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Preparazione al concorso referendario TAR
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Da: antoniogrim  -banned!-29/01/2018 17:22:09

- Messaggio eliminato -

Da: Fontedelpoggio 29/01/2018 17:50:57
La legge Severino ha colpito ancora!?!

Da: quattrocodici  29/01/2018 18:44:59
Grazie, Novit Curia.

Da: quattrocodici  29/01/2018 19:21:51
Sempre più mi avvedo che dietro la culpa in vigilano ed educando dei genitori si cela una responsabilità oggettiva.
La società è cambiata. Si parla di qualità del rapporto col figlio più che di quantità di ore passate in sua compagnia. Come vigilare ed educare davvero, se il tempo manca a causa del lavoro? Un agente autorevole, alleato dei genitori, dovrebbe essere la scuola. La lotta con la melassa di internet, dove, al di là dei filtri, ci sono in agguato i social, è però impari. Lo strumento è utile, ma alcuni contenuti diseducativi.
Nessuno ha pensato che il fanciullo ricco d'immaginazione, con quelle macchinazioni poi confessate, cercasse proprio l'attenzione dei genitori, volesse scatenare il loro istinto di protezione, sentirsi al centro del loro mondo? Li ha ottenuti, ma i genitori l'hanno pagata a caro prezzo. Nessuno, inoltre, approfondisce l'atto di resipiscenza del minore. Il ritrattare, dicendo la verità, non è forse segno di un'educazione, che pure c'era, di una coscienza orientata ad emendarsi?
Il quantum risarcitorio non dovrebbe tenere conto di questo aspetto? Com'è stato costruito l'atto di difesa?
Il bullismo e il cyberbullismo sono una piaga sociale.
Dobbiamo impegnarci, come società, a condannare gli episodi deprecabili, ma a recuperare anche i bulli.  Mi sembra che al Gemelli si sia fatto un esperimento in questo senso, con buoni risultati.
Le vittime hanno tutta la mia solidarietà. Spesso si chiudono nel mutismo. La loro autostima è messa a dura prova.
Pochi di noi, ancora oggi, accettano le critiche gratuite con animo sereno. Figuriamoci un adolescente!
Non più vittime. Non più bulli.

Da: celapossofareora 29/01/2018 19:24:56
Qualcuno conosce le tracce estratte e non estratte di diritto civile e diritto amministrativo al concorso magistratura ordinaria?

Da: celapossofareora 29/01/2018 19:25:15
Qualcuno conosce le tracce estratte e non estratte di diritto civile e diritto amministrativo al concorso magistratura ordinaria?

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Da: quattrocodici  29/01/2018 19:58:57
Scusa, Fontedelpoggio. Ho dimenticato di ringraziarti per il tuo post.
Lo faccio ora.
Grazie.
:)

Da: DITIPA 29/01/2018 22:04:18
Posto le tracce che ho reperito, ne manca una di civile delle non estratte.
Traccia di CIVILE  estratta: Il principio consensualistico nel contratto di compravendita e nel contratto di appalto.

TRACCIA NON ESTRATTA:
"IL CONTATTO SOCIALE"

DIRITTO AMMINISTRATIVO
TRACCIA estratta - Gli strumenti amministrativi di contrasto alle organizzazioni criminali, con particolare riferimento alle interdittive prefettizie ed alle relative tutele giurisdizionali.

TRACCIA NON estratta - Poteri amministrativi e tutele giurisdizionali in materia di immigrazione, anche con riferimento ai luoghi di esercizio del culto.

TRACCIA NON estratta - Principio di legalità ed effetti sul provvedimento amministrativo adottato sulla base di legge dichiarata incostituzionale o in contrasto con il diritto dell'Unione Europea.

Da: celapossofareora 30/01/2018 08:45:46
Grazie DITIPA, molto gentile

Da: Fontedelpoggio 30/01/2018 08:54:07
L'Italia è il paese dei ricorsi al Tar,  ma adesso siamo noi che facciamo ricorso per ottenere per via giudiziaria ciò che abbiamo perso per mancanza di competitività. Rimane il fatto che tra i politici italiani la padronanza delle lingue inglese e francese è la più scarsa.

Ema, l'Italia ricorre alla Corte Ue
Il direttore Rasi denuncia: spazi dimezzati, la soluzione non è ottimale
MILANO
Il governo italiano presenterà un ricorso alla Corte europea di giustizia sull'assegnazione dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) ad Amsterdam. Il percorso non è semplice ma se la posizione italiana dovesse essere accolta, Milano, che a novembre aveva perso al sorteggio, tornerebbe in gioco. La decisione del governo arriva nell'ultimo giorno utile, a 70 giorni dall'assegnazione. Determinanti sono state le dichiarazioni del direttore dell'agenzia, Guido Rasi, che in una conferenza stampa congiunta con le autorità olandesi ad Amsterdam, ha messo a nudo i limiti dell'edificio che dovrebbe ospitare in prima battuta l'agenzia, con la prospettiva di un doppio trasloco che agita i vertici dell'Agenzia. La notizia del ricorso trova conferma a Roma, a Bruxelles e a Milano.
Il palazzo della capitale olandese, dove sarà trasferita dopo la Brexit l'Ema, non è ancora pronto, e la soluzione transitoria proposta dagli olandesi «non è ottimale», perché «dimezza lo spazio della sede di Londra» ha detto esplicitamente Rasi. Il che aggiunge «strati di complessità al trasferimento e allungherà i tempi per tornare a funzionare regolarmente».
«Nelle ultime settimane l'Ema - ha sottolineato ancora Rasi - ha discusso con le autorità olandesi sulla selezione del palazzo temporaneo, bocciando le proposte iniziali. Gli olandesi hanno quindi dovuto cercare un'altra soluzione». Che è stata alla fine trovata. Ma che, precisa, «non è quella ottimale». Perché «abbiamo solo metà dello spazio rispetto ai locali di Londra. E nonostante si debbano anche usare strutture esterne per le riunioni, potremo almeno ospitare all'interno dell'edificio gli incontri scientifici».
Secondo quanto si è appreso, il ricorso sarà presentato dal Governo mentre il Comune si costituirà in giudizio con una posizione autonoma. La posizione che il governo sosterrà nel ricorso per far cadere la scelta di Amsterdam punta sul fatto che la candidatura della città olandese fosse incompleta al momento della decisione in quanto del tutto carente sul primo dei punti qualificanti, cioè la sede destinata all'Agenzia.
Per le autorità di Amsterdam, «i disagi iniziali sono minimi. Abbiamo trovato una soluzione adeguata, in attesa di quella definitiva. Non ci sono problemi».
Ma a questo punto, la domanda è quanti margini ci sono per tornare indietro e riconsiderare la candidatura di Milano, che invece la sede definitiva l'aveva pronta (il grattacielo Pirelli di Milano), gratuita (almeno per i primi anni) e con 8mila metri quadrati in più rispetto alla sede londinese?
Difficile, per i tecnici che dall'inizio hanno seguito il dossier.
Diverse città - non solo Amsterdam - avevano illustrato nel dossier la prospettiva di una iniziale sede provvisoria, in attesa della costruzione di una definitiva. Nelle guidelines approvate a giugno dal Consiglio Ue l'elemento era contemplato e non era considerato come un pregiudizio negativo. Infatti, Amsterdam era riuscita ad arrivare in finale con Milano, che sulla sede definitiva e pronta si giocava uno dei punti di maggiore forza. Dunque, non si trattava di una novità e non aveva condizionato nè la valutazione della Commissione Ue nè quella degli Stati membri che a novembre hanno votato. Del resto, anche l'attuale sede londinese di Ema è frutto di un trasloco da un primo edificio provvisorio.
A questo punto, la scelta di Amsterdam potrebbe essere rimessa in discussione se la città si ritirasse (altamente improbabile) o se la sede mancasse delle dotazioni minime necessarie (cioè se la superficie fosse realmente insufficiente a garantire l'operatività o mancassero le cabine per gli interpreti...).
Su questo proverà a fare leva l'Italia. «Sono in contatto con il presidente del Consiglio Gentiloni per valutare tutte le possibili iniziative» ha scritto in un post su Facebook il sindaco di Milano, Giuseppe Sala . Così come, sempre su Facebook, aveva ribadito il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni: «Amsterdam non è pronta? Portate l'Ema a Milano». Chiede di porre la questione alla Commissione Ue il ministro per la Salute, Beatrice Lorenzin.
Ma il sottosegretario alle Politiche europee, Sandro Gozi, punta sul ruolo del Parlamento: «Se il Parlamento Ue non fosse d'accordo con il Consiglio sulla sede dell'agenzia del farmaco allora si aprirebbe una discussione fra le due istituzioni come capita in queste occasioni. Aspettiamo divedere quale sarà la presa di posizione del Parlamento Ue che ha un ruolo legislativo e politico». Ma ci vogliono i numeri e una presa di posizione transnazionale. Sui nodi del trasferimento di Ema ad Amsterdam era stata già presentata un'interrogazione bipartisan dalle europarlamentari Patrizia Toia (Pd) ed Elisabetta Gardini (Fi) alla commissione Ue.
Come bipartisan è l'appello, giunto ieri sera, da tutti i parlamentari italiani a Bruxelles. Lo stesso rilanciato dal presidente della Camera, Laura Boldrini, e dal candidato alla Regione Lombardia per il centrosinistra, Giorgio Gori:«Il governo italiano chieda di riaprire il dossier e riporti in pista Milano». Ma i tempi della decisione della Corte non saranno brevissimi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Laura Cavestri
IL NODO Gozi: «Se il parlamento Ue si pronunciasse contro la decisione del Consiglio si aprirebbe un conflitto tra istituzioni»

Da: mirtillamalcontenta 30/01/2018 09:17:13
PASSANTE,
lo so sei stanco ed esaurito dal tuo tour de force....
ma se ti è possibile i comunicaci nuove su questa benedetta riapertura dei termini!!!
grazie

Da: pizzarone 30/01/2018 09:26:28
Buongiorno a tutti e bentrovati, volevo chiedere se qualcuno di voi ha avuto modo di verificare l'utilità del volume di Giulia Ferrari  - Diritto Editore - contenente il commento delle sentenze del TAR e suggerito per la preparazione al concorso TAR? Grazie e buona giornata.

Da: Bada Bing  30/01/2018 09:32:11
Ce l'ho ma ho dato solo uno sguardo

Da: Conor 30/01/2018 14:22:45
Dal sole24ore

Pajno (Cds): rinnovamento da completare Bene su Bellomo


La vicenda che ha portato alla destituzione del Consigliere Francesco Bellomo è stata «una esperienza difficile ma di cui la magistratura amministrativa può andare fiera». Nella Relazione inaugurale dell'anno giudiziario della giustizia amministrativa, in corso questa mattina a Palazzo Spada, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno si ricava lo spazio per fare più che un accenno al "caso Bellomo" che ha tenuto banco sui media negli ultimi mesi per aver imposto alle borsiste un dress code, fatto di minigonne, ed ulteriori stringenti vincoli inerenti la vita privata e di relazione. Pajno afferma che non deve essere «sottovalutato lo smarrimento che una situazione del genere ha provocato nell'opinione pubblica» ma rivendica anche il ruolo svolto dal Consiglio di presidenza, subito attivatosi, pur potendo contare su «norme obsolete», fino ad arrivare ad una soluzione del problema «indipendente ed efficiente».
«Il caso con le storture ad esso collegate non sarebbe emerso senza l'intervento del consiglio di presidenza», ha affermato il Presidente Pajno. «Sono stati infatti gli organi della giustizia amministrativa a registrare i comportamenti anomali di un magistrato amministrativo e sono stati i medesimi organi ad avvisare il ministro della Giustizia, il Procuratore generale della Cassazione ed il Consiglio superiore della magistratura delle possibili anomalie del comportamento di un magistrato ordinario».

Arretrato si sta riducendo - La giustizia amministrativa si va modernizzando ma «c'è ancora molto da fare». «È proseguito il lavoro sui tempi e sulla produttività della giustizia. Anche quest'anno l'arretrato si è ridotto, la percentuale è del 12%», ha proseguito Pajno. In particolare, la Relazione riporta che lo stock dei ricorsi pendenti si è ridotto di 28.301 unità rispetto al 2016. Le pendenze sono passate da 238.726 al 31 dicembre 2016 a 210.425 al 31 dicembre 2017. Mentre il complesso dei ricorsi definiti lo scorso (Tar, Cds, Consiglio di giustizia regione sicilia) sono stati 85.846. Quelli presso il Cds sono stati 9.900, 75.856 nei Tar. «Negli ultimi anni l'arretrato si è più che dimezzato», ha detto Pajno, ricordando che il totale dei ricorsi pendenti a fine 2010 era di 536.726. Infine, sono «estremamente rapidi anche i tempi del processo cautelare». Nel 2017 su 5.153 istanze davanti al Cds, 3.650 sono state discusse in 48 giorni. Per quanto riguarda i Tar le istanze sono state 5.923, di cui 1.302 discusse in 29 giorni circa.

Attività consultiva decisiva su vaccini - Il presidente Pajno ricorda poi il rilancio dello «strumento dei quesiti» che ha «consentito di risolvere in via preventiva possibili conflitti istituzionali, come nel caso del quesito della regione Veneto sulla nuova disciplina dei vaccini, in cui il parere del Consiglio di Stato ha condotto alla rinuncia a defatiganti iniziative in sede giurisdizionale». Ma «effetti analoghi», prosegue Pajno «si sono avuti nel caso del parere sulla stabilizzazione dei magistrati onorari o ancora nel caso delle farmacie o delle confessioni acattoliche». Ma i quesiti, prosegue, svolgono un ruolo importante anche nella fase di prima applicazione delle riforme come nel caso della legge Madia.

Incarichi extragiudiziari da rivedere - Con riguardo agli incarichi extragiudiziari, Pajno afferma che «è necessario procedere ad un profondo ripensamento della materia riguardanti tali incarichi svolti nelle scuole di preparazione ai concorsi in magistratura, anche eventualmente attraverso confronti con mondi diversi da quello della giustizia amministrativa quali il Csm, il ministero della Giustizia il mondo della Università». «Il consiglio di presidenza è già al lavoro in questa direzione».

Alternanza di genere - Con riferimento invece alla alternanza di genere, Pajno ricorda che «la presenza di donne magistrato nei Tar è significativamente aumentata in questi anni, nei concorsi più recenti la percentuale di vincitrici donne raggiunge il 50%. Anche presso il Cds, pur non arrivando a tali percentuali, il numero di donne è significativamente aumentato negli ultimi anni».

Avvocati, troppe barriere per avere giustizia - Umberto Fantigrossi, presidente dell'Unione Nazionale degli avvocati amministrativisti, ha sottolineato: «Ancora una volta si è aperto l'anno giudiziario al Consiglio di Stato senza dare voce all'avvocatura: una mancanza retaggio del passato e sintomo dell'eccesso di autoreferenzialita' di questa istituzione». «Una gran parte della domanda di legalità amministrativa resta inevasa» ha proseguito Fantigrossi «a causa di troppe barriere all'ingresso e di una disciplina dei carichi di lavoro che disincentiva i magistrati che dedicano tutte le loro energie lavorative ai processi». «Auspico che nella prossima legislatura si ponga mano ad una riforma che modernizzi questo settore e consenta agli avvocati di partecipare alla migliore organizzazione delle risorse per rendere il processo amministrativo più rapido e più incisivo nei confronti della cattiva amministrazione e della corruzione»

Da: Fontedelpoggio 30/01/2018 15:52:52
Interessante il riferimento al tema dei vaccini. Il Tar Friuli aveva sancito la legittimità del regolamento del Comune di Trieste che non ammetteva alla frequenza i bambini non vaccinati. La motivazione si è basata anche sui principi dell'etica di Immanuel Kant (la persona come fine). In sede di appello cautelare il Consiglio di Stato ha respinto l'istanza di sospensione rifacendosi al rasoio di Occam e al principio di precauzione.

Da: mario123 30/01/2018 16:04:15
Qualcuno sa se è certo l'aumento posti a 70? e si sa quante domande? slittamento sicuro a ottobre? e riapertura termini?

Da: panormita 30/01/2018 16:27:19
Io so che è certo l'aumento e la riapertura dei termini.
Quindi credo sia conseguente lo slittamento delle prove a dopo l'estate, almeno.

Da: OrdoQuaestionum  30/01/2018 17:02:12
Dalla relazione del Pres. Pajno

"In particolare, per il Consiglio di Stato, è stato bandito, con d.P.C.S. 11 aprile 2017, un concorso a 3 posti, le cui prove scritte sono previste dal 5 al 10 marzo 2018; per i T.A.R. è stato bandito, con d.P.C.M. 11 ottobre 2017, un concorso a 70 posti di Referendario.
Da segnalare che la legge di bilancio per il 2018 ha disposto un limitato aumento dell'organico di magistratura.
Si tratta dell'art. 1, comma 480, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, secondo cui il numero  dei  presidenti di  sezione  del  Consiglio  di  Stato  è  aumentato  di  una  unità,  quello dei Consiglieri di Stato di sette unità e quello dei referendari dei tribunali amministrativi regionali di quindici unità"

Da: celapossofareora 30/01/2018 21:08:03
Quindi teoricamente potrebbero aumentare i posti a 85?

Da: OrdoQuaestionum 30/01/2018 21:17:33
Non ne ho idea, onestamente, e neanche riesco a farmene una. "Teoricamente" con d.p.c.m. 11 ottobre 2017, il concorso era stato bandito per 50 posti. Aspetterei la Gazzetta ufficiale, in ogni caso ...

Da: celapossofareora 30/01/2018 21:55:49
Ho detto una sciocchezza sono 70

Da: Andnowtheverybeautifultruth 31/01/2018 07:53:46
http://www.ilgiornale.it/news/politica/nude-allesame-magistratura-ecco-altre-denunce-1488484.html

L'affare s'ingrossa..

Da: Fontedelpoggio 31/01/2018 14:36:36
Chi ambisce ad entrare in magistratura deve essere pronta a tutto, anche a farsi mettere le mani addosso da una poliziotta penitenziaria, e senza sapere se l'agente è lesbica o meno.
Non ricordo se Leonardo Sciascia o un altro intellettuale aveva proposto un tirocinio di una settimana in carcere da detenuto per tutti i magistrati di prima nomina che si avviavano alla carriera di Pm, giusto per sapere a cosa vanno incontro gli arrestati.

Da: OrdoQuaestionum  31/01/2018 15:29:55
@cela
Nessuna sciocchezza, credo sia impossibile oggi, senza un provvedimento in GU alla mano, capire quanti posti ci siano.
La risposta potrebbe e dovrebbe essere 70 in effetti: 50 iniziali, +10% (se non ricordo male) consentito dal bando, senza seguire alcuna procedura +15 unità incrementare con legge di bilancio
Questa l'idea che mi sono fatto...

Da: quattrocodici  31/01/2018 15:59:25
Caro Fonte,
come al solito grazie per gli spunti.
Credo che, al di là dell'orientamento sessuale di chi effettua la perquisizione, sia necessario verificare che non si sia andati, in concreto, oltre un certo limite di tollerabilità.
E dico verificare:perché con le mere allegazioni non si va lontano, con i plurimi riscontri ci si avvicina a una prova (sulla base dell'univocita' e della concordanza).
In ogni caso, penso si potesse ragionevolmente rifiutare di soggiace a un'intimazione che si avvertiva come lesiva di diritti personalissimi.Cosa diversa... se si fosse "forzata" la situazione oltre un ragionevole rifiuto. .. Ma mi rendo conto che gli animi sono esacerbati...per tante ragioni.
Se si accerta qualcosa in merito, credo sia necessario però anche comprendere "il retaggio" di chi effettua la perquisizione e cioè il contesto in cui abitualmente lo effettua.
Che cosa si può desumere da questa vicenda?... Che probabilmente anche la formazione (a monte) delle forze impegnate nel concorso è importante.
Lo zelo eccessivo come il lassismo, in questi casi, sono ugualmente deleteri...
Pro futuro: se non ci sono già, linee guida sul punto. Tutto qui.
Si evitano problemi, strumentalizzazioni, e si protegge la pudicizia di chi ha partecipato.
Su tutto dovrebbe trionfare il buon senso.
Infatti, mi domando...
Tracce di una tale complessità (tante facce affrante la testimoniavano) potevano ragionevolmente affrontarsi col bigliettino? Ci voleva l'enciclopedia... e mi sembra difficile che questa potesse essere contenuta in recessi minimi...di muliebre verecondia.

Da: Fontedelpoggio 01/02/2018 07:28:28
Per chi soffre di influenza.

A segno la class action sul test antinfluenzale
È una delle primissime class action ad andare a segno con l'imprimatur della Corte di cassazione. Ieri, con la sentenza n. 2320 della Terza sezione civile, i giudici di legittimità hanno respinto il ricorso presentato da Voden contro la sentenza del 2013 della Corte d'appello di Milano con la quale era stato disposto il risarcimento danni per la messa in commercio di un test antinfluenzale privo dei requisiti vantati. Ad avviare l'azione era stato il Codacons.
Irrisoria la somma riconosciuta alla fine (14,50 euro), ma significativo il valore giuridico perchè viene confermato, in assenza di una puntuale contestazione sul punto, quanto emerso nel corso dei giudizi di merito, secondo i quali anche la posizione di una singola consumatrice veniva riconosciuta idonea a tutelare gli interessi della classe di consumatori potenziali acquirenti del kit antinfluenzale.
La valutazione cioè è fatta sull'omogeneità del diritto proposto in giudizio e l'obiettivo dell'azione di classe introdotta nel 2009 è proprio quella di tutelare i consumatori di fronte a condotte illegittime che producono i propri effetti in maniera analoga su una pluralità di individui.
Nella vicenda approdata in Cassazione, pertanto, il messaggio reclamizzato sulla confezione e le informazioni del foglietto informativo erano senza dubbio idonee a provocare le consumatore la convinzione di acquistare un prodotto sicuro e in grado di diagnosticare la presenza dell'influenza suina con una probabilità vicina al 100 per cento.
©
Giovanni Negri

Da: Fontedelpoggio 01/02/2018 07:42:09
Chi di voi sa cos'è l'arte topiaria? E che anche il Fisco se ne occupa?


Le lavorazioni nei vivai producono reddito agrario
La potatura, rinvasatura e altre attività di manipolazione svolte sulle piante da parte dei vivaisti sono attività agricole connesse e quindi rientranti nel reddito agrario.
La precisazione è contenuta nella risoluzione delle Entrate 11 del 29 gennaio 2018 ed era necessaria in quanto, quando la circolare dell'Agenzia 44/E/2004 aveva contemplato la manipolazione delle piante, ci si chiedeva come fosse possibile manipolare un arbusto se non nell'ambito dell'arte topiaria.
Ora l'Agenzia conferma (lo aveva già fatto con una consulenza giuridica protocollo 81297/2015) che vi sono alcune attività che possono essere classificate di manipolazione e precisamente la concimazione e l'inserimento del terriccio per la conservazione in attesa della vendita, il trattamento delle zolle per eliminare gli insetti nocivi alle radici , nonché la potatura, la steccatura e la rinvasatura. Queste fasi sono state individuate dal ministero delle Politiche agricole e forestali in una nota esplicativa richiamata nella risoluzione.
I produttori vivaistici hanno spesso la necessità di acquistare piante quasi pronte per la vendita per completare la gamma, assicurando che tali prodotti raggiungano buoni standard qualitativi. Quindi possono acquistare piante presso terzi, sia fiorite che da arredamento, considerandole un prodotto agricolo proprio, qualora procedano ad un intervento di manipolazione come precisato dall'Agenzia. Si ricorda che il Dm 13 febbraio 2015 nella parte finale dell'elenco dei prodotti rientranti nel reddito agrario, contempla anche le attività di manipolazione dei prodotti derivanti dalla coltivazione di piante.
Rimane quindi soltanto il problema di verificare che il produttore vivaista rispetti il requisito della prevalenza delle piante prodotte nel vivaio in confronto a quelle acquistate e successivamente manipolate. La circolare n. 44/E/2004 precisa che, per determinare la prevalenza, si deve confrontare la quantità prodotta se i prodotti appartengono alla stessa specie, ovvero il valore in caso contrario.
www.quotidianofisco.ilsole24ore.com
L'articolo integrale sulla risoluzione 11/E/2018
Gian Paolo Tosoni

Da: Bada Bing  01/02/2018 10:32:18
Qualcuno ho notizie sulla pubblicazione delle nuove Coordinate Ermeneutiche di diritto civile e amministrativo?

Da: Bada Bing  01/02/2018 10:32:59
*ha

Da: Domandona  01/02/2018 12:50:09
Sul sito della giustizia amministrativa sezione consiglio di presidenza è stato pubblicato il verbale della seduta del 12 gennaio; si legge che è stato deciso l'aumento dei posti a 70 e la riapertura dei termini di altri 60 giorni dalla pubblicazione del provvedimento.

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