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Polizia Penitenziaria, 133 vice commissari
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Da: osapp12/06/2010 13:55:23
Fatti e Misfatti Penitenziari ter dell'11 giugno 2010
Il Fatto:
il Sottosegretario alla Giustizia Maria Elisabetta Alberti Casellati in visita, in Friuli, al carcere di Trieste. Per il cosiddetto piano carceri, ha detto la Sottosegretaria, di sperare che venga varato entro ottobre (prima dell'inizio della Oktoberfest?). Prima dell'apertura delle scuole?, (Come negli anni 70?). Per quanto riguarda i suicidi la sottosegretaria ha detto che andiamo abbastanza bene, perche' da Noi ce ne sono meno che in Francia, (forse

Da: hermes12/06/2010 14:12:50
la guerra dei cloni iniziata è......

Da: x hermes12/06/2010 14:43:57
nessuno ancora ha utilizzato il nick di nessuno o sbaglio? comunque se il piano carceri parte ad ottobre non è male.

Da: joda12/06/2010 16:12:08
quoto hermes
usa la forza.......

Da: consigliera12/06/2010 18:30:37
Ragazzi io spero ke ki me lo ha detto si sia sbagliato!!!!!!!!!!! X qst chiedevo a voi se vi fosse giunta una voce  del genere, ank'io so ke la commissione bilancio avrebbe dato l'ok..xò da quel ke ho potuto vedere in tutto qst tempo, l'amministraz penitenz è davvero sui generis. Nn si decidono mai e, qul ke è peggio, sn lentissimi. Vedremo martedì se ci saranno novità..anke xkè la persona di cui parlavo andrà a Roma lo stesso mart x sapere meglio!!!

Da: xxxxxxxxxxxx12/06/2010 18:59:58
ma se non ho capito male, non è l'amministrazione che si deve muovere, semmai il parlamento deve accelerare l'approvazione di sto cavolo di ddl e il governo deve definitivamente mettere i soldi (cosa che mi sembra avesse già fatto in finanziaria, almeno per le 2000 assunzioni) e non si deve rimangiare la parola...

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Da: xxxxxxxxxxxx12/06/2010 19:08:22
anche ionta pochi giorni fa, in occasione della festa pol pen di bologna, ha detto che quando avranno la copertura finanziaria saranno in grado di assumere nel giro di pochi mesi.
il fatto è che questo governo è molto più cazzaro degli altri: se ricordate, a ottobre-novembre 2009, avevano promesso 5000 agenti, poi a gennaio 3700 col turn over, ora non sia neanche se ne prendono 2000 ...

Da: per consigliera12/06/2010 19:37:12
se chi ti ha riferito questa cosa è l'ooss osapp, allora ritorna di buon umore, stanno letteralmente morendo di invidia perchè il Ministero ha riconosciuto e quindi (manterrà economicamente) l'anppe, che sarebbe un'associazione di poliziotti penitenziari in pensione, ma di fatto è del sappe, tanto che il loro rappresentante e il dott. Capece, quindi diffida del pessimismo e di alti comunicati che provengono dall'osapp, ti dico che da lunedi organizzeranno il piano assunzioni ora che hanno ricevuto (stamattina) la notifica della sentenza sugli agenti.
Il dipartimento ha chiesto non solo l'assunzione dei 141 idonei commissari, ma anche di aumentare i posti del concorso pubblico per vice ispettore ancora in fase di svolgimento, si parla di 80-90 posti.
Non sono un indovino e non ti diro' come andrà a finire la vicenda ma dipende tutto dalle discussioni ora in atto in parlamento.

Da: joda13/06/2010 08:47:03
usa la forza luke......

Da: da fatti e misfatti13/06/2010 09:53:02
Ionta dice che lo sanno tutti che il ruolo commissari è coperto.

Da: joda13/06/2010 10:04:40
non stai usando la forza...ionta non ha detto quello che tu hai riportato. non cadere nel lato oscuro della forza!

Da: ad abundantiam13/06/2010 11:23:22
Senato della Repubblica
seduta n. 395 del 10/06/2010
……………….
PRESIDENTE. Segue l'interrogazione 3-01096 su un piano di edilizia carceraria volto alla riqualificazione di strutture esistenti, ma non utilizzate.

Il rappresentante del Governo ha facoltà di rispondere a tale interrogazione.

CALIENDO, sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, affinché la risposta ai quesiti sollevati dal senatore Di Giovan Paolo possa risultare chiara, è necessario operare alcuni distinguo e separare tra le situazioni segnalate quelle apparentemente già concluse da quelle in via di definizione.
Un primo imprescindibile chiarimento riguarda, invero, la riutilizzazione delle case mandamentali soppresse. Molte delle strutture indicate dal senatore interrogante sono, infatti, case mandamentali che, nella maggior parte dei casi, non sono più nella disponibilità di questa Amministrazione. Si tratta di strutture che, a causa della loro originaria destinazione, presentano notevoli carenze sia per le dimensioni decisamente ridotte, sia per l'assenza di sistemi di sicurezza adeguati, oltre che per la mancanza di spazi alloggiativi per il personale e di spazi trattamentali per i detenuti.
La loro attivazione, invero, avrebbe richiesto - e nei casi non ancora definiti richiederebbe - un imponente onere economico, stante l'esigenza di intervenire sulle strutture per adeguarle alle prescrizioni introdotte dal regolamento penitenziario del 2000, in ottemperanza alle norme vigenti in materia di impiantistica e di sicurezza sui luoghi di lavoro. I profili di antieconomicità di tali istituti rilevano, peraltro, anche sotto l'aspetto della gestione delle risorse umane, dovendo essere assicurata - indipendentemente dalle dimensioni della struttura e dal numero dei detenuti - la presenza di un numero adeguato di personale per garantire il funzionamento di tutti i servizi.
A tutto ciò si aggiunga l'esiguità degli 800 posti detentivi eventualmente recuperabili dal riutilizzo di case mandamentali, recupero questo che, ripartito in circa 40 strutture con capienza media di 20-25 posti, ubicate in Comuni spesso piccoli e a notevole distanza dagli uffici giudiziari territorialmente competenti, si appalesa come decisamente irrisorio rispetto all'attuale esigenza di circa 20.000 nuovi posti detentivi.
Detto ciò, segnalo che le case mandamentali di Licata, Galatina, Monopoli, Cropani, Pescia, Villalba, Orsara di Puglia, Accadia, Frigento, Castelnuovo della Daunia, Minervino Murge, Volturala Appula, Squillace, Casamassima, Mileto, Codigoro, Bovino, San Valentino e Morcone sono state soppresse, in un arco temporale compreso tra il 1991 ed il 2009, mentre le relative strutture sono state restituite ai rispettivi Comuni, in quanto pertinenza del patrimonio comunale.
La casa circondariale di Pinerolo è stata definitivamente chiusa nel 1998, atteso che le precarie condizioni igienico-sanitarie e le caratteristiche strutturali del manufatto non ne consentivano un funzionale utilizzo; tuttavia, nel piano carceri è prevista, in sua sostituzione, la realizzazione di una struttura cosiddetta flessibile per 450 posti detentivi.
Quanto alle case mandamentali di Maglie (che ospita solo 11 detenuti semiliberi) e a quella di Revere (non funzionante perché incompleta), sarà cura di questa Amministrazione provvedere, a breve, ad una disamina approfondita delle loro condizioni, verificando nel concreto la convenienza di un loro mantenimento, stante il basso indice di sicurezza delle strutture attualmente in uso.
Discorso a parte deve essere fatto per la casa mandamentale di Gela che, per le sue caratteristiche, è stata ritenuta meritevole di conservazione. Preciso, al riguardo, che i lavori di completamento e di adeguamento della struttura sono attualmente in corso, ma dovrebbero essere ultimati entro il corrente anno. A ristrutturazione finita la casa mandamentale di Gela sarà trasformata in casa circondariale.
Venendo, poi, alle altre strutture elencate nell'atto ispettivo, faccio presente che si tratta di ex case mandamentali, riconvertite in istituti penitenziari. Mi riferisco all'ex casa mandamentale di Altamura, trasformata in casa circondariale e ad oggi completamente funzionante, che è costituita da due sezioni ordinarie e da una sezione per semiliberi; all'ex casa mandamentale di Gragnano che, trasformata in casa circondariale, è stata successivamente soppressa nell'anno 2003. In seguito a tale provvedimento, la struttura - che nel 2000 era stata acquisita al patrimonio statale ai sensi della legge n. 265 del 1999 (legge di soppressione delle case mandamentali) - è stata dismessa e, in data 9 ottobre 2008, è stata consegnata all'agenzia del demanio della Campania. L'ex casa mandamentale di Pontremoli è stata trasformata nel 2002 in sezione distaccata di casa circondariale femminile della casa di reclusione di Massa. Tuttavia, con riferimento a quest'ultima struttura, faccio presente che, in ragione della ridotta presenza di detenute a livello territoriale e della conseguente sostanziale inutilizzazione dell'istituto in questione, si è ritenuto di andare incontro alle esigenze del Dipartimento della giustizia minorile, destinando l'edificio ad istituto per minori. Dopo aver raggiunto delle intese, è in fase di predisposizione la bozza di decreto di dismissione dell'istituto penitenziario di Pontremoli e la contestuale cessione della struttura immobiliare al Dipartimento della giustizia minorile.
Per quanto riguarda, invece, le altre strutture menzionate, comunico che si tratta di veri e propri istituti penitenziari in corso di ultimazione o già completati, che sono interessati da problematiche di diversa natura. È questo il caso del penitenziario di Reggio Calabria, Arghillà, che risulta ancora in fase di realizzazione. La costruzione del nuovo istituto - di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - è stata, infatti, interessata da un lungo contenzioso, che ha dilatato i tempi relativi al completamento dell'opera.
Faccio presente, tuttavia, che il provveditore interregionale delle opere pubbliche di Sicilia e Calabria ha comunicato che con l'importo stanziato di 21,5 milioni di euro (previsti dai finanziamenti FAS), oltre alle opere complementari per il funzionamento dell'istituto, sarebbe possibile realizzare anche il 2° padiglione detentivo per ulteriori 100 posti, previa revisione del progetto finalizzata al contenimento dei costi. La competente direzione generale del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha, pertanto, provveduto tempestivamente alla revisione del progetto, inviando, in data 16 dicembre 2009, copia degli elaborati al suddetto provveditore, il quale, a sua volta, ha assicurato la rapida elaborazione del progetto esecutivo di completamento generale e di appalto dei lavori, da ultimarsi, con buona approssimazione, per la fine del 2011.
Per completezza di informativa, rappresento che la struttura già edificata è composta da un padiglione detentivo da 150 posti, matricola e servizi detentivi; sono, invece, ancora da realizzare un padiglione detentivo da 100 posti, l'allacciamento delle fognature, la strada di accesso all'istituto, la caserma agenti, gli uffici e gli alloggi.
Analogo discorso vale per l'istituto Barcaglione di Ancona, che risulta attualmente in fase di ultimazione. Premesso che la parte già funzionante dell'istituto consente di poter ospitare 24 detenuti, rappresento che sono già stati ultimati i lavori di manutenzione straordinaria degli alloggi per il personale di polizia penitenziaria, della cucina agenti, delle sale colloqui, nonché i lavori di adeguamento al decreto del Presidente della Repubblica n. 230 del 2000 dei locali detentivi posti al piano terra. Allo stato sono in corso le operazioni necessarie al rilascio del certificato di regolare esecuzione, che sarà emesso dal direttore dei lavori all'esito delle verifiche necessarie: a breve, pertanto, vi sarà la disponibilità di ulteriori 24 posti detentivi.
Segnalo poi che, nell'ambito del programma di edilizia penitenziaria per l'anno 2010, è previsto lo stanziamento di un milione di euro per l'esecuzione di tutte le opere minimali necessarie alla completa attivazione dell'istituto. All'esito di tali lavori, saranno, quindi, disponibili ulteriori 134 posti. In estrema sintesi, l'istituto penitenziario, una volta completata l'attivazione, consentirà di ospitare 182 detenuti.
Venendo ora all'istituto di Agrigento, segnalo che alla data del 5 febbraio corrente anno lo stesso ospitava 27 donne (e non 6 detenute come asserito dall'interrogante). Segnalo, altresì, che il reparto femminile dell'istituto presenta tre sezioni: una sezione ordinaria con capienza di 25 posti, una sezione per detenute protette di 7 posti ed una sezione per detenute madri (sezione non funzionante non essendo stato completato l'allestimento necessario per accogliere i bambini). Allo stato, in considerazione della limitata presenza di personale femminile (pari a 7 unità), tutte le detenute sono ubicate in un unico reparto (nella sezione ordinaria).
Per quanto riguarda, invece, la casa circondariale di Gorizia (già parzialmente chiusa per le condizioni di fatiscenza in cui versa), faccio presente che la stessa è funzionante limitatamente ad una piccola sezione per gli arrestati. Segnalo, altresì, che in numerose occasioni se ne è caldeggiata la chiusura, prevedendo la possibilità di trasferire i pochi detenuti ivi ospitati (alla data del 5 febbraio pari a 40) presso gli istituti penitenziari limitrofi di Udine e Trento. Ad ogni buon conto, anticipo che anche la sorte di questo istituto sarà, a breve, oggetto di disamina da parte dell'Amministrazione centrale.
Orbene, chiarite le situazioni segnalate, ricordo a tutti che è stato recentemente approvato dal Consiglio dei ministri, e sta per essere trasmesso alle Camere, un complesso di interventi normativi, noto come "Piano carceri", che poggia su quattro pilastri.
In primo luogo, si prevede la proclamazione dello stato di emergenza fino al 31 dicembre 2010 per consentire una rapida edificazione dei nuovi edifici carcerari. La procedura di emergenza, che seguirà lo stesso schema usato per la ricostruzione delle case in Abruzzo, consentirà di snellire alcuni passaggi burocratici per giungere ad edificare 47 nuovi padiglioni.
Sono previsti poi nuovi finanziamenti, in parte già stanziati in finanziaria, in parte attinti dal bilancio del Ministero della giustizia e in parte da capitali privati.
Il Piano, che consentirà un incremento della capienza carceraria di 21.749 posti, si completa con alcune norme di accompagnamento. Esse, in primo luogo, consentiranno a chi ha avuto pene inferiori ad un anno di poter scontare le stesse ai domiciliari (secondo quanto stabilito da un progetto di legge all'esame della Camera dei deputati). Verrà inoltre introdotta la cosiddetta messa alla prova, che consentirà la sospensione del processo (quando si procede per reati per cui è prevista una pena non superiore nel massimo a tre anni) se il condannato deciderà di svolgere lavori di pubblica utilità. Infine, sarà aumentato l'organico della polizia penitenziaria con 2.000 nuovi ingressi.
Nell'ambito degli interventi governativi finalizzati ad una celere e fattiva risoluzione delle problematiche presenti in ambito carcerario, si segnala il disegno di legge n. 3291 (Atto Camera), d'iniziativa del ministro Alfano. Tale disegno contiene diverse misure dirette ad attenuare la tensione detentiva collegata alla elevatissima percentuale di detenuti che scontano pene non superiori ad un anno (tale percentuale, negli ultimi tre anni, ammonta a quasi un terzo del totale). L'esame di questo disegno di legge sull'istituto della detenzione domiciliare, come detto in precedenza, è già iniziato presso la competente Commissione della Camera, ma attualmente l'iter si è fermato esclusivamente perché vi sono stati tre rilievi da parte della Commissione bilancio.
Si è osservato infatti che, nei casi prima citati, la detenzione inframuraria non sempre sortisce le finalità rieducative che dovrebbero esserle proprie, appalesandosi piuttosto inefficace e inutilmente costosa per l'intero sistema penitenziario. Invece, per i condannati già detenuti che devono scontare pene non superiori ad un anno, la detenzione presso il domicilio potrebbe essere più funzionale, in quanto tesa ad un più rapido reinserimento sociale e ad una più incisiva riduzione della recidiva nel reato, che è maggiore allorché si passa dalla carcerazione alla piena libertà.
Per questi motivi, il disegno di legge afferma che le pene detentive fino ad un anno vengono espiate, di norma, presso un'abitazione o altri luoghi pubblici o privati di cura, assistenza e accoglienza, purché idonei (articolo 1, comma 1). Al riguardo, si ricorda che la possibilità di espiazione delle pene detentive presso domicili o luoghi diversi dall'abitazione (ad esempio, i centri di accoglienza) è già prevista nel nostro ordinamento, sia in relazione alla custodia cautelare (articolo 275, comma 4-ter, del codice di procedura penale), sia in relazione alla stessa detenzione domiciliare, e cioè nei casi di esecuzione delle pene detentive fino a 2 anni e, in ipotesi particolari, fino a 4 anni, ex articolo 47-ter della legge sull'ordinamento penitenziario.
Si segnala poi che la magistratura di sorveglianza, nella prassi, già si avvale dei centri di accoglienza per detenuti della Caritas, delle case di accoglienza dei Comuni, ovvero di centri religiosi e che, pertanto, si tratta di una forma di detenzione ampiamente sperimentata e che ha prodotto buoni risultati.
Naturalmente, la regola generale affermata nell'articolo 1, comma 1, del predetto disegno di legge subisce deroghe allorché ricorra taluna delle cause ostative espressamente indicate nel comma 2. Tra queste ultime, è stata inserita, con una proposta di modifica del Governo (l'emendamento 1.500), l'ipotesi di pericolosità del condannato, determinata dal pericolo di fuga o di commissione di altri reati, che il magistrato di sorveglianza deve valutare caso per caso. Le altre cause oggettive e soggettive che non consentono di disporre la detenzione presso il domicilio per l'esecuzione di pene non superiori a un anno sono specificamente indicate: a) i delitti ex articolo 4-bis della legge sull'ordinamento penitenziario; b) i casi in cui sia stata fatta una dichiarazione di delinquente abituale, professionale o per tendenza; c) i detenuti sottoposti al regime di sorveglianza particolare, ex articolo l4-bis della legge sull'ordinamento penitenziario.
Inoltre, con riferimento ai casi in cui il condannato si trova in stato di libertà, nel comma 3 dell'articolo 1 (come riformulato dall'emendato 1.500 del Governo), sono indicati due casi in cui il pubblico ministero non deve attivare la procedura finalizzata all'esecuzione presso il domicilio delle pene non superiori a un anno. Il primo caso è quello in cui ricorrono le condizioni per la sospensione d'ufficio dell'ordine di esecuzione (articolo 656, comma 5, del codice di procedura penale); il secondo caso riguarda, invece, i soggetti condannati per reati previsti nel comma 9, lettera a), dell'articolo 656 del codice di procedura penale (tra i quali il furto pluriaggravato, il furto in abitazione e il furto con strappo e tutti i delitti aggravati dallo stato di clandestinità), per i quali l'ordine di carcerazione non può mai essere sospeso, neppure se la pena detentiva non è superiore a 12 mesi.
Il disegno di legge, inoltre, semplifica la procedura per l'applicazione della detenzione presso il domicilio rispetto alle altre misure alternative già previste dall'ordinamento penitenziario, in modo da garantire decisioni certe e rapide. In particolare, il provvedimento è emesso da un giudice monocratico - il magistrato di sorveglianza - sulla base di un'istruttoria cartolare ed un contraddittorio differito. I casi in cui non può essere prevista la detenzione presso il domicilio sono tassativamente indicati.
Giova evidenziare, infine, che il disegno di legge garantisce anche la difesa sociale. La detenzione presso il domicilio non si applica, infatti, ai condannati che hanno commesso reati per i quali la legge esclude l'applicazione di misure alternative (i reati di maggiore allarme sociale) e a coloro che siano stati dichiarati delinquenti abituali o professionali o per tendenza. Inoltre, il magistrato di sorveglianza non può disporre la detenzione presso il domicilio quando vi sia un pericolo di fuga o il pericolo che il condannato possa commettere altri delitti.
Inoltre, sono potenziate le misure di carattere repressivo attraverso la previsione di un aumento di pena per il delitto di evasione (da applicarsi anche in caso di violazione della detenzione presso il domicilio), nonché mediante l'introduzione nel diritto penale di un'aggravante per i delitti commessi dal condannato sottoposto a misure alternative alla detenzione in carcere.
Vale da ultimo evidenziare che il disegno di legge contiene anche alcune disposizioni per i condannati che versano in condizioni di tossicodipendenza.
Il comma 7 dell'articolo 1 del suddetto disegno di legge - così come riformulato dall'emendamento 1.500 del Governo - prevede che per i condannati sottoposti a un programma di recupero, o che intendano sottoporsi ad esso, la detenzione domiciliare possa essere eseguita presso una struttura sanitaria pubblica o una struttura privata accreditata ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309. In questi casi, inoltre, il magistrato di sorveglianza può imporre specifiche prescrizioni e forme di controllo per accertare che il tossicodipendente o l'alcoldipendente inizi immediatamente o prosegua il programma terapeutico.
DI GIOVAN PAOLO (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DI GIOVAN PAOLO (PD). Signor Presidente, tornati alla normalità, dopo le eccezioni di questa mattina per le presenze nei banchi del Governo e anche di esponenti della maggioranza nei banchi del centrosinistra, cercherò di fare onore alla Commissione per le politiche dell'Unione europea svolgendo un intervento di tipo europeo, per affrontare tre questioni.
Se dovessi solamente esprimere soddisfazione rispetto al lavoro del sottosegretario Caliendo, dovrei esprimere grande soddisfazione per il fatto che partecipa ai lavori (lo voglio dire pubblicamente), molto spesso dà un contributo concreto e fa onore al ruolo del sindacato ispettivo, nel senso che ho ricevuto più risposte di quelle che avevo richiesto. Per quanto riguarda le situazioni che segnalavo di alcuni istituti carcerari, alcuni in condizioni di cui non si conosceva lo stato dell'arte, abbiamo ricevuto risposta e su questo c'è sicuramente un chiarimento (andrebbe fatto continuamente, d'abitudine); di alcune strutture forse abbiamo anche contribuito a chiarire la situazione. Inoltre, si è aggiunta la riflessione sul Piano carceri, e al riguardo vorrei fare altre notazioni.
Si va verso un cammino giusto. Noi l'avevamo già indicato in una mozione e le do atto che lei ha tenuto fede alla proposizione di accettazione delle parti che ci aveva chiesto di cambiare e che noi abbiamo cambiato affinché venissero accettati 12 punti sui quali il prossimo anno saremo tutti insieme chiamati a ragionare e a rendere conto. Si va in questa direzione: alcune parti del Piano carceri e l'attenzione che si pone sulla materia vanno in questo senso.
È anche l'idea che noi abbiamo, cioè che si riparta dallo spirito della legge Gozzini e, ormai lontani due anni e mezzo dalle elezioni, non ci sia più bisogno di sollevare lo spauracchio della sicurezza, quanto invece di porsi il problema che vi sono quasi 30.000 unità in eccesso rispetto alla possibile tolleranza dentro le carceri, ad un mese dall'estate che, come sappiamo, è un momento delicatissimo. Spero che questa collaborazione continui.
In ultimo, vorrei anche che assieme ci chiarissimo rispetto ad un fatto: lo scopo del sindacato ispettivo, che comunque spetta al Parlamento, potrebbe essere raggiunto con l'istituzione del Garante dei detenuti; ovviamente concordiamo sul fatto che, qualora vi fosse un'autorità nazionale per i diritti umani (su cui si sta lavorando e a cui il sottosegretario Scotti, tra l'altro, ha dato riscontro), questa finalità potrebbe essere ricondotta a tale organismo., Intendiamoci, però: se da un lato non ci sono i fondi, perché vengono tagliati, se dall'altro l'autorità nazionale non viene istituita, chiediamo a chi fa parte del Governo e della maggioranza di affrontare con serietà tali problematiche, affinché questi temi escano dai confini del sindacato ispettivo e vengano presi in considerazione abitualmente da un eventuale Garante e nei normali circuiti.
PRESIDENTE. Lo svolgimento dell'interpellanza e delle interrogazioni all'ordine del giorno è così esaurito.

Da: penso e spero..13/06/2010 14:26:21
in questi 2000 ingressi, ci saranno anche i 141 vice commissari vero?Infatti non si parla di agenti, ma si utilizza l'espress. 2000 nuovi ingressi!ma perchè non parlano di vice commissari in modo chiaro e non equivoco?grazie in anticipo a chi voglia rispondermi!Buona domenica!

Da: ad abundantiam13/06/2010 16:35:05
ma il problema non dovrebbe essere quello perchè, ad esempio, qui parlano solo di agenti .

ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-02803 Nastri: Sulle condizioni di vivibilità e sicurezza all'interno delle carceri nonché sulla dotazione organica della polizia penitenziaria.

TESTO DELLA RISPOSTA

Quanto all'ulteriore problema evidenziato dall'interrogante, relativo alla carenza organico di polizia penitenziaria occorre, preliminarmente, precisare che negli istituti penitenziari prestano servizio circa 36.000 unità di polizia penitenziaria (su 40 mila unità circa), mentre le restanti unità di personale svolgono la loro opera nelle altre strutture dell'Amministrazione che, seppur esulanti dal contesto prettamente penitenziario, sono però necessarie per il funzionamento della complessa macchina organizzativa del Dipartimento, inteso nel suo complesso.
Proprio per far fronte alla situazione di difficoltà operativa evidenziata, la legge finanziaria ha consentito l'assunzione di 2000 nuovi agenti di Polizia Penitenziaria nonché la possibilità di assumere (facendo un'eccezione al generalizzato blocco del turn over) - negli anni 2010, 2011 e 2012 - personale di polizia penitenziaria nel limite del contingente di quello cessato dal servizio nel corso dell'anno precedente.

http://www.camera.it/453?shadow_organo_parlamentare=1495&bollet=_dati/leg16/lavori/bollet/201005/0526/html/02#58n1

Da: domanda13/06/2010 17:06:55
ragazzi vorrei fare una domanda a chi puo' rispondermi, senza creare casino a nessuno:
io sono iscritta al comitato e tempo fa ho ricevuto una mail del medesimo in cui si comunicava che il dipartimento aveva consegnato ad alcuni membri un provvedimento che prevedeva la nostra assunzione nelle 2000 unità, ora leggo da tempo su questo forum che la possibilità sopra paventata non è poi scontata come sembrava, per cui vorrei sapere come stanno le cose.
Se qualcuno ha notizie in merito e volesse condividere le sue conoscenze con noi lettori del forum ne sarei felicissima.
grazie e buona domenica.

Da: x ad abundantiam13/06/2010 17:14:31
io penso che non possano ignorare gli altri ruoli, come quello degli ispettori e dei commissari,perchè dando un occhiata agli organici sono tutti scoperti anche quello dei commissari con un vuoto di circa 200 unità, quindi le 2000 unità verranno spalmate a dovere.Poi a chi dice che il ruolo dei commissari è pieno sbaglia, perchè non vede nel complesso la pianta organica ma si sofferma solo ai vice e ai commissari.

Da: ......13/06/2010 17:15:39
ma quale legge finanziaria, le 2000 unità sono previste nel decreto del consiglio dei ministri di gennaio sull'emergenza, e senza l'approvazione del parlamento sono lettera morta.

Da: COMITATO13/06/2010 17:17:33
assente: INGIUSTIFICATO!!

Da: COMITATO13/06/2010 17:21:56
DATTI UNA MOSSA

ALTRIMENTI LA GRADUATORIA RESTA

       IN UNA  FOSSA.

Da: COMITATO13/06/2010 17:23:48
SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

Da: ad abundantiam13/06/2010 17:24:57
non è così scontata a causa dei rilievi della commissione bilancio, e cioè dei casini che combina la lega.
del resto quel genio dell'ex ministro castelli ha avuto il coraggio di affermare che la pol pen non è sotto organico...

Da: x domanda13/06/2010 17:25:44
manda una mail al comitato così tutti gli iscritti conosceranno la risposta.

Da: x ad abundantiam13/06/2010 17:29:50
sino a oggi la commissione bilancio non ha detto nulla sulla polpen, anzi ha fatto passare un emendamento proposto dal governo,con cui si richiede l'adeguamento dell'organico in maniera generica senza specificare ne ruoli e ne numeri quindi tutto è possibile.

Da: ................13/06/2010 17:56:43
ne prenderanno molti meno dei 2000 previsti (forse 1000)  e saranno solo agenti.

Da: ad abundantiam13/06/2010 18:19:11
parli con cognizione di causa o sei un altro indovino?

Da: ad abundantiam13/06/2010 18:24:20
e che te lo chiedo a fare ..........

Da: Luna13/06/2010 18:31:21
ciao ragazzi,ma secondo voi è attendibile la notizia del corso a settembre a Napoli?Alfano stamattina ha dichiarato che il piano carceri sarà attuato a Settembre.

Da: hermes13/06/2010 18:39:54
cara luna se avessimo la risposta alla tua domanda non staremmo qui a discutere.....

Da: buona sera13/06/2010 18:44:16
credo che ha ragione chi afferma che pianta organica dei commissari non  è completa guardando nel complesso e non solo ai vice commissari. Ciò premesso credo che saranno presenti solamente 2000 agenti così come specificato nella risposta linkata più sopra. Del resto hanno anche la scusa e sottolineo scusa della congettura economica negativa. Alla questione del corso a settembre neanche rispondo, perchè usando un pò di logica e di buon senso si dovrebbe capire che tra il provvidemto e la pubblicazione non ci sono neanche i tempi.
Buona sera e buona domenica a tutti

Da: ad abundantiam13/06/2010 18:50:05
guarda che la risposta che ho postato prima non è attendibile, usano i termini unità e agenti indistintamente, penso che alcuni parlamentari, per quanto ne sanno, potrebbero parlare anche di guardie. non ne sanno un cavolo. loro, i politici in generale devono solo mettere i soldini, se sono quelli che avevano promesso in finanziaria nei 2000 potremmo benissimo rientrare anche noi tutti.

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