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MA QUALI CONCORSI ?
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Da: raf29/08/2008 09:52:29
funzionario a 27 quasi 28
dirigente (in attesa di assunzione) dopo alcuni tentativi come ho scritto non molto dopo i 5 anni richiesti

Da: kkk29/08/2008 10:30:57
Ripeto, io parlo per esperienza personale: come "Dubbio" non ho mai avuto la sensazione di esser bocciata per "maneggi" vari...ogni volta che mi sono impegnata ne ho visto i frutti! e cosi' ha funzionato per tutti coloro che ho conosciuto durante "TUTTI I MIEI ANNI SPRECATI"...ma quale spreco? darsi da fare per ottenere cio' ke vuoi lo ritieni uno spreco??be', abbiamo visioni diverse...anche perchè oltre ai concorsi ho continuato a fare altro. Inoltre, per capire ke non tutto va avanti a raccomandazioni, basta osservare il percorso classico, di cui parlavo sopra: prima di essere assunti quelli come me sostengono concorsi nei piu' svariati luoghi (io sono passata da Roma alla Liguria, addirittura al Veneto...). Quindi, secondo la tua teoria, dovremmo  avere "santi" in tutt'Italia??   E' inutile, "non cè peggior sordo di ki nn vuole sentire"..ma tutto sommato, per ki ha intenzione di impegnarsi è meglio cosi':se i piu' credono  ke il fattore raccomandazione sia determinante e  rinunciano a priori, sara' minore la concorrenza che dovremo affrontare...

Da: antonella29/08/2008 12:54:58
Anch' io penso che nei concorsi non vincono solo i raccomandati, ma tutti gli altri però devono essere non bravi, ma bravissimi. Penso anche che la seconda prova pratica, così come viene proposta, è difficile che possa essere superata dai candidati esterni, che non possono conoscere il modo di operare di quell'Amministrazione, quindi, perchè possa essere realmente accessibile a tutti, andrebbe più " teorizzata ". Comunque, alla fin fine , penso che l' importante  è partecipare e che, in fondo, non è tempo sprecato, perchè ogni volta si impara qualcosa di più, perchè se manca questo spirito, cioè l'amore per la conoscenza, forse è meglio restare a casa a fare il solito lavoro.

Da: raf29/08/2008 12:57:48
io ritengo che non ci sia nulla di male nello scegliere di nn partecipare a concorsi, di studiare all'infinito etc. e dedicarsi con ancor più tempo a disposizione ad altre cose,
ma appunto come altri han detto quel conta è esserne consapevoli, affrontare la cosa con serenità, esserne convinti, mettersi l'animo in pace e basta, senza recriminare rosicare o altro.
bye bye

Da: --------------------05/09/2008 19:29:27
SAPETE SE E QUANDO USCIRANNO CONCORSI NUOVI NEL SETTORE DELL'AMMINISTRAZIONE?

Da: Pedersoli Carlo05/09/2008 20:18:33
Io sono estremamente critico nei confronti della PA (tanto da averla ormai lasciata) ma, permettetemi di dirlo, questa storia dei raccomandati è una boiata pazzesca.
I raccomandati (o, per meglio dire, i fortemente segnalati) esistono ancora in massa all'università e nel settore sanitario, ma, per il resto, salvo qualche rara eccezione, i concorsi sono formalmente regolari e nessuno o quasi viene favorito. Lo posso dire sulla base della mia esperienza diretta e indiretta (amici, colleghi di università, conoscenti vari, tutti vincitori anche di concorsi prestigiosi - persino quello mitico per diventar notai! - e, ve lo giuro, senza alcun santo in paradiso).

Poi, secondo me, i concorsi, al giorno d'oggi, sono un sistema troppo casuale e ottuso per selezionare, ad esempio, un dirigente, ma questa è un'altra storia (e si affronterebbe un tema che porterebbe molto, molto lontano). Una mia conoscente ha vinto due concorsi da dirigente, ne sono sicuro, solo per la sua eccellente preparazione e per la sua ottima abilità nella scrittura; nonostante questo, compatisco i poveretti che la avranno come capo, visto lo spessore morale del personaggio....

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Da: T.08/09/2008 10:07:32
X dubbio, raf, ciccia, kkk etc...
Sono d'accordo con coloro che affermano che per vincere i concorsi, sia da funzionario che da dirigente, non occorrono tanto le "segnalazioni" quanto uno studio indefesso, direi quasi continuo.E qui sorge il problema... La mia esperienza è, infatti, la seguente: avendo avuto, subito dopo laureata(24 anni), la possibilità di lavorare nel privato, ho preferito cogliere al volo l'occasione, invece che mirare al più sicuro posto pubblico, e dedicarmi (anche) ad altro,sfruttando così il pur esiguo tempo libero per tutto ciò che non fosse lo studio(perlomeno finalizzato al superamento di prove specifiche). Inter alia,mi sono sposata e ho avuto due bimbi. Quando, ormai quasi 30enne, per l'imprevisto ulteriore allargamento della mia famiglia e per una conseguente ricerca di maggior stabilità, mi sono sentita quasi in dovere di avvicinarmi al mondo dei concorsi, ho scoperto che il dedicare tempo allo studio me ne fa sottrarre ad aspetti della vita che considero più importanti: soprattutto ai miei figli, che mi sembra sempre di vedere poco( per nessun motivo al mondo ne avrei però posticipato l'arrivo, sono anzi fiera di essere una mamma giovane),ma anche ai miei hobby, a quel minimo di vita sociale che, con o senza mio marito, si riesce a condurre e a cui non vorrei rinunciare,al mio cavallino,alle mie letture e al mio studium per puro piacere personale, per amore della cultura tout court(che non concerne il mondo del diritto, ma altri campi dell'umano scibile, più consoni ad un'ex studentessa modello del liceo classico quale sono), persino alla possibilità di impartire lezioni private di greco e latino,che è una passione che porto avanti da più di 12 anni...Leggendo le vs esperienze(c'è chi addirittura afferma di aver studiato di notte, lavorando e avendo impegni famigliari durante il giorno, anche se, tra le righe, mi par di capire che siamo in linea con la media italiana,coppie senza figli o "primipare attempate"), mi chiedo se siate gentilmente disposti a darmi qualche consiglio per ottimizzare il mio tempo o se la carenza di determinazione mi renda, piuttosto, un caso disperato in partenza...
P.S.:dò per scontato che la vostra formazione sia in discipline giuridiche o economiche;se così non fosse,i vostri consigli mi sarebbero però ugualmente graditi...

Da: hhh08/09/2008 10:24:51
Ma che sono tutti questi problemi? A parte il fatto che non è detto che prove a valutazione soggettiva come temi, domande a risposta aperta o interrogazioni orali premino chi ha studiato tutto(magari premiano il fortunato che ha saputo approfondire gli argomenti giusti)...ma poi la genialità di questi supermen, che con studio "indefesso" vincono i difficilissimi concorsi pubblici, una volta entrati in servizio dove va a finire? O svanisce appena poggiato, con decenza parlando e salvando la faccia di chi legge, il sedere sulla sedia????Tendiamo a confondere, secondo me, proprio come si faceva a scuola, il "secchione", buono solo a studiare da mane a sera e null'altro,con quello veramente sveglio, a cui magari bastava una sola lettura per capire già tutto...Comunque, io lavoro da 15 anni in una P.A., non mi considero assolutamente un genio e, onestamente, né tra i dirigenti né tra i funzionari, giovani e meno giovani, che ho conosciuto e conosco, mi par di vedere tutto questo fiorire di menti eccelse.Onesti lavoratori, tutto qui...Fatti meno problemi!

Da: Forse08/09/2008 10:36:39
bisognerebbe considerare che la maggioranza dei concorsi presenta una difficoltà spropositata (nel senso di eccessiva) rispetto alla rilevanza del posto che si andrà poi effettivamente a ricoprire (magari 20 anni fa non era così, c'era più proporzionalità): tra breve anche per fare lo spazzino bisognerà conoscere a menadito il Bianca. Ma non vedo poi come l'aver imparato a pappagallo 3000 pagg possa rendere più solerti nel maneggiare la ramazza...Non voglio offendere, per carità, ma, a volte, anche per un concorso cat.B, spuntano fuori prove allucinanti(non di per sè, sempre in rapporto all'importanza dell'incarico che poi si avrà, che potrebbe anche essere di addetto alla fotocopiatrice).

Da: T.08/09/2008 16:05:50
Non era questo ciò che chiedevo...

Da: x T.08/09/2008 16:53:07
non so che liceo classico hai fatto, ma "do" si scrive senza accento

Da: ...08/09/2008 16:56:01
T è l'ennesima persona che viene qui sopra a fare bella mostra di se stessa.

Da: X x T.08/09/2008 20:59:37
Mi dispiace per te, ma "do"-voce del verbo dare, non nota musicale- si può scrivere anche con l'accento(Zingarelli docet).

Da: Pedersoli Carlo08/09/2008 21:08:04
Due cose molto giuste:

- "Forse" evidenzia correttamente la sproporzione che c'è oggi tra difficoltà dei concorsi e posto che si va a ricoprire. E' chiaro che se uno deve combattere contro quattrocento avversari agguerriti per fare l'istruttore amministrativo al comune di Roccafrittelluzza a 1300 euro al mese, studiare 17 materie e dopo cinque anni di lavoro ritrovarsi a riconoscere che "è davvero tutto qui?!??", alla fine impazzisce. Da ciò poi nascono la frustrazione, la lotta civile con i colleghi, i rosiconi, i montati, quelli che ucciderebbero la nonna per fare il dirigente di II fascia (che, detto per inciso, da alcuni viene visto come una figura mitologica ma che guadagna un terzo del ragazzo, classe '74, con cui parlavo stamani, associato a un noto studio legale-commerciale, e che probabilmente ha un decimo delle sue competenze), quelli che si deprimono e lasciano andare tutto, etc. etc. Il mondo è vario e molto grande, ma la lotta, sempre più dura, per entrare nel novero della PA ce lo fa dimenticare prima, durante e - soprattutto - dopo le prove concorsuali.

- Hhh dice, giustamente: io qui tutti 'sti geni non li ho mai visti. E ha ragione. Certo, onesti lavoratori, bravi studiosi, persone belle quante se ne vuole. Ma i geni sono da un'altra parte, ad accelerare particelle. Alcune cose che leggo nei forum dei concorsi sono irritanti..."io che sono così bravo"..."io che faccio questo e quello"...ma per favore!
Mi rendo conto che il mito di molti aspiranti supergiuristi è Caringella, grandissimo studioso e insegnante, ma pur sempre uno che nel profilo dell'autore sui propri libri ci ficca di tutto di più (ex questo, ex quello, finanche ex ufficiale dell'esercito...), rendendo il contrasto con gente alla Carducci (il quale di sé diceva solo: "professore di lettere e vincitore del premio Nobel per la letteratura") stridente. Ma insomma, via, un po' di realismo: quando leggo, a proposito della partecipazione a un concorso di dirigente, frasi come "avanti, lottiamo per il nostro sogno" mi vien da piangere. "Il nostro sogno...", come se fare il dirigente all'INPDAP fosse il sogno di qualcuno...lo si fa solo perché nella PA è l'unico modo di guadagnar di più che si conosca, ed è giusto e legittimo farlo; ma infarcire il tutto con questo tipo di retorica è davvero troppo.

Da: daddy08/09/2008 21:44:48
quoto pedersoli...e aggiungo che un po' di senso critico anche da parte di chi studia per concorsi non guasterebbe...i favoritismi ci sono, e' inutile negarlo, come e' inutile utilizzarli come alibi morale quando magari non si passa.Quando ci si confronta con 5000 e piu' persone bisogna anche avere l'onesta' intellettuale di ammettere la presenza di persone piu' preparate di noi.Detto questo studiate studiate e studiate!!!!

Da: Barbalbero08/09/2008 22:18:43
dei miei coetanei e compagni di studi ( parlo di buoni studenti e di persone che si sono sempre rimboccate le maniche ) ne conosco tante che, dal punto di vista del pacchetto ( stipendio + sicurezze + tempo libero ) farebbero a cambio con un funzionario della p.a.
Fuori dall'amministrazione non c'è la "cuccagna".
Gli stipendi bassi e le condizioni di lavoro in peggioramento sono il quotidiano di tante persone preparate e perbene.
Ed a volte riguardano anche qualche genio ( ricercatori di fisica che mollano il dottorato e vanno a fare qualcosa di meno "appassionante" ma di pagato un po' più decentemente ).
Anche per questo c'è tanta concorrenza per un posto pubblico, magari non particolarmente qualificato, ed il livello di cose da imparare diventa sproporzionato al ruolo da svolgere effettivamente.
Eppoi è normale che ci sia anche tanta "fame" e tanta concorrenza verso le poche posizioni con stipendio, prestigio sociale e capacità operativa ( almeno in apparenza, perchè poi operi secondo le indicazioni, formali ed informali dell'amministrazione di appartenenza ). Però non riesco a vedere, in concreto, un metodo di selezione "meno peggio" del concorso; capisco che privilegia le compentenze astratte sulle capacità di problemi solving, di leadership ecc.... però ci sono indubbie garanzie procedurali ( preselezione, prove anonime, criteri di correzione verbalizzati alla prima seduta, accesso agli atti, domande dell'orale predeterminate ed estratte a sorte dai candidati ecc... ) che sarebbe molto difficile avere con altri strumenti ............
Poi il sistema perfetto non esiste ..................

Da: x X x T09/09/2008 18:34:37
x curiosità sono andata a vedere lo Zingarelli, ma "dò" non l'ho proprio trovato, ho visto indicati gli accenti, ma solo x la pronuncia.
dimmi bene dove l'hai travato, mi interessa molto sapere, grazie!

Da: funzionario ribelle09/09/2008 19:35:45
Il concorso per dirigente è uno spreco di energia. Nel privato nessuno si sogna di affidare un posto dirigenziale per concorso. E anche i militari devono percorrere la carriera fino al grado di colonnello. Non conferiscono tale grado a un ragazzo di 28 anni che ese da un corso di sspa che vuole scimmiottare l'ENA francese. Gli enarchi hanno l'obbligo di prestare servizio 5 anni per lo Stato francese prima di essere liberi di andarsene nel privato. Vorrei saper chi nel privato si prenderebbe coloro che escono dalla nostra sspa. Ma qualcuno di voi ha mai messo il naso fuori dall'Italia e sa come vanno le cose negli altri Paesi? Perche non dobbiamo essere valutati per il lavoro e passare le serate a studiare?

Da: ...x Barbalbero10/09/2008 11:35:40
Sono d'accordo.Del resto la concorrenza è tanta e devono pur trovare un modo per fare selezione...e poi è giusto che la possibilità di entrare nel pubblico sia offerta a tutti, e non solo a coloro che hanno maturato esperienza nel settore. Anche perchè i compiti da svolgere, specialmente appena entrati in servizio, si riducono a semplice lavoro di ufficio. Poi sta all'impiegato (tramite esperienza, impegno, eventuali concorsi interni..) decidere se fermarsi o "andare oltre"...

Da: X x T.10/09/2008 13:21:58
Se l'accento tonico è indicato, non è errore scriverlo(infatti, per contro,su sto-voce del verbo stare-non c'è: sempre Zingarelli); comunque, ci sono molti più errori nei post degli altri utenti di questo forum (e anche nei tuoi) che in quelli di T. e lo stesso dicasi per "il fare bella mostra di se stessi"(vedi ciccia, kkk, raf, etc.): perchè te la sei presa proprio con lei? Ridicola/o...

Da: x X x T10/09/2008 15:04:31
scusami se ti sono sembrata offensiva! certamente ho dei modi un po' bruschi. sarò anche ridicola e i miei post conterranno ben + di un errore (e non solo di ortografia), ma è una cosa che mi interessa e, visto che mi pare che tu ne sappia + di me, insisto. credevo che gli accenti tonici non andassero indicati graficamente, se non nelle parole tronche come ad es. città, ma correggimi se sbaglio.

Da: le12/09/2008 21:36:24
cioa

Da: Pedersoli Carlo14/09/2008 17:14:39
Il vero dramma è che hanno ragione contemporaneamente Barbalbero e Funzionario ribelle.
Il concorso per diventare dirigenti è un retaggio del passato, completamente inidoneo a decidere chi può fare il "capo" all'interno della struttura; inoltre, ha il terribile difetto di non premiare minimamente il lavoro che si fa e che si è fatto all'interno della struttura, ma solo lo studio, novantanove volte su cento estraneo alla realtà lavorativa, privilegiando la figura dell'imboscato. Potrebbero fare quiz e scritti sulla storia di Zio Paperone, e sarebbe la stessa cosa.
Nello stesso tempo, il metodo della selezione in stile "privato", in astratto il migliore, ha senso solo: 1) se la struttura produce qualcosa di misurabile; 2) se la struttura ha vertici sani, in grado di scegliere e selezionare. Credo che nessuna amministrazione riesca a soddisfare i punti 1) e 2) contemporaneamente; ecco quindi che è necessario ricorrere ai concorsi, remunerando all'uopo un paio di professori universitari (come se ne avessero bisogno) per leggere duecento temi, facendo comunque passare quei 4-5 raccomandati che devono passare, e continuando per il resto ad affidarsi alla buona volontà dei funzionari per mandare avanti la baracca-P.A.

Da: Nagashite Kaki14/09/2008 18:50:26
Grande Bud Spencer!
Anche tu in corsa per un posto nella P.A.? E' proprio vero che ormai ogni settore è allo scatafascio, financo la televisione...

Da: JEAN15/09/2008 00:00:01
Da: Pedersoli Carlo
ecco quindi che è necessario ricorrere ai concorsi, remunerando all'uopo un paio di professori universitari (come se ne avessero bisogno) per leggere duecento temi, facendo comunque passare quei 4-5 raccomandati che devono passare, e continuando per il resto ad affidarsi alla buona volontà dei funzionari per mandare avanti la baracca-P.A.

Bravo, hai descritto benissimo la situazione.

Da: ...15/09/2008 11:24:57
...e daje co sti raccomandati! e dovete studia'!!!!!

Da: kkk15/09/2008 11:39:34
superare la prova pratica, ovvero la redazione di un atto amministrativo, non è impossibile per chi non lavora nalla PA: io ho comprato un manuale apposito e ho scaricato atti dai siti di piu' comuni e ,avendo a monte lo studio della teoria, sono riuscita ad imparare pure gli atti.Adesso lavoro in PA (a tempo det.), ma vi assicuro che,per il momento, un atto non l'ho mai fatto...  Quindi non vi scoraggiate al primo scoglio...

Da: JEAN15/09/2008 13:08:31
E ridagli col fatto che " devi studià"...
Quello studiato a suo tempo non è già abbastanza?
E quello che si è costretti a studiare giorno per giorno per mandare avanti il lavoro non lo vogliamo considerare?
E poi quale deve essere la mia attività principale? Lavorare o studiare per i concorsi?
E studiare comunque non basta: oltre ai raccomandati c'è pure la statistica.  Per ogni posto dirigenziale disponibile ci sono almeno venti potenziali aspiranti. Per forza di cose ad almeno 19 di essi anche studiare giorno e notte non servirebbe a nulla....

Da: per JEAN15/09/2008 13:42:03
"Quello studiato a suo tempo non è già abbastanza?" EVIDENTEMENTE NO
"E quello che si è costretti a studiare giorno per giorno per mandare avanti il lavoro non lo vogliamo considerare?" QUESTO VALE PER TUTTI, DATO CHE TUTTI QUELLI CHE FANNO CONCORSI PER DIRIGENTI LAVORANO, QUINDI VIENE CONSIDERATO PER TE E PER TUTTI (O PER NESSUNO, COMPRESO TE);

"E poi quale deve essere la mia attività principale? Lavorare o studiare per i concorsi?" ANCHE QUESTO VALE PER TUTTI;

"E studiare comunque non basta: oltre ai raccomandati c'è pure la statistica.  Per ogni posto dirigenziale disponibile ci sono almeno venti potenziali aspiranti. Per forza di cose ad almeno 19 di essi anche studiare giorno e notte non servirebbe a nulla...." PERCHE'? BASTA ESSERE IL VENTESIMO! SE GIA' TI METTI TRA I DICIANNOVE ALLORA...

Da: JEAN15/09/2008 14:01:27
Anche la deportazione nei lager valeva per tutti (gli ebrei) e anche lì qualcuno più bravo riusciva a farcela...
Ciò non toglie che il sistema fosse di uno schifo assoluto.

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