare prima di tutti la pubblica amministrazione», dice il commissario arrivato a Roma, al ministero dell'Economia, dal Fondo monetario internazionale. Le cose da fare, spiega, sono due: capire se si può fare la stessa attività, dare lo stesso servizio, a costi più bassi. E individuare e togliere i servizi non necessari. «Non si tratta di toccare lo stato sociale che è un fondamento dell'economia italiana». Ma, ripete, anche in questo settore occorre eliminare gli sprechi e «i servizi non necessari».


Ancora più delicato è l'argomento pensioni. L'Italia, riconosce, «ha fatto un'ottima riforma che assicura la riduzione dei flussi di spesa per i prossimi 20 anni. Pochi paesi sono risusciti a farla». Ma per il presente «il paese ha un grosso problema: una spesa in rapporto al Pil che è troppo alta, tra le più alte al mondo». Sarà necessario, aggiunge, «toccare le pensioni d'oro e d'argento. L'approccio della legge di Stabilità è di congelare la perequazione. So che esistono difficoltà a livello costituzionale. Ma c'è una scelta da fare» afferma.

Sulla carta appare invece più semplice affrontare il tema della riduzione del costo della politica: i binari sono stati già individuati e sono la revisione delle remunerazioni e la razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi. Il raggio di azione della spending review comprende Regioni, province, comuni e partiti; mentre per gli organi costituzionali, a cominciare dal parlamento, sarà utilizzata una sorta di moral suasion perché la facciano per proprio conto, magari utilizzando le metodologie e la tecnica dei gruppi di Cottarelli.


Il commissario è fiducioso di riuscire a portare a termine il suo compito. Secondo le esperienze internazionali che ha preso ad esempio per impostare il suo programma - in particolare «il modello utilizzato dal Canada negli anni 90» - una riduzione di spesa del 2% del Pil è assolutamente raggiungibile in tre anni, eliminando i margini di spreco e razionalizzando le procedure esistenti. Per Cottarelli è poi importante la collaborazione con la Ragioneria diretta da Daniele Franco ed anche il fatto che è la prima volta che in Italia viene utilizzato il meccanismo di revisione da lui proposto. Certo difficoltà ce ne saranno. Una per tutte: le possibili resistenze delle Regioni e degli enti locali ad attuare i tagli raccomandati. «Idealmente sarebbe opportuno che ogni centro di spesa facesse da sé la revisione sapendo che ogni risparmio fatto potrebbe tradursi in riduzione di tasse. Noi metteremo a disposizione tutti gli strumenti necessari - e ricorreremo anche alla pubblicazione degli indicatori di efficienza - per incentivare il buon comportamento di tutti».


21 novembre 2013








© RIPRODUZIONE RISERVATA
Rispondi

Da: blocco assunzioni 321/11/2013 19:52:29
GIOCO AL MASSACRO
Il programma di lavoro elaborato dal gruppo coordinato dal supercommissario per la spending
review, Carlo Cottarelli, è stato approvato dal comitato interministeriale e già trasmesso alle
Camere.
Tale programma, estremamente ambizioso, punta a realizzare un miglioramento pari a due
punti di Pil (circa 32 miliardi di euro) rispetto al 2013. Praticamente ci si prefigge di realizzare
risparmi quattro volte superiori a quelli ipotizzati con la legge di stabilità per il 2016 (8,3 miliardi),
tuttora al vaglio del Parlamento.
Gli obiettivi del suddetto programma sono legati ad un calendario molto serrato che non
esclude nemmeno possibili anticipazioni:
- dicembre/febbraio 2014: prima ricognizione tecnica per individuare le misure da adottare
entro metà anno;
- marzo/aprile 2014: traduzione in obiettivi di finanza pubblica;
- maggio/luglio 2014: adozione dei conseguenti provvedimenti.
Nel mirino del supercommissario gli incentivi alle imprese, l'acquisto di beni e servizi, la spesa
per locazioni, per forniture e manutenzioni, gli enti locali, ma, soprattutto, il pubblico impiego e le
pensioni.
Ci risiamo: si continua impunemente ad imperversare sui dipendenti pubblici che sono
considerati, ormai, una zona altamente improduttiva dalla quale si può attingere a piene mani, come
fosse un bancomat.
In quest'ultimo lustro i dipendenti pubblici hanno dovuto subìre (o stanno per subìre) :
- il mancato rinnovo del contratto scaduto il 31 dicembre 2009;
- il taglio lineare delle dotazioni organiche e il blocco del turn over;
- la riduzione del salario accessorio;
- il taglio degli spazi negoziali introdotti dalla legge Brunetta;
- l'ulteriore proroga del blocco dei contratti per il 2014 (e forse fino al 2016-2017);
- l'abolizione dell'indennità di vacanza contrattuale per il 2013 e 2014;
- l'estensione della rateizzazione del TFR;
- il taglio lineare degli straordinari;
- l'obbligo di pensionamento in caso di esubero.
A fronte, quindi, degli elencati, pesanti, provvedimenti assunti dai tre Governi che si sono
succeduti nell'ultimo quinquennio, apprendiamo ora che la cura dimagrante non è ancora finita e
continua il gioco al massacro sui dipendenti pubblici che, vogliamo solo rammentarlo, nel nostro
Paese sono circa 3,4 milioni (pari al 5,6% della popolazione), mentre in Francia sono 5,5 milioni
(pari all'8,3% della popolazione) e nel Regno Unito 5,7 milioni (pari al 10,9% della popolazione).
Federazione Indipendente Lavoratori Pubblici pag. 2
2
L'intervento del supercommissario, per quanto riguarda i pubblici dipendenti, si prefigge di
intervenire su tre direttrici:
· la mobilità dei dipendenti;
· l'armonizzazione delle regole contrattuali e quelle retributive;
· la rivisitazione del turn-over.
Cottarelli ha però annunciato (bontà sua) l'intenzione di portare avanti l'ambizioso piano in
stretto contatto con le organizzazioni sindacali.
A questo punto, fermo restando che non intendiamo rinunciare assolutamente all'esame e al
confronto sul piano di cui sopra con il supercommissario o il Ministro della Funzione Pubblica, se
e quando intenderanno convocare le Organizzazioni sindacali (ci auguriamo tutte quelle
rappresentative e non i soliti tre santoni), solo due considerazioni.
La prima: quando si afferma di voler armonizzare le regole contrattuali e retributive, al fine
precipuo di favorire la mobilità, si intende forse affermare di voler intervenire per legge su tali
materie storicamente affidate alla contrattazione collettiva, vanificando e mortificando la
quarantennale stagione delle relazioni sindacali?
La seconda: con questo ulteriore intervento viene definitivamente sancita la parificazione
tra pubblico e privato, peraltro già ampiamente riscontrabile nei numerosi interventi legislativi
dell'ultimo ventennio, facendo venir meno l'alea dei cosiddetti (presunti) privilegi goduti dai
dipendenti pubblici, sui quali in tanti, da molto tempo, hanno espresso giudizi di ogni genere,
sottoponendoli al pubblico ludibrio di una opinione pubblica fomentata da pennivedoli da strapazzo.
Su questo secondo aspetto, se cioè è vero che non ci sono e non ci dovrebbero essere
differenze nei trattamenti tra pubblico e privato, allora bisognerà anche riflettere o meglio procedere
alla rivisitazione di alcuni aspetti come quello del diverso trattamento ai fini della previdenza
obbligatoria e complementare, alle dinamiche contrattuali, che non sono rispettate dallo Stato
(datore di lavoro in grado di legiferare), ovvero al recupero degli interventi fatti finora sul pubblico
impiego per legge e non attraverso la contrattazione.
Una cosa è certa: lotteremo con tutte le nostre forze per rivendicare la dignità dei
dipendenti pubblici da troppo tempo calpestata e vilipesa!
Cordiali saluti.
IL VICE SEGRETARIO GENERALE
(Pasquale Fiore)
Rispondi

Da: ahahahahahah21/11/2013 20:03:54
ahahahahahahahaah
Rispondi

Da: ho dimenticato21/11/2013 20:24:00
ero in pensiero che se se non delirasse da due giorni

la vostra è una aspettativa sottoposta alle leggi,  una volta firmato il contratto  dovete superare il periodo di prova,

Senza dilungarmi in noiose dissertazioni teoriche giuridiche che non sono realmente attuate, scrivo che avere vinto un concorso non vuol dire automaticamente essere assunto,

Tu che sei così bravo nella teoria va sulle raccolte di leggi tipo Giuffrè  o quello che usi nel tuo studio o nello studio dove fai apprendistato, database che ben conosci (mi auguro per i tuoi clienti) e ti cerchi le sentenze della Cassazione che lo provano....

lo ribadisco : l'unica arma che avete è fare ricorso contro i primi 150 cioè sempre contro l'Inail  che vi doveva assumere tutti e  404 in blocco e no solo una parte e a distanza di mesi tra i vari scaglioni.

Era meglio non assumere nemmeno un vincitorepiuttosto che solo una parte dei vincitori tra l'altro con metodologie leggermente diverse(lasciamo perdere per carità) anchi per voi sono valse le raccomandazioni e le pressioni a vari livelli sindacali in primis......

Si sono così create una serie di disparità facilmente dimostrabili dal punto di vista giuridico....

Chiedete quindi l'immediata assunzione o in subordine Salvis iuribus
riconoscimento economico e l'anzianità di questi due anni

Contrariis reiectis

Ma da questo orecchio chissà perchè non volete sentirci

Se mi date 500 euro ve lo imposto io......

Rispondi

Da: ho dimenticato21/11/2013 20:36:00
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Diritto all'assunzione del vincitore di concorso

La posizione che vanta il vincitore nel caso in cui l'amministrazione decida di non procedere con l'assunzione

L'espletamento delle procedure concorsuali termina con l'approvazione della graduatoria. Con quest'ultimo provvedimento la pubblica amministrazione proclama i vincitori.
Può accadere, però, che l'amministrazione decida di non procedere all'assunzione. Si tratta allora, in questi casi, di verificare quale posizione può vantare il vincitore a fronte di tale decisione, se cioè l'amministrazione sia o meno tenuta ad effettuare l'assunzione, e, in quest'ultima eventualità, se il vincitore non assunto abbia comunque diritto al risarcimento di eventuali danni.
Sul punto si sono formati, in giurisprudenza, due orientamenti.
Secondo un primo orientamento, formatosi in epoca antecedente la cd. privatizzazione del pubblico impiego, il vincitore di un concorso non vanterebbe un diritto all'assunzione bensì una mera aspettativa legittima. In sostanza, la scelta di assumere o meno il vincitore rientrerebbe nella potestà organizzatoria della pubblica amministrazione, la quale, per sopravvenute circostanze, potrebbe ritenere di revocare l'intera procedura esecutiva. ( cfr. Tar Lazio sent. n. 7029/2005). Cionondimeno, i sostenitori di quest'orientamento ritengono che la scelta dalla P.A. di non procedere all'assunzione, debba essere supportata da un'adeguata motivazione che ne riveli la conformità all'interesse pubblico nonché ai canoni di razionalità e logicità. Ove invece il provvedimento di revoca si appalesi illegittimo sotto i profili evidenziati, il vincitore pretermesso potrebbe impugnare il provvedimento di revoca della procedura concorsuale. La scelta della P.A. di revocare la procedura concorsuale e dunque di non procedere all'assunzione del vincitore è stata ritenuta legittima nelle seguenti fattispecie: blocco delle assunzioni, derivante da un'espressa previsione di legge ( cfr. i vincoli alle assunzioni previsti dalle ultime leggi finanziarie, o il c.d. factum principis - cfr. .A.R. Valle d'Aosta, 12/12/2001, n.190, Cons. Stato, sez. V, 19/03/2001, n.1632); nel caso in cui l'amministrazione, nell'esercizio della potestà organizzativa, durante l'espletamento della procedura, e dunque ance dopo, l'indizione del concorso, ridetermini la dotazione organica eliminando il posto messo a concorso; quando manche la copertura finanziaria per la nuova assunzione.
In questi casi, la giurisprudenza ha effettuato un bilanciamento di interessi, tra quello perseguito dalla P.A. e quello perseguito dal privato. L'interesse pubblico dell'amministrazione è stato ritenuto prevalente rispetto all'affidamento ingenerato nel privato vincitore del concorso. Il vincitore non assunto non rimane tuttavia privo di tutela. Alla stregua di quest'orientamento, infatti, ove, l'amministrazione abbia motivato la scelta di non assumere in base ad una delle sopraindicate circostanze, il vincitore del concorso revocato può eventualmente contestare il provvedimento di revoca sotto il profilo della congruità e la correttezza delle scelte in concreto. In secondo luogo, anche laddove la revoca fosse legittima, la pubblica amministrazione sarebbe comunque responsabile della violazione dell'aspettativa del privato, di conseguenza, sarebbe tenuta, ove ne sussistessero i presupposti, a risarcirgli i danni.
Il secondo orientamento, consolidatosi in seguito alla privatizzazione dei rapporti di pubblico impiego, giunge ad opposta conclusione. La circostanza che le nuove norme in materia di pubblico impiego abbiano devoluto alla giurisdizione del giudice ordinario il contenzioso afferente la fase successiva all'approvazione della graduatoria concorsuale, e dunque quello afferente l'assunzione, deve indurre a ritenere che il vincitore del concorso vanti un vero e proprio diritto soggettivo all'assunzione. La pubblica amministrazione, infatti, dal momento successivo all'approvazione della graduatoria si comporta nei confronti del vincitore come un datore di lavoro privato, i suoi atti pertanto non sono provvedimenti amministrativi bensì atti di gestione. Questa tesi è confortata dalla più recente giurisprudenza della Corte di Cassazione ( sentenze nn. 3252 e 14529/2003).
I questi casi il giudice ordinario può adottare, nei confronti della P.A., sentenze costitutive e di condanna.
Tra le ultime cause/consulenze trattate dai nostri professionisti in materia di "diritto all'assunzione del vincitore di concorso


fonte facilmente reperibile on line comunque scrivo il link:

http://www.101professionisti.it/101/public/Approfondimento/76/-Diritto-all-assunzione-del-vincitore-di-concorso.aspx

parla di due orientamenti ma le sentenze più recenti(tar Lazio 2005 sono per la tesi da me scritta, ma da famosi giuristi sostenuta naturalmente)

Rispondi

Da: TAR Lazio, sentenza 14.09.2005 n�° 702921/11/2013 20:40:10
Concorsi pubblici: il vincitore non ha diritto all'assunzione
TAR Lazio, sentenza 14.09.2005 n�° 7029 (Giuseppe Buffone)



Nella fattispecie, oggetto della pronuncia Tar Lazio 7029/2005, il ricorrente aveva partecipato ad un concorso pubblico collocandosi primo in graduatoria. Tuttavia, all'espletamento delle prove ed alla graduatoria non faceva seguito l'assunzione da parte dell'amministrazione. Anzi, la stessa, successivamente all'instaurazione del procedimento giurisdizionale, revocava l'intera procedura concorsuale.

La quaestio facti ha, già in passato, posto problemi giuridici sotto diversi profili:

1.
se la P.A. sia responsabile per la mancata assunzione del vincitore di concorso utilmente collocato;

2.
se il Giudice Amministrativo possa procedere, in sostituzione della P.A., all'assunzione del vincitore della procedura concorsuale.



I quesiti sopra ricordati, si ricollegano alla querelle avente ad oggetto la natura giuridica della posizione soggettiva vantata dall'interessato in caso di vincitore di concorso non assunto, ed a quella afferente ai rapporti tra autotutela amministrativa e tutela dell'affidamento.


Quanto alla natura giuridica della situazione soggettiva coinvolta, il vincitore di un concorso a pubblici impieghi "vanta non un diritto soggettivo perfetto, bensì un interesse legittimo all'assunzione, in considerazione del rilievo secondo cui l'assunzione e rimessa a puntuali atti formali degli organi competenti ed è espressione della potestà organizzatoria della pubblica amministrazione datrice di lavoro. Sicché, ben può la p.a., laddove sopravvengano, nelle more del completamento del procedimento amministrativo concorsuale, circostanze preclusive di natura normativa, organizzativa o anche solo finanziaria, paralizzare, o se del caso, annullare la procedura stessa, salvo l'ovvio controllo sulla congruità e la correttezza delle scelte in concreto operate" (Cons. Stato, sez. V, 18/12/2003, n.8337; Cons. Stato sez. V, 19/03/2001, 1632; T.A.R. Valle d'Aosta, 12/12/2001, n.190).


Un diverso indirizzo, minoritario, reputa, invece, che con l'approvazione della graduatoria finale di un pubblico concorso sorga il diritto del vincitore all'assunzione e quindi alla stipulazione di un contratto. Ad avviso di tale orientamento, non si esclude, comunque, che il diritto all'assunzione possa venir meno allorché si modifichi la situazione di fatto in relazione alla quale la p.a. ha deciso di bandire il concorso, (cfr. Trib. Lodi, 31/01/2002 in Riv. Critica Dir. Lav., 2002, 360).


Quanto ai rapporti tra autotutela ed affidamento incolpevole, l'ago della bilancia pende decisamente verso l'interesse pubblico preminente, cosicché, nel balancing degli interessi contrapposti coinvolti, sia prevalente quello della P.A. al buona andamento ex art. 97 cost. Ne discende che la pubblica amministrazione conserva il potere di non procedere alla nomina (o all'assunzione in servizio) tutte le volte che:
�
sia venuta meno la necessità o la convenienza della copertura del posto messo a concorso;

�
l'assunzione stessa sia inibita da una norma sopravvenuta o in generale da un "factum principis", con il solo limite della presenza di valide e motivate ragioni di pubblico interesse, (T.A.R. Valle d'Aosta, 12/12/2001, n.190, Cons. Stato, sez. V, 19/03/2001, n.1632).



Quanto, in specifico, al cd. Factum principis (fatto del principe), esso si rinviene allorché un ordine dell'autorità o un provvedimento autoritativo rendano impossibile l'adempimento di una determinata prestazione. Secondo la giurisprudenza maggioritaria, esso rientra tra le cause di impossibilità sopravvenuta della prestazione, insieme al caso fortuito e alla forza maggiore (della quale costituirebbe un'ipotesi particolare).


Per quanto concerne, invece, il potere in capo al Giudice di sostituirsi al G.A. nell'assunzione del vincitore del concorso, questo è escluso radicalmente dalla giurisprudenza consolidata del Consiglio di Stato, non senza qualche timido tentativo in senso opposto subito sconfessato, (cfr. T.A.R. Puglia Lecce, sez. II, 09/03/2001, n.980).


Tanto premesso, nel caso concreto oggetto della pronuncia del Tar Lazio 7029/05, il Consesso amministrativo laziale, richiama, innanzitutto, la giurisprudenza maggioritaria sedes materiae, la quale, come si è visto, è costante nel negare la sussistenza di una posizione differenziata e tutelabile di chi abbia partecipato ad un concorso pubblico in relazione al posto messo a concorso


Aderendo alla tesi prevalente, ad avviso del Collegio il concorrente classificato al primo posto della graduatoria concorsuale non vanta una posizione di diritto soggettivo alla nomina, bensì solo un'aspettativa ad essa, avendo la p.a. il potere di non procedere alla nomina (o all'assunzione in servizio) tutte le volte che sia venuta meno la necessità o la convenienza della copertura del posto messo a concorso, o l'assunzione stessa sia inibita da una norma sopravvenuta o in generale da un "factum principis", con il solo limite della presenza di valide e motivate ragioni di pubblico interesse."


La controversia sottoposta al TAR Lazio è, quindi, risolta in senso sfavorevole al ricorrente: nell'ambito dei concorsi pubblici il vincitore non ha diritto all'assunzione.


E', tuttavia, opportuno ricordare, che in caso di mancata assunzione dei vincitori di concorso, in regime privatistico, sorge a carico del proponente una responsabilità contrattuale per inadempimento e quindi l'obbligo di risarcire il danno poiché, in tali casi, il datore di lavoro privato è obbligato al rispetto del principio di buona fede e di correttezza, (cfr. Cass. Sez. L., sent. 6577 del 8-5-2002).


La fattispecie, inoltre, è ricostruita in termini di offerta al pubblico e quindi proposta contrattuale irrevocabile.


Al di là dei tratti differenziali in riferimento alle diverse tipologie concorsuali, è pacifico che il principio generale di buona fede operi sia nelle ipotesi di concorsi pubblici che in quelle di concorsi privati: ne discende che, se è vero che il Giudice non può sostituirsi alla P.A. nell'assunzione del concorrente vincitore è anche vero che questi potrà condannare al risarcimento del danno laddove rinvenga un comportamento, tacito o provvedimentale, posto in essere in violazione dei principi generali di correttezza e buona fede nelle relazioni contrattuali: es. la P.A. che proceda al concorso già sapendo che esso dovrà essere revocato.


Pare, attualmente, che quella appena evidenziata, sia da considerarsi una delle poche forme di tutela concretamente azionabili.

(Altalex, 30 settembre 2005. Nota di Giuseppe Buffone)
Rispondi

Da: Piatto Piange21/11/2013 20:40:43
Il pastore sa solo sputare nel piatto in cui mangia !
Dice di lavorare all'inail (cosa di cui molti dubitano fortemente) e allo stesso tempo ODIA l'ente e, soprattutto, i SUOI COLLEGHI ! Infatti è LUI che incita i vincitori di questo concorso, non ancora assunti, a fare ricorso CONTRO i vincitori già assunti!
E' incredibile l'odio che questa persona cova per l'INAIL!

Quanta irriconoscenza!
Rispondi

Da: x post sopra21/11/2013 20:46:53
non sei per niente orginale, scrivi lo stesso post da qualche giornoin maniera paranoia, un pochino di iniziativa.....
Rispondi

Da: Piatto Piange21/11/2013 20:49:06
La verità fa male, eh?
Rispondi

Da: sempre per post sopra21/11/2013 20:56:00
tra me e i "colleghi " nuovi assunti esiste una differenza di educazione e di cortesia e di conoscenze del mondo, tecniche giuridiche 1000 mila volte superiori a  questi pischelletti senza nè arte nè parte

e poi il tuo post non ha nessun riferimento con quello postato sopra sentenze atti, tutte cose a te sconosciute bamboccione

io ho scritto ben altro...

Vi doveva assumere in blocco o nessuno, altro che odiare l'ente....

è a vostro favore .....cioè di chi aspetta ancora l'assunzione  credo che tu sia solo un perditempo e non un reale vincitore (come me, !!!!)

leggi bene e non scrivere la solita caxxata paranoica con la stessa punteggiatura facendo un mero copia e incolla
Rispondi

Da: sempre per post sopra21/11/2013 20:57:03
no gna fai
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Da: Piatto Piange21/11/2013 20:59:33
E' inutile che ti fingi vincitore, TU, a differenza mia, non sarai MAI funzionario!

Rassegnati e impara ad apprezzare il piatto in cui mangi.
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Da: sempre per post sopra21/11/2013 21:05:18
ma chi sei il mago di vercelli? ne avessi azzeccata una in vita tua....tu non sei un vincitore, credo che non hai fatto neppure questo concorso, anzi ora che che leggo bene,non sai neppure che cos'è l'inail e tantomeno che libri si dovevano studiare....

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Da: Piatto Piange21/11/2013 21:15:49
ma chi sei, il divino Otelma? :D

certo che la fantasia non ti manca!
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