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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Codice dei beni culturali

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Dalla Direzione regionale per i beni culturali e il paesaggio del Lazio dipendono quattro Soprintendenze per i beni archeologici. Quale di esse non ha sede a Roma?   La Soprintendenza per i beni archeologici di Ostia Antica.
Di cosa tratta il progetto di Convenzione dell'UNIDROIT fatto a Roma il 24 giugno 1995 e relativo annesso?   Del ritorno internazionale dei beni culturali rubati o illecitamente esportati
Di quanti articoli si compone il decreto MIBACT 23 gennaio 2016 "Riorganizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ai sensi dell'articolo 1, comma 327, della legge 28 dicembre 2015, n. 208" DM n.44 del 23 gennaio 2016   N.9 articoli incluse le disposizioni transitorie e finali
Dispone D.Lgs. 42/2004 che gli interventi di manutenzione e restauro su beni culturali mobili e superfici decorate di beni architettonici sono eseguiti in via esclusiva da restauratori dei beni culturali. Per restauro si intende:   L'intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all'integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali, e nel caso di beni immobili situati nelle zone dichiarate a rischio sismico in base alla normativa vigente, il restauro comprende l'intervento di miglioramento strutturale.
Dispone il D.Lgs. 42/2004 che gli interventi di manutenzione e restauro su beni culturali mobili e superfici decorate di beni architettonici sono eseguiti in via esclusiva da restauratori dei beni culturali. Per manutenzione si intende:   Il complesso delle attività e degli interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento dell'integrità, dell'efficienza funzionale e dell'identità del bene e delle sue parti.
Dispone il D.Lgs. n. 42/2004 che entro il termine stabilito nel piano paesaggistico e comunque non oltre due anni dalla sua approvazione, le province ed i comuni debbano conformare e adeguare gli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica alle previsioni dei piani paesaggistici. Tale obbligo sussiste anche per gli enti gestori delle aree naturali protette?   Si, l'obbligo sussiste per comuni, città metropolitane, province ed enti gestori delle aree naturali protette.
Dispone il D.Lgs. n. 42/2004 che la tutela sui beni culturali di appartenenza statale ma in consegna o in uso ad amministrazioni o soggetti diversi dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo sono esercitate:   Dal Ministero stesso
Dispone il D.lgs. n. 42/2004 che la tutela sui beni culturali di appartenenza statale ma in consegna o in uso ad amministrazioni o soggetti diversi dal Ministero per I beni e le attività culturali sono esercitate:   Dal Ministero stesso
Dispone il D.Lgs. n. 42/2004 che per gli alberi monumentali, può essere emessa la dichiarazione di notevole interesse pubblico. Chi emana il relativo provvedimento?   Regione.
Dispone il D.Lgs. n. 42/2004 che per i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale, inclusi i centri ed i nuclei storici, può essere emessa la dichiarazione di notevole interesse pubblico. Chi emana il relativo provvedimento?   Regione.
Dispone il D.Lgs. n. 42/2004 che per le bellezze panoramiche e i punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze, può essere emessa la dichiarazione di notevole interesse pubblico. Chi emana il relativo provvedimento?   Regione.
Dispone il D.Lgs. n. 42/2004 che per le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale, singolarità geologica o memoria storica, può essere emessa la dichiarazione di notevole interesse pubblico. Chi emana il relativo provvedimento?   Regione.
Dispone il D.Lgs. n. 42/2004 che per le ville, i giardini ed i parchi, che si distinguono per la loro non comune bellezza, può essere emessa la dichiarazione di notevole interesse pubblico. Chi emana il relativo provvedimento?   Regione.
Dispone l'art. 102, D.lgs. n. 42/2004, che al fine di coordinare, armonizzare ed integrare la fruizione relativamente alle biblioteche di appartenenza pubblica, lo Stato, le Regioni e gli altri enti pubblici territoriali definiscono accordi nell'ambito e con le procedure stabilite dal citato decreto. In assenza di accordo:   Ciascun soggetto pubblico è tenuto a garantire la fruizione dei beni di cui ha comunque la disponibilità
Dispone l'art. 102, D.Lgs. n. 42/2004, che al fine di coordinare, armonizzare ed integrare la fruizione relativamente alle biblioteche di appartenenza pubblica, lo Stato, le Regioni e gli altri enti pubblici territoriali definiscono accordi nell'ambito e con le procedure stabilite dal citato decreto. In assenza di accordo:   Ciascun soggetto pubblico è tenuto a garantire la fruizione dei beni di cui ha comunque la disponibilità.
Dispone l'art. 108, D.Lgs n. 42/2004, che i canoni di concessione ed i corrispettivi connessi alle riproduzioni di beni librari sono determinati dall'autorità che li ha in consegna. É legittimo determinare un canone o un corrispettivo tenendo anche conto dei benefici economici che ne derivano al richiedente?   Si, lo prevede espressamente il D.Lgs. n. 42/2004.
Dispone l'art. 122, D.Lgs. n. 42/2004 che i documenti conservati negli archivi di Stato e negli archivi storici delle Regioni, degli altri enti pubblici territoriali nonché di ogni altro ente ed istituto pubblico, con alcune eccezioni, sono liberamente consultabili. Quelli dichiarati di carattere riservato, relativi alla politica estera dello Stato, diventano consultabili:   Cinquanta anni dopo la loro data.
Dispone l'art. 122, D.Lgs. n. 42/2004 che i documenti conservati negli archivi di Stato e negli archivi storici delle Regioni, degli altri enti pubblici territoriali nonché di ogni altro ente ed istituto pubblico, con alcune eccezioni, sono liberamente consultabili. Quelli relativi a provvedimenti di natura penale espressamente indicati dalla normativa in materia di trattamento dei dati personali, diventano consultabili:   Quaranta anni dopo la loro data.
Dispone l'art. 122, D.Lgs. n. 42/2004 che i documenti conservati negli archivi di Stato e negli archivi storici delle Regioni, degli altri enti pubblici territoriali nonché di ogni altro ente ed istituto pubblico, con alcune eccezioni, sono liberamente consultabili. Quelli idonei a rivelare lo stato di salute, diventano consultabili:   Settanta anni dopo la loro data.
Dispone l'art. 122, D.lgs. n. 42/2004 che i documenti conservati negli archivi di Stato e negli archivi storici delle Regioni, degli altri enti pubblici territoriali nonché di ogni altro ente ed istituto pubblico, con alcune eccezioni, sono liberamente consultabili. Quelli dichiarati di carattere riservato, relativi alla politica interna dello Stato, diventano consultabili:   Cinquanta anni dopo la loro data
Dispone l'art. 122, D.lgs. n. 42/2004 che i documenti conservati negli archivi di Stato e negli archivi storici delle Regioni, degli altri enti pubblici territoriali nonché di ogni altro ente ed istituto pubblico, con alcune eccezioni, sono liberamente consultabili. Quelli relativi a provvedimenti di natura penale espressamente indicati dalla normativa in materia di trattamento dei dati personali, diventano consultabili:   Quaranta anni dopo la loro data
Dispone l'art. 122, D.lgs. n. 42/2004 che i documenti conservati negli archivi di Stato e negli archivi storici delle Regioni, degli altri enti pubblici territoriali nonché di ogni altro ente ed istituto pubblico, con alcune eccezioni, sono liberamente consultabili. Quelli contenenti i dati sensibili diventano consultabili:   Quaranta anni dopo la loro data
Dispone l'art. 122, D.lgs. n. 42/2004 che i documenti conservati negli archivi di Stato e negli archivi storici delle Regioni, degli altri enti pubblici territoriali nonché di ogni altro ente ed istituto pubblico, con alcune eccezioni, sono liberamente consultabili. Quelli idonei a rivelare lo stato di salute, la vita sessuale o rapporti riservati di tipo familiare, diventano consultabili:   Settanta anni dopo la loro data
Dispone l'art. 122, D.Lgs. n. 42/2004 che i documenti conservati negli archivi di Stato e negli archivi storici delle Regioni, degli altri enti pubblici territoriali nonché di ogni altro ente ed istituto pubblico, con alcune eccezioni, sono liberamente consultabili. Quelli idonei a rivelare rapporti riservati di tipo familiare, diventano consultabili:   Settanta anni dopo la loro data.
Dispone l'art. 133 del D.Lgs. n. 42/2004 che il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e le regioni definiscono d'intesa le politiche per la conservazione e la valorizzazione del paesaggio tenendo conto degli studi, delle analisi e delle proposte formulati:   Dall'Osservatorio nazionale per la qualità del paesaggio nonché dagli Osservatori istituiti in ogni regione.
Dispone l'art. 135 del D.lgs. n. 42/2004 che lo Stato e le regioni assicurano che tutto il territorio sia adeguatamente conosciuto, salvaguardato, pianificato e gestito in ragione dei differenti valori espressi dai diversi contesti che lo costituiscono. A tale fine le regioni sottopongono a specifica normativa d'uso il territorio mediante l'adozione dei:   Piani paesaggistici
Dispone l'art. 14, D.Lgs. n. 42/2004 che il soprintendente avvia il procedimento per la dichiarazione dell'interesse culturale, anche su motivata richiesta della regione e di ogni altro ente territoriale interessato, dandone comunicazione al proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo della cosa che ne forma oggetto. Qualora il procedimento riguardi complessi immobiliari, la comunicazione deve essere inviata ad altri soggetti?   Si, deve essere inviata anche al Comune e alla Città metropolitana.
Dispone l'art. 143 del D.Lgs. n. 42/2004 afferente l'elaborazione del piano paesaggistico che il piano:   Provvede alla ricognizione degli immobili e delle aree dichiarati di notevole interesse pubblico, loro delimitazione e rappresentazione in scala idonea alla identificazione, nonché determinazione delle specifiche prescrizioni d'uso.
Dispone l'art. 143 del D.Lgs. n. 42/2004 afferente l'elaborazione del piano paesaggistico che il piano:   Provvede all'individuazione degli interventi di recupero e riqualificazione delle aree significativamente compromesse o degradate e degli altri interventi di valorizzazione compatibili con le esigenze della tutela.
Dispone l'art. 143 del D.Lgs. n. 42/2004 afferente l'elaborazione del piano paesaggistico che il piano:   Provvede all'individuazione le misure necessarie per il corretto inserimento, nel contesto paesaggistico, degli interventi di trasformazione del territorio, al fine di realizzare uno sviluppo sostenibile delle aree interessate.
Dispone l'art. 143 del D.Lgs. n. 42/2004 afferente l'elaborazione del piano paesaggistico che il piano:   Provvede all'individuazione dei diversi ambiti e i relativi obiettivi di qualità, a termini dell'art. 135, co. 3.
Dispone l'art. 143 del D.Lgs. n. 42/2004 afferente l'elaborazione del piano paesaggistico che il piano:   Provvede ad individuare, ulteriori contesti, diversi da quelli indicati all'art. 134, da sottoporre a specifiche misure di salvaguardia e di utilizzazione.
Dispone l'art. 143 del D.Lgs. n. 42/2004 afferente l'elaborazione del piano paesaggistico che il piano:   Provvede alla ricognizione delle aree di cui al co. 1 dell'art. 142, loro delimitazione e rappresentazione in scala idonea alla identificazione, nonché determinazione di prescrizioni d'uso intese ad assicurare la conservazione dei caratteri distintivi di dette aree e, compatibilmente con essi, la valorizzazione.
Dispone l'art. 143 del D.Lgs. n. 42/2004 afferente l'elaborazione del piano paesaggistico che il piano:   Provvede all'eventuale individuazione di ulteriori immobili od aree, di notevole interesse pubblico a termini dell'art. 134, co. 1, lett. c), loro delimitazione e rappresentazione in scala idonea alla identificazione, nonché determinazione delle specifiche prescrizioni d'uso, a termini dell'art.138, co. 1.
Dispone l'art. 143 del D.Lgs. n. 42/2004 afferente l'elaborazione del piano paesaggistico che il piano:   Provvede all'analisi delle dinamiche di trasformazione del territorio ai fini dell'individuazione dei fattori di rischio e degli elementi di vulnerabilità del paesaggio, nonché alla comparazione con gli altri atti di programmazione, di pianificazione e di difesa del suolo.
Dispone l'art. 143 del D.Lgs. n. 42/2004, afferente l'elaborazione del piano paesaggistico, che il piano:   Provvede alla ricognizione del territorio oggetto di pianificazione, mediante l'analisi delle sue caratteristiche paesaggistiche, impresse dalla natura, dalla storia e dalle loro interrelazioni.
Dispone l'art. 144 del D.Lgs. n. 42/2004 che nei procedimenti di approvazione dei piani paesaggistici sono assicurate la concertazione istituzionale, la partecipazione dei soggetti interessati e delle associazioni portatrici di interessi diffusi, individuate ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di ambiente e danno ambientale, e ampie forme di pubblicità. Chi disciplina mediante apposite norme di legge i procedimenti di pianificazione paesaggistica, anche in riferimento ad ulteriori forme di partecipazione, informazione e comunicazione?   Regioni.
Dispone l'art. 144 del D.Lgs. n. 42/2004 che nei procedimenti di approvazione dei piani paesaggistici sono assicurate la concertazione istituzionale, la partecipazione dei soggetti interessati e delle associazioni portatrici di interessi diffusi, individuate ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di ambiente e danno ambientale, e ampie forme di pubblicità. Quando diventa efficace il piano paesaggistico?   Il giorno successivo alla sua pubblicazione.
Dispone l'art. 145, D.Lgs. n. 42/2004 che entro il termine stabilito nel piano paesaggistico e comunque non oltre due anni dalla sua approvazione, le province ed i comuni debbano conformare e adeguare gli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica alle previsioni dei piani paesaggistici. Tale obbligo sussiste anche per le città metropolitane?   Si, l'obbligo sussiste per comuni, città metropolitane, province ed enti gestori delle aree naturali protette.
Dispone l'art. 145, D.lgs. n. 42/2004 che le linee fondamentali dell'assetto del territorio nazionale per quanto riguarda la tutela del paesaggio, con finalità di indirizzo della pianificazione sono individuate:   Dal Ministero per I beni e le attività culturali.
Dispone l'art. 145, D.Lgs. n. 42/2004 che le linee fondamentali dell'assetto del territorio nazionale per quanto riguarda la tutela del paesaggio, con finalità di indirizzo della pianificazione sono individuate:   Dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Dispone l'art. 145, D.Lgs. n. 42/2004 che per quanto attiene la tutela del paesaggio le disposizioni dei piani paesaggistici:   Sono comunque prevalenti sulle disposizioni contenute negli atti di pianificazione ad incidenza territoriale previsti dalle normative di settore, ivi compresi quelli degli enti gestori delle aree naturali protette.
Dispone l'art. 145, D.Lgs. n. 42/2004, per quanto attiene la tutela del paesaggio, che:   I piani paesaggistici possono prevedere misure di coordinamento con gli strumenti di pianificazione territoriale e di settore, nonché con i piani, programmi e progetti nazionali e regionali di sviluppo economico.
Dispone l'art. 145, D.Lgs. n. 42/2004, per quanto attiene la tutela del paesaggio, che:   Le previsioni dei piani paesaggistici stabiliscono norme di salvaguardia applicabili in attesa dell'adeguamento degli strumenti urbanistici e sono altresì vincolanti per gli interventi settoriali.
Dispone l'art. 145, D.Lgs. n. 42/2004, per quanto attiene la tutela del paesaggio, che:   Per quanto attiene alla tutela del paesaggio, le disposizioni dei piani paesaggistici sono comunque prevalenti sulle disposizioni contenute negli atti di pianificazione ad incidenza territoriale previsti dalle normative di settore, ivi compresi quelli degli enti gestori delle aree naturali protette.
Dispone l'art. 145, D.Lgs. n. 42/2004, per quanto attiene la tutela del paesaggio, che:   Le previsioni dei piani paesaggistici sono cogenti per gli strumenti urbanistici dei comuni, delle città metropolitane e delle province.
Dispone l'art. 145, D.Lgs. n. 42/2004, per quanto attiene la tutela del paesaggio, che:   Le previsioni dei piani paesaggistici sono immediatamente prevalenti sulle disposizioni difformi eventualmente contenute negli strumenti urbanistici.
Dispone l'art. 167 del D.Lgs. n. 42/2004 afferente l'ordine di rimessione in pristino o di versamento di indennità pecuniaria che in caso di rigetto della domanda di accertamento della compatibilità paesaggistica:   Si applica la sanzione demolitoria di cui al co. 1.
Dispone l'art. 167 del D.Lgs. n. 42/2004 afferente l'ordine di rimessione in pristino o di versamento di indennità pecuniaria che qualora venga accertata la compatibilità paesaggistica, il trasgressore è tenuto:   Al pagamento di una somma equivalente al maggiore importo tra il danno arrecato e il profitto conseguito mediante la trasgressione.
Dispone l'art. 167 del D.Lgs. n. 42/2004 che in caso di inottemperanza all'ordine di rimessione in pristino, l'autorità amministrativa preposta alla tutela paesaggistica provvede d'ufficio per mezzo del prefetto e rende esecutoria la nota delle spese. Laddove l'autorità amministrativa non provveda d'ufficio:   Il direttore regionale competente, su richiesta della medesima autorità amministrativa ovvero, decorsi 180 giorni dall'accertamento dell'illecito, previa diffida alla suddetta autorità competente a provvedervi nei successivi 30 giorni, procede alla demolizione.
Dispone l'art. 167 del D.Lgs. n. 42/2004 che in caso di inottemperanza all'ordine di rimessione in pristino, l'autorità amministrativa preposta alla tutela paesaggistica provvede d'ufficio per mezzo:   Del Prefetto e rende esecutoria la nota delle spese.
Dispone l'art. 167 del D.Lgs. n. 42/2004 che sulla domanda presentata all'autorità preposta alla gestione del vincolo ai fini dell'accertamento della compatibilità paesaggistica per gli interventi previsti al co. 4, l'autorità competente si pronuncia sulla domanda entro il termine perentorio di 180 giorni. L'autorità amministrativa competente deve acquisire il parere della soprintendenza?   Si, parere vincolante da rendersi entro il termine perentorio di 90 giorni.
Dispone l'art. 167 del D.Lgs. n. 42/2004 che sulla domanda presentata all'autorità preposta alla gestione del vincolo ai fini dell'accertamento della compatibilità paesaggistica per i lavori comunque configurabili quali interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria, l'autorità competente si pronuncia sulla domanda entro il termine perentorio di 180 giorni. L'autorità amministrativa competente deve acquisire il parere della soprintendenza?   Si, parere vincolante da rendersi entro il termine perentorio di 90 giorni.
Dispone l'art. 167 del D.Lgs. n. 42/2004 che sulla domanda presentata all'autorità preposta alla gestione del vincolo ai fini dell'accertamento della compatibilità paesaggistica per i lavori, realizzati in assenza o difformità dall'autorizzazione paesaggistica, che non abbiano determinato creazione di superfici utili o volumi ovvero aumento di quelli legittimamente realizzati, l'autorità competente si pronuncia sulla domanda entro il termine perentorio di 180 giorni. L'autorità amministrativa competente deve acquisire il parere della soprintendenza?   Si, parere vincolante da rendersi entro il termine perentorio di 90 giorni.
Dispone l'art. 167 del D.Lgs. n. 42/2004 che sulla domanda presentata all'autorità preposta alla gestione del vincolo ai fini dell'accertamento della compatibilità paesaggistica per l'impiego di materiali in difformità dall'autorizzazione paesaggistica, l'autorità competente si pronuncia sulla domanda entro il termine perentorio di 180 giorni. L'autorità amministrativa competente deve acquisire il parere della soprintendenza?   Si, parere vincolante da rendersi entro il termine perentorio di 90 giorni.
Dispone l'art. 18, D.Lgs. n. 42/2004 che la vigilanza sui beni culturali:   Compete al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Dispone l'art. 181 del D.Lgs. n. 42/2004 afferente le opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformità da essa, che con la sentenza di condanna viene ordinata la rimessione in pristino dello stato dei luoghi. Copia della sentenza deve essere trasmessa:   Alla regione ed al comune nel cui territorio è stata commessa la violazione.
Dispone l'art. 21, D.Lgs. n. 42/2004 che la demolizione delle cose costituenti beni culturali, anche con successiva ricostruzione:   É subordinata ad autorizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Dispone l'art. 22, D.lgs. n. 42/2004, che nei casi ordinari, in assenza di valutazione d'impatto ambientale e di conferenza dei servizi, l'autorizzazione prevista per interventi di edilizia pubblica o privata, è rilasciata entro il termine di:   Centoventi giorni dalla data di ricezione della richiesta da parte della soprintendenza
Dispone l'art. 26, D.Lgs. n. 42/2004, che qualora dall'esame del progetto da sottoporre a valutazione d'impatto ambientale il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo si pronunci negativamente, la procedura di valutazione d'impatto ambientale:   Si considera conclusa negativamente
Dispone l'art. 26, D.lgs. n. 42/2004, che qualora dall'esame del progetto da sottoporre a valutazione d'impatto ambientale il Ministero per i beni e le attività culturali si pronunci negativamente, la procedura di valutazione d'impatto ambientale:   Si considera conclusa negativamente
Dispone l'art. 28, D.Lgs. n. 42/2004, che in caso di realizzazione di opere pubbliche ricadenti in aree d'interesse archeologico:   Il soprintendente può richiedere l'esecuzione di saggi archeologici preventivi sulle aree medesime.
Dispone l'art. 29 del D.Lgs. n. 42/2004 che la conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. Per manutenzione si intende:   Il complesso delle attività e degli interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento dell'integrità, dell'efficienza funzionale e dell'identità del bene e delle sue parti.
Dispone l'art. 29 del D.Lgs. n. 42/2004 che la conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. Il complesso delle attività e degli interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento dell'integrità, dell'efficienza funzionale e dell'identità del bene e delle sue parti sono denominate:   Manutenzione.
Dispone l'art. 29 del D.lgs. n. 42/2004 che la conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. Le attività idonee a limitare le situazioni di rischio connesse al bene culturale nel suo contesto sono denominate:   Prevenzione
Dispone l'art. 29 del D.lgs. n. 42/2004 che la conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. L'intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all'integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali è denominato:   Restauro
Dispone l'art. 29 del D.Lgs. n. 42/2004 che la conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. Per prevenzione si intende:   Il complesso delle attività idonee a limitare le situazioni di rischio connesse al bene culturale nel suo contesto.
Dispone l'art. 29 del D.Lgs. n. 42/2004 che la conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. Per restauro si intende:   L'intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all'integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali.
Dispone l'art. 29, del D.Lgs. n. 42/2004, che gli interventi di manutenzione e restauro su beni culturali mobili e superfici decorate di beni architettonici sono eseguiti:   In via esclusiva da restauratori dei beni culturali.
Dispone l'art. 29, del D.lgs. n. 42/2004, che gli interventi di manutenzione e restauro su beni culturali mobili e superfici decorate di beni architettonici sono eseguiti:   In via esclusiva da restauratori dei beni culturali
Dispone l'art. 32, D.Lgs. n. 42/2004, che il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo può imporre al proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo di beni librari, gli interventi necessari per assicurare la conservazione de beni, ovvero provvedervi direttamente. Chi redige la relazione tecnica e dichiara la necessità degli interventi da eseguire?   Il soprintendente.
Dispone l'art. 41, D.Lgs. n. 42/2004 che gli organi amministrativi dello Stato versano all'archivio centrale dello Stato e agli archivi di Stato i documenti relativi agli affari esauriti da oltre trent'anni. Il soprintendente all'archivio centrale dello Stato e i direttori degli archivi di Stato possono accettare versamenti di documenti più recenti?   Si, qualora vi sia pericolo di dispersione o di danneggiamento, ovvero siano stati definiti appositi accordi con i responsabili delle amministrazioni versanti.
Dispone l'art. 41, D.Lgs. n. 42/2004 che gli organi giudiziari versano all'archivio centrale dello Stato e agli archivi di Stato i documenti relativi agli affari esauriti da oltre trent'anni. Il soprintendente all'archivio centrale dello Stato e i direttori degli archivi di Stato possono accettare versamenti di documenti più recenti?   Si, qualora vi sia pericolo di dispersione o di danneggiamento, ovvero siano stati definiti appositi accordi con i responsabili delle amministrazioni versanti.
Dispone l'art. 45, D.Lgs. 42/2004 che la facoltà di prescrivere le distanze e misure dirette ad evitare che sia messa in pericolo l'integrità dei beni culturali immobili, è prerogativa:   Del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Dispone l'art. 45, D.Lgs. 42/2004 che la facoltà di prescrivere norme dirette ad evitare che sia messa in pericolo l'integrità dei beni culturali immobili, è prerogativa:   Del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Dispone l'art. 45, D.Lgs. n. 42/2004 che il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha facoltà di prescrivere norme dirette ad evitare che sia messa in pericolo l'integrità dei beni culturali immobili o ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro. Tali prescrizioni:   Sono immediatamente precettive
Dispone l'art. 45, D.lgs. n. 42/2004 che il Ministero per i beni e le attività culturali ha facoltà di prescrivere norme dirette ad evitare che sia messa in pericolo l'integrità dei beni culturali immobili o ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro. Tali prescrizioni:   Sono immediatamente precettive
Dispone l'art. 59, D.Lgs. n. 42/2004, che la denuncia di trasferimento di beni presentata al soprintendente con indicazioni incomplete o imprecise sui dati identificativi dei beni:   Si considera come non avvenuta.
Dispone l'art. 59, D.Lgs. n. 42/2004, che la denuncia di trasferimento di beni presentata al soprintendente priva dell'indicazione dei dati identificativi delle parti e la sottoscrizione delle medesime:   Si considera come non avvenuta.
Dispone l'art. 59, D.lgs. n. 42/2004, che la denuncia di trasferimento di beni presentata al soprintendente priva dell'indicazione del luogo ove si trovano i beni:   Si considera come non avvenuta
Dispone l'art. 59, D.Lgs. n. 42/2004, che la denuncia di trasferimento di beni presentata al soprintendente priva dell'indicazione della natura e delle condizioni dell'atto di trasferimento:   Si considera come non avvenuta.
Dispone l'art. 97, D.Lgs. n. 42/2004 che al fine di eseguire interventi di interesse archeologico è possibile procedere all'espropriazione di immobili da parte:   Del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Dove ha sede l'International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Proprety (ICCROM)?   Roma.