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Preparazione al concorso referendario TAR
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Da: SU 02/04/2015 17:20:27
Certo; solo che gli altri 2 quinti fanno la differenza.

Da: per su02/04/2015 17:36:55
Lo dici perché pensi che nel diritto amministrativo la preparazione generale sia discreta, quindi la differenza è data dalla prova di civile? Io non credo neanche possibile una preparazione sufficiente su tutto il diritto amministrativo, perché è immenso ed in continua evoluzione, diversamente dal diritto privato. Basti dire che il Gazzoni del '90 ed è ancora attuale, salvo modifiche particolari. Il Giannini dell'89, invece, serve solo per rendersi conto della rivoluzione che si è compiuta in questi anni.

Da: per per su02/04/2015 18:21:51
Il GAZZONI DEL '90??????
E la causa concreta? E la buona fede? E le fonti delle obbligazioni (leggi contatto sociale)? E il danno morale? E milioni di altri istituti? Certo esistevano già .... ma hanno subito una rivoluzione copernicana pur in assenza di qualsivoglia mutamento legislativo!

Da: SU02/04/2015 18:36:20
Provo a rispondere, consapevole che potrei urtare la suscettibilità di qualche purista del diritto amministrativo. Premesso che il diritto amministrativo presenta una gran dose di fascino, ciò deriva dal fatto che la logica su cui è storicamente strutturato e' la logica di un giudizio di legittimità. Di un rapporto tra atti. In fondo, di questo si è sempre trattato. Oggi non è più così, ma questo imprinting rimane. E' la logica del concetto. Ma nel campo del diritto, ci sta solo una logica del concetto. Ed è la logica del diritto civile. Apro una breve parentesi. Quando si parla di giudizio esteso al merito, anche leggendo i lavori preparatori, si nota che storicamente il riferimento alla nozione "merito" voleva significare "fatto" (e non vizio), per rappresentare un giudizio ulteriore, e non un giudizio diverso strutturato su un vizio diverso (che poi se davvero fosse così sarebbe incostituzionale). Poi sappiamo come e' proseguita la storia (che il concordato del '30 non risolse; oggi lo possiamo dire). Questo per dire che, nonostante tutto, fin dalle origini, il diritto amministrativo si è parlato addosso da solo in maniera quasi autoreferente. E' un grosso errore pensare che sia così. Inefficacia, validità, opponibilita' , interesse, legittimazione, soggettivita' - così le prime che mi vengono in mente -, queste sono categorie fondamentali del diritto civile senza le quali il diritto amministrativo non gira. Il diritto amministrativo e' certamente più ricco ma non brilla di luce propria, concettualmente.
Per questo dico che civile fa sempre la differenza: le chiavi per aprire le porte del diritto.
Il resto e' solo quantità o, come hanno scritto qualche post più su, e' solo i tre quinti.

Da: per su02/04/2015 18:42:42
C'è tutto; non sono sicura soltanto del contatto sociale (credo non ci sia). Il codice civile è rimasto lo stesso, salvo modifiche settoriali, mentre il diritto amministrativo - forse proprio perchè manca di un proprio codice generale - è completamente trasformato in ogni sua materia (procedimento, processo, contratti, servizi, pubblico impiego). Non mi viene in mente nulla, nel diritto amministrativo, che sia rimasto invariato dopo il 1989.

Da: per per su02/04/2015 18:49:21
certo che c'è tutto ... il punto è che nulla è più come allora! e se continui a leggere il gazzoni del 1990, purtroppo per te, nemmeno avrai modo di rendertene conto, com'è ovvio.
Dico purtroppo per te non ai fini meramente concorsuali, ma perché la chiusura la mentale è un atteggiamento triste da tenere nella vita: dammi retta, investi in un gazzoni nuovo e vedrai che ti affascinerà prendere contatto con il come e il quanto tutto ciò, che tra l'altro esiste niente meno che dal diritto romano, sia mutato.
;)

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Da: per su02/04/2015 18:56:54
Non studio sul Gazzoni del '90, mi riferisco alle categorie dogmatiche, agli istituti giuridici che si fondano sul codice. Ogni istituto deve essere esaminato alla luce dell'evoluzione giurisprudenziale... ma nel diritto amministrativo sono cambiate tutte le leggi di riferimento, è diventato tutt'altra cosa.

Da: EG 02/04/2015 22:57:39
Scusami Su, ma i tuoi commenti sono sul processo amministrativo, non sul diritto sostanziale. E comunque, se domani riesco a rintracciare il mio vecchio Benvenuti mi piacerebbe sottoportene un passaggio: se ricordo bene, lui non vedeva cesure tra sindacato sul fatto e sindacato sull'opportunita', nel senso che il primo conduceva al secondo.

A "per su"

Da: EG ...ci riprovo! 02/04/2015 23:14:18
A "per su": forse dipende anche da che cosa si è seguito dopo l'università.  Per me, che non ho più trattato la materia civilistica, le sorprese non sono state poche. Penso al codice del consumo ed al regime delle nullità,  ad es. O alla materia del danno non patrimoniale e della propagazione dell'illecito.
Per l'amministrativo che non ho mai abbandonato, invece, mi è naturale inquadrare come evoluzione il suo cambiamento, forse perché anche le leggi più eversive erano state annunciate da principi già enucleati in via pretoria, o perché nel mio lavoro quotidiano opero serenamente con corpi normativi secolari. Voglio dire che la familiarità con l'una piuttosto che con l'altra materia può forse influire su qs ns giudizi.

Da: aspirante referendario02/04/2015 23:47:32
Qualcuno di voi studia civile sul Chinè/Fratini/Zoppini? O cmq lo conosce?

Da: 25 punti 03/04/2015 00:26:55
Forse peró è il caso di non sottovalutare scienza delle finanze. In un concorso di giuristi che sono piú o meno bravi ad affrontare temi di diritto (privato o amministrativo che sia) forse l'unica chance é primeggiare proprio nella prova piú economica...... Che ne pensate?

Da: SU03/04/2015 07:10:46
X EG
Forse anzi certamente e' un mio limite: per me diritto sostanziale e diritto processuale fanno campo unico. Cioè trovo sia troppo scolastico (in senso buono), anche per il livello di preparazione che viene richiesto, ragionare ancora per compartimenti. Soprattutto nel diritto amministrativo che è di matrice pretoria.
Buona Pasqua a tutti!

Da: Alunno03/04/2015 09:33:27
Ho ricevuto la cartolina spedita dalla Calabria il 7 marzo l'hanno rivcevuta El 18 marzo 11 giorni

Da: Alunno03/04/2015 10:16:00
Verità

Da: Doganale 03/04/2015 10:20:02
Vale il vecchio detto avvocatesco: civile l'atto, penale il fatto, amministrativo il nulla.

Comunque siete molto colti e scrivete bene. Si vede cge a lavoro approfondite gli istituti e siete avvezzi a scrivere atti giuridici. Vi volevo vedere ad inserire dati in Aida e altri software inutili se raggiungevate lo stesso livello di preparazione dovendo fare tutto nelle due ore che si possono ricavare al giorno, togliendo servizi, famiglia ecc ecc

Da: Cleli@ 03/04/2015 10:28:00
Ma voi avete subito scelto dei testi sui quali prepararvi e avete poi proseguito su quelli? Ve lo chiedo perché io sono in alto mare, quanto meno per diritto amministrativo. Nel civile non ho avuto problemi, optando subito per Gazzoni, Bianca e Roppo, più alcuni approfondimenti da altri testi per gli argomenti che meritavano un maggiore approfondimento o aggiornamento. In amministrativo, invece, ho scelto a suo tempo di iniziare a studiare da Caringella (Corso, quello in due volumi edito da giuffre, che tra l'altro mi era stato consigliato da un amico giudice TAR) ma me ne sono pentita quasi subito. Probabilmente anche perché per lavoro non mi occupo di amministrativo, e quindi non ho basi solide, ho trovato quel testo illeggibile, pieno di refusi, totalmente carente di sistematicità, inutilmente zeppo di giurisprudenza. Nonostante l'abbia studiato per bene, alla fine non mi è rimasto quasi nulla e così ho iniziato a cercare altro. Ho letto un po' di tutto: Casetta, Scoca, Mazzarolli, Galli, passando per il Giannini del 1993, e alla fine sono arrivata alla conclusione che, tra i testi più aggiornati, il Galli sia quello migliore per chi aspiri a capire davvero la materia e non abbia già ottime basi. Il Caringella lo userei al massimo per gli approfondimenti giurisprudenziali, e forse neppure per quelli. Ora, mi rendo conto che la scelta dei testi è (come giustamente sottolineava EG) molto soggettiva perché dipende da innumerevoli fattori, ma mi chiedo: voi come vi state organizzando con lo studio? Avete avuto i miei stessi dubbi o, scelto un testo, avete proseguito su quello? Io ho l'impressione di aver perso moltissimo tempo a leggere, esaminare, confrontare... mentre magari la cosa migliore sarebbe stata limitarmi a un manuale di base (tipo Casetta) per poi dedicarmi agli approfondimenti giurisprudenziali.

Da: aspirante referendario03/04/2015 10:51:11
Certamente Garofoli x amministrativo (lo preferisco di gran lunga a Caringella), x civile mi sto cimentando con Chinè Fratini Zoppini, mi sembra molto ben fatto, mentre x tributario ho preso Adinolfi Greco che mi dicono essere più aggiornato di Tesauro. Quanto allo studio, sto procedendo in maniera "orizzontale" ma francamente ho il dubbio che basti. Gli istituti andrebbero esaminati verticalmente e nn solo leggendo sentenze su sentenze, ma compulsando monografie. Un tema eccellente viene fuori solo così... o almeno a me sembra. Certo dipende dal tempo che abbiamo. Se le prove fossero a gennaio, forse...

Da: Alunno03/04/2015 11:17:07
Cleli@ ha ragione il problema è' che volendoci molti anni per la preparazione non fai tempo ad assimilare un testo che dopo un anno non lo trovi più.
Quindi devi cambiare con il rischio di mettere in discussione quelle poche certezze che avevi appreso.
È' un casino.
Forse il civile individuato un testo con la giurisprudenza puoi fare un buon lavoro.
Per il processuale si delineano maggiori basi perché a cinque anni dall'entrata in vigore del codice puoi studiare con riferimenti più precisi.
Il tributario : per me tessuto è' troppo semplice non ti resta nulla va sempre integrato.

Da: Alunno03/04/2015 11:18:11
Cleli@ ha ragione il problema è' che volendoci molti anni per la preparazione non fai tempo ad assimilare un testo che dopo un anno non lo trovi più.
Quindi devi cambiare con il rischio di mettere in discussione quelle poche certezze che avevi appreso.
È' un casino.
Forse il civile individuato un testo con la giurisprudenza puoi fare un buon lavoro.
Per il processuale si delineano maggiori basi perché a cinque anni dall'entrata in vigore del codice puoi studiare con riferimenti più precisi.
Il tributario : per me tessuto è' troppo semplice non ti resta nulla va sempre integrato.

Da: Cleli@ 03/04/2015 12:05:24
Ma per quanto mi riguarda non è solo un problema di aggiornamento, quanto di impostazione sistematica. Per dire: ho usato il tomo sulla obbligazione di Bianca, la cui ultima edizione risale al 1995, e mi sono trovata benissimo. Certo, alcune cose erano da aggiornare ma per quello basta un qualunque testo aggiornato. Se hai le basi, gli aggiornamenti li fai senza problemi. In amministrativo, invece, pare che non esista un testo (a parte il Giannini o il Sandulli o pochi altri, tutti ormai troppo vecchi) completo. E così, essendo per natura un'insicura, mi sono ridotta a studiare da più testi contemporaneamente, cercando di prendere da ognuno ciò che di meglio poteva darmi. Ora che il tempo inizia a stringere e dovrei cominciare a fare il punto della situazione, mi rendo conto che sono in alto mare... Per questo mi chiedevo se anche voi aveste avuto questa sensazione di "incompletezza" e insoddisfazione o se il problema sia dovuto a miei limiti di preparazione. Aggiungo peraltro che ho iniziato a studiare seriamente (nei limiti in cui gli impegni professionali e accademici me lo consentono) da meno di un anno. E forse il problema è proprio questo.

Da: Cleli@ 03/04/2015 12:19:10
Quanto a tributario, preferisco aspettare. Anche perché mi dicono che trattasi della prova più semplice, nel senso che basta studiare un buon manuale aggiornato (senza dimenticare la parte speciale, però) per essere ragionevolmente certi di riuscire a scrivere qualcosa di decente. Sarà vero?

Da: Eugenides103/04/2015 13:09:09
Ma nessuno è riuscito ad appurare il numero di domande pervenute?
A me l'ufficio concorsi non ha voluto svelare nulla...

Da: io ho sentito dire03/04/2015 14:48:22
circa 5000 ma non so quanto sia fondata la voce

Da: Doganale 03/04/2015 15:34:24
Io faccio il galganino di 400 pagine di civile, il casetta minor di amministrativo ed il falsitta di tributario. Per 2 ore al giorno già troppo. Ma Sos trovate tempo per le 7- 8 mila pagine dei volumi del caringella e per tutti quei libri che citate? Riuscite a studiare a lavoro o siete in part time?

Da: per Doganale03/04/2015 16:04:07
Ciao Doganale. Tu ti firmi Doganale perché sei un funzionario della Dogana? Oppure, eri (come me) uno degli aspiranti dirigenti doganali che ha partecipato al concorso (pazzesco) per 69 dirigenti?
Comunque, ottima la scelta dei libri:) pure io faccio così!

Da: Doganale 03/04/2015 17:47:12
Purtroppo doganale vero

Da: maric76 03/04/2015 18:06:29
Sto seguendo il corso online di Garofoli. C'è qualcuno che ha fatto la stessa scelta? ...sarei interessata ad un confronto.

Da: per Doganale03/04/2015 19:04:31
perché purtroppo?

Da: Dynamic03/04/2015 20:27:54
Ma se per affrontare questo concorso occorre studiare sulla falsariga di un esame scritto all'Universita' (mille milioni di pagine, 40 kg di libri ecc.), allora che differenza c'è' tra le due esperienze? Evidentemente non sono le stesse cose e pertanto l'approccio non deve essere lo stesso...

Da: Cleli@ 03/04/2015 21:28:20
E quindi tu che proponi, Dynamic? Mi interessa molto un diverso punto di vista perché ho parecchi dubbi sul modo in cui sto affrontando la preparazione per il concorso. Comunque neppure io credo che occorra studiare migliaia di pagine. La maggior parte dei testi di civile che uso li avevo già studiati all'università e me ne servo tuttora per la professione. Quindi non si tratta di vero e proprio studio, ma semmai di un ripasso ragionato e con tutti gli aggiornamenti del caso. Il problema è amministrativo, visto che la qualità dei testi attualmente in circolazione lascia molto a desiderare e l'aggiornamento giurisprudenziale, per quanto importante, non è sufficiente (perché se poi ti capita una traccia come quella sull'atto amministrativo retroattivo coi Caringella e i Garofoli ci fai poco o nulla, per dire...)

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