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Concorso Dirigenti scolastici 2011
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Da: Se non saranno subito sradicata17/02/2017 21:04:39
tutte le molteplici forme di  CORRUZIONE esistenti, questo paese non potrà più continuare ad andare avanti e gioco forza dovrà buttare la spugna e dichiarare il suo fallimento. Ma saranno c...i acidi cari signori, perché finiremo tutti ma proprio tutti, corrotti e non corrotti, ricchi e poveri, nella più cupa miseria e scoppierà certamente una guerra civile e ci scanneremo gli uni con gli altri per cercare di sopravvivere, e solo quando tutto sarà ridotto in macerie, su di esse  potrà rinascere gradualmente una società migliore.
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Da: @Se non saranno subito sradicata17/02/2017 21:13:50
No Maria io esco...
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Da: @Se il ministero..... 17/02/2017 23:22:12
Quando leggo quanto scrivi ho ancora una speranza. C' e' gente che sa e che prima o poi la verita' verra' a galla. Grazie
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Da: Ma chi è ''sta scema? 17/02/2017 23:22:59
Si, esci pure e non tornare mai più, così eviterai di dire scemenze.
Rispondi

Da: Ma chi è ''sta scema? 17/02/2017 23:26:56
Mi riferivo al post prima del tuo.
Rispondi

Da: @Ma chi è ''''sta scema?18/02/2017 11:10:14
No, Maria, guarda io esco, certe cose non si possono leggere...
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Da: beati i Pendenti 200418/02/2017 13:15:26
che hanno vinto la battaglia contro la corruzione dei concorsi regionali a DS
Rispondi

Da: Ma che Paese è quello18/02/2017 13:32:26
dove per combattere una presunta quanto generica corruzione alcuni partecipanti al corso concorso bandito nel 2004,  sarebbero incorsi in ipotesi di reato, vantando il possesso di ricorsi pendenti che non sarebbero stati più tali all'atto dell'entrata in vigore della legge 107/2015, in quanto nel frattempo sarebbe intervenuta una sentenza definitiva? Questo quanto si evince dall'interrogazione a risposta scritta dell'on. Di Lello qui riportata, ancora in attesa di risposta da parte del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-10987
presentato da DI LELLO Marco
testo di Mercoledì 4 novembre 2015, seduta n. 515
DI LELLO. â€" Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. â€" Per sapere - premesso che:
l'attuazione della legge 13 luglio 2015, n. 107, recante «Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti», ha evidenziato, in alcuni sue parti, evidenti criticità e, in altre, ha introdotto disparità che occorrerà sanare in questa sede, ci si limita a segnalarne due;
prima questione: con il decreto ministeriale prot. n. 499 del 20 luglio 2015, recante «Modalità di svolgimento di un corso intensivo di formazione e della relativa prova scritta finale, ai sensi dell'articolo 1, comma 87, della legge 13 luglio 2015, n. 107, ovvero della sessione speciale di esame di cui all'articolo 1, comma 90, della legge 13 luglio 2015, n. 107, si dava attuazione alle disposizioni legislative riguardanti i dirigenti scolastici che, avendo un ricorso pendente a seguito della partecipazione ai corsi - concorsi banditi nel 2004 e nel 2006 - potevano partecipare alla nuova tornata concorsuale;
a tal fine, il direttore generale per l'ufficio scolastico regionale per l'Abruzzo, con nota n. AOODRAB 6274, decreta la pubblicazione degli elenchi degli ammessi, individuati con nota prot. n. 8742 del 24 agosto 2015 dell'Ufficio scolastico regionale Campania per l'accesso ai ruoli di dirigente scolastico, rispettivamente, per la regione Abruzzo e per la regione Campania, sul sito web dell'ufficio scolastico specificando che i docenti di cui ai suddetti elenchi sosterranno la prova sotto stretta riserva di accertamento dei requisiti previsti dall'articolo 1, comma 88, della legge n. 107 del 2015;
sembra però che l'accertamento di cui sopra, in tal caso, non sia stato effettuato a differenza di altre regioni dove si è proceduto all'esclusione dei candidati in quanto il ricorso non era più pendente. È il caso della regione Sicilia dove si è proceduto ad escludere i candidati che non avevano un ricorso pendente;
così, scorrendo l'elenco dei candidati pubblicato sul sito web dell'ufficio scolastico regionale dell'Abruzzo e confrontandolo con i nominativi che compaiono in alcune sentenze definitive della giustizia amministrativa, la coincidenza è alquanto strana;
in particolare, se si prende in considerazione le sentenze del Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, sezione sesta, sui ricorsi - numero di registro generale 5458 del 2012 (con sentenza depositata il 3 febbraio 2015); numero di registro generale 439 del 2012 (con sentenza depositata il 23 maggio 2012); numero di registro generale 430 del 2009 (con sentenza depositata il 23 maggio 2012); numero di registro generale 630 del 2009 (con sentenza depositata il 23 maggio 2012); numero di registro generale 1518 del 2009 (con sentenza depositata il 23 maggio 2012); numero di registro generale 627 del 2009 (con sentenza depositata il 23 maggio 2012) - i nomi e i dati anagrafici dei ricorrenti coincidono con quelli dei candidati ammessi al corso di cui sopra. Come anticipato, il Consiglio di Stato si pronuncia in via definitiva sull'appello, respingendo e confermando per l'effetto la sentenza impugnata. Inoltre ordina che le sentenze siano eseguite dall'autorità amministrativa. Le sentenze portano tutte date antecedenti l'entrata in vigore della legge 13 luglio 2015, n. 107, e sono motivo di preclusione alla partecipazione al corso in quanto il ricorso non era più pendente ma definitivo;
sta di fatto che i candidati, partecipano al corso, superano la prova scritta, vengono inseriti, con tutti gli altri partecipanti perché tutti superano il corso, alla graduatoria generale di merito con nota del direttore generale dell'ufficio scolastico regionale per l'Abruzzo del 22 settembre 2015 prot. n. AOODRAB 6523;
la vicenda si conclude con il decreto del direttore generale del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca del 2 ottobre 2015, prot. n. 0001002, con il quale vengono assegnate, ai soggetti inclusi negli elenchi allegati rispettivamente al decreto del direttore generale prot. n. AOODRCA 10379 del 22 settembre 2015 della regione Campania e decreto del direttore generale prot. n. AOODRAB 6523 del 22 settembre 2015 della regione Abruzzo, le sedi regionali di destinazione;
seconda questione: l'attuazione della precitata legge n. 107 del 2015, non solo, non ha risolto la questione dei dirigenti scolastici, ma, al contrario, ha introdotto gravi e ingiustificate disparità di trattamento, con il limitare la partecipazione alla nuova tornata concorsuale a quelli con un ricorso pendente a seguito della partecipazione ai corsi - concorsi banditi nel 2004 e nel 2006, e l'esclusione di quelli del 2011;
con l'occasione, si è anche ritenuto di recuperare le posizioni di soggetti non risultati vincitori in precedenti procedure di reclutamento di dirigenti scolastici svoltesi nel 2004 e nel 2006. Appare quindi conforme a giustizia e ragionevolezza prendere in considerazione pure le posizioni di coloro che hanno partecipato, superandolo, al concorso indetto nel 2011, al quale però erano stati ammessi sulla base di provvedimenti giurisdizionali cautelari, non avendo raggiunto il punteggio minimo richiesto per la prova preselettiva, ma in ogni caso, si ribadisce, superando tutte le prove d'esame;
le prove concorsuali, valutabili nella loro interezza, sono state agevolmente concluse dagli stessi e avrebbe dovuto essere quindi conseguente, secondo l'interrogante, l'inserimento nella graduatoria di merito, in considerazione del tacito accoglimento della conclusione dell'iter concorsuale da parte dell'amministrazione, in virtù del principio dell'assorbenza, invocato dall'articolo 4, comma 2-bis, decreto-legge n. 115 del 2005, che così stabilisce: «Conseguono ad ogni effetto l'abilitazione professionale o il titolo per il quale concorrono i candidati, in possesso dei titoli per partecipare al concorso, che abbiano superato le prove d'esame scritte ed orali previste dal bando, anche se l'ammissione alle medesime o la ripetizione della valutazione da parte della commissione sia stata operata a seguito di provvedimenti giurisdizionali o di autotutela»;
la misura di sanatoria, in questo caso appare ancor più conforme secondo l'interrogante, alle necessità di razionale considerazione delle posizioni soggettive, se si considera che la prova preselettiva non aveva lo scopo di scrutinare la preparazione e l'idoneità del candidato a ricoprire la funzione - compito questo delle successive prove concorsuali -, bensì quello più limitato di ridurre il numero dei partecipanti alle prove, al fine di renderne più sollecita la definizione; ed, infatti, il risultato della prova preselettiva non concorre alla formazione del voto finale di merito. Peraltro, una volta che l'ammissione si sia comunque avuta e che le prove siano state successivamente superate, non risponde ad alcun interesse pubblico, secondo l'interrogante, continuare ad escludere i concorrenti risultati idonei, quando anzi è nell'interesse dell'Amministrazione inserirli nella graduatoria che costituisce una risorsa di personale e dunque una risorsa per il funzionamento dei pubblici uffici, anche tenendo conto che la graduatoria medesima è stata successivamente trasformata in graduatoria ad esaurimento, con validità per l'assunzione di tutti gli idonei in essa inseriti -:
quali iniziative urgenti il Ministro interrogato abbia intenzione di assumere al fine di verificare i fatti esposti in premessa in ordine al possesso dei requisiti previsti dall'articolo 1, comma 88, della legge n. 107 del 2015;
quali iniziative urgenti abbia intenzione di assumere, qualora riscontrasse una errata interpretazione delle disposizioni previste per l'espletamento della procedura concorsuale, per verificarne la correttezza in tutte le sedi di concorso;
quali iniziative, anche di carattere normativo, intenda assumere al fine superare la situazione di disparità di trattamento tra i partecipanti ai vari corsi-concorsi per dirigenti scolastici banditi negli anni. (4-10987)

Fonte: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4-10987&ramo=C&leg=17

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Da: per post precedente18/02/2017 14:59:07
se fosse come affermi non stavano negli elenchi a cura dell'USR evidentemente ti sfugge qualcosa dei ricorsi in questione o sei un avvocato/giudice per affermare certe cavolate. Dimostralo fai ricorso chiedi che venga di discusso e solo quando avrai una sentenza in mano a conferma delle stupidaggini che dici parla.
Rispondi

Da: Per sopra 18/02/2017 16:11:20
Gli uffici USR non hanno controllato niente
Rispondi

Da: Per post precedente 18/02/2017 16:45:28
Gli uffici hanno controllato e se non l avessero fatto vorrebbe dire che allo stesso modo hanno agito niei concorsi regionali pertanto se e' tutto un schifo perche' prendersela contro pochi pendenti messi dentro da una legge. E comunque si puo' chiedere che venga discusso il ricorso invece di supporre e ciarlare.
Rispondi

Da: Infatti18/02/2017 16:55:10
gli uffici scolastici regionali avrebbero dovuto fare una ricognizione sulla presenza dei contenziosi pendenti, relativi ai concorsi del 2004 e del 2006, così come prescritto nel DM n. 499 del 20 luglio 2015, ma le cose evidentemente non andarono così. Furono accolte invece le richieste che venivano dagli interessati o da loro rappresentanti legali. In Sicilia fu fatta sicuramente una verifica puntuale sulle istanze presentate. A riprova il dato che risulta pubblicato un elenco di ben 36 non ammessi alla prova scritta con la seguente motivazione per la non ammissione: " Mancanza di un ricorso pendente ". Nelle altre regioni, come la Campania e l'Abruzzo, oggetto specifico dell'interrogazione dell'on Di Lello del 4.11.2015, un elenco di esclusi non risulta mai pubblicato. Pertanto, in tali regioni, tutti quelli che chiesero di poter accedere ai benefici previsti dai commi 87 e ss dell'art. 1 della legge 107/2015, parteciparono sia al corso intensivo che alla prova scritta finale, quest'ultima superata da tutti, e sottolineo tutti, i partecipanti, diversamente da quanto si verificò in Sicilia, dove alla fine furono un centinaio i richiedenti  che, benché avessero prodotto istanza, non  si ritrovarono nella graduatoria finale di merito. Va aggiunto che ogni iniziativa in sede giudiziaria necessita del supporto degli atti ma a tutt'oggi, benché sia stata prodotta istanza per l'accesso agli atti di alcuni di coloro che hanno fruito dei benefici in questione, come quelli indicati nell'interrogazione su richiamata,  a ragione del diniego di questi ultimi, tale accesso  non è stato ancora possibile. Si attende, nei prossimi mesi, il pronunciamento della magistratura, alla quale ci si è dovuti rivolgere dopo il diniego,  per consentire tale accesso e intraprendere le iniziative giudiziarie del caso.
Rispondi

Da: Per post precedente 18/02/2017 17:30:18
Allora aspettate di provare questi fatti e dopo se ne riparla per ora sono supppsizioni e ritengo piu utile parlare di verita' accertate.
Rispondi

Da: @ infatti 18/02/2017 20:58:55
La tua spiegazione precisa e veritiera spiega alla perfezione come andarono le cose. Mi auguro che la risposta della magistratura arrivi presto e si possa avere giustizia.
Rispondi

Da: Ma quali supposizioni 18/02/2017 21:04:07
Basta leggere le sentenze definitive del Consiglio di Stato, attraverso i numeri di registro riportati nell'interrogazione dell'on. Di Lello, per capre che si tratta di fatti. I dati anagrafici sono gli stessi di alcuni di coloro che, dichiarando di avere un contentenzioso pendente derivante dal concorso bandito nel 2004, hanno avuto accesso al corso intensivo e alla prova scritta. Non avendo alcun diritto, oggi fanno i dirigenti. Ma per quanti tempo ancora? Prima o poi la verità sortirà e ne pagheranno le conseguenze anche sul piano penale. E chi vorrebbe il silenzio su queste ingiustizie, sappia che ciò non avverrà mai.
Rispondi

Da: Per sopra 18/02/2017 23:44:07
Non hanno alcun diritto a fare i dirigenti ci sono carte chiare ed inequivocabili. Questa legge fatta apposta per loro doveva essere applicata come in Sicilia. Ora qualcuno paghera' e loro in primis.Gli avvocati li hanno consigliati male.
Rispondi

Da: Chiedo 19/02/2017 08:18:22
Come posso fare per contattare una persona che risponde in privato?
Rispondi

Da: Ma 19/02/2017 08:28:50
Io credo che se hanno partecipato al corso hanno le carte in regola altrimenti I giudici si sarebbero gia' prinunciati da tempo. Ormai sono due anni e qualcuno andra' pure in pensione da DS. Pensiamo al prossimo concorso
Rispondi

Da: Lo ripeto 19/02/2017 08:28:53
perché anche per molti di voi il verbo capire sembra che non abbia nessun significato: Il concorso 2011 e tutto ciò che da esso si collega, ha pochissima validità sul piano della legalità perché è stato svolto in un clima d'incredibile confusione e approssimazione e viziato da importanti fenomeni corruttivi che sono stati colpevolmente ignorati da chi avrebbe dovuto denunciarli e reprimerli sul nascere, anziché voltare lo sguardo e sottrarsi le orecchie e far finta di non aver visto o sentito.
Rispondi

Da: Lo ripeto 19/02/2017 08:33:39
correggo:    ..ad esso..       ..otturarsi..
Rispondi

Da: Infatti non c''è 19/02/2017 09:25:52
peggior cieco di chi non voglia vedere e peggior sordo di chi non voglia sentire. Perciò in tali casi bisogna assolutamente cambiare gli attori rivelatisi guitti, ma anche la scena e la commedia da rappresentare.
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Da: Il ciarlatAno19/02/2017 11:55:39
Vuole il potere per se stesso a ogni costo
Rispondi

Da: Il ciarlatAno19/02/2017 15:09:11
E' il giorno della verità per il Pd riunito in Assemblea. All'assemblea, convocata da Matteo Renzi per aprire il congresso, stanno arrivando in questi minuti i mille delegati da tutta Italia. In apertura Matteo Orfini ha comunicato che sono arrivate alla presidenza le dimissioni formali di Renz
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Da: Il ciarlatAno19/02/2017 15:09:14
E' il giorno della verità per il Pd riunito in Assemblea. All'assemblea, convocata da Matteo Renzi per aprire il congresso, stanno arrivando in questi minuti i mille delegati da tutta Italia. In apertura Matteo Orfini ha comunicato che sono arrivate alla presidenza le dimissioni formali di Renz
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Da: parallelismo?19/02/2017 15:53:34
http://scontent.cdninstagram.com/t51.2885-15/e35/15251805_1631850923507396_3108312624329129984_n.jpg?ig_cache_key=MTQwNjgzOTU4OTg2NzY0NjAzNg%3D%3D.2
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Da: Ma armeno l''asilo?19/02/2017 15:59:47
http://www.imgrum.net/tag/ValeriaFedeli
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Da: @Ma 19/02/2017 19:40:18
Ancora!!! Le carte in regola????? Per favore rimandate On Di Lello. Grazie
Rispondi

Da: @Ma 19/02/2017 19:41:46
Perche' devono andare in pensione da presidi se non hanno i requisiti?
Rispondi

Da: Diciamo le cose come sono19/02/2017 23:26:33
Gli scandali corruttivi venuti alla luce negli ultimi anni nella pubblica amministrazione, sono aumentati in modo pauroso. Dagli scandali sono tristemente emersi, sistemi lobbistici ben agguerriti, che agendo nell'ombra riescono a coinvolgere politici, istituzioni e soprattutto faccendieri insospettabili, nell'attuazione di piani e di  pratiche molto spesso illegali. Ebbene, che voi lo crediate o no, è proprio in tale cornice che si svolse l'ultimo concorso a ds.
Noi però, non ci rassegniamo, pretendiamo di sapere chi furono quegli scaltri faccendieri, rivelatisi come nostri carnefici, che nel silenzio e a nostra insaputa operarono ingannevolmente in questa amministrazione, cambiando il destino di quel concorso e stravolgendone l'annessa scala meritocratica e creando infine delle immani ingiustizie tuttora in attesa di essere sanate.
Forse non riusciremo mai a sapere chi furono costoro, ma di certo sappiamo, in quanto è di facile intuizione, che dietro la facciata di un perbenismo apparente si celano e chissà per quanto tempo ancora, personaggi senza scrupoli, animati solo da un'irrefrenabile quanto insana propensione a svolgere pratiche fraudolenti, basate su attività di mediazione e di reciproci scambi di favori e/o mazzette, procacciando in tal modo affari e vantaggi per sé e per gli altri, corrompendo e facendosi corrompere, peraltro da una suadente compagine umana assetata di potere e di vanagloria, probabilmente indiffernte al fatto che negli ultimi anni è cresciuta fortemente la sensibilità per la legalità, soprattutto fra le persone più giovani che mostrano un deciso e netto rifiuto per tutti i comportamenti illegali e ciò, perché hanno finalmente capito che malaffare e corruzione negano diritti, indeboliscono la libertà e rubano il loro futuro, sapendo inoltre che le diseguaglianze e le discriminazioni, rendono più fragile l'economia e aumentano le sofferenze dei più deboli.
Pertanto, tutti noi, cittadini onesti, siamo chiamati col nostro esempio a dare una mano d'aiuto alla lotta contro la corruzione che si concretizza sostanzialmente col denunciare alle autorità preposte,  senza alcuna esitazione, qualsiasi atto che a nostro parere si configuri come un possibile atto corruttivo. Lo Stato, deve fare la sua parte, convincendosi che potrà vincere questa guerra soltanto se riesce a chiudere  tutti gli spazi maggiormente permeabili alla corruzione, e potenziando sensibilmente la responsabilità della dirigenza pubblica al riguardo, e infine rendendo al paese un'amministrazione pubblica veramente efficiente nel giusto equilibrio tra l'autonomia e la discrezionalità amministrativa.
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Da: Non tutte le ciambelle riescono col buco20/02/2017 18:22:03
Certo poteva essere il classico "delitto perfetto" ma si sa che la perfezione non esiste e, prima o poi, qualcosa va storto e la verità viene a galla. Basta saper aspettare. Certo, inizialmente si contava sul fatto che, trattandosi di pochi interessati e di poche regioni - Sicilia esclusa, in quanto si presume che non fosse neppure in calendario: si è poi compreso bene da come si sono svolte le cose in quella regione! -, la cosa sarebbe passata in sordina. Si era nell'agosto del 2015, il mese precedente era stata varata la legge  107 e subito dopo era stato pubblicato il DM applicativo: molti erano al mare, si stavano godendo le meritate ferie. Chi vuoi che se ne accorga, avranno pensato i furbetti. Sbagliato! C'era chi seguiva il tutto. Si sapeva già che un certo emendamento, sortito nel corso del dibattimento in commissione, opportunamente "sollecitato", sarebbe passato anche col beneplacito del Governo, che pure in altre occasioni l'aveva respinto. Nel frattempo gli interessati, bocciati al corso-concorso bandito nel 2004, si sarebbero attivati  per riesumare i vecchi contenziosi, da tempo diventati definitivi, per esemplificare, adducendo  presunti danni subiti dalle sentenze definitive negative, in modo da ripassarli per così dire  "in lavatrice" nel tentativo di farli tornare immacolati e dunque pendenti. Qualche funzionario avrebbe chiuso un occhio se non due, qualche parere superficiale in piena estate sarebbe arrivato edulcorato, giustificato anche dalla pregnanza per i tempi stretti, l'ufficio competente avrebbe infine avallato il tutto. La parola d'ordine era: fate in fretta! Bisognava concludere il tutto entro  i primi giorni dell'anno scolastico 2015/2016,  per non dare troppo nell'occhio, pure per evitare le giuste reazioni di coloro che, tornati dalle vacanze, si potevano accorgere che, da questa vicenda, sarebbero risultati danneggiati, a partire da coloro che, inseriti nelle graduatorie di merito del concorso bandito nel 2016, attendevano ancora l'assegnazione della sede. Il gioco sembrava fatto. Ma, invece, come una doccia fredda, arrivò in Parlamento l'interrogazione dell'on Di Lello, nella quale venivano puntualmente indicate, con tanto di numero di registro, le sentenze definitive, emesse dal Consiglio di Stato, prima dell'entrata in vigore della legge 107/2015, per alcuni candidati delle regioni Abruzzo e Campania, i cui dati anagrafici corrispondevano ad alcuni di coloro che erano stati ammessi al corso intensivo e che, dopo il superamento della prova scritta, avevano ottenuto anche la sede, benché evidentemente non possedessero, stando a quanto si evinceva dall'interrogazione, i requisiti indicati nei commi 87 e ss dell'art. 1 della legge succitata. Orbene, altri avrebbero potuto materialmente agire per consentire la realizzazione di quanto sopra, ma chi ne ha beneficiato?  Una rilettura approfondita dell'art. 110 c.p. , non guasterebbe,  specialmente in relazione al principio della pari responsabilità dei compartecipanti che non sono, evidentemente, solo coloro che materialmente si rendono responsabili. Dopo le polemiche e le conseguenti richieste, l'aver negato la possibilità di accedere agli atti in questione, da parte di alcuni interessati, è risultata una mossa decisamente sbagliata perché da un lato avrebbe fatto arguire che questo diniego sarebbe stato motivato dal fatto che dall'esame dei documenti sarebbe sortita una verità, diciamo così "scomoda", con quel che ne sarebbe conseguito, dall'altro ha esasperato  ancora di più gli animi di coloro che, già in possesso degli elementi  che attesterebbero quanto accaduto, seppure non in maniera ufficiale,  hanno bisogno dell'ufficialità, proprio attraverso l'accesso agli atti, per poter procedere. Allo stato si può prospettare che essi si appelleranno in tutte le sedi, finanche alla Corte di Giustizia dell'Unione europea, pur di far sortire fuori le carte in questione. Per la verità, fossi nei panni degli contro interessati, non aspetterei i tempi cupi, che potrebbero arrivare a breve:  "vuoterei il sacco" e mi affiderei, come suol dirsi, alla clemenza della Corte, certamente previa rinuncia ai benefici ottenuti. Gli interessati potrebbero farci un pensierino, nel frattempo. Perché rovinarsi l'esistenza in attesa di un evento che prima o poi  è destinato a verificarsi? Ne vale la pena, vivendo con questa spada di Damocle perennemente sulla testa?
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