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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Ordinamento penitenziario

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A chi è affidato il controllo degli oggetti in entrata e uscita dall'istituto per i detenuti, secondo il regolamento di esecuzione?   Alla polizia penitenziaria
A chi è affidato il giudizio di ottemperanza in materia di reclamo giurisdizionale (art. 35-bis ord. penit.)?   Al magistrato di sorveglianza che ha emesso il provvedimento
A chi è attribuita la facoltà di procedere a colloqui personali con detenuti e internati, senza necessità di autorizzazione e ai fini dell'esercizio delle funzioni di impulso e di coordinamento previste dall'art. 371-bis, del codice di procedura penale?   Al Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo
A chi è concessa la facoltà di indossare abiti di loro proprietà, purché puliti e convenienti?   Gli imputati e i condannati a pena detentiva inferiore a un anno
A chi è demandata l'organizzazione del trattamento penitenziario in ciascun istituto, secondo la legge n. 354/75?   Alle direttive dell'Amministrazione penitenziaria
A chi compete la tutela delle posizioni soggettive del detenuto?   Alla magistratura di sorveglianza ratione materiae
A chi deve essere immediatamente comunicato il provvedimento di sorveglianza particolare emesso nei confronti di detenuti e internati, secondo il regolamento di esecuzione delle norme sull'ordinamento penitenziario?   Al magistrato di sorveglianza
A chi deve essere sottoposto per l'approvazione il programma trattamentale di cui all'art. 13, comma 4 ord. penit.?   Magistrato di sorveglianza
A chi deve riferire l'U.E.P.E. sul comportamento dell'affidato in prova?   Al magistrato di sorveglianza
A chi possono essere concessi i permessi premio?   Ai detenuti condannati che hanno dimostrato una regolare condotta e che non presentano pericolosità sociale
A chi possono essere concessi i permessi premio?   Solo ai condannati
A chi può essere presentato il reclamo di cui all'art. 35, ord. penit.?   Anche al magistrato di sorveglianza
A chi si applica di regola la disciplina dell'esecuzione della pena e delle altre misure privative della libertà nei confronti dei condannati minorenni?   A coloro che abbiano commesso il reato prima del compimento dei 18 anni e che, nel corso dell'esecuzione, pur divenuti maggiorenni, non abbiano ancora compiuto 25 anni.
A chi sono conferite le funzioni di Presidente del Tribunale di sorveglianza?   Ad un magistrato di Cassazione o, per i tribunali istituiti nelle sezioni distaccate di corte di appello, ad un magistrato di appello
A chi sono state trasferite le funzioni sanitarie in carcere con D.P.C.M. 1° aprile 2008?   Servizio sanitario nazionale
A chi spetta valutare l'esito della liberazione condizionale?   Tribunale di sorveglianza
A chi spetta, ex art. 72 ord. penit., proporre al magistrato di sorveglianza il programma di trattamento da applicare ai condannati che chiedono di essere ammessi all'affidamento in prova?   All'U.E.P.E.
A chi spettava prima della sentenza C. cost. 4 luglio 1974 n. 204 il potere di concedere il "beneficio" della liberazione condizionale?   Ministro della giustizia
A chi va presenta la domanda volta alla concessione dell'affidamento in prova di cui all'art. 94, d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 ove l'ordine di carcerazione sia stato eseguito?   Magistrato di sorveglianza
A chi va presenta la domanda volta alla concessione dell'affidamento in prova di cui all'art. 94, d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 prima che l'ordine di carcerazione venga eseguito?   Pubblico ministero
A mente del dettato di cui all'art. 14-bis, comma 1 ord. penit., il regime di sorveglianza particolare è prorogabile?   Sì, per "più volte"
A mente del dettato di cui all'art. art. 90, d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, in quale tra questi casi non può essere concessa la sospensione dell'esecuzione della pena detentiva prevista dallo stesso articolo?   Quando nel periodo tra l'inizio del programma e la pronuncia della sospensione il condannato abbia commesso altro delitto non colposo punibile con la reclusione
A mente dell'art. 16, ord. penit., da chi è predisposto e modificato il regolamento d'istituto?   Da una commissione interdisciplinare
A norma del DPR 230/2000, da chi è svolto il servizio di cucina nell'istituto penitenziario?   Dai detenuti
A norma dell'art. 16, comma 4, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, chi approva il regolamento interno e le sue modificazioni?   Ministro di grazia e giustizia
A norma dell'art. 38, comma 2 ord. penit., come deve essere inflitta la sanzione disciplinare ai detenuti e agli internati?   Con provvedimento motivato dopo la contestazione dell'addebito all'interessato, il quale è ammesso ad esporre le proprie discolpe
A norma dell'art. 38, comma 3 ord. penit., di cosa bisogna tener conto nell'applicazione delle sanzioni disciplinari?   Della natura e della gravità del fatto, del comportamento e delle condizioni personali del soggetto
A norma dell'art. 38, ord. penit., quando possono essere puniti disciplinarmente i detenuti e gli internati?   Quando il fatto è espressamente previsto come infrazione dal "regolamento"
A norma dell'art. 4-bis, comma 3-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, in quale occasione l'assegnazione al lavoro all'esterno, i permessi premio e le misure alternative alla detenzione previste dal Capo VI, non possono essere concessi ai detenuti ed internati per delitti dolosi?   Quando sia accertata l'attualità di collegamenti dell'interessato con la criminalità organizzata
A norma dell'art. 66 L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, dei provvedimenti esecutivi di concessione dei permessi, previsti dagli articoli 64 e 65, il direttore dell'istituto, presso il quale l'interessato si trova, dà notizia senza ritardo:   al prefetto della provincia nel cui territorio è sito il comune ove il permesso deve essere fruito
A norma dell'art. 72, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, chi propone all'autorità giudiziaria il programma di trattamento da applicare ai condannati che chiedono di essere ammessi all'affidamento in prova e alla detenzione domiciliare?   L'ufficio di esecuzione penale esterna
A norma di quanto previsto dall'art. 69, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, in forza di quale provvedimento il Magistrato di sorveglianza provvede sui permessi, sulle licenze ai detenuti semiliberi ed agli internati, e sulle modifiche relative all'affidamento in prova al servizio sociale e alla detenzione domiciliare?   Decreto motivato
A norma di quanto stabilito dall'articolo 14-ter, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, avanti a quale organo può essere proposto reclamo contro i provvedimenti del magistrato di sorveglianza previsti in materia di limitazione e controlli della corrispondenza?   Tribunale di sorveglianza
A norme dell'art. 58 quater, ord. penit., l'affidamento in prova nei casi previsti dall'art. 47, ord. penit., la detenzione domiciliare e la semilibertà possono essere concessi al condannato per un delitto non colposo che ne abbia commesso un altro (recidiva ex art. 99, comma 1 c.p.)?   Sì
A quale autorità viene proposta l'istanza di affidamento in prova al servizio sociale, dopo che ha avuto inizio l'esecuzione della pena?   Al Tribunale di sorveglianza competente in relazione al luogo dell'esecuzione
A quale condizione deve essere sospesa la sanzione disciplinare dell'esclusione dall'attività in comune?   È sospesa nei confronti delle donne gestanti e delle puerpere fino a sei mesi, e delle madri che allattino la propria prole fino ad un anno
A quale condizione il legislatore condiziona la concessione della liberazione anticipata relativamente al periodo di pena espiata in affidamento in prova?   Nel periodo di affidamento in prova, l'interessato deve aver dato prova di un suo "concreto recupero sociale, desumibile da comportamenti rivelatori del positivo evolversi della sua personalità"
A quale condizione può essere eseguita la sanzione disciplinare dell'esclusione dall'attività in comune?   Può essere eseguita a condizione che vi sia una certificazione rilasciata dal sanitario che attesti che il soggetto può sopportare tale sanzione
A quale dei seguenti organi è attribuita la competenza a provvedere sulla concessione del regime di semilibertàÌ€?   Tribunale di sorveglianza
A quale organo il detenuto a cui è stato disposto provvedimento di sorveglianza particolare può fare reclamo?   Tribunale di sorveglianza
A quale prezzo possono essere venduti i prodotti delle lavorazioni penitenziarie?   Pari o anche inferiore al loro costo
A quale regime è sottoposto l'internato durante la "licenza" (art. 53, comma 4 ord. penit.)?   Libertà vigilata
A quale regime viene sottoposto l'internato durante la licenza, secondo l'art. 53 della legge 354/1975?   Regime della libertà vigilata
A quale tra questi soggetti è affidato, di regola, il servizio di biblioteca ai sensi dell'art. 21, d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230?   Un educatore
A quale/quali autorità il direttore generale dell'azienda unità sanitaria riferisce sulle visite compiute e sui provvedimenti da adottare, informando altresì i competenti uffici regionali, comunali e il Magistrato di sorveglianza?   Al Ministero della salute e al Ministero della giustizia
A quali condizioni la detenzione domiciliare "speciale" di cui all'art. 47 quinquies ord. penit. può essere concessa al padre detenuto con prole di età inferiore a dieci anni?   Le condizioni sono le stesse previste per la madre, che, però, deve essere deceduta o impossibilitata e non vi deve essere modo di affidare la prole ad altri che al padre
A quanti anni di "reclusione" - eventualmente - non deve essere superiore la pena residua da scontare per accedere alla detenzione domiciliare nell'ipotesi del soggetto ultrasettantenne (art. 47 ter comma 1 ord. penit.)?   Non vi è alcun limite di pena
A quanti anni non deve essere superiore la pena residua da scontare per accedere alla "detenzione domiciliare umanitaria" (art. 47 ter, comma 1, ord. penit.)?   4 anni
A seguito di dimissione dall'istituto penitenziario, se il dimesso non è in grado di provvedere per proprio conto a raggiungere il luogo della propria residenza all'estero, il direttore dell'istituto lo munisce dei titoli di viaggio necessari a raggiungere:   il Consolato del Paese nel quale è residente
Agli effetti del computo della misura della pena che occorre aver scontato per essere ammessi alla liberazione condizionale, si considera come scontata la parte di pena detratta a titolo di liberazione anticipata?   Sì
Agli Uffici di sorveglianza, per l'esercizio delle funzioni rispettivamente elencate negli articoli 69, 70 e 70-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, sono assegnati magistrati di cassazione, di appello e di Tribunale nonché personale del ruolo delle cancellerie e segreterie giudiziarie e personale esecutivo e subalterno. Il personale amministrativo di cui al periodo precedente non può essere destinato temporaneamente ad altri uffici del distretto giudiziario di appartenenza senza il nulla-osta:   del Presidente del Tribunale di Sorveglianza
Ai condannati per delitti previsti dall'art. 4 bis O.P., non può essere concesso il lavoro all'esterno:   se sussistono collegamenti con la criminalità organizzata appurati dal Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo
Ai detenuti che ne fanno richiesta, è garantita un'alimentazione rispettosa del loro credo religioso?   Sì, ove possibile
Ai detenuti che seguono corsi universitari e che hanno superato tutti gli esami del loro anno, a conclusione dell'anno scolastico è corrisposto un premio?   Sì, un premio di rendimento nella misura stabilità dal Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria
Ai detenuti e agli internati per il delitto di atti sessuali con minorenne, previsto dall'art. 609-quater c.p. e rientrante nel catalogo di cui all'art. 4, comma 1 quater ord. penit., possono essere concessi i permessi premio?   Sì, solo sulla base dei risultati dell'osservazione scientifica della personalità condotta collegialmente per il periodo minimo indicato nella stessa disposizione anche con la partecipazione degli esperti di cui all'art. 80 ord. penit.
Ai detenuti e agli internati per uno dei delitti di cui all'art. 4, comma 1 ter ord. penit. (es: rapina aggravata di cui all'art. 628, comma 3 c.p.) possono essere concessi i permessi premio?   Sì, purché non siano stati acquisiti elementi tali da ritenere la sussistenza di collegamenti con la criminalità organizzata, terroristica o eversiva
Ai detenuti e internati che lavorano sono dovuti gli assegni familiari secondo l'ordinamento penitenziario?   Sì, secondo quantità e modalità previste dalla legislazione
Ai detenuti e internati, è consentito l'acquisto di generi alimentari?   Sì, a proprie spese ed entro certi limiti
Ai fini del collocamento del soggetto al lavoro all'interno degli istituti, sono stilate delle graduatore?   Sì, fissate in due liste delle quali una generica e una specifica per qualifica o mestiere
Ai fini del trattamento rieducativo, il lavoro all'esterno del condannato e dell'internato è sempre assicurato, secondo l'ordinamento penitenziario?   No, dipende dai risultati dell'osservazione della personalità, dalla pericolosità sociale, dai requisiti in base alla pena e dalla condotta del soggetto
Ai fini della concessione della liberazione anticipata, è valutato il periodo trascorso in affidamento in prova?   Sì
Ai fini della concessione della liberazione anticipata, è valutato il periodo trascorso in regime di semilibertà?   Sì
Ai fini della concessione della liberazione anticipata, è valutato il periodo trascorso in stato di arresti domiciliari?   Sì
Ai fini della concessione della liberazione anticipata, è valutato il periodo trascorso in stato di custodia cautelare?   Sì
Ai fini della concessione della liberazione anticipata, è valutato il periodo trascorso in stato di detenzione domiciliare?   Sì
Ai fini della concessione delle misure alternative alla detenzione previste dal capo VI, esclusa la liberazione anticipata, quale tra i seguenti soggetti non viene sentito dal Magistrato di sorveglianza ovvero dal Tribunale di sorveglianza, una volta acquisite dettagliate informazioni?   L'interessato
Ai fini della concessione di un permesso premio, quando, ai sensi dell'art. 30-ter, ord. penit., la condotta dei condannati si considera “regolare”?   Quando i soggetti, durante la detenzione, hanno manifestato costante senso di responsabilità e correttezza nel comportamento personale, nelle attività organizzate negli istituti e nelle eventuali attività lavorative o culturali
Ai fini dell'applicazione degli istituti dell'ordinamento penitenziario (e? colloqui visivi), quali tra questi soggetti non rientra nel concetto di "familiare" per i soggetti sottoposti al regime di cui all'art. 41-bis, ord. penit.?   Nessuna delle altre risposte è corretta, in quanto tutti i soggetti indicati nelle altre risposte rientrano in tale concetto
Ai fini dell'esercizio del potere di vigilanza, a chi è comunicato immediatamente il provvedimento dell'amministrazione penitenziaria che dispone il regime di sorveglianza particolare?   Al Magistrato di sorveglianza
Ai sensi degli artt. 17 ord. penit.,a cosa è condizionato il rilascio dell'autorizzazione ad accedere al penitenziario in favore del libero cittadino con un concreto interesse per l'opera di risocializzazione?   alla dimostrazione da parte sua di poter utilmente promuovere lo sviluppo dei contatti tra l'ambiente penitenziario ed il mondo esterno
Ai sensi degli artt. 18, ord. penit. e 37, comma 5 d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, salvo il caso dei detenuti in regime di 41- bis ord. penit., come avvengono i colloqui?   Con mezzi divisori ove sussistano ragioni sanitarie o di sicurezza e comunque controllo visivo del personale di polizia penitenziaria
Ai sensi degli artt. 666 e 678 c.p.p., chi deve necessariamente partecipare alla relativa udienza tra questi soggetti?   difensore e pubblico ministero
Ai sensi degli artt. 74 e 75, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, quale tra i seguenti organismi viene istituito nel capoluogo di ciascun circondario, sotto la direzione del Presidente del Tribunale o da un magistrato da lui delegato, e preposto all'organizzazione di corsi di addestramento e attività lavorative per i liberati che hanno bisogno di integrare la loro preparazione professionale e che non possono immediatamente trovare lavoro?   Consiglio di aiuto sociale
Ai sensi del dettato di cui all'art. 18 ter comma 3 ord. penit., chi, rispettivamente, è titolare della legittimazione a richiedere e della legittimazione a proporre l'adozione delle limitazioni e dei controlli della corrispondenza previsti dal comma 1 dello stesso articolo?   Pubblico ministero e direttore dell'istituto
Ai sensi del DPR 230/2000, in caso di decesso all'interno di un istituto penitenziario di un detenuto di cui non si conosca il luogo di nascita, a chi deve essere data comunicazione del decesso?   Al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma
Ai sensi del DPR 230/2000, in caso di decesso all'interno di un istituto penitenziario di un detenuto nato all'estero, a chi deve essere data comunicazione del decesso?   Al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma
Ai sensi del DPR 230/2000, quanti pasti vengono somministrati giornalmente ai detenuti adulti?   3
Ai sensi dell'art. 1, comma 2, d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 121, cosa deve "favorire", tra l'altro, l'esecuzione penitenziaria minorile?   "Percorsi di giustizia riparativa"
Ai sensi dell'art. 10 ord. penit., per quanto tempo è consentito di permanere all'aria aperta ai soggetti che non prestano lavoro all'aperto?   Per almeno quattro ore al giorno, ma tale periodo di tempo può essere ridotto, per giustificati motivi, fino a due ore al giorno
Ai sensi dell'art. 10, d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, quando è ammesso il possesso di oggetti di particolare valore morale o affettivo?   Quando gli stessi non abbiano un consistente valore economico e non siano incompatibili con l'ordinato svolgimento della vita nell'istituto
Ai sensi dell'art. 10, d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, quando i detenuti possono essere ammessi a fare uso di corredo di loro proprietà?   Nei casi previsti dal regolamento interno d'istituto
Ai sensi dell'art. 11, comma 4 ord. penit., a chi spetta dare l'autorizzazione al ricovero dei detenuti in luogo esterno di cura?   Al giudice che procede, se si tratta di imputati, e al magistrato di sorveglianza, se si tratta di condannati
Ai sensi dell'art. 11, comma 4 ord. penit., cosa accade ove siano necessarie cure o accertamenti sanitari che non possono essere apprestati dai servizi sanitari presso gli istituti penitenziari?   È disposto il trasferimento presso luoghi esterni di cura
Ai sensi dell'art. 11, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, ove siano necessarie cure o accertamenti sanitari che non possono essere apprestati dai servizi sanitari presso gli istituti, chi può disporre il trasferimento dei detenuti e degli internati in strutture sanitarie esterne di diagnosi o di cura?   Magistrato di sorveglianza
Ai sensi dell'art. 11, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, ove siano necessarie cure o accertamenti sanitari che non possono essere apprestati dai servizi sanitari presso gli istituti, gli imputati sono trasferiti in strutture sanitarie esterne di diagnosi o di cura, con provvedimento del giudice che procede. Nel caso in cui non sia stata esercitata ancora l'azione penale, il provvedimento è adottato:   dal Giudice per le indagini preliminari
Ai sensi dell'art. 11-bis, comma 2, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, che trasmette gli atti al medesimo Tribunale con relazione informativa, ogni sei mesi, effettua o dispone ispezioni negli istituti penitenziari e gli istituti a custodia attenuata per detenute madri. Ciò nonostante, qualora ne ricorrano le circostanze, quando può procedere a ispezioni straordinarie?   In ogni tempo
Ai sensi dell'art. 11-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, entro quale periodo gli istituti penitenziari e gli istituti a custodia attenuata per detenute madri trasmettono al procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni del luogo ove hanno sede l'elenco di tutti i minori collocati presso gli stessi?   Cadenza semestrale
Ai sensi dell'art. 12, d.p.r. del 30 giugno 2000, n. 230, chi effettua regolarmente il controllo sul trattamento alimentare e sui prezzi dei generi venduti nell'istituto?   La rappresentanza dei detenuti e degli internati e la direzione dell'istituto penitenziario
Ai sensi dell'art. 13, comma 2 ord. penit., così come modificato dal d.lgs. 123/2018, a cosa è funzionale l'osservazione scientifica della personalità?   Rilevare le carenze psicofisiche o le altre cause che hanno condotto al reato e proporre un idoneo programma di reinserimento
Ai sensi dell'art. 13, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, nei confronti dei condannati e degli internati è predisposta l'osservazione scientifica della personalità per rilevare le carenze psicofisiche o le altre cause che hanno condotto al reato e per proporre un idoneo programma di reinserimento. In che periodo viene redatta la prima formulazione?   Entro sei mesi dall'inizio dall'esecuzione.
Ai sensi dell'art. 14, comma 7 ord. penit., alle madri è consentito tenere presso di sé i figli?   Sì, i figli di età compresa tra 0 e 3 anni
Ai sensi dell'art. 14, d.lgs. 121/2018, entro quanti mesi dall'inizio dell'esecuzione deve essere disposto il "progetto educativo"?   3
Ai sensi dell'art. 14, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, fino a che età la madre detenuta può tenere presso di sé la prole?   Fino all'età di tre anni
Ai sensi dell'art. 14-bis, comma 4, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, in caso di necessità ed urgenza l'amministrazione può disporre in via provvisoria la sorveglianza particolare prima dei pareri prescritti, che comunque devono essere acquisiti entro dieci giorni dalla data del provvedimento. Scaduto tale termine l'amministrazione, acquisiti i pareri prescritti, decide in via definitiva entro dieci giorni decorsi i quali, senza che sia intervenuta la decisione, il provvedimento provvisorio:   decade
Ai sensi dell'art. 14-bis, ord. penit., qual è la durata massima delle singole proroghe al regime di sorveglianza particolare?   3 mesi
Ai sensi dell'art. 14-quater ord. penit., in materia di sorveglianza particolare, a chi riferisce il magistrato di sorveglianza circa i casi di infondatezza dei motivi posti a base del trasferimento?   Al Ministro
Ai sensi dell'art. 15, d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 121, nell'assegnazione dei detenuti, è assicurata la separazione di quali coppie di soggetti?   Minorenni dai giovani al di sotto dei 25 anni
Ai sensi dell'art. 16, d.lgs. 121/2018, qual è il limite di persone che possono ospitare le camere di pernottamento?   4
Ai sensi dell'art. 16, ord. penit., da quale fonte o soggetto sono disciplinate le "modalità del trattamento da seguire in ciascun istituto"?   regolamento interno dell'istituto
Ai sensi dell'art. 17, d.lgs. 121/2018, salvo "specifici motivi" che possano giustificare una loro riduzione, per quante ore giornaliere deve essere garantita al detenuto la permanenza all'aria aperta?   4
Ai sensi dell'art. 18 ter, comma 5 ord. penit., quando devono essere informati i detenuti del fatto che è stato disposto il trattenimento della corrispondenza da parte dell'autorità giudiziaria?   Immediatamente
Ai sensi dell'art. 18, comma 3 ord. penit., dove si svolgono i colloqui con i familiari?   In locali che favoriscono, solo ove ciò sia possibile, una dimensione riservata del colloquio, e che sono collocati preferibilmente in prossimità dell'ingresso dell'istituto
Ai sensi dell'art. 18-bis, commi 1 e 1-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, chi rilascia al personale di polizia l'autorizzazione ai colloqui nei confronti di persone sottoposte a indagini?   Pubblico ministero
Ai sensi dell'art. 18-bis, ord. penit., il colloquio a fini investigativi necessita di autorizzazione?   No, se a procedere è il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, per le finalità di cui allo stesso articolo
Ai sensi dell'art. 18-ter ord. penit., quando devono essere informati i detenuti e gli internati del fatto che è stato disposto il trattenimento della stampa da parte dell'autorità giudiziaria?   Immediatamente
Ai sensi dell'art. 18-ter, comma 3 ord. penit., nei confronti degli imputati, chi è competente ad adottare le limitazioni e i controlli della corrispondenza previste dal comma 1 dello stesso articolo?   Il giudice di cui all'art. 279 c.p.p. (ovvero il "giudice che procede"); se procede un giudice in composizione collegiale, il provvedimento è adottato dal Presidente del collegio o della Corte di assise
Ai sensi dell'art. 18-ter, comma 3 ord. penit., nei confronti dei condannati e degli internati, chi è competente ad adottare le limitazioni e i controlli della corrispondenza previste dal comma 1 dello stesso articolo?   Il magistrato di sorveglianza
Ai sensi dell'art. 18-ter, comma 6 ord. penit., qual è il giudice del reclamo proposto avverso il provvedimento di limitazione e controllo della corrispondenza di cui al medesimo articolo?   Il Tribunale di sorveglianza se il provvedimento di limitazione e controllo della corrispondenza è emesso dal magistrato di sorveglianza; negli altri casi, il Tribunale nel cui circondario ha sede il giudice che ha emesso il provvedimento
Ai sensi dell'art. 19, d.lgs. 121/2018 (ordinamento penitenziario minorile), qual è il numero di "visite prolungate" di cui può usufruire il detenuto ogni mese?   4
Ai sensi dell'art. 19, d.lgs. 121/2018 (ordinamento penitenziario minorile), qual è la durata massima che possono assumere le "visite prolungate"?   6 ore
Ai sensi dell'art. 19, d.lgs. 121/2018 (ordinamento penitenziario minorile), qual è la durata minima delle "visite prolungate" di cui ha diritto a usufruire il detenuto?   4 ore
Ai sensi dell'art. 19, d.lgs. 121/2018 (ordinamento penitenziario minorile), qual è, rispettivamente, la durata minima e massima prevista per i colloqui?   60 minuti e 90 minuti
Ai sensi dell'art. 19, d.lgs. 121/2018 (ordinamento penitenziario minorile), salvo che ricorrano specifici motivi, qual è il numero massimo di conversazioni telefoniche delle quali può usufruire il detenuto settimanalmente?   3
Ai sensi dell'art. 19, d.lgs. 121/2018 (ordinamento penitenziario minorile), salvo che ricorrano specifici motivi, qual è il numero minimo di conversazioni telefoniche delle quali può usufruire il detenuto settimanalmente?   2
Ai sensi dell'art. 19, d.lgs. 121/2018, a quanti colloqui mensili ha diritto il detenuto?   8
Ai sensi dell'art. 2, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, come aggiornata da ultimo, dal D.L. 10 maggio 2020, n. 29, “Le spese per l'esecuzione delle pene e delle misure di sicurezza detentive sono a carico:   dello Stato.
Ai sensi dell'art. 2, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, quali tra le seguenti sono integrabili come spese di mantenimento?   Gli alimenti e il corredo
Ai sensi dell'art. 20, comma 13 ord. penit., cosa è garantito al lavoratore al servizio dell'amministrazione penitenziaria?   Il riposo festivo, il riposo annuale retribuito e la tutela assicurativa e previdenziale
Ai sensi dell'art. 20, ord. penit., quali attività possono essere ammessi ad esercitare per proprio conto i detenuti e gli internati?   Attività artigianali, intellettuali, artistiche e la produzione di beni destinati all'autoconsumo
Ai sensi dell'art. 23, d.lgs. 121/2018 (ordinamento penitenziario minorile), per quanti giorni al massimo può essere applicata la sanzione disciplinare della esclusione dalle attività in comune?   10
Ai sensi dell'art. 23, d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 121 (ordinamento penitenziario minorile), chi compone il Consiglio di disciplina?   Direttore dell'istituto, o, in caso di legittimo impedimento, l'impiegato più alto in grado con funzioni di presidente, uno dei magistrati onorari addetto al Tribunale dei minorenni designato dal presidente, e un educatore
Ai sensi dell'art. 23, d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 121 (ordinamento penitenziario minorile), quanti sono i componenti del Consiglio di disciplina?   3
Ai sensi dell'art. 23, d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 121, chi adotta le sanzioni non deliberate dal direttore dell'istituto penale per minorenni?   Il consiglio di disciplina
Ai sensi dell'art. 23, d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 121, quale delle seguenti tipologie di sanzioni è deliberata dal direttore dell'istituto penale per minorenni?   Rimprovero verbale e scritto
Ai sensi dell'art. 24, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, sulla remunerazione spettante ai condannati sono prelevate:   le somme dovute a titolo di risarcimento del danno
Ai sensi dell'art. 30 ter, ord. penit., qual è la durata complessiva dei permessi premio che non può essere superata per ciascun anno di espiazione?   45 giorni
Ai sensi dell'art. 30 ter, ord. penit., qual è la durata massima per la quale può essere concesso il singolo permesso premio?   15 giorni
Ai sensi dell'art. 32, d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230 (rubricato "Assegnazione e raggruppamento per motivi cautelari"), quando i detenuti e gli internati possono essere assegnati ad apposite sezioni?   Quando essi abbiano un comportamento che richiede particolari cautele, anche per la tutela dei compagni da possibili aggressioni o sopraffazioni, o quando si teme che essi possano subire aggressioni o sopraffazioni da parte dei compagni
Ai sensi dell'art. 34, comma 1, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, aggiornata da ultimo, dal D.L. 10 maggio 2020, n. 29, “I detenuti e gli internati possono essere sottoposti a perquisizione personale:   per motivi di sicurezza
Ai sensi dell'art. 37, comma 8, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, salvo non sia consentito prolungarne la durata, il numero di colloqui di cui usufruiscono gli internati mensilmente è pari a:   sei
Ai sensi dell'art. 39, comma 6 d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, qual è la durata massima che possono avere le chiamate?   10 minuti
Ai sensi dell'art. 39, comma 6, R.E., salvo non sia consentito prolungarne la durata, la durata massima di ciascuna conversazione telefonica intrattenuta con l'internato o il detenuto è di:   dieci minuti
Ai sensi dell'art. 39, d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, qual è il numero massimo di colloqui telefonici mensili per il detenuto per uno dei reati di cui all'art. 4 bis, comma 1 ord. penit. al quale si applichi il divieto di benefici ivi previsto?   2
Ai sensi dell'art. 41, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, l'impiego della forza fisica nei confronti dei detenuti e degli internati:   non è consentito a meno che se non sia indispensabile per prevenire o impedire atti di violenza, per impedire tentativi di evasione o per vincere la resistenza, anche passiva, all'esecuzione degli ordini impartiti
Ai sensi dell'art. 41-bis, comma 2 ord. penit., cosa accade qualora l'interessato si trovi ristretto per più titoli e abbia terminato l'espiazione della pena o la misura cautelare legata ai delitti compresi nell'art. 4-bis, comma 1?   Il decreto ministeriale di sospensione delle regole trattamentali potrà rimanere in vigore, perché il legislatore esclude l'applicazione del principio dello scioglimento del cumulo
Ai sensi dell'art. 42 bis, ord. penit., a chi spetta effettuare le "traduzioni", ovvero le attività di accompagnamento coattivo da un luogo all'altro di soggetti in condizione di restrizione della libertà personale?   Polizia penitenziaria
Ai sensi dell'art. 43, comma 2, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, aggiornata da ultimo, dal D.L. 10 maggio 2020, n. 29, Il direttore dell'istituto è tenuto a dare notizia della prevista dimissione al consiglio di aiuto sociale e al centro di servizio sociale del luogo in cui ha sede l'istituto dove il soggetto risiede:   almeno tre mesi prima
Ai sensi dell'art. 47 quater ord. penit, qual è il limite massimo di pena residua da scontare che legittima la concessione della detenzione domiciliare per coloro che sono affetti da grave deficienza immunitaria che abbiano in corso o che intendano intraprendere un programma e di assistenza?   Non vi è un limite
Ai sensi dell'art. 47 quater ord. penit, qual è il limite massimo di pena residua da scontare che legittima la concessione dell'affidamento in prova per coloro che sono affetti da grave deficienza immunitaria e che abbiano in corso o che intendano intraprendere un programma e di assistenza?   Non vi è un limite
Ai sensi dell'art. 47 quater ord. penit,, qual è il limite massimo di pena residua da scontare che legittima la concessione della detenzione domiciliare per il soggetto affetto da AIDS conclamata che abbia in corso o che intenda intraprendere un programma e di assistenza?   Non vi è un limite
Ai sensi dell'art. 47 quater ord. penit,, qual è il limite massimo di pena residua da scontare che legittima la concessione dell'affidamento in prova per il soggetto affetto da AIDS conclamata che abbia in corso o che intenda intraprendere un programma e di assistenza?   Non vi è un limite
Ai sensi dell'art. 47 sexies ord. penit., quale conseguenza comporta l'allontanamento non giustificato dal domicilio per la condannata ammessa alla detenzione domiciliare speciale?   Quando la stessa è assente dal domicilio per non più di 12 ore, senza giustificato motivo, può essere proposta la revoca della misura, mentre, se tale periodo di assenza si protrae oltre, si configura il reato di evasione; poi la condanna comporta la revoca del beneficio
Ai sensi dell'art. 47 ter O.P., la detenzione domiciliare può essere concessa in quale caso?   Tra i vari casi, quello di persona con età pari o maggiore di settanta anni
Ai sensi dell'art. 47, comma 1, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, il condannato può essere affidato al servizio sociale fuori dell'istituto, se la pena detentiva inflitta non supera:   tre anni
Ai sensi dell'art. 47-ter, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, quale tra le seguenti affermazioni, in materia di detenzione domiciliare, non è ricompresa nelle disposizioni che ne regolamentano l'istituto?   Il condannato nei confronti del quale è disposta la detenzione domiciliare rimane in ogni caso sottoposto al regime penitenziario previsto dalla presente legge e dal relativo regolamento di esecuzione
Ai sensi dell'art. 48, comma 2, R.E., l'ammissione degli imputati al lavoro all'esterno, disposta dalle direzioni su autorizzazione della competente autorità giudiziaria, secondo quanto previsto dal secondo comma, art. 21 della presente legge, è comunicata:   al Magistrato di sorveglianza
Ai sensi dell'art. 5, ord. penit., di quali locali devono essere dotati gli edifici penitenziari?   Locali per esigenze di vita individuale e per lo svolgimento di attività lavorative e formative, e, solo ove possibile, culturali, sportive e religiose
Ai sensi dell'art. 50, comma 1, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, se il condannato non è affidato in prova al servizio sociale, possono essere espiate in regime di semilibertà la pena dell'arresto e la pena della reclusione non superiore a:   sei mesi
Ai sensi dell'art. 50, comma 2, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, al di fuori dei casi di cui al comma 1 e dei delitti indicati nei commi 1, 1-ter e 1-quater dell'art. 4-bis, il condannato può essere ammesso al regime di semilibertà soltanto dopo l'espiazione di almeno:   metà della pena
Ai sensi dell'art. 50, comma 5, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, nei confronti del condannato all'ergastolo l'ammissione al regime di semilibertà può essere disposta quando abbia scontato almeno:   venti anni della pena
Ai sensi dell'art. 51 ter ord. penit., quando il magistrato di sorveglianza può disporre la sospensione cautelativa della misura alternativa, in attesa dell'intervento del Tribunale di sorveglianza?   Se la persona sottoposta a misura alternativa pone in essere comportamenti suscettibili di determinarne la revoca
Ai sensi dell'art. 51, comma 1, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, Il provvedimento di semilibertà può essere in ogni tempo revocato:   quando il soggetto non si appalesi idoneo al trattamento
Ai sensi dell'art. 52, comma 1, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, al condannato ammesso al regime di semilibertà possono essere concesse a titolo di premio una o più licenze di durata non superiore nel complesso a:   quarantacinque giorni all'anno
Ai sensi dell'art. 52, comma 3, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, se il condannato ammesso al regime di semilibertà durante la licenza trasgredisce agli obblighi impostigli, la licenza:   può essere revocata indipendentemente dalla revoca della semilibertà
Ai sensi dell'art. 53, comma 1, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, nel periodo immediatamente precedente alla scadenza fissata per il riesame di pericolosità, agli internati può essere concessa una licenza:   di sei mesi
Ai sensi dell'art. 53, comma 2, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, agli internati può essere concessa, per gravi esigenze personali o familiari, una licenza di durata non superiore a:   quindici giorni
Ai sensi dell'art. 53-bis, comma 1, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, avverso il decreto emesso dal Magistrato di sorveglianza che decide sull'esclusione del permesso di premio o licenza, può essere proposto dall'interessato:   reclamo avanti il Tribunale di sorveglianza
Ai sensi dell'art. 53-bis, comma 1, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, il tempo trascorso dal detenuto o dall'internato in permesso o licenza:   è computato a ogni effetto nella durata delle misure restrittive della libertà personale
Ai sensi dell'art. 53-bis, comma 1, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, sull'esclusione del computo del periodo di permesso o licenza, la decisione del magistrato di sorveglianza viene assunta:   con decreto motivato
Ai sensi dell'art. 53-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, il tempo trascorso dal detenuto o dall'internato in permesso o licenza è computato a ogni effetto nella durata delle misure restrittive della libertà personale, salvi i casi di mancato rientro o di altri gravi comportamenti da cui risulta che il soggetto non si è dimostrato meritevole del beneficio. In questi casi, quale autorità decide, con decreto motivato, sull'esclusione dal computo?   Magistrato di sorveglianza
Ai sensi dell'art. 55, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, nei confronti dei sottoposti alla libertà vigilata, ferme restando le disposizioni di cui all'art. 228 del codice penale, il servizio sociale:   dispiega interventi di sostegno e di assistenza al fine del loro reinserimento sociale
Ai sensi dell'art. 58, comma 3, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, le attività di controllo sulla corretta esecuzione delle misure alternativa alla detenzione e remissione del debito esercitate dai competenti organi penitenziari, sono svolte:   con procedure tali da garantire il rispetto dei diritti dell'interessato e dei suoi familiari e conviventi
Ai sensi dell'art. 58, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, dei provvedimenti previsti misure alternative alla detenzione e remissione del debito ed adottati dal Magistrato o dalla Sezione di sorveglianza, la cancelleria deve darne immediata comunicazione:   all'autorità provinciale di pubblica sicurezza
Ai sensi dell'art. 58-quater, comma 4, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, i condannati all'ergastolo per i delitti di sequestro di persona a scopo di estorsione ex art. 630 del codice penale, che abbiano cagionato la morte del sequestrato non sono ammessi ad alcuno dei benefici indicati nel comma 1 dell'art. 4-bis se non abbiano effettivamente espiato almeno:   ventisei anni
Ai sensi dell'art. 58-ter ord. penit., quando può affermarsi che una persona collabora con la giustizia?   Quando, anche dopo la condanna, essa si è adoperata per evitare che l'attività delittuosa sia portata a conseguenze ulteriori o ha aiutato concretamente l'autorità di polizia o l'autorità giudiziaria nella raccolta di elementi decisivi per la ricostruzione dei fatti e per l'individuazione o la cattura degli autori dei reati
Ai sensi dell'art. 58-ter, comma 2, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, i limiti di pena previsti dalle disposizioni del comma 1 dell'art. 21, del comma 4 dell'art. 30-ter e del comma 2 dell'art. 50 della predetta legge, per le persone che collaborano con la giustizia:   sono accertati dal Tribunale di sorveglianza, assunte le necessarie informazioni e sentito il Pubblico ministero presso il giudice competente per i reati in ordine ai quali è stata prestata la collaborazione
Ai sensi dell'art. 61, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, Gli istituti per l'esecuzione delle pene si distinguono in:   case di arresto e case di reclusione
Ai sensi dell'art. 656, comma 5 c.p.p., entro quale termine, decorrente dalla notificazione dell'ordine di esecuzione e del decreto di sospensione, il condannato o il difensore possono presentare istanza volta alla concessione di misura alternativa per impedire che l'esecuzione della pena abbia corso immediato?   30 giorni
Ai sensi dell'art. 656, comma 6 c.p.p.m entro quale termine può essere depositata nella cancelleria del Tribunale di sorveglianza la "documentazione necessaria" ad ottenere la concessione di una delle misure alternative citate in tale articolo?   5 giorni prima dell'udienza
Ai sensi dell'art. 66, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, la costituzione, la trasformazione, la soppressione degli istituti penitenziari nonché delle sezioni sono disposte:   con decreto ministeriale
Ai sensi dell'art. 677 c.p.p., quale delle seguenti affermazioni, in merito alla competenza per territorio del magistrato di sorveglianza è corretta?   Essa spetta al magistrato di sorveglianza che ha giurisdizione sull'istituto di prevenzione o di pena in cui si trova l'interessato al momento in cui viene formulata la richiesta o la proposta ovvero l'iniziativa è assunta d'ufficio
Ai sensi dell'art. 677 c.p.p., quando l'interessato non è detenuto o internato, se la legge non dispone diversamente, qual è il Tribunale o il magistrato di sorveglianza competente?   Quello che ha giurisdizione sul luogo in cui l'interessato ha la residenza o il domicilio
Ai sensi dell'art. 678 c.p.p., quando il Tribunale di sorveglianza procede a norma dell'art. 666 c.p.p.?   Se non diversamente previsto
Ai sensi dell'art. 678, comma 1-ter c.p.p., cosa accade se non è proposta l'opposizione avverso l'ordinanza di applicazione provvisoria di una delle misure menzionate dall'art. 656, comma 5?   Il Tribunale di sorveglianza, se condivide la decisione dell'organo monocratico, la conferma de plano
Ai sensi dell'art. 678, comma 1-ter c.p.p., cosa può essere proposto/a avverso l'ordinanza di applicazione provvisoria di una delle misure menzionate dall'art. 656, comma 5?   Opposizione al Tribunale di sorveglianza
Ai sensi dell'art. 68, comma 3, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, un giudice avente la qualifica di magistrato di cassazione, di appello o di Tribunale può essere temporaneamente destinato a esercitare le funzioni del magistrato di sorveglianza mancante o impedito:   con decreto del presidente della Corte d'Appello
Ai sensi dell'art. 69, comma 2 d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, cosa deve essere consegnato all'atto dell'ingresso in istituto a ciascun detenuto o internato?   La Carta dei diritti e dei doveri dei detenuti e degli internati
Ai sensi dell'art. 69, comma 7 ord. penit., quale provvedimento viene adottato per la modifica delle prescrizioni relative all'affidamento in prova?   Decreto motivato
Ai sensi dell'art. 7, d.p.r. 230/2000, di cosa devono esser dotati servizi igienici e docce?   Acqua calda e fredda, lavabo, doccia e, in particolare negli istituti o sezioni femminili, anche di bidet
Ai sensi dell'art. 7, d.p.r. 230/2000, dove sono collocati i servizi igienici?   in un locale annesso alla camera di detenzione
Ai sensi dell'art. 70, comma 2, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, in quali ipotesi il Tribunale di sorveglianza decide anche in sede di appello?   Sui ricorsi avverso i provvedimenti volti al riesame della pericolosità ai sensi del primo e secondo comma dell'art. 208 del codice penale, nonché all'applicazione, esecuzione, trasformazione o revoca, anche anticipata, delle misure di sicurezza
Ai sensi dell'art. 70, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, i provvedimenti del Tribunale sono adottati da un collegio composto:   dal presidente, un magistrato di sorveglianza e da due fra gli esperti effettivi e supplenti
Ai sensi dell'art. 70-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, salvo che si tratti di tribunali istituiti nelle sezioni distaccate di Corte d'Appello, a quale autorità giudiziaria sono attribuite le funzioni di Presidente del Tribunale di sorveglianza?   Magistrato di Cassazione
Ai sensi dell'art. 71-bis, comma 3, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, entro quale termine l'ordinanza che conclude il procedimento di sorveglianza è comunicata al pubblico ministero, all'interessato e al difensore?   Dieci giorni dalla data della deliberazione
Ai sensi dell'art. 71-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, entro quale termine l'ordinanza con la quale si conclude il procedimento di sorveglianza viene comunicata al Pubblico ministero, all'interessato e al difensore?   Dieci giorni dalla deliberazione
Ai sensi dell'art. 71-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, nell'ambito del procedimento di sorveglianza, l'udienza si svolge con la partecipazione necessaria:   del difensore e del rappresentante dell'ufficio del Pubblico ministero
Ai sensi dell'art. 71-sexies, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, entro quale termine il decreto motivato, pronunciato dal Presidente del Tribunale di Sorveglianza, con il quale viene disposta l'inammissibilità dell'istanza sull'adozione delle misure alle misure alternative alla detenzione e rimessione del debito, viene comunicato all'interessato?   Cinque giorni dalla deliberazione
Ai sensi dell'art. 72, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, alla dipendenza di quale autorità sono sottoposti gli uffici locali di esecuzione penale esterna?   Del Ministero della Giustizia
Ai sensi dell'art. 74, d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il personale che effettua la perquisizione deve essere dello stesso sesso del soggetto da perquisire?   Sì
Ai sensi dell'art. 74, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, quale autorità presiede il consiglio di aiuto sociale?   Dal presidente del Tribunale
Ai sensi dell'art. 75, d.p.r. 230/2000, qual è il termine entro il quale il magistrato di sorveglianza e il personale dell'amministrazione penitenziaria devono informare il detenuto o l'internato che ha presentato reclamo della decisione adottata e dei motivi del rigetto?   Non si prevede un termine numerico, ma che l'informazione debba essere comunicata "nel più breve tempo possibile"
Ai sensi dell'art. 78, d.p.r. del 30 giugno 2000, n. 230, in caso di assoluta urgenza, il direttore può disporre, in via cautelare, con provvedimento motivato, che il detenuto o l'internato, che abbia commesso una infrazione sanzionabile con la esclusione dalle attività in comune, permanga in una camera individuale, in attesa della convocazione del consiglio di disciplina. La durata della misura cautelare non può comunque eccedere:   dieci giorni
Ai sensi dell'art. 86, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, il contingente dei magistrati e del personale da assegnare a ciascun ufficio di sorveglianza nei limiti delle attuali complessive dotazioni organiche è determinato con decreto:   del Presidente della Repubblica
Ai sensi dell'art. 9, ord. penit., chi effettua il controllo sulla quantità e la qualità del vitto?   una rappresentanza di detenuti o internati designata mensilmente per sorteggio
Ai sensi dell'art. 9, ord. penit., dove è somministrato il vitto?   Di regola, in locali all'uopo destinati
Ai soggetti reclusi, possono essere imposti il taglio dei capelli e della barba?   Sì, ma soltanto per particolari ragioni igienico-sanitarie, così come previsto dall'art. 8 O.P.
Al condannato, al quale sia stata applicata la recidiva prevista dall' articolo 99, comma 4, del codice penale, può essere concessa la detenzione domiciliare se la pena detentiva inflitta, anche se costituente parte residua di maggior pena, non supera:   tre anni
Al detenuto può essere concessa la riduzione di un giorno di pena ogni dieci scontati secondo la legge n. 354/75?   Sì, solo quando i suoi diritti sono stati violati
Al di là degli orientamenti giurisprudenziali sul punto, secondo quanto disposto dall'art. 81 d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, nel procedimento disciplinare, tra la data della contestazione dell'addebito e la data dell'udienza quanti giorni devono necessariamente intercorrere?   La legge penitenziaria ed il regolamento di esecuzione nulla prevedono al riguardo
Al di là dei suoi presupposti, degli avvisi connessi alla procedura, quali passaggi essenziali prevede il meccanismo di cui all'art. 656, commi 5 e 6 c.p.p. per la concessione "ab initio" delle misure alternative alla detenzione?   Il pubblico ministero emette l'ordine di esecuzione e contestuale decreto di sospensione, li notifica al condannato e al difensore; il condannato o il difensore presenta istanza di misura alternativa al pubblico ministero; quest'ultimo, a sua volta, la trasmette al Tribunale di sorveglianza
Al di là del requisito che guarda alla sanzione e alla sussistenza di un periodo di osservazione, intra o extra moenia, e delle eventuali preclusioni previste dal legislatore, quali sono i due fondamentali giudizi che devono essere effettuati ai fini della concessione dell'affidamento in prova ai servizi sociali (art. 47, ord. penit.)?   Deve esservi una prognosi favorevole di rieducabilità dell'affidamento in prova e di non recidiva, in base alle prescrizioni che accompagnano l'adozione della misura
Al fine di favorire l'avviamento al lavoro dei dimessi dagli istituti di prevenzione e di pena, presso ogni consiglio di aiuto sociale è istituito:   il comitato per l'occupazione degli assistiti dal consiglio di aiuto sociale
All'atto dell'affidamento in prova al servizio sociale del condannato, è redatto verbale in cui sono indicate le prescrizioni che il soggetto dovrà seguire in ordine a:   ai rapporti del soggetto con il servizio sociale, alla dimora, alla libertà di locomozione, al divieto di frequentare determinati locali e al lavoro
All'avvicinarsi della dimissione di un detenuto o internato dall'istituto, di norma il direttore a quali enti ed entro quanto tempo deve darne notizia, secondo l'art. 43 O.P.?   Al consiglio di aiuto sociale e all'UEPE del luogo in cui ha sede l'Istituto ed a quelli del luogo dove il soggetto intende stabilire la sua residenza, almeno tre mesi prima
All'ergastolano può essere concessa la liberazione anticipata?   Sì
All'interno degli istituti penitenziari, secondo l'art. 41 del DPR 230/2000 a riguardo dell'istruzione a detenuti e internati, è costituita una commissione didattica. Quali sono i compiti di tale commissione?   Compiti consultivi e propositivi
All'interno dell'area educativa, un educatore riveste il ruolo di capo area?   Sì
All'interno dell'istituto penitenziario, è consentito il consumo giornaliero di bevande alcoliche?   Sì, se limitato ad un litro di birra o mezzo litro di vino con gradazione non superiore a dodici gradi
All'interno dell'istituto penitenziario, quale autorità controlla regolarmente l'applicazione delle tabelle e la preparazione del vitto?   Rappresentanza dei detenuti e degli internati
Anche alla luce di alcune pronunce della Corte costituzionale (C. cost. 3 luglio 1997, n. 212; C. cost. 20 giugno 2013, n. 143), quante volte il detenuto può conferire a colloquio con il difensore?   Non operano limiti di ordine quantitativo
Avverso il provvedimento che dispone o proroga il regime di sorveglianza particolare, nel termine di dieci giorni dalla comunicazione del provvedimento definitivo, avanti a quale organo l'interessato può proporre reclamo?   Tribunale di sorveglianza
Avverso il provvedimento di sorveglianza particolare nei confronti di un detenuto o internato, il soggetto interessato può presentare reclamo, secondo quanto previsto dall'ordinamento penitenziario?   Sì
Avverso il provvedimento emesso in sede di ottemperanza è sempre ammesso, a norma dell'art. 35-bis, comma 8, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, per violazione espressa delle norme di legge:   ricorso per cassazione
Avverso le decisioni limitative della corrispondenza epistolare, il detenuto può proporre impugnazione?   Sì, può proporre un reclamo, condotto secondo la procedura prevista dall'art. 14-ter ord. penit.
Avverso le ordinanze del Tribunale di sorveglianza e del Magistrato di sorveglianza, il pubblico ministero, l'interessato e l'amministrazione penitenziaria, possono proporre ricorso per cassazione per violazione di legge:   entro dieci giorni dalla comunicazione del provvedimento