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Preparazione al concorso referendario TAR
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Da: 25 punti 03/04/2015 21:47:28
Invece penso che il metodo di studio dipenda dalla preparazione che si ha di base. Io ad esempio conosco Amministrativo solo perchè lo studiai benissimo per entrare nella P.A. Ben 7 anni fa. Quindi x me, studiare il manuale di Caringella come fossi all'Universitá è un punto di partenza necessario (lo stesso non puó valere ad esempio per EG che giá ha padronanza della materia, x esperienza di lavoro e linguaggio). Lo stesso dicasi x privato e scienza delle finanze, studiate 20 anni fa a ecomomia e riprese solo in parte due anni fa con la laurea in giurisprudenza. La strada (e il tipo di studio) è solo questa x chi come me deve riprendere in mano tutti gli istituti. Ma sarebbe assurdo dire che non serve.....è l'unico punto di partenza...poi mi diletteró anch'io magari a fare ragionamenti trasversali o a dilettarmi nel seguire un corso di preparazione al concorso. Forse al prossimo nn sò, però non mollo. Sarebbe giá un successo riuscire a scrivere  3 temi e una sentenza.....

Da: Boh03/04/2015 22:01:51
È che pensiamo tutti che più studiamo, più dovremmo essere in grado di affrontare tracce di ogni genere. L'alternativa è concentrarsi sulla giurisprudenza e testi normativi commentati, consultando i manuali solo per le questioni che non comprendiamo. Mi piacerebbe conoscere qualche vecchio commissario d'esame per capire cosa vogliono da un candidato. Nei loro panni, considerato che dovremmo giudicare, dunque interpretare la legge, darei importanza alla conoscenza della normativa di riferimento e della relativa interpretazione, con eventuali stimoli della dottrina per un'evoluzione. Poi il tema sugli atti amministrativi retroattivi fa crollare tutta questa impalcatura!

Da: quattrocodici 03/04/2015 22:09:15
Cara Clelia,
devi scegliere un manuale. Ciò non esclude che tu possa essere mossa da una sana curiosità verso differenti modi di presentare uno stesso istituto da parte di più autori.
Il Compendio di Caringella è completo e così quello di Garofoli. Lo stile dei due testi è piano, i passaggi logici sono resi in modo chiaro, la giurisprudenza incastonata tra un periodo-chiave e il successivo è illuminante. D'altra parte, il successo editoriale di questi volumi compatti e agili è noto e continuo.
All'Università molti studiano il Casetta, che è semplice da leggere e discorsivo o il Guido Corso, altrettanto scorrevole.
Più impari, meglio è.  Il tempo è lo scrigno prezioso della tua preparazione. Non disperderlo. Non permettere ai marosi dell'inquietudine di sommergerti.
Scegli un testo per lo studio, consulta gli altri. Scegli una guida sola e approfondisci poi a tua discrezione in ragione del tempo a disposizione.

Ringrazio tutti i forumisti che animano questo spazio, che mi ha molto aiutato a individuare novità giurisprudenziali e testi di approfondimento prima sconosciuti.

Buona Pasqua!



Da: Un passante 
Reputazione utente: +166
03/04/2015 22:24:50
Quattro codici ha ragione. Il compendio di Garofoli è spettacolare. Ma come privato preferisco tentare di continuare sul Caringella Buffoni. Vi ricordo anche i memomanuali di Garogoli, ottimi per il ripasso del giorno prima degli scritti... E pure lezioni e sentenze di Caringella sono fatti bene, mi sembra.
Buono studio, buona Pasqua e
Saluti passanti

Da: EG 03/04/2015 22:34:40
Invece, è proprio sui manuali che studio. La pratica è spesso settoriale, la casistica raramente fornisce stimoli di grande respiro. Io, poi, mi occupo prevalentemente di urbanistica ed edilizia, materie rimaste aliene al concorso. E in ogni caso manca il respiro dello studio teorico e sistematico. Quello che ti fa inquadrare il problema nel contesto dei principi e rende palesi (quasi!) i criteri x risolverlo.
È chiaro che si arriva ad un concorso di secondo grado con un bagaglio di vita che condiziona interessi e modo di studiare, ma io credo che una saldezza teorica e sistematica sia attesa.  credo che un buon manuale di amm. non debba aspirare tanto a porgere schemi e nozioni su tutto quanto a dotarci di grimaldelli x ogni problema.
Così,  ad es., nel manuale Caringella ci sono gli strumenti per affrontare il tema sulla irretroattivita': si parla dell'applicabilita' delle preleggi, si distingue la retroattivita' dei soli effetti dell' atto etc

Da: Cleli@ 03/04/2015 22:52:20
Lo so, avete ragione tutti. Concordo sul fatto che un manuale sia indispensabile, salvo si abbiano basi già talmente solide da potersi limitare agli aggiornamenti e approfondimenti giurisprudenziali. E difatti la mia prima scelta è stata Caringella, tra l'altro consigliatomi proprio da chi su quel testo aveva preparato (e vinto) il concorso. Ma che devo dirvi... non mi ci sono trovata. Poi ho iniziato a guardarmi intorno, e a quel punto ho iniziato un forsennato collage tra i testi più disparati, col risultato che oggi non sono in grado di rivedere un qualsiasi argomento senza aprire 3-4 manuali contemporaneamente... Il che potrebbe anche essere un vantaggio, se solo ricordassi la metà di quello che ho studiato! Comunque seguirò il consiglio: andrò avanti col materiale che ho (privilegiando il Caringella, che è il manuale che conosco meglio), limitandomi a spulciare altri testi per gli approfondimenti. Aggiungere altra carne al fuoco, in questo momento, non avrebbe senso.
Vi ringrazio molto per i consigli, mi fate sentire meno sola e disperata in questa impresa...
Buona Pasqua (e buono studio) a tutti

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Da: 25 punti 03/04/2015 23:34:47
Cara Cleli ti capisco. Ho comprato un manuale usato del Caringella edizione 2014 ed erano sottolineate le prime 100 pagine.....x il resto era come nuovo. Poi ho capito perchè il precedente proprietario non era andato avanti. All'inizio Caringella sembra un pó troppo prolisso nell'affrontare la dicotomia diritto sogg.-interesse legittimo. Anch'io (che lo riscrivo sui quadernoni con mille colori x saldare bene gli argomenti nella mia memoria) mi sarei scoraggiata. Ma non avevi soldi x comprare altri compendi e così sono andata avanti. E ho fatto bene. Caringella ti fa entrare negli istituti e li argomenta con la migliore giurisprudenza e dottrina. Quando (e solo quando) non capisco bene qualcosa, allora lo integro con altri testi su internet (quello che si capisce di più). Ci metto molto piú tempo ma alla fine sono gli argomenti che ricordo meglio. E poi noto che EG (come al solito x me) ha ragione. Caringella ti dá gli strumenti x ragionare. Studialo bene. Un saluto a tutti e un augurio x una serena Pasqua :-)

Da: la vera differenza03/04/2015 23:49:59
la fa il tipo di lavoro che fai. non p un caso che i magistrati ordnari lo passino facilmente e per i funzionari pubblici sia una montagna quasi inescalabil

Da: Dinamyc x Cleli@04/04/2015 00:13:12
Il metodo di studio, così' come l'approccio al concorso, dipende dalla propria indole caratteriale e dal percorso professionale. E' altrettanto ovvio che, così' come in ogni ambito, gli estremi non pagano. Lo stile di scrittura, l'uso della punteggiatura, la capacità' di argomentare, la conoscenza degli istituti, sono solo parti di un insieme. Alla fine, ciascuno di noi finirà' per essere semplicemente... Se stesso, con i suoi limiti e anche i suoi pregi eventualmente in grado di fare la differenza. Il livello di preparazione per chi decide di affrontare seriamente questo concorso, ritengo sia trasversalmente uniforme tra i candidati. Solo una cosa e' unica e diversa per tutti: l'esperienza maturata. Avrò' forse espresso concetti banali, ma ricordate: non tutto ciò' che è' banale e' necessariamente superficiale. Buona Pasqua

Da: per doganale04/04/2015 06:17:16
Non lasciarti scoraggiare da chi scrive bene e dimostra di sapere tutto. L' importante non è sapere tutto. È 1)sapere l' essenziale 2)sapere scrivere questo essenziale in modo chiaro, preciso, sintetico.
voi col programma Aida e molti anni siete molto pratici, e siete molto più avanti di altre amministrazioni
scusami però, io sono di parte, ho la dogana nel cuore

Da: aspirante referendario04/04/2015 10:54:45
Resto della mia idea , tra Caringella e Garofoli preferisco il secondo. È più piano e scorrevole. E forse approfondisce e di più in maniera verticale. In civile Chinè Fratini Zoppini lo sto studiando adesso   la prima volta. Mi trovo abbastanza bene. Ma non conosco Gazzoni  (di cui dovrebbe uscire a brevissimo una  uova edizione). Il punto è che x chi come me (e molti di voi) è  cmq abituato a scrivere, magari anche su riviste, trovarsi da soli col foglio bianco e il codice è scioccante. Quando scrivo sono abituato a compulsare mille testi e a saccheggiare internet. Li invece saremo soli. Ma  come faremo a citare la giurisprudenza in maniera precisa? Secondo voi è possibile che di amministrativo esca un tema n  di teoria generale ma su un tema specifico  (l'avvalimento nei contratti pubblici, l'urbanistica convenzionata o altro del genere)?

Da: Lezioni e sentenze 201504/04/2015 12:44:38
Soldi buttati. È scritto male da diversi sconosciuti e, vergognosamente, lo si precisa solo all'interno. Sulla copertina, invece, campeggia la scritta CARINGELLA-TARANTINO!

Da: aiuto, consiglio04/04/2015 12:52:35
chiedo consiglio:
- per TRIBUTARIO è più semplice:
1) tesauro,
2) adinolfi greco
3) falsitta
Premesso che cerco un testo semplice. Sono ZERO in questa materia. Grazie

Da: la vera differenza04/04/2015 12:56:23
solo una cosa e' unica e diversa per tutti: l'esperienza maturata.

praticamente hai detto in termini meno banali dei miei la mia stessa cosa. dipende dal lavoro che hai fatto.

Da: la vera differenza04/04/2015 12:58:21
d'altronde si ricordava qualche pagina più indietro che non si è mai visto un vigile urbano ovvero un funzionario fotocopiante ovvero un doganale diventare referendario.
ergo...

Da: a mio avviso04/04/2015 14:38:27
Se gli ammessi al concorso sono tanti, predisporranno tracce molto "particolari", cosicché chi non conosce l'argomento specifico neppure consegna e la commissione non deve correggere migliaia di elaborati

Da: per a mio avviso04/04/2015 16:28:00
Un buon titolo particolare: il bunkeraggio delle navi.
Più di qualcuno lo ricorderà, vero?

Da: Alunno04/04/2015 17:52:54
La disapplicazione degli atti amministrativi nel giudizio penale.
Che. Ne dite?

Da: Alunno04/04/2015 17:54:19
Manuale di cari bella 8 edizione è super c'è tutto

Da: Alunno04/04/2015 17:56:18
Il nesso di causalità nel diritto civile che ne pensate di civile

Da: young204/04/2015 20:01:17
Com'è corso on line di Garofoli?  Correggono sentenze?

Da: Certo cge una volta 04/04/2015 21:17:25
Era tutti più facile. Diventavi giudice TAR con una domandina e pure se avevi preso 70 alla laurea andava bene.
Ora con dottorato, master, scuole di specializzazioni ,abilitazioni ed altro ancora rischi di non essere neanche ammesso!!!
Vergogna!!!!

Da: EG04/04/2015 21:41:26
Una serena Pasqua a tutti. Tra ieri ed oggi ho essenzialmente cucinato: un modo per ringraziare marito e mamma per il sostegno che  mi stanno dando.

Da: Quante pagine04/04/2015 21:50:11
Manuale Caringella è già in libreria? Alunno, tu lo hai già studiato o hai letto solo l'indice su internet?

Da: ubi04/04/2015 23:36:14
mah! I "noti" compendi, pure se utili perche' recenti, quanto a contenuti, sono spesso disorganici, incoerenti; si vede che sono scritti a più mani, piedi e altri organi. Col metodo delle schede tematiche talvolta scollegate; giurisprudenza non sempre coerente e, conclusioni sul merito anche differenti tra le varie parti di argomento collegati e/o richiamati. Parrebbe che tanti scrivono e uno "griffa", timbra, insomma ci mette il marchio di fabbrica come per i profumi, le piastrelle ecc. Del resto, per sfornare a getto continuo tutto quella roba, quelle pagine, ci vorrebbero dei miracoli come quelli delle note moltiplicazioni (delle note vivande), oppure un lavoro di tipo redazionale-industriale (un tempo alcuni dicevano, di un conosciuto giornalista, che fosse un industrialotto della macchina da scrivere, proprio perche' era assai produttivo). Senza contare, quanto ai noti autori dei noti come sopra -compendi ecc.-, i gravosi impegni oltre che di istituto, anche complementari (o forse principali) in delicati gangli amministrativo-burocratici...
Tuttavia, i noti sempre come sopra (compendi, tomi), non sarebbero forse consigliati per chi inizia, gli studi. Per uno studio chiamiamolo di secondo grado o livello, vanno abbastanza bene, se un lettore attento fa un po' di slalom tra refusi e ripetizioni e sconnessioni.
Interessante il quesito sulla giurisprudenza: quanta se ne può ricordare, riportare, quanto conta. Senza i repertori sotto il naso o a portata si schermo è dura, pure perche' anche di quella se ne sforna in quantità industriale ed in conflitto; su tutto. Altro è averla, altro non averla, sotto il naso e dintorni. E scrivere su un foglio bianco. Avendo almeno le norme.  Almeno quelle.

EG, tra edilizia, urbanistica e contratti, la materia è bruta, difficile da governare e risente di questioni che sono nella cronaca di continuo. Il tutto non è un bello spettacolo, ma c'è assuefazione, rassegnazione; così vanno le cose; così fan tutti; se non lo fai non entri o sei fuori e poco cambia. Ma tu sei generosa di impegno e condivisione e meriti. C'era qua un tempo un fan club di una Tizia che non ricordo. Bisognerebbe farne un per te, che contribuisci con impegno a queste   discussioni .
E' Pasqua, vogliatevi bene.

Da: EG x ubi 05/04/2015 01:35:37
Manno'! E' che io sono nel ruolo di chi i provvedimenti li scrive e poi li deve difendere quando sono impugnati. "Il rapporto di diritto pubblico", la posizione sostanziale e l'interesse al conseguimento del bene della vita non sono concetti astratti x chi debba bilanciare gli interessi rispetto ad una comunita' di riferimento circoscritta. In cui la razionalizzazione delle partecipate, ad es. , la devi orientare con davanti agli occhi le 20 famiglie che rischiano il posto di lavoro, o in cui la scelta di un azzonamento puo' dare o togliere speranze di mantenimento di un' attività produttiva e dei livelli occupazionali.

Quando   "Canone della proporzionalita'", "bilanciamento", "affidamento" e art 97 in tutte le sue declinazioni possibili sono il tuo pane quotidiano, l'approfondimento degli strumenti esperibili x attuare qs belle cose non e' accademia, e nemmeno solo dovere d'ufficio. Manca, secondo me, in chi non coglie la peculiarita' del diritto amm, la sua "vita vissuta" nei marosi ed anzi nei maelstrom di qs anni;  la consapevolezza che c'è di mezzo la difficolta' di un esercizio dei  poteri di supremazia non contemplato dagli schemi classici , perche' vanno si' orientati,  in modo evolutivo , nella direzione che studiamo sui manuali o leggiamo nelle sentenze: ma poi li devi applicare in corpore vivo, incidendo sul tessuto individuale e sociale della tua comunita' di riferimento. E cio' implica sempre di piu' l' adozione di provvedimenti che sfruttino ogni maglia delle possibilita' di contemperamento che la giurisprudenza ci apre, e a volte la forza di dinieghi che affermino l'  interesse pubblico preminente  da salvaguardare oltre i bisogni che il privato ti rappresenta,  e che ti possono far sanguinare il cuore.

Ecco, io narro qs cose perché vorrei che i futuri giudici del tar che valuteranno qs provvedimenti condividano che non è più loro demandato solo un controllo formale sugli atti. Che la trasformazione da giudizio sull'atto a giudizio sul rapporto implica il confronto con un operare della p.a. che deve misurarsi con le esigenze e i poteri o le potesta' private quali elementi di sussidiarieta' nel perseguimento degli interessi della collettivita', ma mantenendo la forza di far prevalere l'interesse pubblico non riducibile. E che la PA deve essere guidata ed accompagnara in qs processo.

Il  TAR cui sono soggetta  è quello di Milano, dove non ho mai perso un ricorso, né nel decennio di libera professione né nel ventennio di avvocatura comunale. Ma ciò perché si e' da sempre  ragionato - da prima del CPA - e di rapporti sostanziali, e di buon confezionamento dell' apparato istruttorio e motivazionale degli atti : con cio' che significa rispetto al bilanciamento degli interessi etc.
Spesso, da avvocato di parte, non ho centrato la priorità degli argomenti difensivi ma cio'  non ha impedito al "mio" TAR di affermare principi cui ho uniformato il mio agere ed ho speso tutta la credibilità conquistata negli anni affinché gli altri ns uffici e gli amministratori vi si uniformassero.
E forse non si ha idea dei patemi d'animo che comporti rendere un parere che orienti la risposta di un ufficio ove sai che ti muovi in assenza di principi consolidati.

Chi qs forum lo frequenta da un po' , sa che ne chiesi il conforto quando il mio Comune si trovò a bandire una gara per un servizio a rete disapplicando perché anticomunitario un Dm .
Ecco, questa è la vita in trincea. E' naturale che mi piacerebbe se i miei futuri giudici fossero selezionati per qualche capacità in più rispetto alla mera diligenza nello studio e ripetizione di compendi. Il che nulla toglie all'auspicio di un'intelligenza degli argomenti teorici e del loro impatto applicativo che abbia bisogno di trovare nei compendi un mero appoggio mnemonico, avendo alle spalle sufficiente consapevolezza e cultura  x gestire al meglio le ns miserie provvedimentali.
Con buona pace di chi valuta un manuale in base ad una sua linnea capacità classificatoria rappresentata dal suo indice analitico, chi opera sul campo come me ha piu' bisogno di referenti che si formino sulle criticità e ci accompagnino in modo non dogmatico in qs nostra fatica di porre in essere nuove dinamiche tra pubblico e privato.

Da: Grady05/04/2015 08:46:40
Buona Pasqua a tutti i forumisti...e brava EG...almeno per oggi niente Caringella, Garofali&Co...Io non sono brava in cucina, ma trascorrerò una tranquilla giornata tra i mei cari...anche se qui a Roma piove manco fossimo a Novembre!!! Un caro saluto a tutti.

Da: Alunno05/04/2015 10:10:25
Per quante pagine del Manuale di c. Ho letto 450 pagine lo integro con il Corso di Carin edizione 2012 l'ultima

Da: . . . 05/04/2015 10:11:58
Complimenti per la modestia
Non ho mai perso un ricorso in dieci anni e chi sei ?

Da: ...05/04/2015 10:59:19
...un ego ipertrofico...

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