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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Normativa scolastica

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Gli “artefatti culturali” possono essere sostanzialmente (L'agire didattico. Manuale per l'insegnante, Rivoltella e Rossi, 2012):   di tre tipi (materiali, concettuali e mediatori delle attività e delle interazioni sociali)
Gli allegati B, C, D, E, F, G al D.P.R. n. 89/2010 contengono i piani di studio dei percorsi liceali. In quale dei seguenti percorsi liceali il piano degli studi comprende lingua e cultura straniera 1 e lingua e cultura straniera 2?   Liceo delle scienze umane opzione economico-sociale
Gli allegati B, C, D, E, F, G al D.P.R. n. 89/2010 contengono i piani di studio dei percorsi liceali. Secondo quanto stabilito in tali allegati, quali licei hanno nel piano degli studi i Laboratori?   Liceo musicale e coreutico e Liceo artistico
Gli approcci didattici nella Media Education implicano frequentemente una qualche forma di produzione dei media (Media Education. Alfabetizzazione, apprendimento e cultura contemporanea, Buckingham, 2006). Cosa si può dire delle attività di produzione in tal senso?   Come per ogni altra forma di scrittura, l'abilità nella produzione dei media deve essere acquisita in modo strutturato e graduale
Gli assi culturali indicati nel documento tecnico, allegato al D.M. n. 139 del 22 agosto 2007, sono descritti in termini di:   competenze, abilità/capacità, conoscenze
Gli insegnanti assegnati alle attività di sostegno partecipano alle operazioni di valutazione periodiche e finali degli alunni della classe?   Si, in quanto contitolari delle classi in cui operano
Gli investimenti per il "piano laboratori" di cui all'azione #7 del PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale) sono organizzati in quattro interventi; quali?   Creazione di "atelier creativi e laboratori per le competenze chiave"; rafforzamento in chiave digitale degli indirizzi professionalizzanti e caratterizzanti della scuola secondaria di secondo grado; creazione di "laboratori territoriali per l'occupabilità"; laboratori "school-friendly"
Gli istituti professionali per il settore industria e artigianato, a norma dell'articolo 4, comma 1, del D.P.R. n. 87/2010, prevedono due indirizzi: quali?   Produzioni industriali ed artigianali; Manutenzione e assistenza tecnica
Gli istituti tecnici, a norma dell'articolo 5, comma 3, lettera a), del D.P.R. n. 88/2010, possono utilizzare la quota di autonomia del:   20% dei curricoli, fermo restando che ciascuna disciplina non può essere decurtata per più del 20%
Gli spazi di flessibilità nel secondo biennio e nel quinto anno, previsti per gli istituti professionali dall'articolo 5, comma 3, lettera b), del D.P.R. n. 87/2010, sono intesi come:   possibilità di articolare in opzioni le aree di indirizzo per corrispondere alle esigenze del territorio e ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni
Gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica:   nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari
Gli studenti frequentanti i corsi di scuola secondaria di secondo grado sperimentali, autorizzati con d.m. 567/2017:   non possono essere ammessi all'esame di Stato con abbreviazione di un anno per merito
Gli studenti inseriti nei percorsi di alternanza scuola-lavoro sono tenuti alla formazione in materia di tutela e salute e sicurezza nei luoghi di lavoro?   Si, perché equiparati ai lavoratori
Gli Uffici dirigenziali non generali degli uffici scolastici regionali, secondo l'art. 8, comma 3, del D.P.C.M. n. 98 dell'11 febbraio 2014, svolgono, tra l'altro, la funzione relativa alla gestione delle graduatorie:   e alla gestione dell'organico del personale docente, educativo e ATA ai fini dell'assegnazione delle risorse umane ai singoli istituti scolastici autonomi
Gli Uffici dirigenziali non generali degli Uffici scolastici regionali, secondo l'art. 8, comma 3, del D.P.C.M. n. 98 dell'11 febbraio 2014, svolgono, tra l'altro, la funzione relativa:   alla assistenza, alla consulenza e al supporto, agli istituti scolastici autonomi per le procedure amministrative e amministrativo-contabili in coordinamento con la direzione generale per le risorse umane e finanziarie
Gli Uffici dirigenziali non generali degli Uffici scolastici regionali, secondo l'art. 8, comma 3, del D.P.C.M. n. 98 dell'11 febbraio 2014, svolgono, tra l'altro, la funzione relativa:   al monitoraggio dell'edilizia scolastica e della sicurezza degli edifici
Gli Uffici scolastici regionali, ai sensi dell' art. 8, comma 2, del D.P.C.M. n. 98 dell'11 febbraio 2014, tra l'altro, curano:   l'attuazione, nell'ambito territoriale di propria competenza, delle politiche nazionali per gli studenti
Gli Uffici scolastici regionali, ai sensi dell'art. 8, comma 2, del D.P.C.M. n. 98 dell'11 febbraio 2014, tra l'altro, vigilano sul rispetto:   delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni, sull'attuazione degli ordinamenti scolastici, sui livelli di efficacia dell'azione formativa e sull'osservanza degli standard programmati
Gli Uffici Scolastici Regionali, secondo l'art. 8, comma 3, del D.P.C.M. n. 98 dell'11 febbraio 2014, sono organizzati in uffici di livello non generale per funzioni e per articolazioni sul territorio con compiti di:   supporto alle scuole, amministrativi e di monitoraggio in coordinamento con le direzioni generali competenti