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Concorso dirigenti scolastici - Preparazione agli SCRITTI
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Da: Che strano!01/01/2012 23:06:59
@ L''elfa della verde arcade

Simpaticissima ;-)))

( Paola da Como ).
Rispondi

Da: Lelfa della verde arcade01/01/2012 23:23:39

@ remember e che strano

ciao da fata... alias elfa e famiglia.
Rispondi

Da: L''elfa della verde arcade01/01/2012 23:44:27

( visto che nel bosco hanno messo le luci rosse...n'amo trovato un altro posto)
... attenzione... nessuno vuole sminuire l'importanza della correttezza
ed accuratezza linguistica...ma si vuole solo evidenziare le peculiarità di una comunicazione via chat in cui prevale la velocità ... rispetto all'accuratezza...che non deve essere però trascuratezza del rispetto, etc. 
Rispondi

Da: MARZIANAforever02/01/2012 09:14:38
che teste di M..CHIA in questo forum!!!
Rispondi

Da: Fan di Filippo e Sympa02/01/2012 12:31:16
Tornate presto, mi mancate. ;-)
Rispondi

Da: per Filippo02/01/2012 14:25:27
SULLA TOLLERANZA
di UMBERTO ECO

Caro direttore,
sono stato molto toccato dalle lettere di adesione al mio articolo sulle Guerre Sante, che avete pubblicato ieri, e ringrazio tutti coloro che hanno voluto esprimere il loro consenso. Vorrei solo intervenire su una lettera in cui appare una obiezione che ho udito più volte quando si apriva un discorso sulla tolleranza, e cioè che questo termine debba venire inteso (come accade nel linguaggio comune) come sopportazione di qualcuno che ci è inferiore. In tal senso infatti diciamo di tollerare un importuno o uno sciocco. Debbo dire che anche il termine che si propone in cambio, "rispetto", ha duplice valenza: io ho grande rispetto di persone per cui nutro ammirazione, ma posso rispettare (perché sono indulgente o democratico) il diritto degli sciocchi a esprimere le proprie opinioni. Capisco altresì che il termine tolleranza, per molti, evochi soltanto le case di tollerantissima memoria.
Ma forse si dimentica che tolleranza è diventato, nella storia del pensiero moderno, termine politico e filosofico, e si pensi alla Epistola sulla tolleranza di Locke o al Trattato sulla tolleranza di Voltaire. E' in questo senso che la parola acquista la sua grande e storica dignità. Infatti il Dizionario della lingua italiana della Treccani tra le accezioni di tolleranza pone: "atteggiamento teorico e pratico di chi, in fatto di religione, politica, etica, scienza, arte e letteratura, rispetta le convinzioni altrui, anche se profondamente diverse da quelle a cui egli aderisce, e non ne impedisce la pratica estrinsecazione".
Dal canto proprio il Dizionario di Filosofia di Abbagnano, definendo la tolleranza come norma o principio della libertà religiosa, recita: "Si è ritenuto talora poco adatto a designare questo principio un termine che significa 'sopportazione'; ma in realtà la parola è stata l'emblema di quella libertà sin dalle prime lotte che essa è costata e attraverso le quali si è venuta affermando in forme che sono ancor oggi deboli e incomplete. Nessun altro termine potrebbe perciò sostituirla".
                                      DA LA REPUBBLICA 11/10/01

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Da: Rispondo per chi non c''è02/01/2012 14:46:06
L'ignoranza non è tollerabile!
L'ignoranza è un baratro!
L'ignoranza è padre/madre di tutti i mali!
L'ignoranza non è tollerabile!
Rispondi

Da: Mi associo02/01/2012 14:48:59
L'ignorante è non solo zavorra, ma pericolo della nave sociale.
(Cesare Cantù)

L'ignoranza è l'origine di tutti i mali.
(Socrate)
Rispondi

Da: Mi associo02/01/2012 15:03:29
Gli ignoranti non possono non odiare, e temere insieme, coloro che si occupano delle cose ch'essi non capiscono.
(William Somerset Maugham)
Rispondi

Da: ignoranza vs tolleranza02/01/2012 15:08:38
L'ignoranza sapiente.
Il passo fondamentale operato dal Cusano in ambito epistemologico esprime l'esigenza di superamento della ragione discorsiva e il riconoscimento del non-sapere, che permettono di andare oltre la dimensione limitata del discorso e della dimostrazione per raggiungere quella intuitiva della 'mente'. Questa modalità di conoscenza permette di cogliere la coincidenza di massimo e minimo nell'infinito, poiché "in modo incomprensibile, al di sopra di ogni discorso razionale, vediamo che il massimo assoluto è l'infinito cui nulla si oppone e con il quale il minimo coincide". Richiamando il tema ermetico della sfera infinita, e articolandolo con gli enunciati della teologia negativa, la dotta ignoranza permette una nuova dimostrazione dell'esistenza infinita di Dio, attuata attraverso l'uso delle immagini matematiche perché "alle cose divine si può accere solo per simboli" e fra questi i segni matematici sono i "più convenienti, per la loro irrefragabile certezza". La metafora della conoscenza intesa come 'docta ignoranza' è per Cusano l'immagine di un poligono che, aumentando i lati all'infinito, cerca di adeguarsi al cerchio. Questa valorizzazione del conoscere matematico, che opera una svolta fondamentale nella concezione dell'infinito in ambito teologico, viene applicata alla conoscenza della realtà sensibile nel De coniecturis (1441-1444), mediante cui la mente umana, "forma congetturale del mondo, come quella divina è forma reale" si serve del numero, ossia della struttura che le è propria, conoscendo le cose "nel modo stesso in cui Dio, mente infinita, comunica l'essere alle cose nel Verbo a lui coeterno". Il numero è l'esemplare (archetipo) in cui la mente divina e quella umana convergono, ed è nel conoscere basato sul numero -sul misurare- e sulle figure -la raffigurazione geometrica- che la mente umana può comprendere la dinamica ontologica della complicatio ed explicatio, ovvero del modo di essere degli esseri nel principio divino e nella creazione.

Rispondi

Da: ignoranza vs tolleranza02/01/2012 15:18:37
Acquistiamo il diritto alla critica più severa solo quando siamo riusciti a convincere il prossimo del nostro affetto per lui e della lealtà nel nostro giudizio, e quando siamo sicuri di non rimanere assolutamente irritati se il nostro giudizio non viene accettato o rispettato. In altre parole, per poter criticare, si dovrebbe avere un'amorevole capacità di chiara intuizione e un'assoluta tolleranza.

mahatma ganghi
Rispondi

Da: Mi associo02/01/2012 15:19:34
L'ignoranza sapiente.
Il passo fondamentale operato dal Cusano in ambito epistemologico esprime l'esigenza di superamento della ragione discorsiva e il riconoscimento del non-sapere, che permettono di andare oltre la dimensione limitata del discorso e della dimostrazione per raggiungere quella intuitiva della 'mente'. Questa modalità di conoscenza permette di cogliere la coincidenza di massimo e minimo nell'infinito, poiché "in modo incomprensibile, al di sopra di ogni discorso razionale, vediamo che il massimo assoluto è l'infinito cui nulla si oppone e con il quale il minimo coincide". Richiamando il tema ermetico della sfera infinita, e articolandolo con gli enunciati della teologia negativa, la dotta ignoranza permette una nuova dimostrazione dell'esistenza infinita di Dio, attuata attraverso l'uso delle immagini matematiche perché "alle cose divine si può accere solo per simboli" e fra questi i segni matematici sono i "più convenienti, per la loro irrefragabile certezza". La metafora della conoscenza intesa come 'docta ignoranza' è per Cusano l'immagine di un poligono che, aumentando i lati all'infinito, cerca di adeguarsi al cerchio. Questa valorizzazione del conoscere matematico, che opera una svolta fondamentale nella concezione dell'infinito in ambito teologico, viene applicata alla conoscenza della realtà sensibile nel De coniecturis (1441-1444), mediante cui la mente umana, "forma congetturale del mondo, come quella divina è forma reale" si serve del numero, ossia della struttura che le è propria, conoscendo le cose "nel modo stesso in cui Dio, mente infinita, comunica l'essere alle cose nel Verbo a lui coeterno". Il numero è l'esemplare (archetipo) in cui la mente divina e quella umana convergono, ed è nel conoscere basato sul numero -sul misurare- e sulle figure -la raffigurazione geometrica- che la mente umana può comprendere la dinamica ontologica della complicatio ed explicatio, ovvero del modo di essere degli esseri nel principio divino e nella creazione.


Bla...bla...bla...bla...bla...bla...bla...bla...bla...bla...bla...bla...bla...bla...bla...bla...bla...bla...bla...bla...bla...bla...bla...bla...bla...bla...
Rispondi

Da: Mi associo bis02/01/2012 15:20:57
L'ignoranza è un lago di m...a !
Va colpita senza pietà!
Rispondi

Da: ignoranza vs tolleranza02/01/2012 15:26:54
L'ignoranza si sconfigge partendo dalla tolleranza, dal dialogo, dalla comprensione delle ragioni dell'altro. La conoscenza è multiforme e ognuno di noi ne possiede un frammento, solo mettendo insieme i mattoni possiamo costruire l'edificio della conoscenza condivisa.

(questo lo dico io)
Rispondi

Da: minivo02/01/2012 15:28:42
@TUTTI GLI INTOLLERANTI
ciò che è insopportabile è l'arroganza, la prosopopea e la supponenza di tutti coloro che dichiarano che l'ignoranza non è sopportabile, che va colpita senza pietà... ciò che è insopportabile è la violenza delle loro frasi e del loro credo (si può chiamare così???)

Rispondi

Da: Mi associo bis02/01/2012 15:29:41
L'ignoranza si colpisce senza pietà. Stop!
Rispondi

Da: dolce fringuella02/01/2012 15:31:01
Perchè non tornate a parlare del concorso DS?
Rispondi

Da: minivo02/01/2012 15:31:13
la stupidaggine non è solo degli ignoranti..è quella la prima cosa da combattere e questo forum lo dimostra!
Rispondi

Da: dolce fringuella02/01/2012 15:33:12
Io faccio parte di un comitato per la tutela dei ragazzini che lasciano la scuola superiore. Cari forumisti, sapeste quanti docenti ignoranti sono responsabili delle sofferenze e dei fallimenti di tanti giovani.

Buon anno a tutti.
Rispondi

Da: ignoranza vs tolleranza02/01/2012 15:33:43
ci sarà sempre qualcuno pronto a darci dell'ignorante e che ne sa più di noi. La sapienza non è un bastone per percuotere, è un frutto da condividere, un dono da esibire e regalare a chi ne ha bisogno!
Rispondi

Da: dolce fringuella02/01/2012 15:36:44
@ ignoranza vs tolleranza

Condivido ciò che dici, ma, credimi, gli atteggiamenti ostativi che noi, come comitato, verifichiamo da parte dei docenti, soprattutto donne, fanno parte di un'ignoranza cruda e crudele, sicura e padrona di sé, difficilmente scalfibile.
Tu parli in teoria (ed io, ripeto, condivido), tuttavia la quotidianità dell'esperienza racconta tutt'altra storia...

Ciao... ;-)
Rispondi

Da: ignoranza vs tolleranza02/01/2012 15:36:51
dolce fringuella,
stiamo parlando del concorso ds!
Rispondi

Da: ignoranza vs tolleranza02/01/2012 15:39:54
ignorante non è chi ignora, ma chi crede di sapere e invece di diffondere la propria sapienza la trasforma in uno strumento di potere.
Rispondi

Da: Anonimo bellimbusto02/01/2012 15:41:11
@ ignoranza vs tolleranza

Condivido. E' infatti "necessario" (in senso filosofico) che qualcuno comandi.
Rispondi

Da: ignoranza vs tolleranza02/01/2012 15:42:22
che qualcuno comandi?
Rispondi

Da: Bel frocetto02/01/2012 15:43:24
@ Anonimo bellimbusto

Ohhh !!!!  comandami allooooraaaa!!!!
Rispondi

Da: Clone di Sympapera02/01/2012 15:45:20
qua...qua...qua...
Rispondi

Da: Clone del clone di Sympapera02/01/2012 15:48:56
qua...qua...qua...qua...qua...qua...

E voi sareste docenti, formatori? ....... E de che??????
Rispondi

Da: Blackout02/01/2012 17:37:43
Penso che per molti di coloro che leggo, se fossero davvero come sembrano da ciò che scrivono, ci vorrebbe un bravo neuro-psico-patologo.
Rispondi

Da: Clone di Sympapera02/01/2012 18:04:04
@ Blackout

qua...qua...qua...
Rispondi

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