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Concorso per 12.000 DOCENTI - Discussione principale
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Da: branchia05/05/2013 21:53:52
FS, no, la neve non c'è più! (per fortuna!),
quella poi è neve dell'anno scorso, quest'anno ne è venuta altrettanta ma ero troppo occupato col concorso per mettermi a fare foto.
Rispondi

Da: FS71 05/05/2013 21:56:19
matira

si, questo lo sapevo... e ho tirato un sospiro di sollievo quando ho letto quella circolare!! :)....io già me li immaginavo col ciuccio i commissari... !!!ah ah ah ah
Però, sai com'è....vorrei essere pronta a tutto. In ogni caso pensavo appunto di fare un breve riassunto indicando i passaggi che coinvolgeranno direttamente alcuni bambini (una Rom e un disabile) sottolineando il valore specifico di quelle scene particolari in relazione all'accettazione della diversità. E poi tutto il resto: linguaggio, L2 (francese.... ho tralasciato spagnolo perchè tanto io non lo devo portare), etc... per il resto dovrei, credo, spiegare l'impostazione punto per punto, quindi: detinatari (perchè proprio quelli), metodologie didattiche (perchè quelle e non altre), scelta dei supporti, obbiettivi prefissi, etc... etc...  Giusto?
Rispondi

Da: matira 05/05/2013 22:00:48
@FS71
sì, esatto :) tu con che lettera sei? io ho la fortuna di trovarmi eventualmente tra le ultime lettere per entrambe le classi di concorso. Quindi, in caso di convocazione (macari dio! :D) mi sa che andrei a Palermo un paio di giorni prima e per assistere all'orale di qualche altro candidato, per vedere un po' come funziona. Più che altro spero non ci sia una LIM e di non dover presentare nulla su supporto tecnologico, perché per i fuori sede non è proprio semplice portarsi dietro pc e robe varie. Che poi, mica è detto che tutti abbiano un portatile!
Rispondi

Da: FS71 05/05/2013 22:08:33
Io sono con la S, quindi per infanzia sarei tra gli ultimi visto che è uscita la D. Spero anch'io che non ci sia nessuna LIM, comunque non ricordo dove (forse Oxxxxxte Sxxla...) che i candidati non potranno usare il loro pc, ne sarà messo a disposizione uno dalla commissione. Invece, sarà permesso loro di portare supporti tipo pen drive su cui si sia salvato materiale utile alla lezione simulata (quindi penso che una presentazione power point sarebbe ottima a corredo della "lezione orale" perchè darebbe le linee guida su cui si sviluppa).
Ma tu pensi che ci toccherà tornare a Palermo???
Rispondi

Da: matira 05/05/2013 22:09:53
ipotizzavo, no saprei. Stacco, ciao bedda!
Rispondi

Da: FS71 05/05/2013 22:10:11
......ogni tanto mi perdo qualche parlo per strada..... intendevo "ho letto che i candidati...."etc....   :)
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Da: FS71 05/05/2013 22:10:59
.........l'ho fatto di nuovo........"parola"........>.<............
Rispondi

Da: FS71 05/05/2013 22:12:04
Buonanotte mati !!!

Buonanotte a tutti !!!!
Rispondi

Da: alessasia05/05/2013 22:32:06
scusate c'è qualcuno che concorre per la AO17 IN CALABRIA? ho da segnalare una situazione paradossale che mi ha fatto indignare e pensare che questo concorso è tutto una farsa. Dopo lo scandalo della perdita dei compiti di italiano ritrovati improvvisamente dopo qualche giorno, ecco che si ripresenta un problema per la mia classe di concorso che ha del paradossale. Dopo una lunga attesa con decreto del 29/04/13 viene pubblicato l'elenco degli ammessi alla prova orale, in cui ci  sono anch'io; il giorno successivo con decreto 30/04/2013 sul sito dell'urs calabria appare un nuovo elenco in cui si dichiara che si sono sbagliati e che "per errore materiale" nel primo elenco sono stati inseriti nomi di candidati che avevano preso un voto inferiore a 28. Panico totale come si fa ha sbagliare così, come si fa a compiere un errore così grossolano, ma si tratta davvero di errore? o semplicemente hanno voluto mandare a casa 57 persone compresa me, che si è ammazzata di studio cercando di districarsi tra famiglia, impegni figli piccoli da allattare... e poi perchè gli altri uffici competenti urs provincia di cosenza riportano solo il primo elenco e nessun accenno sul decreto di rettifica? scusate lo sfogo ma sono  delusa incavolata e vorrei sapere se su questo   forum c'è qualcuno nella mia stessa situazione per eventuale ricorso allo scopo di ottenere chiarimenti. grazie
Rispondi

Da: FS71 05/05/2013 22:42:03
alessasia

hai tutta la mia solidarietà. Di più non posso fare, però, mi spiace...io vado x infanzia in Sicilia. Certo che é paradossale..... dalle stelle alle stalle in 24 ore!! Hai ragione ad indignarti.........  penso che collettivamente o singolarmente sembra che il ricorso ci stia tutto. Comunque io comincerei a muovermi per conto mio da subito, se non altro x avere un chiarimento da chi di dovere. Hai il diritto di accedere agli atti, x la procedura informati con l'USR, e poi decidi se ci sono in effetti gli estremi x un ricorso. In bocca al lupo!!
Rispondi

Da: alessasia05/05/2013 22:51:32
@ FS71
grazie dell'incoraggiamento mi sento una pazza sono arrivata sul punto di credere di non aver ragione .... di giustificare  l'errore ma come si fa ad accettare di non averlo superato questo maledetto concorso dopo aver letto il proprio nome nell'elenco degli ammessi. Neanche orixxonte scuola lo ha fatto presente, ha pubblicato solo il primo elenco. Grazie della solidarietà ti fa capire di essere compresa e spinge a reagire con denunce e ricorsi
Rispondi

Da: Isa06/05/2013 07:30:26
Giornoooo! Qui cielo grigio:-(
Rispondi

Da: sofima 06/05/2013 09:16:59
buongiorno a tutti!!!!!!!
x alessissia  mi dispiace tanto x quello che ti è successo. metti la strada sotto i piedi e vai a spaccare tutto finchè nn esce fuori la verità! chiama tv, avvocati, sindacati.... nn gliela fare passare liscia! siamo con te! facci sapere!
x matira e f71SPQR... certo che sentirvi parlare in dialetto mi fa morire! troppo bello! continuate perchè così i vostri post hanno tutto un altro sapore!!!
x branchia  si è vero un pò stanca... ma ne vale la pena. dalla gioia al dolore... mattina al mare... pomeriggio al funerale... e ogni volta è una riflessione sulla fugacità del tempo, su ciò che si lascia e l'incognita di ciò che sarà, sulla fragilità dell'essere umano, sul dolore estremo prima della pace eterna, sulla bellezza della vita e del suo mistero. 
dunque... co sti nick ...che gran macello! ma tanto siamo sempre noi, difficile imitarci... come mi dice qualcuno...u stampu meu l'ane manatu!!! porca zozza nessuna risposta dal miur (nn che avessi speranze, però). nessuna notizia, nessun riscontro.... oramai vado in giro con una cariola... le palle son troppo pesanti da portare penzoloni!!!!!!!
Rispondi

Da: sofima 06/05/2013 09:18:36
Isa  cielo grigio anche qui nel salento terra te sole, te mare, te jentu!  però ti dico la verità... un pò mi piace... è molto english!
Rispondi

Da: corpoeterico06/05/2013 09:41:14
"Lei deve" rispose il Maestro "tenere la corda tesa  come un bambino piccolo tiene il dito che gli si porge. Lo tiene così stretto che non finiamo di meravigliarci della forza di quel minuscolo pugno e quando abbandona il dito lo fa senza la minima scossa. Sa perchè? Perchè il bambino non pensa - mettiamo: ora lascio il dito per afferrare quest'altra cosa. Ma, senza riflettere e senza intenzione, passa da una cosa all'altra e si potrebbe dire che egli gioca con le  cose se non fosse altrettanto giusto dire che le cose giocano con lui". Perchè anticipare col pensiero solo ciò che l'esperienza può insegnare?
[Il Maestro]  - "La vera arte è senza scopo, senza intenzione! Quanto più lei si ostinerà a volere imparare a far partire una freccia per colpire sicuramente il bersaglio, tanto meno le riuscirà l'una cosa, tanto più si allontanerà l'altra. Le è d'ostacolo una volontà troppo volitiva. Lei pensa che ciò che non fa non avvenga. [...] Staccandosi da se stesso, lasciandosi dietro tanto decisamente se stesso e tutto ciò che è suo, che di lei non rimanga altro che una tensione senza intenzione"
[L'allievo] - "Devo dunque spogliarmi intenzionalmente di ogni intenzione ?"
[Il Maestro] - "Questo non me l'ha mai chiesto nessun allievo e perciò non so la risposta giusta": il maestro è senza paura. In lunghi anni d'ininterrotta meditazione ha appreso che vita e morte sono in fondo la stessa cosa . Così non sa più cosa siano l'angoscia della vita e il timore della morte. Egli vive volentieri nel mondo, ma è pronto ad abbandonarlo senza lasciarsi turbare dal pensiero della morte. Vivere senza il timore della morte non significa che in tutte le ore buone si sostenga di non tremare di fronte alla morte e si sia sicuri di superare la prova. Chi domina la vita e la morte, piuttosto è libero da ogni genere di timore, al punto che non può più nemmeno capire che cosa sia provare paura.  Il perfetto maestro rivela a ogni passo, non a parole ma col comportamento, l'assenza della paura. L'essere liberato dal pensiero della morte è ugualmente il segreto ultimo dell'arte. Se la perfetta libertà attira il maestro irresistibilmente, bisogna che egli si rimetta in cammino, il cammino dell'arte senza arte. Bisogna che osi il salto alle origini, per vivere della verità come chi è diventato tutt'uno con essa. Bisogna che ridiventi scolaro, principiante, che superi l'ultimo tratto del cammino, il più aspro della via per cui si è messo, attraversando nuove metamorfosi. Se trionfa in questa impresa temeraria, allora il suo destino si compie ed egli incontrerà la verità non più riflessa, la verità sopra tutte le verità, l'origine senza forma di tutte le origini: il Nulla, che pure è il tutto.
Eugen Herrigel, Lo Zen e il tiro con l'arco


Rispondi

Da: cetto la qualunque06/05/2013 10:18:51
due cugghiuni
Rispondi

Da: corpoeterico06/05/2013 10:23:46
Un'azione è un pensiero che si manifesta.
      Un piccolo gesto ci denuncia, sicché dobbiamo perfezionare tutto, pensare ai dettagli, apprendere la tecnica in modo tale che diventi intuitiva. L'intuizione non ha niente a che vedere con la routine, ma con uno stato d'animo che sta al di là della tecnica.
      Così, dopo aver molto praticato, non pensiamo più a tutti i movimenti necessari: essi passano a far parte della nostra esistenza. Ma per questo, è necessario allenarsi e ripetere.
      E, come se non bastasse, è necessario ripetere e allenarsi.
      Osservate un buon fabbro che lavora l'acciaio. A un occhio non allenato, egli sta ripetendo le stesse martellate.
      Ma chi conosce l'importanza dell'addestramento, sa che ogni volta che egli alza il martello e lo fa scendere, l'intensità del colpo è diversa. La mano ripete lo stesso gesto, ma, via via che si avvicina al ferro, essa comprende se deve toccarlo con maggiore forza o maggiore leggerezza.
      Osservate il mulino. Per chi guarda le sue pale soltanto una volta, esso sembra girare con la stessa velocità, ripetendo sempre lo stesso movimento.
      Ma colui che conosce i mulini sa che essi sono condizionati dal vento, e cambiano direzione ogni qualvolta sia necessario.
      La mano del fabbro si è educata dopo aver ripetuto migliaia di volte il gesto di martellare. Le pale del mulino sono in grado di muoversi velocemente dopo che il vento ha soffiato forte, e ha fatto in modo di levigare i suoi ingranaggi.
      L'arciere consente che molte frecce passino lontano dal suo obiettivo, perché sa che apprenderà l'importanza dell'arco, della posizione, della corda, e del bersaglio solo dopo aver ripetuto quei gesti migliaia di volte, senza la paura di sbagliare.
      Fino a che arriva il momento in cui non è più necessario pensare a ciò che si sta facendo. Da allora in poi, l'arciere diventa il suo arco, la sua freccia e il suo bersaglio.

      La freccia è l'intenzione che si proietta nello spazio.
      Una volta che è stata scoccata, non c'è più niente che l'arciere possa fare, se non accompagnarne il percorso in direzione del bersaglio. Da quel momento in poi, la tensione necessaria per il tiro non ha più ragione di esistere.
      L'arciere, dunque, tiene gli occhi fissi sul volo della freccia, ma il suo cuore riposa, ed egli sorride.
      In quel momento, se si è allenato abbastanza, se è riuscito a sviluppare il suo istinto, se ha mantenuto l'eleganza e la concentrazione durante tutta la fase del tiro, egli sentirà la presenza dell'universo e vedrà che la sua azione è stata giusta e meritata.
      La tecnica fa sì che le due mani siano pronte, che il respiro sia preciso, e che gli occhi possano fissare il bersaglio. L'istinto fa sì che il momento del tiro sia perfetto.
      Chi passerà vicino e vedrà l'arciere a braccia aperte, che segue con gli occhi la freccia, penserà che stia fermo. Ma gli allenati sanno che la mente di chi ha realizzato il tiro ha cambiato dimensione, ora è in contatto con tutto l'universo: essa continua a lavorare, apprendendo tutto ciò che di positivo ha portato quel tiro, correggendo gli eventuali errori, accettandone le qualità, in attesa di vedere come reagisce il bersaglio nel momento in cui viene colpito.
      Quando l'arciere tende la corda, nel suo arco può vedere il mondo intero. Quando accompagna il volo della freccia, questo mondo si avvicina a lui, lo accarezza, e fa sì che egli abbia la sensazione perfetta del dovere compiuto.
      Un guerriero della luce, dopo aver compiuto il proprio dovere e trasformato la propria intenzione in gesto, non deve temere nient'altro: egli ha fatto ciò che doveva. Non si è lasciato paralizzare dalla paura - anche se la freccia non raggiunge il bersaglio, egli avrà un'altra opportunità, perché non è stato codardo.

Paulo Coelho
il cammino dell' arco
Rispondi

Da: cetto la qualunque06/05/2013 10:48:29
Rispondi

Da: sofima 06/05/2013 10:48:31
corpoeterico  GRAZIE GRAZIE GRAZIE! ....egli sentirà la presenza dell'universo .... Chi passerà vicino e vedrà l'arciere a braccia aperte, che segue con gli occhi la freccia, penserà che stia fermo... egli ha fatto ciò che doveva. Non si è lasciato paralizzare dalla paura - anche se la freccia non raggiunge il bersaglio, egli avrà un'altra opportunità, perché non è stato codardo...  purezza e poesia... quando le corde dell'anima vibrando si trasformano in parola... genialità riservata a pochi ma che disseta lo spirito di tanti. grazie ancora.
Rispondi

Da: viva robin hood06/05/2013 12:09:03
Rispondi

Da: alix78 06/05/2013 14:04:00
Buongiorno ragazzi/e
rieccomi :-)
F71 ora sei Fs71?
E' morto ANDREOTTI... scatola nera cercasi :-)

Rispondi

Da: spigolature06/05/2013 14:43:08
bisogna votarlo come morto del mese! :-)!!!
Rispondi

Da: matira 06/05/2013 15:06:02
L'usr Sicilia pubblica l'elenco degli ammessi per la classe di concorso 034 (elettronica):
16 ammessi alle prove pratiche -.-''
non so però quanti fossero i partecipanti.
Rispondi

Da: DoC "59"06/05/2013 15:08:49
Ciao, non posso tacere...  è meglio fare silenzio, almeno in questi casi, chi crede prega (ognuno a modo suo):
                   il Signore è il mio pastore non manco di nulla...

Pirandello ci ha insegnato che la morte è una cosa seria!
Presento lui come esempio per evitare che qualche "laico" si appiglia a un'ipocrita demagogia anticristiana; inoltre, chi giudica incorre più degli altri a essere giudicato...
                                   cordialmente, original DoC, bye.
Rispondi

Da: alix78 06/05/2013 15:18:47
Ciao mati :-)
Qué tal?
Ho letto i vostri post dei giorni scorsi (sono stata fuori città e senza connessione) anch'io ho fatto il socio-psico-pedagogico, ma nei titoli di accesso (nei menù a tendina) non c'era, quindi ho messo semplicemente istituto magistrale (il modulo l'ho compilato alla presenza di una del sindacato proprio per evitare errori...)....


DoC "59"
Come?
Non ti capisco....
Rispondi

Da: la voce del cuore06/05/2013 15:25:54
Piccolo Principe. Vieni a giocare con me …. Sono così triste!
Volpe: Non posso giocare con te … non sono addomesticata.
Piccolo Principe: Ah, Scusa! Che cosa vuol dire "addomesticare"?
Volpe: E' una cosa da tempo dimenticata! Vuol dire "creare legami"
Piccolo Principe: Creare legami?
Volpe: Certo! Tu per me, fino ad ora, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini, e non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altra. Tu sarai per me unico al mondo e io sarò per te unica al mondo.
Se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, invece, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla, e questo è triste! Ma tu hai i capelli color dell'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano … Per favore addomesticami.
Piccolo Principe: Volentieri, ma non ho molto tempo! Ho da conoscere degli amici e da scoprire molte cose!
Volpe: Non si conoscono che le cose che si addomesticano … Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma, siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico, addomesticami!
Piccolo Principe: Che bisogna fare?
Volpe: Bisogna essere molto pazienti. In principio, tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba.  Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino.  Poi il giorno dopo ancora più vicino .. finché mi potrai toccare .. Saremo diventati amici, non avremo più paura uno dell'altro … saremo felici di stare insieme ..
Ah, dimenticavo … devi cercare di venire sempre alla stessa ora, così sarà più bello, perché nell'attesa crescerà la voglia di stare insieme! Così ogni giorno ci sembrerà diverso dagli altri, un'ora dalle altre ore.
Piccolo Principe: E quando non ci potremo più vedere? Quando me ne dovrò andare?
Volpe: Ah, piangerò!
Piccolo Principe: Ma io non vorrei farti del male!
Volpe: E' vero, ma è inevitabile.
Piccolo Principe: Ma allora che ci guadagni?
Volpe: Ci guadagno il colore del grano.  Vedi, tu piangevi per i fiori che hai incontrato, ma il tuo fiore è unico al mondo.
Piccolo Principe: Sì, è vero … la mia rosa è unica al mondo perché è lei che ho annaffiato, è lei che ho curato, che ho riparato col paravento; è unica perché è su di lei che ho ucciso i bruchi, perché è lei che ho ascoltato lamentarsi e vantarsi, e anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa…
Volpe: ora hai capito e ti regalerò un segreto … Ecco il mio segreto, è molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi …
Piccolo Principe : L'essenziale è invisibile agli occhi!
Volpe: E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante! Gli uomini hanno perduto questa verità, ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato … tu sei responsabile della tua rosa.

Rispondi

Da: DoC "59"  x Alix7806/05/2013 15:27:20
Ciao, mi riferivo ai posts precedenti (di codesta pag. 859)

...sai, da tempo non intervengo molto, ma soltanto quando non posso tacere... (secondo il mio credo, i miei ideali e la mia dignità).

                        Cordialmente, tbc (tante belle cose), bye.
Rispondi

Da: lecosepercuivalelapena...06/05/2013 15:27:29
Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, entro l'ombra e l'anima.
T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sè, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T'amo senza sapere come, nè quando nè da dove,
t'amo direttamente senza problemi nè orgoglio:
così ti amo perchè non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
Rispondi

Da: matira 06/05/2013 15:27:45
Hola alix, bien :)

la questione sui titoli di accesso in realtà ha suscitato un pochino di preoccupazione, ma credo che in quel caso si trattava alla fine di un errore relativo alla compilazione della domanda. Ho cercato infatti su Orxxx Scxxx e c'era un post in cui poi la candidata ha detto di aver scritto nella domanda "scuola magistrale" e sarebbe questo il motivo dell'esclusione.
Rispondi

Da: FS71 06/05/2013 15:32:35
Ore 08:00
arrivo a scuola. Siamo le prime ad entrare. Le colleghe di Maria mi salutano un po' titubanti (effetto "faccia nuova" in ambiente sempre uguale); alcune appena un'accenno. Qualcuna più "umana" mi augura "buon lavoro"..... (a me...???..0.0...io sarei qui solo per assistere...).
Ore 08:30
arriva la prima cucciola. Giorgia. 3 anni, una cascata di riccioli biondi su un visetto ancora assonnato. Vado a salutarla ma si rifugia tra gambe della mamma (....la quale nel frattempo non vede l'ora di "scaricare il bagaglio" e andarsene per i fatti propri...) Maria informa la mamma di Giorgia sul motivo della mia presenza "in classe" ("sezione" è un termine per noi "didattica teorica" ...); alla mamma di Giorgia pare non gliene importi granchè: deve andare. Sorpresa: la mamma ha accompagnato Giorgia in classe, Giorgia accompagna mamma alla porta....0.0..... tornata in classe, Gioria mi fa il primo sorriso....tiro il fiato.  Cinque minuti dopo, e per la mezz'ora successiva il copione si ripete: ingresso, spiegazione, sguardo timoroso, fuori la mamma, ri-dentro il cucciolo, sorriso.
Maria saluta distrattamente i bambini (ne sono piuttosto sorpresa...) e nel frattempo, mi fa il "riassunto figurato" delle relative situazioni familiari (...per lo più disastrose) " ...e vedrai quando arriveranno Christian e Davide..!! ...due elementi...!!!" e accompagna la frase con eloquente gesto della mano. I bimbi sembrano non farci caso, probabilmente la pensano come la maestra Maria sul conto di Christian e Davide..... ma secondo la mia modesta opinione la maestra Maria avrebbe potuto evitare davanti a loro quel genere di "apprezzamento". Ma io sono solo una "teorica della didattica"...
Ore 09:00
Bisogna rompere il ghiaccio. Ma non sono io a farlo. Sofia si avvicina e mi fa vedere le sue scarpette nuove tutte rosa glitterate; a turno tutti mi fanno vedere le loro scarpette. Ovviamente sono tutte "bellissime". Chiedo alla maestra maria cosa c'è in programma per la giornata; mi risponde che loro "non fanno programmi" (....e allora io che cacchio sto studiando...???...0.0...). Si decide in base "all'umore". Poi una collega ci avvisa che alle 09:30 ci si riunirà tutti nello spiazzo antistante l'ingresso per la "preghiera del mese di maggio alla Madonnina". Ma sono ancora le 09:10....
Guardo Maria come chiedere "...posso?); mi risponde di si con lo sguardo.
"Allora bimbi, volete giocare?" "SIIII....!!!" "Ok, ma dovete insegnarmi voi a giocare, perchè io non sono capace.... cercatemi un giochino facile.) Alfio vola e torna indietro con una cesta di costruzioni. "Costruzioni" penso "ottimo avvio!"  Intanto un'altra Sofia staziona da sola e con lo sguardo perso nel vuoto dall'altra parte dell'aula; getto uno sguardo interrogativo a Maria. "Quella dorme sempre..." mi risponde ad alta voce. Torno a rivolgere il mio sguardo su Sofia.... attonita. "Maestra facciamo una torre!" mi urlano da tutte le parti "Ok, facciamo una torre. In pochi minuti sui piccoli banchi gialli crescono grattacieli dalle altezze vertiginose. Fingo di imparare da loro... e loro "mi correggono": "No maestra, così cade!" e giù risate. Il ghiaccio è rotto. "Proviamo a fare una casetta?" propongo. Altro coro di "Siiiii !!!" Tutti mi porgono mattoncini; mentre me li danno chiedo loro di che colore sono, se sono più grandi o più piccoli di quello che mi ha dato il compagnetto.... Rispondono abbastanza correttamente anche i più piccoli. Pochi minuti e la casetta è fatta. Sofia è ancora in giro per l'aula come una sonnambula... (dopo Maria mi dirà che la notte si alza davvero e se ne va in giro per casa...)Pietro sta giocando da solo nel banchetto più in fondo; mentre gli altri corredano la casetta di innumerevoli scale e di infiniti comignoli mi avvicino a lui: "Cos'hai costruito?" gli chiedo "Un nave" mi risponde con un filo di voce. "Sei bravissimo! Ti va di costruirne una più grande?" La sua testolina dondola avanti e indietro silenziosa dandomi il suo assenso. Cinque minuti dopo nasce una sorta di "Titanic" su cui Pietro posa una lunga bandiera. ma è già ora della preghiera. La maestra maria urla: "Trenino!" 15 piccoli soldatini si mettono in fila uno dietro l'altro ciascuno con le manine sulle spalle del compagno che lo precede e in meno di 30 secondi sono ordinati, in fila, nella loro posizione per la preghiera.
Maria è un "colonnello" senza pari.
Mai sentiti canti Mariani su base "rap" o "rumba"....fantastico!!! Tutti accompagnano il canto con gesti delle manine... sembravano tante piccole farfalle. Si torna in "classe" ed assisto alla famosa "colazione/merenda" di palermitana memoria; tovagliette, bicchieri, cibarie di vario tipo ordinatemente disposte sui banchi anche dai più piccoli ( "....se no la maestra Maria si arrabbia...!" ). Dura circa 20 minuti, ma qualcuno ci mette anche un'ora....e la maestra Maria si arrabbia ( "...perchè poi se non mangia sua madre se la prende con me!"). Giuseppe si sforza di mandar giù un boccone dopo l'altro, ma è chiaro come il sole che ha finito da un pezzo.... peserà si e no 15-16kg... Ed è il momento della Poesia per la festa della mamma.
Circle time....anzi no: "grande cerchio". "Maestra ti siedi vicino a me?" mi chiedono due occhietti cerchiati di "rosa Hallo Kitty". Non faccio in tempo a dire "Si, certo" che sento: "NO, vicino a me... vicino a me!" ....già li adoro. Il colonnello Maria li riporta all'ordine. Mi siedo tra Giulia e Alfio. A turno si presentano in piedi davanti alla maestra ufficiale a ripetere quanto ricordano della poesia. Incredibile ma vero i piccoli ricordano più dei grandi. Maria non risparmia sui rimproveri: "proprio voi, che l'anno prossimo andrete a scuola!" Si ripete più volte la poesia tutti insieme. Poi di nuovo a turno. Salvo, 5 anni, non ricordava prima e non ricorda nemmeno adesso. Maria ci va giù duro....un' po troppo a mio vedere. Salvo torna alla sua sediolina mogio mogio stropicciandosi una punta del grembiule. Incrocia il mio sguardo per un attimo; gli faccio l'occhiolino. Mi risponde con un timido sorriso.
Ore 11:30
Fiaba sulla mamma e sul suo ruolo educativo. Maria è brava a raccontare; alterna la storia letta con episodi di vita vissuta comune dei bambini. Solo Alfio si immedesima a tal punto da riferire un episodio da lui vissuto identico a quello descritto nella fiaba; gli altri si limitano ad ascoltare. La morale della favola viene "mediamente" recepita. Ma già si affaccia qualche sbadiglio....
E' il momento di "elaborare graficamente il racconto". I bimbi di 5 anni ricevono come consegna di fare un disegno che raffiguri "Io e la mia mamma" ricopiando i soggetti dal libro della fiaba; i 4 anni devono fare lo stesso disegno ma senza rifarsi al libro; i 3 anni ricevono una scheda da colorare con su un cuore prestampato.
Tutti si mettono a lavoro; mi sento chiamare da tutte le parti. Tutti vogliono "il conforto della mia presenza"; "mi passi il rosso?" "Mi temperi il verde?" "Guarda mestra, ti piace?" Sono quasi tutti molto bravi. Sofia disegna assorta nei suoi pensieri; vado a dare un'occhiata: Sul suo foglio troneggiano inquietanti il nero, il marrone e il verde scuro a fronte di volti apparentemente sorridenti su corpi completi in ogni minimo particolare. In un improbabile cielo grigiastro volteggiano strane farfalle e un pugno di... "sono coriandoli" "Allora facciamoli colorati" propondo. Pochi tocchi di rosso, giallo e blu... e un mezzo sorriso. Sofia finisce in fretta la sua consegna. "vuoi fare un'altro disegno?" le chiedo. fa di si con la testa. "allora chiediamo un'altro foglio alla maestra Maria" La sua testa ora dice di no; Sofia ha paura. Ma non solo della maestra, secondo me.... vado con lei e torniamo con un altro foglio. Le faccio fare il gioco della manina disegnata e rimango con lei mentre colora; pochi minuti e quelle manine si colorano di rosa e rosso sulle unghie, nascono anelli alle dita e braccialini ai polsi, tutti dai colori sgargianti. Sofia sorride poco ma vuole che resti con lei. La lascio solo pochi istanti per dar retta anche a tutti gli altri che volevano ovviamente anche loro la mia approvazione; la ritrovo che disegna altre inquietanti figure dai colori tetri. Tutti vogliono disegnare manine; Maria preferirebbe che finissero i loro lavoretti col punteruolo e a qualcuno li impone; obbediscono di buon grado al loro colonnello.
Ore 13:00
Si va via. "maestra ma domani torni?" "si, domani torno" "e l'altro domani?" "non so, forse." "...noooo...perchè forse? dobbiamo fare il trenino con le costruzioni!!" ....vorrei smangiucchiarmeli di baci!!!
Maria "ordina" di andare a lavare le mani che la maestra Pina /(arrivata in classe alle 11:30) adesso li farà pranzare. Volano tutti in bagno senza nemmeno fiatare; riesco a salutarne solo qualcuno. Chiedo a Sofia "Mi dai un bacino?" Si avvicina e mi porge una guancia. Sofia non è abituata ai "bacini".
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