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Concorso DIRIGENTI SCOLASTICI 2023
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Il bando di concorso
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Da: puntidivista03/02/2023 20:00:44
Squinternotto...
Contenti voi chi?
Suburra è il sistema delle sanatorie. Il sistema delle vittorie ope legis, Suburra sono anche le aule di Giustizia che non sempre Giustizia la fanno. Suburra è la disparità di trattamento.
Questo concorso non l'ho fatto. Ma il tenore di questo sito non cambia. L'ho frequentato già e a parte spocchia di conoscenza vera ne ho trovata poca.
Gli insulti sono il vostro stile, non argomentate mai. Alimentate solo la polemica.
Gomorra e Suburra. Sarebbe giusto che capiste cosa si vuol intendere al di là dei meschini orticelli di tutti quelli che scrivono qua. Addio
Rispondi

Da: sono stati04/02/2023 22:06:48
1) bocciati dalle commissioni per le competenze;
2) bocciati dal Consiglio di Stato per le lagnanze.

Adesso arriva il politico di turno e li vuole mettere in presidenza ope legis.

Vergogna... è questo il merito di cui si parla?

Rispondi

Da: Suor Lucia05/02/2023 00:49:05
Fratello di sopra
Perdona ma tu non hai capito. Le commissioni non hanno bocciato per le competenze. Basta guardare alcune prove scritte dei vincitori, Le commissioni hanno bocciato senza manco leggere ( vedi sempre talune prive di ds vincitori).
Il Consiglio di Stato non si è espresso sui sessantini. Nemmeno su quelli che hanno ancora hanno giudizi in corso.
Pertanto, caro fratello, che caxxo dici?
Rispondi

Da: Monaca di Monza05/02/2023 02:32:48

Dirigenti Scolastici
Dirigenti Scolastici
Home » Concorso presidi pilotato: indagati 13 funzionari del Ministero
Concorso presidi pilotato: indagati 13 funzionari del Ministero


Giuseppe Montone
Novembre 25, 2022
0 Comments
Concorso presidi truccato_
Indagati per falso ideologico 13 funzionari del Ministero dell'Istruzione. Per loro l'accusa formulata dal pm della Procura di Roma, Laura Condemi, è quella di aver pilotato il risultato del concorso presidi del 2017.

Oltre agli avvisi di garanzia notificati ai funzionari ministeriali, tuttavia, gli inquirenti stanno cercando di far luce anche sull'operato "poco chiaro" dei presidenti e dei segretari di sei delle nove commissioni giudicatrici del Lazio: 13esima, 14esima, 15esima, 18esima, 19esima e 20esima commissione.

Secondo le ipotesi formulate dai sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, che coordinano le indagini, gli indagati avrebbero truccato almeno 64 verbali di correzione delle prove tra febbraio e marzo 2019. In particolare, inserendo i voti nel sistema informativo per la gestione dei processi di lavoro Cineca prima ancora di correggere le prove degli aspiranti DS.

Tra l'altro, il Concorso DS 2017 - che prevede una selezione su scala nazionale e riguardava ben 2.425 poltrone da dirigente scolastico da assegnare per il triennio successivo - era già stato al centro di tutta una serie di ricorsi e polemiche.

Concorso presidi pilotato: chi sono gli indagati?

Stando alla tesi accusatoria, gli indagati avrebbero attestato di aver effettuato l'accesso al sistema Cineca, senza però che vi sia nella piattaforma stessa alcuna traccia di tale attività lavorativa.

Gli stessi avrebbero, inoltre, convalidato voti di aspiranti dirigenti scolastici in giorni diversi rispetto a quelli dell'effettivo caricamento della prova. 

Tra gli indagati che hanno ricevuto l'avviso di conclusioni delle indagini figurano:

Alberto Gambino, prorettore dell'Università Europea di Roma e presidente dell'associazione Scienza e Vita;
Paola Sorrentino, funzionaria del Miur;
Maria Luisa Iavarone, segretaria della commissione numero 13, docente universitaria di pedagogia, candidata alle ultime Politiche per Sinistra Italiana-Europa Verde;
Paola Quaresima;
Sabina Rago, con alle spalle una lunga e prestigiosa carriera tra Corte dei Conti e Ministeri;
Michele Palma, al servizio di Palazzo Chigi negli anni scorsi;
Raffaella Migliavacca, funzionaria del Miur;
Angela Tarabella, docente;
Rosalba Castagliola D'Abele;
Maria Vittoria Lumetti, avvocato dello Stato e Cavaliere della Repubblica nel 2010;
Francesco Giulio Beltrame, professore insignito dal Quirinale;
Andrea D'Amore, funzionario del Miur.
Concorso presidi pilotato. Le accuse del Pm

I sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, pertanto, al termine delle indagini che hanno evidenziato delle anomalie nell'espletamento delle procedure concorsuali, hanno notificato agli indagati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari.

Come già detto, l'accusa nei loro confronti è quella di falso ideologico per aver pilotato il Concorso DS 2017 al fine di favorire taluni candidati. Nel mirino degli inquirenti almeno 64 verbali di correzione delle prove d'esame.

A questo punto, gli indagati avranno adesso venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, chiedere al pubblico ministero il compimento di atti di indagine, presentarsi per rilasciare dichiarazioni ovvero chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio.

Poi la palla passerà di nuovo al Pm, che dovrà decidere se chiedere, o meno, il rinvio a giudizio degli indagati, o anche solo di una parte degli stessi.

Le reazioni

Il presidente del Comitato Trasparenza, Michele Zannini, ha così commentato la vicenda relativa Concorso presidi 2017:

"Accogliamo con grande soddisfazione, la notizia delle indagini effettuate dalla Procura di Roma, relative al concorso per dirigenti scolastici 2017. Come Associazione, siamo consapevoli di aver fatto di tutto per ripristinare i principi di legalità e trasparenza. Attendiamo fiduciosi di conoscere i particolari della vicenda".
Numerosi candidati del concorso DS 2017 avevano ripetutamente segnalato, ad indagini in corso, presunte irregolarità ed anomalie. Ecco, quindi, che i loro avvocati, Giuseppe Murone e Pierpaolo Dell'Anno, appreso degli avvisi di garanzia, hanno dichiarato:

"Salutiamo con soddisfazione la prima risposta di legalità ad una vicenda che appare inquietante nei suoi aspetti di pervasiva illiceità e dispregio delle regole. Si pensi che la provvisoria incolpazione riguarda un numero abnorme di commissioni giudicatrici del Lazio (6 su 9) e verbali di correzione delle prove (64). Grazie al certosino lavoro dei magistrati della Procura della Repubblica potranno avere presto risposte concrete le centinaia di onesti candidati da noi patrocinati. Alla fine, perseveranza e lavoro pagano: gli stessi partecipanti al concorso aspettano ora una pronta risposta dell'autorità amministrativa".
Categories:
Concorso DS
Tags:
concorso dirigenti scolastici, Concorso DS 2017
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Da: Monaca di Monza05/02/2023 02:36:09
Il Concorso Presidi 2017 è condito da ogni sorta di errore: la griglia di valutazione cambiata tre mesi dopo la prova scritta (a partita iniziata non si cambiano le regole del gioco), la misteriosa modalità di assegnazione dei compiti dei candidati alle citate trentotto sottocommissioni, le valutazioni di queste ultime che in moltissimi casi risultano essere illogiche e curiosamente difformi. I verbali di commissione mancanti, i files creati con il codice fiscale dei candidati prima delle operazioni di scioglimento dell'anonimato e privi di metadati, i punteggi inventati che nulla hanno a che vedere con quelli previsti dalla predetta griglia di valutazione, i giudizi positivi attribuiti a compiti che presentano non pochi elementi di riconoscimento, quali l'utilizzo di elenchi di parole, uno alternato di maiuscole e minuscole, e soprattutto voti decisamente positivi a fronte di compiti che umiliano il buon senso, consegnati con due frasi tronche. Tra questi errori per fortuna non è incorsa Lucia Azzolina.
Rispondi

Da: Monaca di Monza05/02/2023 02:38:15
I docenti che hanno preso parte al concorso - in molti casi già vice Presidi - sono certi di aver risposto piuttosto bene alle domande proposte, di aver soddisfatto i quesiti posti. E vogliono vederci chiaro, loro che nella vita fanno i valutatori, sul perché di valutazioni tanto negative. È questa determinazione che li porta a fondare un comitato che si trasforma in associazione, "Trasparenza è Partecipazione", e ad ingaggiare fior di avvocati. Attraverso primi confronti tra loro, si convincono di essere rimasti vittime di un concorso preimpostato, coltivano il sospetto di essere vittime di un meccanismo in cui i vincitori erano annunciati ancora prima di parteciparvi. Tra gli elementi che sollevano, la difformità di trattamento delle trentotto sottocommissioni che operarono nelle varie sedi dislocate in tutta Italia.
Con la sentenza del Tar il presidente Sapone ha ordinato la consegna del codice sorgente, la "scatola nera" del concorso rappresentata dal software gestito dal consorzio Cineca che contiene gli identificativi alfanumerici per l'associazione dei compiti anonimi con i nomi e i cognomi dei candidati.

Il sospetto, date le incongruenze sui nominativi dei compiti corretti, è che ci fosse una "predisposizione" o comunque, a voler essere generosi, la mancanza della garanzia dell'anonimato. Una condizione che, se provata, porterà non solo ad inficiare il concorso, ma anche ad aprire un nuovo fascicolo a carico. Il dubbio ponderato è sollevato dal perito di parte, un noto esperto della Procura di Roma, Marco Calonzi che ha trovato i metadati manomessi e ha certificato nella sua relazione di asseveramento di trovarsi davanti a una situazione imbarazzante, come se - al di là delle apparenze - l'anonimato non vi fosse mai stato. Non bisogna essere periti informatici, d'altronde, per vedere quello che da cronisti abbiamo potuto verificare con i nostri occhi: valutazioni più che positive attribuite a elaborati quasi lasciati in bianco. Ed è una constatazione che chiunque può fare, dopo il recente accesso agli atti con i quali si sono potute confrontare le tracce, le risposte e le valutazioni, perfino grottesche. Un accesso agli atti a cui il Ministero per due anni ha risposto picche, infrangendo la legge sulla trasparenza: è stato sotto i Cinque Stelle che l'obbligo della trasparenza è stato disatteso. Ha rimesso le carte a posto una sentenza del Tar e del Consiglio di Stato.
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Da: Monaca di Monza05/02/2023 02:40:44
Tanto per rinfrescare le idee
Rispondi

Da: Federica triste05/02/2023 08:30:18
👏👏👏
Rispondi

Da: Egidio di Monza05/02/2023 09:10:40
I sessantini sono stati rimandati in cattedra dal Consiglio di Stato, tutte le sentenze sono state a loro sfavore.
Ben vengano le indagini penali, i vincitori onesti non le temono.
Le indagini penali però  non possono essere utilizzate come pretesto per una sanatoria.
I colpevoli pagheranno per le loro colpe sia commissari che concorrenti.
Rispondi

Da: Monaco di Monza05/02/2023 09:32:32
"Colpevoli", o meglio, inadeguati è raccomandati (ovvero: corruttori) sono, come già dimostrato, ben il 70% dei vincitori le cui prove scritte non rispondevano ai criteri di valutazione stabiliti per legge...
Il resto dei vincitori sono, comunque, in bilico visto che SONO STATI VIOLATI I VINCOLI DI ANONIMATO DELLE PROVE.
Concorso tutto da rifare.
Rispondi

Da: Monaco di Monza05/02/2023 09:32:36
"Colpevoli", o meglio, inadeguati è raccomandati (ovvero: corruttori) sono, come già dimostrato, ben il 70% dei vincitori le cui prove scritte non rispondevano ai criteri di valutazione stabiliti per legge...
Il resto dei vincitori sono, comunque, in bilico visto che SONO STATI VIOLATI I VINCOLI DI ANONIMATO DELLE PROVE.
Concorso tutto da rifare.
Rispondi

Da: Monaco di Monza05/02/2023 09:36:44
Noi bocciati siamo pronti a rifare le prove, naturalmente insieme ai SEDICENTI VINCITORI!
E ricordate: SIAMO IN POSSESSO DI TUTTI I VOSTRI SCRITTI, CON NOMI, COGNOMI, VERBALI, VALUTAZIONI...
Quindi, non ci fate perder la bussola o vi ritroverete sulle pagine dei giornali!
Cari promossoni meritevoli... Di una denunzia per corruzione di pubblico ufficiale.

Anatema!!!


Rispondi

Da: Federica triste05/02/2023 09:52:53
👏👏😉👏👏
Rispondi

Da: puntidivista05/02/2023 10:50:41
Orticelli.
Continuate a ribattere i vostri due punti di vista.
Tertium non datur?
Eppure siete TUTTI nel torto.
Gomorra e Suburra
Rispondi

Da: Suor Lucia05/02/2023 10:51:22
Dici bene, fratello. La sanatoria è fin troppo generosa con i PROMOSSONI. Li lascerebbe dove sono (immeritatamente nel 70% dei casi).
E questi hanno pure il coraggio di dirsi offesi e di parlare di merito?
Per fortuna sorella Povera Italia tace perché ha capito che non è aria.
Per come scrive, se davvero fosse tra i PROMOSSONI, deve avere una gran paura che non passi l'emendamento.
Rispondi

Da: Trading post05/02/2023 10:59:44
Ho letto da molti organi di stampa che chi ha un contenzioso in atto per il famoso concorso DS 2017 potrebbe essere "ripescato" per un fantomatico corso riservato per diventare Dirigente Scolastico. Faccio solo queste elementari considerazioni........Ma vi sembra NORMALE che chi ha già avuto la sentenza del CdS, magari perché si è affrettato a fare il ricorso non sarebbe da considerarsi più ricorrente pur avendo continuato  a fare ricorsi vari contro la modifica delle graduatoria di merito, mentre chi invece, soltanto perché ha presentato il ricorso qualche settimana dopo per le medesime motivazioni,  verrebbe considerato un ricorrente DOC solo perché  il CdS non si è ancora espresso????????
Ma vi sembra NORMALE che a chi non ha superato la prova preselettiva, unica prova davvero oggettiva, in virtù di un ricorso FARLOCCO è stata data la possibilità di poter partecipare allo scritto, all'orale e ,addirittura messo nel ruolo di DS?????????????? Se questa è la giustizia italiana, allora vuol dire che ci meritiamo di vivere in una Repubblica delle Banane.
Rispondi

Da: Fra Cristoforo05/02/2023 11:26:17
Se ci sono ricorsi che possono avere ripercussioni sul buon andamento e sulla economicita' dell'amministrazione, si intervenga solo su quelli.
Rispondi

Da: Monaco di Monza05/02/2023 11:52:33
Faccio mio e ripropongo l'articolo sopra inserito:

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Concorso presidi pilotato: indagati 13 funzionari del Ministero


Giuseppe Montone
Novembre 25, 2022
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Concorso presidi truccato_
Indagati per falso ideologico 13 funzionari del Ministero dell'Istruzione. Per loro l'accusa formulata dal pm della Procura di Roma, Laura Condemi, è quella di aver pilotato il risultato del concorso presidi del 2017.

Oltre agli avvisi di garanzia notificati ai funzionari ministeriali, tuttavia, gli inquirenti stanno cercando di far luce anche sull'operato "poco chiaro" dei presidenti e dei segretari di sei delle nove commissioni giudicatrici del Lazio: 13esima, 14esima, 15esima, 18esima, 19esima e 20esima commissione.

Secondo le ipotesi formulate dai sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, che coordinano le indagini, gli indagati avrebbero truccato almeno 64 verbali di correzione delle prove tra febbraio e marzo 2019. In particolare, inserendo i voti nel sistema informativo per la gestione dei processi di lavoro Cineca prima ancora di correggere le prove degli aspiranti DS.

Tra l'altro, il Concorso DS 2017 - che prevede una selezione su scala nazionale e riguardava ben 2.425 poltrone da dirigente scolastico da assegnare per il triennio successivo - era già stato al centro di tutta una serie di ricorsi e polemiche.

Concorso presidi pilotato: chi sono gli indagati?

Stando alla tesi accusatoria, gli indagati avrebbero attestato di aver effettuato l'accesso al sistema Cineca, senza però che vi sia nella piattaforma stessa alcuna traccia di tale attività lavorativa.

Gli stessi avrebbero, inoltre, convalidato voti di aspiranti dirigenti scolastici in giorni diversi rispetto a quelli dell'effettivo caricamento della prova.

Tra gli indagati che hanno ricevuto l'avviso di conclusioni delle indagini figurano:

Alberto Gambino, prorettore dell'Università Europea di Roma e presidente dell'associazione Scienza e Vita;
Paola Sorrentino, funzionaria del Miur;
Maria Luisa Iavarone, segretaria della commissione numero 13, docente universitaria di pedagogia, candidata alle ultime Politiche per Sinistra Italiana-Europa Verde;
Paola Quaresima;
Sabina Rago, con alle spalle una lunga e prestigiosa carriera tra Corte dei Conti e Ministeri;
Michele Palma, al servizio di Palazzo Chigi negli anni scorsi;
Raffaella Migliavacca, funzionaria del Miur;
Angela Tarabella, docente;
Rosalba Castagliola D'Abele;
Maria Vittoria Lumetti, avvocato dello Stato e Cavaliere della Repubblica nel 2010;
Francesco Giulio Beltrame, professore insignito dal Quirinale;
Andrea D'Amore, funzionario del Miur.
Concorso presidi pilotato. Le accuse del Pm

I sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, pertanto, al termine delle indagini che hanno evidenziato delle anomalie nell'espletamento delle procedure concorsuali, hanno notificato agli indagati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari.

Come già detto, l'accusa nei loro confronti è quella di falso ideologico per aver pilotato il Concorso DS 2017 al fine di favorire taluni candidati. Nel mirino degli inquirenti almeno 64 verbali di correzione delle prove d'esame.

A questo punto, gli indagati avranno adesso venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, chiedere al pubblico ministero il compimento di atti di indagine, presentarsi per rilasciare dichiarazioni ovvero chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio.

Poi la palla passerà di nuovo al Pm, che dovrà decidere se chiedere, o meno, il rinvio a giudizio degli indagati, o anche solo di una parte degli stessi.

Le reazioni

Il presidente del Comitato Trasparenza, Michele Zannini, ha così commentato la vicenda relativa Concorso presidi 2017:

"Accogliamo con grande soddisfazione, la notizia delle indagini effettuate dalla Procura di Roma, relative al concorso per dirigenti scolastici 2017. Come Associazione, siamo consapevoli di aver fatto di tutto per ripristinare i principi di legalità e trasparenza. Attendiamo fiduciosi di conoscere i particolari della vicenda".
Numerosi candidati del concorso DS 2017 avevano ripetutamente segnalato, ad indagini in corso, presunte irregolarità ed anomalie. Ecco, quindi, che i loro avvocati, Giuseppe Murone e Pierpaolo Dell'Anno, appreso degli avvisi di garanzia, hanno dichiarato:

"Salutiamo con soddisfazione la prima risposta di legalità ad una vicenda che appare inquietante nei suoi aspetti di pervasiva illiceità e dispregio delle regole. Si pensi che la provvisoria incolpazione riguarda un numero abnorme di commissioni giudicatrici del Lazio (6 su 9) e verbali di correzione delle prove (64). Grazie al certosino lavoro dei magistrati della Procura della Repubblica potranno avere presto risposte concrete le centinaia di onesti candidati da noi patrocinati. Alla fine, perseveranza e lavoro pagano: gli stessi partecipanti al concorso aspettano ora una pronta risposta dell'autorità amministrativa".
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Concorso DS
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concorso dirigenti scolastici, Concorso DS 2017
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Da: Monaco di Monza05/02/2023 11:52:59
Faccio mio e ripropongo l'articolo sopra inserito:

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Giuseppe Montone
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Indagati per falso ideologico 13 funzionari del Ministero dell'Istruzione. Per loro l'accusa formulata dal pm della Procura di Roma, Laura Condemi, è quella di aver pilotato il risultato del concorso presidi del 2017.

Oltre agli avvisi di garanzia notificati ai funzionari ministeriali, tuttavia, gli inquirenti stanno cercando di far luce anche sull'operato "poco chiaro" dei presidenti e dei segretari di sei delle nove commissioni giudicatrici del Lazio: 13esima, 14esima, 15esima, 18esima, 19esima e 20esima commissione.

Secondo le ipotesi formulate dai sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, che coordinano le indagini, gli indagati avrebbero truccato almeno 64 verbali di correzione delle prove tra febbraio e marzo 2019. In particolare, inserendo i voti nel sistema informativo per la gestione dei processi di lavoro Cineca prima ancora di correggere le prove degli aspiranti DS.

Tra l'altro, il Concorso DS 2017 - che prevede una selezione su scala nazionale e riguardava ben 2.425 poltrone da dirigente scolastico da assegnare per il triennio successivo - era già stato al centro di tutta una serie di ricorsi e polemiche.

Concorso presidi pilotato: chi sono gli indagati?

Stando alla tesi accusatoria, gli indagati avrebbero attestato di aver effettuato l'accesso al sistema Cineca, senza però che vi sia nella piattaforma stessa alcuna traccia di tale attività lavorativa.

Gli stessi avrebbero, inoltre, convalidato voti di aspiranti dirigenti scolastici in giorni diversi rispetto a quelli dell'effettivo caricamento della prova.

Tra gli indagati che hanno ricevuto l'avviso di conclusioni delle indagini figurano:

Alberto Gambino, prorettore dell'Università Europea di Roma e presidente dell'associazione Scienza e Vita;
Paola Sorrentino, funzionaria del Miur;
Maria Luisa Iavarone, segretaria della commissione numero 13, docente universitaria di pedagogia, candidata alle ultime Politiche per Sinistra Italiana-Europa Verde;
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Sabina Rago, con alle spalle una lunga e prestigiosa carriera tra Corte dei Conti e Ministeri;
Michele Palma, al servizio di Palazzo Chigi negli anni scorsi;
Raffaella Migliavacca, funzionaria del Miur;
Angela Tarabella, docente;
Rosalba Castagliola D'Abele;
Maria Vittoria Lumetti, avvocato dello Stato e Cavaliere della Repubblica nel 2010;
Francesco Giulio Beltrame, professore insignito dal Quirinale;
Andrea D'Amore, funzionario del Miur.
Concorso presidi pilotato. Le accuse del Pm

I sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, pertanto, al termine delle indagini che hanno evidenziato delle anomalie nell'espletamento delle procedure concorsuali, hanno notificato agli indagati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari.

Come già detto, l'accusa nei loro confronti è quella di falso ideologico per aver pilotato il Concorso DS 2017 al fine di favorire taluni candidati. Nel mirino degli inquirenti almeno 64 verbali di correzione delle prove d'esame.

A questo punto, gli indagati avranno adesso venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, chiedere al pubblico ministero il compimento di atti di indagine, presentarsi per rilasciare dichiarazioni ovvero chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio.

Poi la palla passerà di nuovo al Pm, che dovrà decidere se chiedere, o meno, il rinvio a giudizio degli indagati, o anche solo di una parte degli stessi.

Le reazioni

Il presidente del Comitato Trasparenza, Michele Zannini, ha così commentato la vicenda relativa Concorso presidi 2017:

"Accogliamo con grande soddisfazione, la notizia delle indagini effettuate dalla Procura di Roma, relative al concorso per dirigenti scolastici 2017. Come Associazione, siamo consapevoli di aver fatto di tutto per ripristinare i principi di legalità e trasparenza. Attendiamo fiduciosi di conoscere i particolari della vicenda".
Numerosi candidati del concorso DS 2017 avevano ripetutamente segnalato, ad indagini in corso, presunte irregolarità ed anomalie. Ecco, quindi, che i loro avvocati, Giuseppe Murone e Pierpaolo Dell'Anno, appreso degli avvisi di garanzia, hanno dichiarato:

"Salutiamo con soddisfazione la prima risposta di legalità ad una vicenda che appare inquietante nei suoi aspetti di pervasiva illiceità e dispregio delle regole. Si pensi che la provvisoria incolpazione riguarda un numero abnorme di commissioni giudicatrici del Lazio (6 su 9) e verbali di correzione delle prove (64). Grazie al certosino lavoro dei magistrati della Procura della Repubblica potranno avere presto risposte concrete le centinaia di onesti candidati da noi patrocinati. Alla fine, perseveranza e lavoro pagano: gli stessi partecipanti al concorso aspettano ora una pronta risposta dell'autorità amministrativa".
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concorso dirigenti scolastici, Concorso DS 2017
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Da: Monaco di Monza05/02/2023 11:53:08
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Secondo le ipotesi formulate dai sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, che coordinano le indagini, gli indagati avrebbero truccato almeno 64 verbali di correzione delle prove tra febbraio e marzo 2019. In particolare, inserendo i voti nel sistema informativo per la gestione dei processi di lavoro Cineca prima ancora di correggere le prove degli aspiranti DS.

Tra l'altro, il Concorso DS 2017 - che prevede una selezione su scala nazionale e riguardava ben 2.425 poltrone da dirigente scolastico da assegnare per il triennio successivo - era già stato al centro di tutta una serie di ricorsi e polemiche.

Concorso presidi pilotato: chi sono gli indagati?

Stando alla tesi accusatoria, gli indagati avrebbero attestato di aver effettuato l'accesso al sistema Cineca, senza però che vi sia nella piattaforma stessa alcuna traccia di tale attività lavorativa.

Gli stessi avrebbero, inoltre, convalidato voti di aspiranti dirigenti scolastici in giorni diversi rispetto a quelli dell'effettivo caricamento della prova.

Tra gli indagati che hanno ricevuto l'avviso di conclusioni delle indagini figurano:

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Paola Sorrentino, funzionaria del Miur;
Maria Luisa Iavarone, segretaria della commissione numero 13, docente universitaria di pedagogia, candidata alle ultime Politiche per Sinistra Italiana-Europa Verde;
Paola Quaresima;
Sabina Rago, con alle spalle una lunga e prestigiosa carriera tra Corte dei Conti e Ministeri;
Michele Palma, al servizio di Palazzo Chigi negli anni scorsi;
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Rosalba Castagliola D'Abele;
Maria Vittoria Lumetti, avvocato dello Stato e Cavaliere della Repubblica nel 2010;
Francesco Giulio Beltrame, professore insignito dal Quirinale;
Andrea D'Amore, funzionario del Miur.
Concorso presidi pilotato. Le accuse del Pm

I sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, pertanto, al termine delle indagini che hanno evidenziato delle anomalie nell'espletamento delle procedure concorsuali, hanno notificato agli indagati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari.

Come già detto, l'accusa nei loro confronti è quella di falso ideologico per aver pilotato il Concorso DS 2017 al fine di favorire taluni candidati. Nel mirino degli inquirenti almeno 64 verbali di correzione delle prove d'esame.

A questo punto, gli indagati avranno adesso venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, chiedere al pubblico ministero il compimento di atti di indagine, presentarsi per rilasciare dichiarazioni ovvero chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio.

Poi la palla passerà di nuovo al Pm, che dovrà decidere se chiedere, o meno, il rinvio a giudizio degli indagati, o anche solo di una parte degli stessi.

Le reazioni

Il presidente del Comitato Trasparenza, Michele Zannini, ha così commentato la vicenda relativa Concorso presidi 2017:

"Accogliamo con grande soddisfazione, la notizia delle indagini effettuate dalla Procura di Roma, relative al concorso per dirigenti scolastici 2017. Come Associazione, siamo consapevoli di aver fatto di tutto per ripristinare i principi di legalità e trasparenza. Attendiamo fiduciosi di conoscere i particolari della vicenda".
Numerosi candidati del concorso DS 2017 avevano ripetutamente segnalato, ad indagini in corso, presunte irregolarità ed anomalie. Ecco, quindi, che i loro avvocati, Giuseppe Murone e Pierpaolo Dell'Anno, appreso degli avvisi di garanzia, hanno dichiarato:

"Salutiamo con soddisfazione la prima risposta di legalità ad una vicenda che appare inquietante nei suoi aspetti di pervasiva illiceità e dispregio delle regole. Si pensi che la provvisoria incolpazione riguarda un numero abnorme di commissioni giudicatrici del Lazio (6 su 9) e verbali di correzione delle prove (64). Grazie al certosino lavoro dei magistrati della Procura della Repubblica potranno avere presto risposte concrete le centinaia di onesti candidati da noi patrocinati. Alla fine, perseveranza e lavoro pagano: gli stessi partecipanti al concorso aspettano ora una pronta risposta dell'autorità amministrativa".
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Concorso presidi pilotato: indagati 13 funzionari del Ministero


Giuseppe Montone
Novembre 25, 2022
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Concorso presidi truccato_
Indagati per falso ideologico 13 funzionari del Ministero dell'Istruzione. Per loro l'accusa formulata dal pm della Procura di Roma, Laura Condemi, è quella di aver pilotato il risultato del concorso presidi del 2017.

Oltre agli avvisi di garanzia notificati ai funzionari ministeriali, tuttavia, gli inquirenti stanno cercando di far luce anche sull'operato "poco chiaro" dei presidenti e dei segretari di sei delle nove commissioni giudicatrici del Lazio: 13esima, 14esima, 15esima, 18esima, 19esima e 20esima commissione.

Secondo le ipotesi formulate dai sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, che coordinano le indagini, gli indagati avrebbero truccato almeno 64 verbali di correzione delle prove tra febbraio e marzo 2019. In particolare, inserendo i voti nel sistema informativo per la gestione dei processi di lavoro Cineca prima ancora di correggere le prove degli aspiranti DS.

Tra l'altro, il Concorso DS 2017 - che prevede una selezione su scala nazionale e riguardava ben 2.425 poltrone da dirigente scolastico da assegnare per il triennio successivo - era già stato al centro di tutta una serie di ricorsi e polemiche.

Concorso presidi pilotato: chi sono gli indagati?

Stando alla tesi accusatoria, gli indagati avrebbero attestato di aver effettuato l'accesso al sistema Cineca, senza però che vi sia nella piattaforma stessa alcuna traccia di tale attività lavorativa.

Gli stessi avrebbero, inoltre, convalidato voti di aspiranti dirigenti scolastici in giorni diversi rispetto a quelli dell'effettivo caricamento della prova.

Tra gli indagati che hanno ricevuto l'avviso di conclusioni delle indagini figurano:

Alberto Gambino, prorettore dell'Università Europea di Roma e presidente dell'associazione Scienza e Vita;
Paola Sorrentino, funzionaria del Miur;
Maria Luisa Iavarone, segretaria della commissione numero 13, docente universitaria di pedagogia, candidata alle ultime Politiche per Sinistra Italiana-Europa Verde;
Paola Quaresima;
Sabina Rago, con alle spalle una lunga e prestigiosa carriera tra Corte dei Conti e Ministeri;
Michele Palma, al servizio di Palazzo Chigi negli anni scorsi;
Raffaella Migliavacca, funzionaria del Miur;
Angela Tarabella, docente;
Rosalba Castagliola D'Abele;
Maria Vittoria Lumetti, avvocato dello Stato e Cavaliere della Repubblica nel 2010;
Francesco Giulio Beltrame, professore insignito dal Quirinale;
Andrea D'Amore, funzionario del Miur.
Concorso presidi pilotato. Le accuse del Pm

I sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, pertanto, al termine delle indagini che hanno evidenziato delle anomalie nell'espletamento delle procedure concorsuali, hanno notificato agli indagati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari.

Come già detto, l'accusa nei loro confronti è quella di falso ideologico per aver pilotato il Concorso DS 2017 al fine di favorire taluni candidati. Nel mirino degli inquirenti almeno 64 verbali di correzione delle prove d'esame.

A questo punto, gli indagati avranno adesso venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, chiedere al pubblico ministero il compimento di atti di indagine, presentarsi per rilasciare dichiarazioni ovvero chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio.

Poi la palla passerà di nuovo al Pm, che dovrà decidere se chiedere, o meno, il rinvio a giudizio degli indagati, o anche solo di una parte degli stessi.

Le reazioni

Il presidente del Comitato Trasparenza, Michele Zannini, ha così commentato la vicenda relativa Concorso presidi 2017:

"Accogliamo con grande soddisfazione, la notizia delle indagini effettuate dalla Procura di Roma, relative al concorso per dirigenti scolastici 2017. Come Associazione, siamo consapevoli di aver fatto di tutto per ripristinare i principi di legalità e trasparenza. Attendiamo fiduciosi di conoscere i particolari della vicenda".
Numerosi candidati del concorso DS 2017 avevano ripetutamente segnalato, ad indagini in corso, presunte irregolarità ed anomalie. Ecco, quindi, che i loro avvocati, Giuseppe Murone e Pierpaolo Dell'Anno, appreso degli avvisi di garanzia, hanno dichiarato:

"Salutiamo con soddisfazione la prima risposta di legalità ad una vicenda che appare inquietante nei suoi aspetti di pervasiva illiceità e dispregio delle regole. Si pensi che la provvisoria incolpazione riguarda un numero abnorme di commissioni giudicatrici del Lazio (6 su 9) e verbali di correzione delle prove (64). Grazie al certosino lavoro dei magistrati della Procura della Repubblica potranno avere presto risposte concrete le centinaia di onesti candidati da noi patrocinati. Alla fine, perseveranza e lavoro pagano: gli stessi partecipanti al concorso aspettano ora una pronta risposta dell'autorità amministrativa".
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Indagati per falso ideologico 13 funzionari del Ministero dell'Istruzione. Per loro l'accusa formulata dal pm della Procura di Roma, Laura Condemi, è quella di aver pilotato il risultato del concorso presidi del 2017.

Oltre agli avvisi di garanzia notificati ai funzionari ministeriali, tuttavia, gli inquirenti stanno cercando di far luce anche sull'operato "poco chiaro" dei presidenti e dei segretari di sei delle nove commissioni giudicatrici del Lazio: 13esima, 14esima, 15esima, 18esima, 19esima e 20esima commissione.

Secondo le ipotesi formulate dai sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, che coordinano le indagini, gli indagati avrebbero truccato almeno 64 verbali di correzione delle prove tra febbraio e marzo 2019. In particolare, inserendo i voti nel sistema informativo per la gestione dei processi di lavoro Cineca prima ancora di correggere le prove degli aspiranti DS.

Tra l'altro, il Concorso DS 2017 - che prevede una selezione su scala nazionale e riguardava ben 2.425 poltrone da dirigente scolastico da assegnare per il triennio successivo - era già stato al centro di tutta una serie di ricorsi e polemiche.

Concorso presidi pilotato: chi sono gli indagati?

Stando alla tesi accusatoria, gli indagati avrebbero attestato di aver effettuato l'accesso al sistema Cineca, senza però che vi sia nella piattaforma stessa alcuna traccia di tale attività lavorativa.

Gli stessi avrebbero, inoltre, convalidato voti di aspiranti dirigenti scolastici in giorni diversi rispetto a quelli dell'effettivo caricamento della prova.

Tra gli indagati che hanno ricevuto l'avviso di conclusioni delle indagini figurano:

Alberto Gambino, prorettore dell'Università Europea di Roma e presidente dell'associazione Scienza e Vita;
Paola Sorrentino, funzionaria del Miur;
Maria Luisa Iavarone, segretaria della commissione numero 13, docente universitaria di pedagogia, candidata alle ultime Politiche per Sinistra Italiana-Europa Verde;
Paola Quaresima;
Sabina Rago, con alle spalle una lunga e prestigiosa carriera tra Corte dei Conti e Ministeri;
Michele Palma, al servizio di Palazzo Chigi negli anni scorsi;
Raffaella Migliavacca, funzionaria del Miur;
Angela Tarabella, docente;
Rosalba Castagliola D'Abele;
Maria Vittoria Lumetti, avvocato dello Stato e Cavaliere della Repubblica nel 2010;
Francesco Giulio Beltrame, professore insignito dal Quirinale;
Andrea D'Amore, funzionario del Miur.
Concorso presidi pilotato. Le accuse del Pm

I sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, pertanto, al termine delle indagini che hanno evidenziato delle anomalie nell'espletamento delle procedure concorsuali, hanno notificato agli indagati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari.

Come già detto, l'accusa nei loro confronti è quella di falso ideologico per aver pilotato il Concorso DS 2017 al fine di favorire taluni candidati. Nel mirino degli inquirenti almeno 64 verbali di correzione delle prove d'esame.

A questo punto, gli indagati avranno adesso venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, chiedere al pubblico ministero il compimento di atti di indagine, presentarsi per rilasciare dichiarazioni ovvero chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio.

Poi la palla passerà di nuovo al Pm, che dovrà decidere se chiedere, o meno, il rinvio a giudizio degli indagati, o anche solo di una parte degli stessi.

Le reazioni

Il presidente del Comitato Trasparenza, Michele Zannini, ha così commentato la vicenda relativa Concorso presidi 2017:

"Accogliamo con grande soddisfazione, la notizia delle indagini effettuate dalla Procura di Roma, relative al concorso per dirigenti scolastici 2017. Come Associazione, siamo consapevoli di aver fatto di tutto per ripristinare i principi di legalità e trasparenza. Attendiamo fiduciosi di conoscere i particolari della vicenda".
Numerosi candidati del concorso DS 2017 avevano ripetutamente segnalato, ad indagini in corso, presunte irregolarità ed anomalie. Ecco, quindi, che i loro avvocati, Giuseppe Murone e Pierpaolo Dell'Anno, appreso degli avvisi di garanzia, hanno dichiarato:

"Salutiamo con soddisfazione la prima risposta di legalità ad una vicenda che appare inquietante nei suoi aspetti di pervasiva illiceità e dispregio delle regole. Si pensi che la provvisoria incolpazione riguarda un numero abnorme di commissioni giudicatrici del Lazio (6 su 9) e verbali di correzione delle prove (64). Grazie al certosino lavoro dei magistrati della Procura della Repubblica potranno avere presto risposte concrete le centinaia di onesti candidati da noi patrocinati. Alla fine, perseveranza e lavoro pagano: gli stessi partecipanti al concorso aspettano ora una pronta risposta dell'autorità amministrativa".
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Indagati per falso ideologico 13 funzionari del Ministero dell'Istruzione. Per loro l'accusa formulata dal pm della Procura di Roma, Laura Condemi, è quella di aver pilotato il risultato del concorso presidi del 2017.

Oltre agli avvisi di garanzia notificati ai funzionari ministeriali, tuttavia, gli inquirenti stanno cercando di far luce anche sull'operato "poco chiaro" dei presidenti e dei segretari di sei delle nove commissioni giudicatrici del Lazio: 13esima, 14esima, 15esima, 18esima, 19esima e 20esima commissione.

Secondo le ipotesi formulate dai sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, che coordinano le indagini, gli indagati avrebbero truccato almeno 64 verbali di correzione delle prove tra febbraio e marzo 2019. In particolare, inserendo i voti nel sistema informativo per la gestione dei processi di lavoro Cineca prima ancora di correggere le prove degli aspiranti DS.

Tra l'altro, il Concorso DS 2017 - che prevede una selezione su scala nazionale e riguardava ben 2.425 poltrone da dirigente scolastico da assegnare per il triennio successivo - era già stato al centro di tutta una serie di ricorsi e polemiche.

Concorso presidi pilotato: chi sono gli indagati?

Stando alla tesi accusatoria, gli indagati avrebbero attestato di aver effettuato l'accesso al sistema Cineca, senza però che vi sia nella piattaforma stessa alcuna traccia di tale attività lavorativa.

Gli stessi avrebbero, inoltre, convalidato voti di aspiranti dirigenti scolastici in giorni diversi rispetto a quelli dell'effettivo caricamento della prova.

Tra gli indagati che hanno ricevuto l'avviso di conclusioni delle indagini figurano:

Alberto Gambino, prorettore dell'Università Europea di Roma e presidente dell'associazione Scienza e Vita;
Paola Sorrentino, funzionaria del Miur;
Maria Luisa Iavarone, segretaria della commissione numero 13, docente universitaria di pedagogia, candidata alle ultime Politiche per Sinistra Italiana-Europa Verde;
Paola Quaresima;
Sabina Rago, con alle spalle una lunga e prestigiosa carriera tra Corte dei Conti e Ministeri;
Michele Palma, al servizio di Palazzo Chigi negli anni scorsi;
Raffaella Migliavacca, funzionaria del Miur;
Angela Tarabella, docente;
Rosalba Castagliola D'Abele;
Maria Vittoria Lumetti, avvocato dello Stato e Cavaliere della Repubblica nel 2010;
Francesco Giulio Beltrame, professore insignito dal Quirinale;
Andrea D'Amore, funzionario del Miur.
Concorso presidi pilotato. Le accuse del Pm

I sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, pertanto, al termine delle indagini che hanno evidenziato delle anomalie nell'espletamento delle procedure concorsuali, hanno notificato agli indagati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari.

Come già detto, l'accusa nei loro confronti è quella di falso ideologico per aver pilotato il Concorso DS 2017 al fine di favorire taluni candidati. Nel mirino degli inquirenti almeno 64 verbali di correzione delle prove d'esame.

A questo punto, gli indagati avranno adesso venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, chiedere al pubblico ministero il compimento di atti di indagine, presentarsi per rilasciare dichiarazioni ovvero chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio.

Poi la palla passerà di nuovo al Pm, che dovrà decidere se chiedere, o meno, il rinvio a giudizio degli indagati, o anche solo di una parte degli stessi.

Le reazioni

Il presidente del Comitato Trasparenza, Michele Zannini, ha così commentato la vicenda relativa Concorso presidi 2017:

"Accogliamo con grande soddisfazione, la notizia delle indagini effettuate dalla Procura di Roma, relative al concorso per dirigenti scolastici 2017. Come Associazione, siamo consapevoli di aver fatto di tutto per ripristinare i principi di legalità e trasparenza. Attendiamo fiduciosi di conoscere i particolari della vicenda".
Numerosi candidati del concorso DS 2017 avevano ripetutamente segnalato, ad indagini in corso, presunte irregolarità ed anomalie. Ecco, quindi, che i loro avvocati, Giuseppe Murone e Pierpaolo Dell'Anno, appreso degli avvisi di garanzia, hanno dichiarato:

"Salutiamo con soddisfazione la prima risposta di legalità ad una vicenda che appare inquietante nei suoi aspetti di pervasiva illiceità e dispregio delle regole. Si pensi che la provvisoria incolpazione riguarda un numero abnorme di commissioni giudicatrici del Lazio (6 su 9) e verbali di correzione delle prove (64). Grazie al certosino lavoro dei magistrati della Procura della Repubblica potranno avere presto risposte concrete le centinaia di onesti candidati da noi patrocinati. Alla fine, perseveranza e lavoro pagano: gli stessi partecipanti al concorso aspettano ora una pronta risposta dell'autorità amministrativa".
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Indagati per falso ideologico 13 funzionari del Ministero dell'Istruzione. Per loro l'accusa formulata dal pm della Procura di Roma, Laura Condemi, è quella di aver pilotato il risultato del concorso presidi del 2017.

Oltre agli avvisi di garanzia notificati ai funzionari ministeriali, tuttavia, gli inquirenti stanno cercando di far luce anche sull'operato "poco chiaro" dei presidenti e dei segretari di sei delle nove commissioni giudicatrici del Lazio: 13esima, 14esima, 15esima, 18esima, 19esima e 20esima commissione.

Secondo le ipotesi formulate dai sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, che coordinano le indagini, gli indagati avrebbero truccato almeno 64 verbali di correzione delle prove tra febbraio e marzo 2019. In particolare, inserendo i voti nel sistema informativo per la gestione dei processi di lavoro Cineca prima ancora di correggere le prove degli aspiranti DS.

Tra l'altro, il Concorso DS 2017 - che prevede una selezione su scala nazionale e riguardava ben 2.425 poltrone da dirigente scolastico da assegnare per il triennio successivo - era già stato al centro di tutta una serie di ricorsi e polemiche.

Concorso presidi pilotato: chi sono gli indagati?

Stando alla tesi accusatoria, gli indagati avrebbero attestato di aver effettuato l'accesso al sistema Cineca, senza però che vi sia nella piattaforma stessa alcuna traccia di tale attività lavorativa.

Gli stessi avrebbero, inoltre, convalidato voti di aspiranti dirigenti scolastici in giorni diversi rispetto a quelli dell'effettivo caricamento della prova.

Tra gli indagati che hanno ricevuto l'avviso di conclusioni delle indagini figurano:

Alberto Gambino, prorettore dell'Università Europea di Roma e presidente dell'associazione Scienza e Vita;
Paola Sorrentino, funzionaria del Miur;
Maria Luisa Iavarone, segretaria della commissione numero 13, docente universitaria di pedagogia, candidata alle ultime Politiche per Sinistra Italiana-Europa Verde;
Paola Quaresima;
Sabina Rago, con alle spalle una lunga e prestigiosa carriera tra Corte dei Conti e Ministeri;
Michele Palma, al servizio di Palazzo Chigi negli anni scorsi;
Raffaella Migliavacca, funzionaria del Miur;
Angela Tarabella, docente;
Rosalba Castagliola D'Abele;
Maria Vittoria Lumetti, avvocato dello Stato e Cavaliere della Repubblica nel 2010;
Francesco Giulio Beltrame, professore insignito dal Quirinale;
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I sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, pertanto, al termine delle indagini che hanno evidenziato delle anomalie nell'espletamento delle procedure concorsuali, hanno notificato agli indagati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari.

Come già detto, l'accusa nei loro confronti è quella di falso ideologico per aver pilotato il Concorso DS 2017 al fine di favorire taluni candidati. Nel mirino degli inquirenti almeno 64 verbali di correzione delle prove d'esame.

A questo punto, gli indagati avranno adesso venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, chiedere al pubblico ministero il compimento di atti di indagine, presentarsi per rilasciare dichiarazioni ovvero chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio.

Poi la palla passerà di nuovo al Pm, che dovrà decidere se chiedere, o meno, il rinvio a giudizio degli indagati, o anche solo di una parte degli stessi.

Le reazioni

Il presidente del Comitato Trasparenza, Michele Zannini, ha così commentato la vicenda relativa Concorso presidi 2017:

"Accogliamo con grande soddisfazione, la notizia delle indagini effettuate dalla Procura di Roma, relative al concorso per dirigenti scolastici 2017. Come Associazione, siamo consapevoli di aver fatto di tutto per ripristinare i principi di legalità e trasparenza. Attendiamo fiduciosi di conoscere i particolari della vicenda".
Numerosi candidati del concorso DS 2017 avevano ripetutamente segnalato, ad indagini in corso, presunte irregolarità ed anomalie. Ecco, quindi, che i loro avvocati, Giuseppe Murone e Pierpaolo Dell'Anno, appreso degli avvisi di garanzia, hanno dichiarato:

"Salutiamo con soddisfazione la prima risposta di legalità ad una vicenda che appare inquietante nei suoi aspetti di pervasiva illiceità e dispregio delle regole. Si pensi che la provvisoria incolpazione riguarda un numero abnorme di commissioni giudicatrici del Lazio (6 su 9) e verbali di correzione delle prove (64). Grazie al certosino lavoro dei magistrati della Procura della Repubblica potranno avere presto risposte concrete le centinaia di onesti candidati da noi patrocinati. Alla fine, perseveranza e lavoro pagano: gli stessi partecipanti al concorso aspettano ora una pronta risposta dell'autorità amministrativa".
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Indagati per falso ideologico 13 funzionari del Ministero dell'Istruzione. Per loro l'accusa formulata dal pm della Procura di Roma, Laura Condemi, è quella di aver pilotato il risultato del concorso presidi del 2017.

Oltre agli avvisi di garanzia notificati ai funzionari ministeriali, tuttavia, gli inquirenti stanno cercando di far luce anche sull'operato "poco chiaro" dei presidenti e dei segretari di sei delle nove commissioni giudicatrici del Lazio: 13esima, 14esima, 15esima, 18esima, 19esima e 20esima commissione.

Secondo le ipotesi formulate dai sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, che coordinano le indagini, gli indagati avrebbero truccato almeno 64 verbali di correzione delle prove tra febbraio e marzo 2019. In particolare, inserendo i voti nel sistema informativo per la gestione dei processi di lavoro Cineca prima ancora di correggere le prove degli aspiranti DS.

Tra l'altro, il Concorso DS 2017 - che prevede una selezione su scala nazionale e riguardava ben 2.425 poltrone da dirigente scolastico da assegnare per il triennio successivo - era già stato al centro di tutta una serie di ricorsi e polemiche.

Concorso presidi pilotato: chi sono gli indagati?

Stando alla tesi accusatoria, gli indagati avrebbero attestato di aver effettuato l'accesso al sistema Cineca, senza però che vi sia nella piattaforma stessa alcuna traccia di tale attività lavorativa.

Gli stessi avrebbero, inoltre, convalidato voti di aspiranti dirigenti scolastici in giorni diversi rispetto a quelli dell'effettivo caricamento della prova.

Tra gli indagati che hanno ricevuto l'avviso di conclusioni delle indagini figurano:

Alberto Gambino, prorettore dell'Università Europea di Roma e presidente dell'associazione Scienza e Vita;
Paola Sorrentino, funzionaria del Miur;
Maria Luisa Iavarone, segretaria della commissione numero 13, docente universitaria di pedagogia, candidata alle ultime Politiche per Sinistra Italiana-Europa Verde;
Paola Quaresima;
Sabina Rago, con alle spalle una lunga e prestigiosa carriera tra Corte dei Conti e Ministeri;
Michele Palma, al servizio di Palazzo Chigi negli anni scorsi;
Raffaella Migliavacca, funzionaria del Miur;
Angela Tarabella, docente;
Rosalba Castagliola D'Abele;
Maria Vittoria Lumetti, avvocato dello Stato e Cavaliere della Repubblica nel 2010;
Francesco Giulio Beltrame, professore insignito dal Quirinale;
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I sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, pertanto, al termine delle indagini che hanno evidenziato delle anomalie nell'espletamento delle procedure concorsuali, hanno notificato agli indagati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari.

Come già detto, l'accusa nei loro confronti è quella di falso ideologico per aver pilotato il Concorso DS 2017 al fine di favorire taluni candidati. Nel mirino degli inquirenti almeno 64 verbali di correzione delle prove d'esame.

A questo punto, gli indagati avranno adesso venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, chiedere al pubblico ministero il compimento di atti di indagine, presentarsi per rilasciare dichiarazioni ovvero chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio.

Poi la palla passerà di nuovo al Pm, che dovrà decidere se chiedere, o meno, il rinvio a giudizio degli indagati, o anche solo di una parte degli stessi.

Le reazioni

Il presidente del Comitato Trasparenza, Michele Zannini, ha così commentato la vicenda relativa Concorso presidi 2017:

"Accogliamo con grande soddisfazione, la notizia delle indagini effettuate dalla Procura di Roma, relative al concorso per dirigenti scolastici 2017. Come Associazione, siamo consapevoli di aver fatto di tutto per ripristinare i principi di legalità e trasparenza. Attendiamo fiduciosi di conoscere i particolari della vicenda".
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"Salutiamo con soddisfazione la prima risposta di legalità ad una vicenda che appare inquietante nei suoi aspetti di pervasiva illiceità e dispregio delle regole. Si pensi che la provvisoria incolpazione riguarda un numero abnorme di commissioni giudicatrici del Lazio (6 su 9) e verbali di correzione delle prove (64). Grazie al certosino lavoro dei magistrati della Procura della Repubblica potranno avere presto risposte concrete le centinaia di onesti candidati da noi patrocinati. Alla fine, perseveranza e lavoro pagano: gli stessi partecipanti al concorso aspettano ora una pronta risposta dell'autorità amministrativa".
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Indagati per falso ideologico 13 funzionari del Ministero dell'Istruzione. Per loro l'accusa formulata dal pm della Procura di Roma, Laura Condemi, è quella di aver pilotato il risultato del concorso presidi del 2017.

Oltre agli avvisi di garanzia notificati ai funzionari ministeriali, tuttavia, gli inquirenti stanno cercando di far luce anche sull'operato "poco chiaro" dei presidenti e dei segretari di sei delle nove commissioni giudicatrici del Lazio: 13esima, 14esima, 15esima, 18esima, 19esima e 20esima commissione.

Secondo le ipotesi formulate dai sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, che coordinano le indagini, gli indagati avrebbero truccato almeno 64 verbali di correzione delle prove tra febbraio e marzo 2019. In particolare, inserendo i voti nel sistema informativo per la gestione dei processi di lavoro Cineca prima ancora di correggere le prove degli aspiranti DS.

Tra l'altro, il Concorso DS 2017 - che prevede una selezione su scala nazionale e riguardava ben 2.425 poltrone da dirigente scolastico da assegnare per il triennio successivo - era già stato al centro di tutta una serie di ricorsi e polemiche.

Concorso presidi pilotato: chi sono gli indagati?

Stando alla tesi accusatoria, gli indagati avrebbero attestato di aver effettuato l'accesso al sistema Cineca, senza però che vi sia nella piattaforma stessa alcuna traccia di tale attività lavorativa.

Gli stessi avrebbero, inoltre, convalidato voti di aspiranti dirigenti scolastici in giorni diversi rispetto a quelli dell'effettivo caricamento della prova.

Tra gli indagati che hanno ricevuto l'avviso di conclusioni delle indagini figurano:

Alberto Gambino, prorettore dell'Università Europea di Roma e presidente dell'associazione Scienza e Vita;
Paola Sorrentino, funzionaria del Miur;
Maria Luisa Iavarone, segretaria della commissione numero 13, docente universitaria di pedagogia, candidata alle ultime Politiche per Sinistra Italiana-Europa Verde;
Paola Quaresima;
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Michele Palma, al servizio di Palazzo Chigi negli anni scorsi;
Raffaella Migliavacca, funzionaria del Miur;
Angela Tarabella, docente;
Rosalba Castagliola D'Abele;
Maria Vittoria Lumetti, avvocato dello Stato e Cavaliere della Repubblica nel 2010;
Francesco Giulio Beltrame, professore insignito dal Quirinale;
Andrea D'Amore, funzionario del Miur.
Concorso presidi pilotato. Le accuse del Pm

I sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, pertanto, al termine delle indagini che hanno evidenziato delle anomalie nell'espletamento delle procedure concorsuali, hanno notificato agli indagati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari.

Come già detto, l'accusa nei loro confronti è quella di falso ideologico per aver pilotato il Concorso DS 2017 al fine di favorire taluni candidati. Nel mirino degli inquirenti almeno 64 verbali di correzione delle prove d'esame.

A questo punto, gli indagati avranno adesso venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, chiedere al pubblico ministero il compimento di atti di indagine, presentarsi per rilasciare dichiarazioni ovvero chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio.

Poi la palla passerà di nuovo al Pm, che dovrà decidere se chiedere, o meno, il rinvio a giudizio degli indagati, o anche solo di una parte degli stessi.

Le reazioni

Il presidente del Comitato Trasparenza, Michele Zannini, ha così commentato la vicenda relativa Concorso presidi 2017:

"Accogliamo con grande soddisfazione, la notizia delle indagini effettuate dalla Procura di Roma, relative al concorso per dirigenti scolastici 2017. Come Associazione, siamo consapevoli di aver fatto di tutto per ripristinare i principi di legalità e trasparenza. Attendiamo fiduciosi di conoscere i particolari della vicenda".
Numerosi candidati del concorso DS 2017 avevano ripetutamente segnalato, ad indagini in corso, presunte irregolarità ed anomalie. Ecco, quindi, che i loro avvocati, Giuseppe Murone e Pierpaolo Dell'Anno, appreso degli avvisi di garanzia, hanno dichiarato:

"Salutiamo con soddisfazione la prima risposta di legalità ad una vicenda che appare inquietante nei suoi aspetti di pervasiva illiceità e dispregio delle regole. Si pensi che la provvisoria incolpazione riguarda un numero abnorme di commissioni giudicatrici del Lazio (6 su 9) e verbali di correzione delle prove (64). Grazie al certosino lavoro dei magistrati della Procura della Repubblica potranno avere presto risposte concrete le centinaia di onesti candidati da noi patrocinati. Alla fine, perseveranza e lavoro pagano: gli stessi partecipanti al concorso aspettano ora una pronta risposta dell'autorità amministrativa".
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concorso dirigenti scolastici, Concorso DS 2017
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Concorso presidi pilotato: indagati 13 funzionari del Ministero


Giuseppe Montone
Novembre 25, 2022
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Concorso presidi truccato_
Indagati per falso ideologico 13 funzionari del Ministero dell'Istruzione. Per loro l'accusa formulata dal pm della Procura di Roma, Laura Condemi, è quella di aver pilotato il risultato del concorso presidi del 2017.

Oltre agli avvisi di garanzia notificati ai funzionari ministeriali, tuttavia, gli inquirenti stanno cercando di far luce anche sull'operato "poco chiaro" dei presidenti e dei segretari di sei delle nove commissioni giudicatrici del Lazio: 13esima, 14esima, 15esima, 18esima, 19esima e 20esima commissione.

Secondo le ipotesi formulate dai sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, che coordinano le indagini, gli indagati avrebbero truccato almeno 64 verbali di correzione delle prove tra febbraio e marzo 2019. In particolare, inserendo i voti nel sistema informativo per la gestione dei processi di lavoro Cineca prima ancora di correggere le prove degli aspiranti DS.

Tra l'altro, il Concorso DS 2017 - che prevede una selezione su scala nazionale e riguardava ben 2.425 poltrone da dirigente scolastico da assegnare per il triennio successivo - era già stato al centro di tutta una serie di ricorsi e polemiche.

Concorso presidi pilotato: chi sono gli indagati?

Stando alla tesi accusatoria, gli indagati avrebbero attestato di aver effettuato l'accesso al sistema Cineca, senza però che vi sia nella piattaforma stessa alcuna traccia di tale attività lavorativa.

Gli stessi avrebbero, inoltre, convalidato voti di aspiranti dirigenti scolastici in giorni diversi rispetto a quelli dell'effettivo caricamento della prova.

Tra gli indagati che hanno ricevuto l'avviso di conclusioni delle indagini figurano:

Alberto Gambino, prorettore dell'Università Europea di Roma e presidente dell'associazione Scienza e Vita;
Paola Sorrentino, funzionaria del Miur;
Maria Luisa Iavarone, segretaria della commissione numero 13, docente universitaria di pedagogia, candidata alle ultime Politiche per Sinistra Italiana-Europa Verde;
Paola Quaresima;
Sabina Rago, con alle spalle una lunga e prestigiosa carriera tra Corte dei Conti e Ministeri;
Michele Palma, al servizio di Palazzo Chigi negli anni scorsi;
Raffaella Migliavacca, funzionaria del Miur;
Angela Tarabella, docente;
Rosalba Castagliola D'Abele;
Maria Vittoria Lumetti, avvocato dello Stato e Cavaliere della Repubblica nel 2010;
Francesco Giulio Beltrame, professore insignito dal Quirinale;
Andrea D'Amore, funzionario del Miur.
Concorso presidi pilotato. Le accuse del Pm

I sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, pertanto, al termine delle indagini che hanno evidenziato delle anomalie nell'espletamento delle procedure concorsuali, hanno notificato agli indagati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari.

Come già detto, l'accusa nei loro confronti è quella di falso ideologico per aver pilotato il Concorso DS 2017 al fine di favorire taluni candidati. Nel mirino degli inquirenti almeno 64 verbali di correzione delle prove d'esame.

A questo punto, gli indagati avranno adesso venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, chiedere al pubblico ministero il compimento di atti di indagine, presentarsi per rilasciare dichiarazioni ovvero chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio.

Poi la palla passerà di nuovo al Pm, che dovrà decidere se chiedere, o meno, il rinvio a giudizio degli indagati, o anche solo di una parte degli stessi.

Le reazioni

Il presidente del Comitato Trasparenza, Michele Zannini, ha così commentato la vicenda relativa Concorso presidi 2017:

"Accogliamo con grande soddisfazione, la notizia delle indagini effettuate dalla Procura di Roma, relative al concorso per dirigenti scolastici 2017. Come Associazione, siamo consapevoli di aver fatto di tutto per ripristinare i principi di legalità e trasparenza. Attendiamo fiduciosi di conoscere i particolari della vicenda".
Numerosi candidati del concorso DS 2017 avevano ripetutamente segnalato, ad indagini in corso, presunte irregolarità ed anomalie. Ecco, quindi, che i loro avvocati, Giuseppe Murone e Pierpaolo Dell'Anno, appreso degli avvisi di garanzia, hanno dichiarato:

"Salutiamo con soddisfazione la prima risposta di legalità ad una vicenda che appare inquietante nei suoi aspetti di pervasiva illiceità e dispregio delle regole. Si pensi che la provvisoria incolpazione riguarda un numero abnorme di commissioni giudicatrici del Lazio (6 su 9) e verbali di correzione delle prove (64). Grazie al certosino lavoro dei magistrati della Procura della Repubblica potranno avere presto risposte concrete le centinaia di onesti candidati da noi patrocinati. Alla fine, perseveranza e lavoro pagano: gli stessi partecipanti al concorso aspettano ora una pronta risposta dell'autorità amministrativa".
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Indagati per falso ideologico 13 funzionari del Ministero dell'Istruzione. Per loro l'accusa formulata dal pm della Procura di Roma, Laura Condemi, è quella di aver pilotato il risultato del concorso presidi del 2017.

Oltre agli avvisi di garanzia notificati ai funzionari ministeriali, tuttavia, gli inquirenti stanno cercando di far luce anche sull'operato "poco chiaro" dei presidenti e dei segretari di sei delle nove commissioni giudicatrici del Lazio: 13esima, 14esima, 15esima, 18esima, 19esima e 20esima commissione.

Secondo le ipotesi formulate dai sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, che coordinano le indagini, gli indagati avrebbero truccato almeno 64 verbali di correzione delle prove tra febbraio e marzo 2019. In particolare, inserendo i voti nel sistema informativo per la gestione dei processi di lavoro Cineca prima ancora di correggere le prove degli aspiranti DS.

Tra l'altro, il Concorso DS 2017 - che prevede una selezione su scala nazionale e riguardava ben 2.425 poltrone da dirigente scolastico da assegnare per il triennio successivo - era già stato al centro di tutta una serie di ricorsi e polemiche.

Concorso presidi pilotato: chi sono gli indagati?

Stando alla tesi accusatoria, gli indagati avrebbero attestato di aver effettuato l'accesso al sistema Cineca, senza però che vi sia nella piattaforma stessa alcuna traccia di tale attività lavorativa.

Gli stessi avrebbero, inoltre, convalidato voti di aspiranti dirigenti scolastici in giorni diversi rispetto a quelli dell'effettivo caricamento della prova.

Tra gli indagati che hanno ricevuto l'avviso di conclusioni delle indagini figurano:

Alberto Gambino, prorettore dell'Università Europea di Roma e presidente dell'associazione Scienza e Vita;
Paola Sorrentino, funzionaria del Miur;
Maria Luisa Iavarone, segretaria della commissione numero 13, docente universitaria di pedagogia, candidata alle ultime Politiche per Sinistra Italiana-Europa Verde;
Paola Quaresima;
Sabina Rago, con alle spalle una lunga e prestigiosa carriera tra Corte dei Conti e Ministeri;
Michele Palma, al servizio di Palazzo Chigi negli anni scorsi;
Raffaella Migliavacca, funzionaria del Miur;
Angela Tarabella, docente;
Rosalba Castagliola D'Abele;
Maria Vittoria Lumetti, avvocato dello Stato e Cavaliere della Repubblica nel 2010;
Francesco Giulio Beltrame, professore insignito dal Quirinale;
Andrea D'Amore, funzionario del Miur.
Concorso presidi pilotato. Le accuse del Pm

I sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, pertanto, al termine delle indagini che hanno evidenziato delle anomalie nell'espletamento delle procedure concorsuali, hanno notificato agli indagati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari.

Come già detto, l'accusa nei loro confronti è quella di falso ideologico per aver pilotato il Concorso DS 2017 al fine di favorire taluni candidati. Nel mirino degli inquirenti almeno 64 verbali di correzione delle prove d'esame.

A questo punto, gli indagati avranno adesso venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, chiedere al pubblico ministero il compimento di atti di indagine, presentarsi per rilasciare dichiarazioni ovvero chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio.

Poi la palla passerà di nuovo al Pm, che dovrà decidere se chiedere, o meno, il rinvio a giudizio degli indagati, o anche solo di una parte degli stessi.

Le reazioni

Il presidente del Comitato Trasparenza, Michele Zannini, ha così commentato la vicenda relativa Concorso presidi 2017:

"Accogliamo con grande soddisfazione, la notizia delle indagini effettuate dalla Procura di Roma, relative al concorso per dirigenti scolastici 2017. Come Associazione, siamo consapevoli di aver fatto di tutto per ripristinare i principi di legalità e trasparenza. Attendiamo fiduciosi di conoscere i particolari della vicenda".
Numerosi candidati del concorso DS 2017 avevano ripetutamente segnalato, ad indagini in corso, presunte irregolarità ed anomalie. Ecco, quindi, che i loro avvocati, Giuseppe Murone e Pierpaolo Dell'Anno, appreso degli avvisi di garanzia, hanno dichiarato:

"Salutiamo con soddisfazione la prima risposta di legalità ad una vicenda che appare inquietante nei suoi aspetti di pervasiva illiceità e dispregio delle regole. Si pensi che la provvisoria incolpazione riguarda un numero abnorme di commissioni giudicatrici del Lazio (6 su 9) e verbali di correzione delle prove (64). Grazie al certosino lavoro dei magistrati della Procura della Repubblica potranno avere presto risposte concrete le centinaia di onesti candidati da noi patrocinati. Alla fine, perseveranza e lavoro pagano: gli stessi partecipanti al concorso aspettano ora una pronta risposta dell'autorità amministrativa".
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Indagati per falso ideologico 13 funzionari del Ministero dell'Istruzione. Per loro l'accusa formulata dal pm della Procura di Roma, Laura Condemi, è quella di aver pilotato il risultato del concorso presidi del 2017.

Oltre agli avvisi di garanzia notificati ai funzionari ministeriali, tuttavia, gli inquirenti stanno cercando di far luce anche sull'operato "poco chiaro" dei presidenti e dei segretari di sei delle nove commissioni giudicatrici del Lazio: 13esima, 14esima, 15esima, 18esima, 19esima e 20esima commissione.

Secondo le ipotesi formulate dai sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, che coordinano le indagini, gli indagati avrebbero truccato almeno 64 verbali di correzione delle prove tra febbraio e marzo 2019. In particolare, inserendo i voti nel sistema informativo per la gestione dei processi di lavoro Cineca prima ancora di correggere le prove degli aspiranti DS.

Tra l'altro, il Concorso DS 2017 - che prevede una selezione su scala nazionale e riguardava ben 2.425 poltrone da dirigente scolastico da assegnare per il triennio successivo - era già stato al centro di tutta una serie di ricorsi e polemiche.

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Stando alla tesi accusatoria, gli indagati avrebbero attestato di aver effettuato l'accesso al sistema Cineca, senza però che vi sia nella piattaforma stessa alcuna traccia di tale attività lavorativa.

Gli stessi avrebbero, inoltre, convalidato voti di aspiranti dirigenti scolastici in giorni diversi rispetto a quelli dell'effettivo caricamento della prova.

Tra gli indagati che hanno ricevuto l'avviso di conclusioni delle indagini figurano:

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Paola Quaresima;
Sabina Rago, con alle spalle una lunga e prestigiosa carriera tra Corte dei Conti e Ministeri;
Michele Palma, al servizio di Palazzo Chigi negli anni scorsi;
Raffaella Migliavacca, funzionaria del Miur;
Angela Tarabella, docente;
Rosalba Castagliola D'Abele;
Maria Vittoria Lumetti, avvocato dello Stato e Cavaliere della Repubblica nel 2010;
Francesco Giulio Beltrame, professore insignito dal Quirinale;
Andrea D'Amore, funzionario del Miur.
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I sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, pertanto, al termine delle indagini che hanno evidenziato delle anomalie nell'espletamento delle procedure concorsuali, hanno notificato agli indagati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari.

Come già detto, l'accusa nei loro confronti è quella di falso ideologico per aver pilotato il Concorso DS 2017 al fine di favorire taluni candidati. Nel mirino degli inquirenti almeno 64 verbali di correzione delle prove d'esame.

A questo punto, gli indagati avranno adesso venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, chiedere al pubblico ministero il compimento di atti di indagine, presentarsi per rilasciare dichiarazioni ovvero chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio.

Poi la palla passerà di nuovo al Pm, che dovrà decidere se chiedere, o meno, il rinvio a giudizio degli indagati, o anche solo di una parte degli stessi.

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"Accogliamo con grande soddisfazione, la notizia delle indagini effettuate dalla Procura di Roma, relative al concorso per dirigenti scolastici 2017. Come Associazione, siamo consapevoli di aver fatto di tutto per ripristinare i principi di legalità e trasparenza. Attendiamo fiduciosi di conoscere i particolari della vicenda".
Numerosi candidati del concorso DS 2017 avevano ripetutamente segnalato, ad indagini in corso, presunte irregolarità ed anomalie. Ecco, quindi, che i loro avvocati, Giuseppe Murone e Pierpaolo Dell'Anno, appreso degli avvisi di garanzia, hanno dichiarato:

"Salutiamo con soddisfazione la prima risposta di legalità ad una vicenda che appare inquietante nei suoi aspetti di pervasiva illiceità e dispregio delle regole. Si pensi che la provvisoria incolpazione riguarda un numero abnorme di commissioni giudicatrici del Lazio (6 su 9) e verbali di correzione delle prove (64). Grazie al certosino lavoro dei magistrati della Procura della Repubblica potranno avere presto risposte concrete le centinaia di onesti candidati da noi patrocinati. Alla fine, perseveranza e lavoro pagano: gli stessi partecipanti al concorso aspettano ora una pronta risposta dell'autorità amministrativa".
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Indagati per falso ideologico 13 funzionari del Ministero dell'Istruzione. Per loro l'accusa formulata dal pm della Procura di Roma, Laura Condemi, è quella di aver pilotato il risultato del concorso presidi del 2017.

Oltre agli avvisi di garanzia notificati ai funzionari ministeriali, tuttavia, gli inquirenti stanno cercando di far luce anche sull'operato "poco chiaro" dei presidenti e dei segretari di sei delle nove commissioni giudicatrici del Lazio: 13esima, 14esima, 15esima, 18esima, 19esima e 20esima commissione.

Secondo le ipotesi formulate dai sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, che coordinano le indagini, gli indagati avrebbero truccato almeno 64 verbali di correzione delle prove tra febbraio e marzo 2019. In particolare, inserendo i voti nel sistema informativo per la gestione dei processi di lavoro Cineca prima ancora di correggere le prove degli aspiranti DS.

Tra l'altro, il Concorso DS 2017 - che prevede una selezione su scala nazionale e riguardava ben 2.425 poltrone da dirigente scolastico da assegnare per il triennio successivo - era già stato al centro di tutta una serie di ricorsi e polemiche.

Concorso presidi pilotato: chi sono gli indagati?

Stando alla tesi accusatoria, gli indagati avrebbero attestato di aver effettuato l'accesso al sistema Cineca, senza però che vi sia nella piattaforma stessa alcuna traccia di tale attività lavorativa.

Gli stessi avrebbero, inoltre, convalidato voti di aspiranti dirigenti scolastici in giorni diversi rispetto a quelli dell'effettivo caricamento della prova.

Tra gli indagati che hanno ricevuto l'avviso di conclusioni delle indagini figurano:

Alberto Gambino, prorettore dell'Università Europea di Roma e presidente dell'associazione Scienza e Vita;
Paola Sorrentino, funzionaria del Miur;
Maria Luisa Iavarone, segretaria della commissione numero 13, docente universitaria di pedagogia, candidata alle ultime Politiche per Sinistra Italiana-Europa Verde;
Paola Quaresima;
Sabina Rago, con alle spalle una lunga e prestigiosa carriera tra Corte dei Conti e Ministeri;
Michele Palma, al servizio di Palazzo Chigi negli anni scorsi;
Raffaella Migliavacca, funzionaria del Miur;
Angela Tarabella, docente;
Rosalba Castagliola D'Abele;
Maria Vittoria Lumetti, avvocato dello Stato e Cavaliere della Repubblica nel 2010;
Francesco Giulio Beltrame, professore insignito dal Quirinale;
Andrea D'Amore, funzionario del Miur.
Concorso presidi pilotato. Le accuse del Pm

I sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, pertanto, al termine delle indagini che hanno evidenziato delle anomalie nell'espletamento delle procedure concorsuali, hanno notificato agli indagati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari.

Come già detto, l'accusa nei loro confronti è quella di falso ideologico per aver pilotato il Concorso DS 2017 al fine di favorire taluni candidati. Nel mirino degli inquirenti almeno 64 verbali di correzione delle prove d'esame.

A questo punto, gli indagati avranno adesso venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, chiedere al pubblico ministero il compimento di atti di indagine, presentarsi per rilasciare dichiarazioni ovvero chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio.

Poi la palla passerà di nuovo al Pm, che dovrà decidere se chiedere, o meno, il rinvio a giudizio degli indagati, o anche solo di una parte degli stessi.

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"Accogliamo con grande soddisfazione, la notizia delle indagini effettuate dalla Procura di Roma, relative al concorso per dirigenti scolastici 2017. Come Associazione, siamo consapevoli di aver fatto di tutto per ripristinare i principi di legalità e trasparenza. Attendiamo fiduciosi di conoscere i particolari della vicenda".
Numerosi candidati del concorso DS 2017 avevano ripetutamente segnalato, ad indagini in corso, presunte irregolarità ed anomalie. Ecco, quindi, che i loro avvocati, Giuseppe Murone e Pierpaolo Dell'Anno, appreso degli avvisi di garanzia, hanno dichiarato:

"Salutiamo con soddisfazione la prima risposta di legalità ad una vicenda che appare inquietante nei suoi aspetti di pervasiva illiceità e dispregio delle regole. Si pensi che la provvisoria incolpazione riguarda un numero abnorme di commissioni giudicatrici del Lazio (6 su 9) e verbali di correzione delle prove (64). Grazie al certosino lavoro dei magistrati della Procura della Repubblica potranno avere presto risposte concrete le centinaia di onesti candidati da noi patrocinati. Alla fine, perseveranza e lavoro pagano: gli stessi partecipanti al concorso aspettano ora una pronta risposta dell'autorità amministrativa".
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