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CONCORSO MAGISTRATURA 2019
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Da: @paolo  4  - 08/10/2019 12:26:29
Una questione del genere non va chiesta in un forum ma direttamente all'ufficio concorsi.

Da: Mark240387 08/10/2019 15:29:29
Corsi e ricorsi storici

Da: VittoriaN 09/10/2019 13:53:37
Cedo appunti di corsi per magistratura. Info su telegram @iudex92.

Da: Suprema Corte 09/10/2019 14:49:11
Cassazione 27 giugno 2019 n° 27816 conferma che il 393 è di mano propria.

Da: @suprema corte  1  - 09/10/2019 15:31:41
L orientamento tradizionale lo considera reato comune, per cui entrambe le soluzioni possono essere considerate non campate in aria. Non è su questa qualificazione che cadranno i candidati.

Da: Suprema Corte  1  - 09/10/2019 15:49:56
Oramai sul punto specifico l'orientamento è consolidato.
Non avere ritenuto il 393 di mano propria,ipotizzando un concorso morale per istigazione in capo creditore, va a costituire un errore di diritto cui non può conseguire che un N.I..

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Da: @suprema corte  1  - 09/10/2019 16:23:00
Non diciamo sciocchezze, considerarlo reato comune costituisce un'interpretazione assolutamente non campata in aria che di per sè non può certo sfociare in un NI.

Da: Suprema Corte  1  - 09/10/2019 16:30:12
L'orientamento che lo considera di mano propria si è consolidato, anche e soprattutto riguardo le pronunce in materia di rapporti con l'estorsione.
Del resto, la lettera della fattispecie prevede l'esercizio delle "proprie ragioni" da "sé medesimo".
Qui - a furia di scrivere che questo non conta e quell'altro neppure, che questo non pregiudica e quello non fa la differenza - dovremmo avere idonei a iosa.
Invece passano in pochissimi.
Quindi, invece di accusare gli altri di scrivere "sciocchezze", ripensate a quelle eventualmente scritte nei vostri temi.
Un po' di umiltà, please.

Da: Servitutis 09/10/2019 16:31:16
Io l ho considerato di mano propria ma semiesclusivo (perché se manca la qualifica di titolare del diritto,si ha una diversa fattispecie ).

Da: _Medea_ 09/10/2019 16:39:45
Si tratta di Cassazione a sezioni semplici, non di sezioni unite. Sarebbe forse opportuno, @suprema corte, ripassare i modi in cui "si consolida" il diritto.
Sulla natura del 393, infatti, non c'è un orientamento univoco e consolidato. L'orientamento tradizionale lo configura come reato comune (tanto che può essere realizzato da un mero rappresentante del titolare del credito o dal "negotiorum gestor"), quello più recente, come reato di mano propria. Da qui i problemi che, evidentemente, tu non ti sei posto.
Ciò premesso, del vostro porgervi  ammiro la tracotanza, che non vi fa dubitare mai di nulla, ma che vi fa avere certezze su tutto.
Andrete lontano.

Da: Suprema Corte  1  - 09/10/2019 16:47:51
@Medea
Grazie per la lezione.
Ho osservato, semplicemente, che l'orientamento che considera il 393 di mano propria si è consolidato proprio riguardo i rapporti con l'estorsione.
E, se sapessi un minimo di giustizia, sapresti che le evoluzioni giurisprudenziali non passano necessariamente per le Sezioni Unite.
Il cuore del problema era proprio sul 393 come delitto di mano propria, perché da lì si sarebbe dovuto escludere il 110/393 e concludere per il 629.
Questo era lo svolgimento corretto e conforme alla giurisprudenza specifica.
Nemmeno i "santoni" dei corsi si sono discostati.
Siate più umili e interrogatevi sul  grande numero di inidonei.

Da: _Medea_ 09/10/2019 16:50:13
Prego, @suprema corte.
Il sol fatto che tu ritenga che esista uno "svolgimento corretto e conforme alla giurisprudenza specifica" mi fa desistere dall'aggiungere contenuti a questa conversazione.
Buone convinzioni.

Da: Suprema Corte 09/10/2019 16:53:28
@Medea
Desisti perché avrai sbagliato il compito e ti brucia...
Non qualificare il 393 come reato proprio, allo stato, non è una interpretazione ma un errore di diritto.
Poi certo, la Cassazione attende te per essere smentita.

Da: Suprema Corte 09/10/2019 17:05:35
@Servitutis.
Il reato di mano propria è sempre proprio esclusivo: si tratta di due espressioni utilizzate per la medesima tipologia di reati.

Da: @suprema corte 09/10/2019 17:08:17
Bravissima Medea

Da: @suprema corte 09/10/2019 17:16:08
"Se sapessi un mimimo di giustizia"...Basta questa tua espressione per capire quale sia il tuo livello.

Da: _Medea_ 09/10/2019 17:17:03
@suprema corte
Evoluzione giurisprudenziale è una cosa, consolidamento un'altra. Continui a confondere e sovrapporre i termini delle questioni.
Infine, se ti ponessi con un minimo di ragionamento critico verso le questioni di cui parli, apprenderesti - tuo malgrado - che autorevole dottrina si è posta aspramente verso la più recente soluzione giurisprudenziale del 629, per una serie di ragioni giuridiche la cui conoscenza non farebbe bene alle tue convinzioni stratificate.

Da: Servitutis 09/10/2019 17:18:01
Beh no esclusivo è il reato proprio in cui manca una omologa fattispecie comune (es.incesto). Semiesclusivo se al mancare della qualifica soggettiva si ha un fattispecie comune (es.peculato). Nell esercizio arbitrario,se non si è titolari della qualifica soggettiva,si hanno altre fattispecie. Di mano propria sono solo quei reati propri in cui la condotta tipica deve essere realizzata necessariamente dall'intraneus.

Da: Suprema Corte09/10/2019 17:41:00
@servitutis
"di mano propria sono solo quei reati propri in cui la condotta tipica deve essere realizzata necessariamente dall'intraneus": cioè sono i reati propri esclusivi dove, difettando una corrispondente fattispecie comune, se la condotta tipica non è posta in essere dal soggetto qualificato, il fatto non sussiste.
Reati propri esclusivi=reati di mano propria.
@Medea
Non sovrappongo nulla.
La giurisprudenza sul 393 si è evoluta - proprio riguardo i rapporti con l'estorsione - e l'idea che sia delitto di mano propria si è consolidata in tutte le pronuncie sul tema da anni a questa parte.
Non c'è una sentenza recente, su 393 e 629, che non qualifichi il 393 come delitto di mano propria.
Non occorrono le Sezioni Unite per consolidare un orientamento, basta che assuma carattere di stabilità.
Sei tu che confondi consolidamento e nomofilachia.
Che autorevole dottrina opini diversamente lo so benissimo, peccato che la composizione della commissione sia cambiata e che, comunque, la dottrina spesso dissenta dalla giursprudenza.
Ripeto: si può ritenere che ogni soluzione sia corretta, a condizione di giustificare il numero di inidonei.
Tutti colleghi che non hanno saputo scrivere in italiano?
Oppure, semplicemente, si sopravvaluta lo spazio interpretativo concesso al candidato?
Pongo un problema, ricevo risposte piccate.

Da: _Medea_ 09/10/2019 17:54:14
È evidente, a tal punto, che tu non abbia mai avuto la possibilità o il piacere di leggere dei temi dei candidati giudicati idonei. Se lo avessi fatto, sapresti bene e, per l'effetto, ti porresti con più criticità verso le soluzioni, in quanto non è la soluzione conforme a orientamento prevalente o consolidato il presupposto dell'idoneità, ma l'iter argomentativo svolto e sostenuto per raggiungerla (al netto di deficit linguistici e lacune grammaticali).
Per tali ragioni ti invito, qualora tu abbia inteso avviare un confronto costruttivo, a non prendere mai le mosse da assunti certi. Specie in questo percorso. Non è un certo un caso che le persone con più certezze sugli elaborati in genere siano poi, nella prassi, quelle maggiormente stroncate.
Riflettere.

Da: Suprema Corte09/10/2019 18:02:58
@Medea
Ho letto i compiti degli idonei e trovo che tu incorra in un equivoco.
Un conto è sostenere che, a parità di soluzioni possibili, quella prescelta dal candidato sia indifferente, se ben argomentata.
Altro conto, invece, è ritenere che sia indifferente un errore di diritto.
Se la giurisprudenza interpreta il 393 come di mano propria - e lo fa con riguardo al tema di interesse - argomentare diversamente non è prospettare un'altra soluzione possibile ma incorrere in un errore di diritto.
Questo è il tema che mi premeva sottolineare: quale è il confine tra l'interpretazione legittima e quella erronea?
Secondo me è qua che c'è un margine di discrezionalità enorme della Commissione che, per mera comodità, potrebbe propendere per soluzioni in un certo modo stereotipate.
Ed è un problema che riguarda, principalmente, la traccia di penale.
Tutto qua.

Da: Spremitilemeningi. 09/10/2019 18:03:42
a quando il prossimo aggiornamento sulle correzioni? per dicembre?

Da: -Antigone-09/10/2019 18:18:27
Io credo che il fatto stesso che vi siano orientamenti difformi sottintenda che non si sia davanti ad un errore di diritto tale da giustificare, di per se, una bocciatura. Mi rifiuto di credere che la commissione sia in cerca di futuri magistrati aggiornatissimi sulle ultime pronunce ma privi di senso logico e conoscenza dei principi generali. Spero siano queste le qualità che stanno cercando.

Da: _Medea_ 09/10/2019 18:19:13
Errore di diritto è sostenere che il 393 sia un reato che tuteli la fede pubblica, anziché l'amministrazione della giustizia. Diversamente, qualificarlo come comune o di mano propria nulla aggiunge (in pejus) ad un problema che già la giurisprudenza si è posta negli anni, a condizione che vi sia un ragionamento solido che guidi verso la risoluzione del quesito.
Stesso discorso vale per l'usucapibilità della servitù in civile. Per cui, non è un problema che tocca solo una traccia, bensì tutte.
È verosimile che i commissari abbiano una preferenza verso determinata soluzione; non penso, tuttavia, che sia aderire all'una o all'altra a decretare l'idoneità o inidoneità.

Da: Suprema Corte09/10/2019 18:25:25
@Medea
Quando si individua malamente l'oggetto di tutela della norma, è un macroscopico errore di diritto.
Ma gli errori rilevanti non sono solo quelli macroscopici.
Anche sbagliare la categoria concettuale in cui ascrivere un reato è un errore di diritto.
Una sentenza che, nel caso dato, sostenesse il 110/393, sul presupposto che l'esercizio arbitrario è un reato comune, verrebbe annullata in Cassazione.
Perché sbagliata in diritto.
Anche sulla usucapibilità, il discorso non è diverso.

Da: Suprema Corte09/10/2019 18:27:10
@Antigone
Beh, aggiornatissimi non direi....
Parliamo di sentenze anche non recenti.
Il rapporto 393-629 è un tema oramai pacifico nella giurisprudenza di legittimità.

Da: _Medea_ 09/10/2019 18:32:18
@ suprema corte
Stai certo che ogni anno passano temi che prevengono a soluzioni creative, talvolta ai limiti di ogni buon principio di diritto che si conosca. Saranno giudici estensori di sentenze annullate in cassazione? Può darsi. Del resto, se esistessero giudici perfetti nei ragionamenti in diritto, non vi sarebbe motivo né di modificare, nel tempo, precedenti orientamenti giurisprudenziali, né di rivedere le relative pronunce nei successivi gradi di giudizio.

Da: -Antigone-09/10/2019 18:42:39
@Suprema Corte,
Sarò un'illusa, ma a me piace pensare che un buon compito sia quello aderente alla traccia, in grado fare emergere una solida conoscenza dei principi, una buona dose di logica e un'ottima capacità di scrittura. Indipendentemente dall'adesione ad una tesi piuttosto che ad un'altra.
Se posso chiederti, tu conoscevi bene la questione in sede di concorso?

Da: Suprema Corte09/10/2019 18:47:50
@Medea
E' vero, non esistono Giudici perfetti.
Però qua non siamo Giudici ma candidati in una procedura selettiva dove, se si sbaglia, il risultato non è l'annullamento della sentenza ma una valutazione negativa.
Certo, è possibile che passi il tema "creativo": ma quanti ne passano?
La stragrande maggioranza dei temi idonei è assestata sulla giurisprudenza nemmeno consolidata ma semplicemente prevalente.
Poi si può comprendere chi, in cuor suo, spera che la soluzione proposta, ancorché non aderente a quella giurisprudenziale, venga apprezzata: è naturale.
Ma che si possa passare perché si è "ragionato" su di una soluzione sbagliata è più un desiderio che un dato fattuale.

Da: Suprema Corte09/10/2019 18:51:38
@Antigone
Il rapporto 393/629 no, non lo conoscevo.
La parte speciale propone tante di quelle questioni che non si possono conoscere tutte.
Che il 393 fosse di mano propria lo sapevo e da lì sono arrivato alla conclusione.

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