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Avvocato o dipendente pubblico
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Da: Studentegiuri | 12/11/2023 17:41:07 |
Sono uno studente di giurisprudenza del quarto anno, a partire da questo settembre ho iniziato a pormi con sempre maggiore frequenza domande sul mio futuro professionale. Posto che non ho esami arretrati e una media che mi consentirebbe di laurearmi con il massimo dei voti, sono indeciso se puntare sull'avvocatura o dedicarmi ai concorsi pubblici. In particolare vorrei evitare vedermi costretto a ripiegare impreparato sulla p.a. a causa di ragioni economiche dovute allo scarso andamento della professione, data questa circostanza potrebbe apparire più sensato puntare direttamente sui concorsi, segnatamente su quelli di livello più alto e più difficili. Specifico che non ho parenti o amici che potrebbero aiutarmi ad inserirmi nel mondo professionale. Grazie per l'attenzione | |
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Da: Cerchio e Botte | 1 - 16/11/2023 23:21:22 |
Il posto fisso ti consente di avere tranquillità, ma sei fondamentalmente "uno schiavo" e, sproloqui da motivatore a parte, fare carriera non è semplice. Non basta sbattersi. La libera professione ti consente di campare alle TUE regole (sempre nel rispetto del mestiere che andrai a fare) e sicuramente se sei una persona intraprendente, non ti peserà "l'incertezza". Io ho "il posto fisso". Non posso lamentarmi da un lato: stipendio sempre puntuale, benefit e tutele. Dall'altro ho dei giorni, tipo oggi, con il fegato DEVASTATO. Non basta sbattersi, troverai sempre qualcuno "nelle grazie" che sarà più bravo di te a prescindere da tutto. E che farà carriera. Quindi via via si rischi di TIRARE I REMI IN BARCA. Noto che sono sulla strada. Vedo amici liberi professionisti che invece sono VIVI, trattano, contrattano e vedo che ci danno l'anima. Ma nel senso sano. E ti dirò, magari a fine anno tirano qualcosa in più del "posto fisso". Però certo, i primi tempi portavano a casa 400 euro. A loro è andata bene. Però non a tutto potrebbe andar bene. Quindi non ti do una risposta precisa. | |
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Da: Quarta area | 17/11/2023 06:48:25 |
L'ultimo messaggio è uno dei contributi più sensati che abbia mai letto qui sopra. Per rispondere alla domanda, dipende anche da dove vivi, se hai famiglia, quale è il tuo patrimonio ecc ecc | |
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Da: Dipendente P.A | 1 - 17/11/2023 09:43:35 |
Dipende da tante cose, in primis dal tuo carattere e dalla tua propensione al rischio. Io sono un dipendente pubblico e non ho mai considerato realmente la professione; il titolo lo presi solo per allenamento ai concorsi pubblici e per costruirmi un "piano c" qualora tutto mi fosse andato male. Oggi il mestiere dell'avvocato è tignoso e si rischia davvero l'indigenza, soprattutto i primi tempi; inoltre sei costantemente esposto alle ubbie dei clienti, sia lato economico che umano. Certo è ancora un lavoro che, se ingrana, garantisce comunque un buon/ottimo ritorno economico e una certa flessibilità organizzativa e che, intellettualmente, sa essere molto stimolante, anche perché difficilmente ripetitivo. D'altro canto, il posto pubblico dà la tranquillità dell'inamovibilità, dello stipendio certo e delle tutele proprie del lavoratore subordinato, ma il prezzo da pagare è la possibile stagnazione professionale, economica e umana. Il mio suggerimento è di puntare ai concorsi pubblici, oggi secondo me preferibili alla professione, ma mettendo nel mirino quelli migliori (la dirigenza pubblica, le magistrature, le autorità indipendenti, ecc.), anche passando per obiettivi intermedi e continuando a studiare. | |
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