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Concorso DIRIGENTI SCOLASTICI 2017
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Da: mteacher 25/09/2014 18:38:33
Vi propongo...... mi piacerebbe avere vostre opinioni in merito.

Per una carriera professionale dei docenti

Il maggior merito professionale delle donne e degli uomini di scuola è quello di produrre ricerca, sperimentazione, nuova organizzazione, nuova didattica, mai succubi di una cosiddetta circolare che dica il da farsi, anche se oggi accade troppo spesso.
Lavorando s'impara: l'esperienza è un "capitale professionale" che si forma nel tempo e si innesta sulla formazione iniziale. Vale per ogni mestiere, compresa la professione dell'insegnante, complessa per la variata natura delle competenze richieste (didattica, organizzazione, programmazione, progettazione, ricerca e sperimentazione, valutazione, utilizzazione delle risorse, informazione, cooperazione, gestione delle relazioni). Ogni tipo di competenza si intreccia con soggetti diversi richiedendo capacità e prestazioni specifiche. Tanto per fare un esempio, la competenza "relazione" non è la stessa in riferimento agli stu¬denti (relazione didattica, relazione affettiva), ai genitori (relazione informativa, relazione cooperati¬va), ai colleghi (relazione d'équipe), alle istituzioni (relazione informativa in entrata e in uscita, coope¬razione, progettazione). Tanto ginepraio di competenze in nessun modo può essere assicurato da una formazione iniziale per quanto qualitativa possa essere e per quanto possa comprendere esperienze di tirocinio sul campo. Diventa dunque saliente la formazione in servizio. Occorre quindi far emergere expertise, intuizioni o "abilità artistiche", espressione della fusione di teoria e pratica, che i docenti professionisti sanno agire nelle situazioni di incertezza, unicità e conflitti di valore che quoti¬dianamente si presentano loro. Abilità che si manifestano in un costante adattamento della pratica attraverso l'anticipazione, il riconoscimento e la correzione dell'errore in azione e che consentono di co-costruire, insieme al discente, una nuova conoscenza contestualizzata:  RICERCAZIONE.
E' fondamentale sviluppare e valorizzare questa competenza negli insegnanti, trasformandola in un habitus professionale in¬dispensabile per fronteggiare la dinamicità dei saperi e dei contesti, il che significa andare ben oltre la mera esperienza. La sola esperienza non è elemento sufficiente, è necessaria una rielaborazione e una riflessione su di essa perché la conoscenza della pratica si trasformi in pensiero e professionalità consapevole; occorre arrivare all'esplicitazione del significato di un'esperienza, alla sua reinterpretazione, per trasformarla in apprendimen¬to intenzionale. La formazione degli insegnanti è un fattore chiave per garantire la qualità dell'istruzione e migliorare il livello di istruzione dei giovani. Si tratta dovunque non solo di assicurare un adeguato sostegno finanziario alla formazione degli insegnanti, ma di ga¬rantire che tutti gli insegnanti possiedano le conoscenze, le attitudini e le capacità pedagogiche necessarie per svolgere il loro compito in maniera efficace; è necessario non solo sostenere il carattere professionale dell'insegnamento, ma occorre anche promuovere una cultura della riflessione e della ricerca nell'ambito della professione.
Purtroppo la condizione lavorativa oggi, dei docenti è contraddistinta da un egualitarismo totale, che mortifica, delude e rende poco credibile l'impegno e la professionalità messa in campo. Regna indistintamente la rassegnazione, la disillusione, lo sconforto, talvolta la frustrazione per le scelte scellerate, poco costruttive messe in opera nell'ultimo trentennio dai nostri cari politici. Unico comparto della Pubblica Amministrazione ove non esiste una progressione di carriera basata sulla professionalità e sulla meritocrazia. A quando un cambio deciso di rotta? Sono stati proposti e discussi in parlamento numerosi disegni di legge: vedi quello dell'Onorevole Aprea, vedi la mozione dell'ANP. Il lavoro del docente non è un mestiere comune ad altri, ma una seria professione che merita di essere valorizzata con riconoscimenti sia estrinseci che intrinseci.
La figura del Vice Preside, o docente vicario o vice-dirigente, chiamiamolo come vogliamo, che senso ha di esistere ad oggi? Le funzioni quadro che operano nelle istituzioni scolastiche hanno il giusto valore che meritano (funzioni strumentali, fiduciari di plesso, ASPP, RSPP)? Ricordiamo che nel 2008 la proposta di legge Aprea interveniva decisamente sugli assetti fondanti del sistema scolastico, prevedendo una carriera professionale dei docenti su cinque livelli. Il primo livello era individuato dai docenti neoassunti, successivamente passando per i livelli di docente iniziale, docente ordinario e docente esperto, si poteva arrivare al ruolo di vice dirigenza a cui si sarebbe potuto accedere tramite concorso per titoli ed esami. Si potrebbe alleggerire il passaggio a docente vicario utilizzando una graduatoria provinciale per titoli culturali e professionali, a cui potrà attingere il Dirigente Scolastico per nominare il suo collaboratore di fiducia.  Dopo la conferma in ruolo, il principio informatore resta immutato: progressione economica lentissima (ogni sette anni, anche se tale progressione è ferma al 2010, con l'ipotesi molto probabile che sia allungata fino al termine del 2015) ed estremamente modesta; nessun riconoscimento del merito; nessuna valorizzazione effettiva delle responsabilità; nessuna conseguenza per il disimpegno. Nei fatti, l'indistinzione e l'appiattimento comportano una penalizzazione per gli elementi migliori e più motivati. Al punto che l'unico elemento di differenziazione retributiva è confinato nei limiti del 2â3% della retribuzione di base attingendo dal MOF, che ogni anno diminuisce considerevolmente. La proposta dell'ANP parte dal presupposto che la rimotivazione di chi esercita la professione docente trova oggi una ragione in più nell'autonomia delle istituzioni scolastiche, che, per essere attuata, richiede l'introduzione di forti elementi di discontinuità.
Tali elementi debbono riguardare almeno:
1.    la differenziazione delle funzioni finalizzata alla gestione delle nuove complessità progettuali ed organizzative;
2.    più livelli professionali all'interno dello status di docente;
3.    il passaggio ai livelli superiori a seguito di valutazione e formazione, non per mera anzianità, con conseguenti significativi e stabili miglioramenti economici;
4.    aumenti per anzianità più modesti, ma più ravvicinati nel tempo.

Più specificatamente tale mozione prevede di istituire tre livelli di carriera, docente iniziale, ordinario ed esperto, che corrisponderebbero al 7°, 8° e 9° livello degli inquadramenti del personale della Pubblica Amministrazione. Questa collocazione nulla ha a che vedere con sovra ordinazione gerarchica, ma solo lo scopo di riconoscere le differenti professionalità effettivamente maturate e certificate. La progressione per anzianità avrà luogo, all'interno di ciascun livello, automaticamente attraverso aumenti non più settennali, ma almeno triennali. Dopo una permanenza di almeno un quinquennio all'interno del livello, con selezione su domanda, limitatamente ai contingenti programmati, potrà esserci l'avanzamento di livello (dal 7° all'8°), tenendo conto della valutazione dei docenti del 9° livello, della valutazione del Dirigente Scolastico e dei titoli professionali e crediti formativi posseduti. Il successivo passaggio dal 8° al 9° livello avverrà sempre per domanda con la differenza che potrebbe esserci una preselezione per titoli professionali e culturali, una formazione universitaria magistrale e una selezione finale a cura di una Commissione formata da docenti del 9° livello superiore, dai Dirigenti Scolastici di scuole in rete. Gli incarichi aggiuntivi, le funzioni complesse potranno essere conferiti solo a docenti inquadrati all'8° e 9° livello, retribuiti da un fondo specifico distinto dal MOF,  per il periodo di effettivo svolgimento.  L'inserimento al livello 9° bis permetterà di accedere alla carriera di Docente Vicario e successivamente alla partecipazione al Corso Concorso per Dirigenti Scolastici. A tale livello si arriverà tramite Corso Concorso sulla base dei titoli culturali, titoli professionali, Master di II livello sulla Dirigenza Scolastica e una  prova orale finale. A tale graduatoria su base provinciale,  potranno attingere i Dirigenti Scolastici per nominare il Collaboratore di fiducia. Alla luce delle proposte inserite nel documento " La buona scuola " credo che il disegno di legge  per la carriera docenti sia indirizzato solo ed esclusivamente ad un aumento della retribuzione dei docenti, senza entrare nel merito della progressione di carriera vera e propria, tranne per quella fantomatica figura del docente mentor a cui affidare compiti di valutazione, organizzazione, coordinamento, compresa la formazione dei tirocinanti. Le consultazioni che ne seguiranno spero possano intervenire a tal proposito.

Da: @mteacher25/09/2014 18:39:08
Ora capisco un po' di più, grazie per la gentilezza!

Da: @mteacher25/09/2014 18:49:18
Ma questo tipo di proposta non appartiene a una persona che si sarebbe adoperata personalmente per sponsorizzare alcuni candidati al concorso a preside in Campania? La sua credibilità rispetto al concetto di merito nella Scuola per me è pari a ZERO!!!! Non mi piace questa proposta, perché così com'è concepita metterebbe i docenti l'uno contro l'altro, devastando completamente l'elemento fondante del successo formativo degli alunni. E' una proposta ormai vecchia, sono anni e anni che la leggo.  Ci vogliono proposte serie di persone che amino la Scuola e non di gente che la odia, così come odia profondamente i suoi operatori. A me non piacciono i finti polentoni...

Da: @mteacher25/09/2014 18:50:38
A me non piace chi essendo terrone fa di tutto per cercare di sembrare polentone, se fingi in questo sei tutto finto, truccato, mascherato, mascherone.

Da: @mteacher25/09/2014 18:50:41
A me non piace chi essendo terrone fa di tutto per cercare di sembrare polentone, se fingi in questo sei tutto finto, truccato, mascherato, mascherone.

Da: X@mteacher25/09/2014 19:00:02
Sì, infatti per certe persone il merito consiste nel fare da sponsor agli amici degli amici. Certa gente fa proposte per mettersi in evidenza e per fare carriera sulla pelle altrui, sulla pelle umana insomma.

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Da: X@mteacher25/09/2014 19:01:56
Ecco dov'è il vero merito:
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-02-27/concorso-truccato-intercettazioni-spunta-ex-ministro-nicolais-200321.shtml?uuid=ABJYFhz

Ma mettetevi la maschera, fasulli che non siete altro...

Da: mteacher 25/09/2014 19:02:36
Esiste la libertà di parola e di pensiero. Se uno non condivide è giusto che esprima il suo parere. Opinioni costruttive sono l'unico modo per migliorare. Non capisco cosa siano questi polentoni e terroni....

Da: @mteacher25/09/2014 19:45:37
Sono due categorie consolidate in cui si distinguerebbero, secondo le teorie più accreditate in campo razzistico, gli abitanti del nord da quelli del sud. Non ti risulta che colei la quale fece le proposte a cui fai riferimento, purtroppo, anche tu, fino a qualche settimana fa invocava la cacciata dei docenti del sud dalle graduatorie del nord? E uno come si potrebbe fidare di chi è apertamente parziale oltre che sponsorizzatore di commissari? A parte il fatto che invecchiando ho imparato a non fidarmi più di nessuno, neanche di me stesso...

Da: @mteacher25/09/2014 19:46:41
Cmq contro di te nulla, perchè mi sembri una persona onesta e sincera.

Da: mteacher 25/09/2014 20:26:59
Concordo pienamente con quello che hai affermato. Poi immagina che io sono un terrone del nord, come erano chiamati i veneti emigrati in Piemonte. Credo comunque che in un modo o nell'altro, una carriera docente abbia senso di esistere. Un esempio? In Piemonte 9 Ds vincitori dell'ultimo concorso hanno dato le dimissioni dal ruolo già a novembre dell'anno di immissione. Forse con una carriera professionale docenti, oppure con criteri di ammissione differenti che valorizzino ciò che un docente ha fatto nella scuola, non avrebbe  permesso ulteriori vuoti nelle istituzioni scolastiche! Dai ci si sente prossimamente. Chi ha nuove notizie si faccia avanti. Buona serata.

Da: @Mteacher25/09/2014 20:59:27
In bocca al lupo e in culo alla balena!!!!

Da: Complimenti25/09/2014 21:00:59
Quelle persone che hanno rinunciato al posto da dirigente sono da AMMIRARE, perché hanno ammesso una loro inadeguatezza, e solo questo gesto li fa superiori a tanti SOMARONI arroganti che non hanno rinunciato e e non rinunceranno mai, non controllati da nessuno (altro che le mille chiacchiere su valutazione e competenze!!!) e che rovinano le scuole!!!

Io, fossi il ministro, contatterei i suddetti ex dirigenti dimissionati per complimentarmi per la loro LEALTA' ed onestà (doti oggi rare) e per vedere se sono proprio così negati per fare i dirigenti (comunque sono fermamente convinto che sono preferibili all'80% dei dirigenti in giro).

Da: BRIGATE PEPPINO DE FILIPPO25/09/2014 22:14:41

Da: @Complimenti25/09/2014 22:30:05
Non sono affatto d'accordo con quello che dici, in quanto questi colleghi, che meritano tutto il nostro rispetto, e su questo soltanto sono d'accordo con te, non si sono dimessi in quanto avrebbero capito di non essere adeguati al compito di dirigere una scuola. Credo piuttosto che si siano resi conto che il nuovo ruolo non faceva per loro, che non soddisfaceva l'idea che se n'erano fatti, preferendo l'insegnamento, avendo capito che quella era la loro vera missione. E aggiungo che io non avrei avuto il coraggio di fare quanto loro hanno fatto, quindi li ammiro per il coraggio. Si vede inoltre che non era gente amante del potere. Del resto, quando una persona, che si è fatta in quattro per diventare dirigente scolastico, si rende conto che lo stipendio è di poche centinaia di euro più alto di quello che prendevano, è chiaro che, finchè può, ci ripensa, tornando sui propri passi. Per questo penso anche che si trattasse di colleghi "anziani" che prendevano tra i 1800 e i 1900 euro. Lo stipendio iniziale di un ds si aggira sui 2200/2300, quindi chi glielo faceva fare a continuare a fare i ds? Un'ultima cosa: oggi come oggi per fare i ds ci vuole un fegato tanto!

Da: @Complimenti25/09/2014 22:32:00
Scusate gli errori di concordanza, ma non avevo riletto, buonanotte!

Da: @Complimenti25/09/2014 22:32:58
e anche per qualche ripetizione di troppo, ma sto morendo di sonno! A presto!

Da: DS201525/09/2014 22:38:52

Apprendo con piacere la notizia che nelle novità proposte dal Ministro Maria Grazia Carrozza e approvate dal Consiglio dei Ministri riguardanti il cd pacchetto "L'istruzione riparte" c'è la rivoluzionaria decisione di cambiare i metodi di reclutamento dei dirigenti scolastici. Qualche tempo fa e in tempi non sospetti, infatti, avevo espresso una serie di osservazioni sulle riforme scolastiche, considerazioni puntualmente riprese da diverse riviste di settore, in cui rilevavo che una vera riforma della scuola dovrebbe smantellare completamente gli attuali criteri di reclutamento che non tengono in assoluto conto delle professionalità necessarie per dirigere, gestire e portare avanti una istituzione scolastica con l'obiettivo di raggiungere risultati ragguardevoli. Riforme, in questa direzione, spiegavo, in passato ci sono state, ma dai limitati effetti tanto da potersi definire riforme nominali. A prova di questo facevo notare la terminologia usata un tempo di bidello, applicato di segreteria, segretario, preside divenuti rispettivamente collaboratore scolastico, assistente amministrativo, direttore dei servizi generali e amministrativi e dirigente scolastico, per dimostrare quanto sottesa a questa trasformazione ci fosse la volontà di dare nuove mansioni ai soggetti interessati alla luce del mutato quadro burocratico-amministrativo. Purtroppo al cambiamento nominale però - come è noto e facilmente provabile - non è seguito completamente quello sostanziale. Infatti se proviamo a pensare ad altre istituzioni amministrative il cui modello organizzativo-burocratico nelle varie riforme scolastiche è stato "scimmiottato", le figure apicali vengono reclutate tenendo nella massima considerazione il settore d'appartenenza. Così per farla breve, all'ufficio tecnico di un ente locale, il dirigente è un Ingegnere, ai servizi finanziari c'è un laureato in economia o con titolo di studio affine. E infine al massimo grado della burocrazia comunale ad esempio c'è il segretario o direttore generale (secondo il livello) che per diventare tale deve partecipare ad un concorso per il quale è necessaria la laurea in giurisprudenza, economia ed altre equipollenti. Si tratta di dirigenti che hanno compiti ben specifici che richiedono dettagliate conoscenze come ad esempio la materia urbanistica, i bilanci comunali, la stipula di contratti di grosso valore, l'indizione di gare. Ebbene questo modello di reclutamento la scuola per assumere dirigenti sinora non l'ha mai preso in considerazione e il Ministro Carrozza invece (iniziativa ripeto lodevole) con il suo decreto ha stabilito (riporto testualmente quanto si legge nel comunicato stampa che annuncia il varo del pacchetto per Scuola, Università e Ricerca) che "cambia la procedura di assunzione dei dirigenti scolastici: saranno selezionati annualmente attraverso un corso-concorso di formazione della Scuola Nazionale dell'Amministrazione". Si tratta di un'iniziativa lodevole che si spera non venga vanificata offrendo opportunità di accesso al concorso a chi, effettivamente, non ha la cultura giuridica, amministrativa, finanziaria ed economica sufficiente a dirigere un'organizzazione amministrativa complessa come quella scolastica. Non solo ma sarebbe auspicabile che simile procedura di reclutamento venisse estesa anche ad altre figure apicali che operano nel mondo della scuola. Sarebbe curioso, infatti, il caso, per fare un esempio, di un ex avvocato che abbandonata la professione forense dopo avere vinto il corso-concorso e quindi divenuto dirigente scolastico, si trovasse a discutere di norme (leggi, leggine e circolari normative che affollano la complessa legislazione scolastica) con un cd dirigente di grado superiore il quale è sì un dirigente, probabilmente anche bravo ma che ha dovuto imparare sul campo quanto gli studi condotti non gli hanno consentito poiché in essi neanche un esame di diritto (amministrativo) era previsto nel piano di studi del suo corso.

Avv. Fabio Guarna

Da: @Ds201525/09/2014 22:45:29

http://notiziesenzacensura.ilcannocchiale.it/2014/06/23/avvocati_abilitati_col_trucco.htm

Da: DS201525/09/2014 22:56:20
@Ds2015

Il link che mi hai proposto non si apre...

Da: DS201525/09/2014 23:03:04
@Precisazioni

Sicuramente la prova scritta del futuro concorso non sarà "Ruolo e funzioni del DS".

La Scuola Nazionale P. A. potrebbe elaborare una traccia su diritto amministrativo con riferimenti alla funzione dirigenziale nella Scuola.
L'augurio è quello di non sbilanciarsi troppo sull'amministrativo...altrimenti l'anima docente del DS si perderebbe definitivamente...

Da: @Ds201525/09/2014 23:33:36
riecco a te!
http://notiziesenzacensura.ilcannocchiale.it/2014/06/23/avvocati_abilitati_col_trucco.html

E' meglio che non fai troppe previsioni su come sarà il nuovo concorso. Ma la legge 165/01 è stata abolita?

Da: DS201525/09/2014 23:52:57
@Ds2015

ho dato un'occhiata all'articolo de "il cannocchiale"... purtroppo niente di nuovo.

Il 165/2001 non è una legge e non è stato abrogato.

Da: @DS201526/09/2014 12:52:07
Cos'è allora la 165/2001?

Da: Maritozzo 26/09/2014 12:55:35
Continuano le proposte per corsi di formazione per il nuovo corso-concorso . Tempi per il decreto attuativo ? Nessuna indiscrezione ? Bando penso ancora lontano ....

Da: mteacher  26/09/2014 13:05:00
Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165

"Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche"

pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 106 del 9 maggio 2001- Supplemento Ordinario n. 112
(Rettifica G.U. n. 241 del 16 ottobre 2001)

Da: mteacher  26/09/2014 13:08:00
Modificato dalla successiva legge Brunetta

Da: @mteacher26/09/2014 13:24:47
Grazie! Quindi non è una legge e cos'è un decreto legislativo?

Da: @maritozzo26/09/2014 13:28:12
Oggi c'è stata al miur una riunione del gruppo di lavoro per il nuovo concorso ds. Perché dici che il bando è lontano? Che ci vuole a fare un bando? Quanto una giornata? Se riescono a mettersi d'accordo oggi entro un mese ci siamo. Se vogliono li scrivo io sia il decreto attuativo sia il bando. Ce la posso fare in in un paio di giorni, tanto si tratta di scopiazzare quelli precedenti, apportando qualche modifica...

Da: mteacher 26/09/2014 13:49:57
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Con la specifica locuzione decreto legislativo o decreto delegato (spesso abbreviato in DLgs) si intende, in particolare nel diritto costituzionale italiano e spagnolo, un atto normativo avente forza di legge adottato dal potere esecutivo (Governo) per delega espressa e formale del potere legislativo (Parlamento). Atti normativi similari esistono anche in altri ordinamenti, ma assumono una diversa denominazione

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