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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Brani

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Un esperimento di psicologia mostra una scimmia costretta a trovare cibo in scatole di un dato colore, mescolate ad altre di colori diversi. Si giunge a un momento in cui il numero degli errori diminuisce senza che la scimmia possegga ancora la piena soluzione del problema.   Un esperimento di psicologia mostra che una scimmia, costretta a trovare cibo in scatole di un determinato colore, mescolate ad altre di diverso colore, attiva dinamiche di risoluzione del problema senza averne ancora piena consapevolezza.
Un esperimento di psicologia mostra una scimmia costretta a trovare cibo in scatole di un dato colore, mescolate ad altre di colori diversi. Si giunge a un momento in cui il numero degli errori diminuisce senza che la scimmia possegga ancora la piena soluzione del problema.   Un esperimento di psicologia mostra che una scimmia, costretta a trovare cibo in scatole di un determinato colore, mescolate ad altre di diverso colore, attiva dinamiche di risoluzione del problema senza averne ancora piena consapevolezza.
Un tempo gli Innu vivevano, nomadi, a Nitassinan. Poi arrivarono gli europei e un esploratore portoghese, Gaspar Corte-Real, che nel 1501 catturò molti nativi e li ridusse in schiavitù. Da allora Nitassinan si chiama Labrador, che vuol dire "Terra fonte di forza lavoro". I coloni continuarono ad affluire fino all'inizio del Novecento. Nel frattempo le compagnie minerarie avevano scoperto che il Labrador è ricco di materie prime e gli Innu, che per due millenni avevano vissuto come cacciatori nomadi, all'inizio degli anni Cinquanta furono costretti a diventare stanziali.   Con l'arrivo dell'esploratore portoghese Gaspar Corte-Real nel 1501 e degli europei, la cui colonizzazione continuò fino all'inizio del XX secolo, e in seguito con la scoperta dell'abbondanza di materie prime nel Labrador, gli Innu sono stati prima ridotti in schiavitù e poi costretti a diventare stanziali.
Una caratteristica del Giambellino è quella di avere diverse anime, anche contrastanti. A volte questa disarmonia appare persino ai due lati della stessa strada. Ci sono dei punti strategici del quartiere dove da una parte ci sono le case popolari e dall'altra i palazzi signorili. Contrasti forti in spazi piccoli e a distanza brevissima. Il quartiere riflette queste disomogeneità ed è così che si creano dei sottoquartieri. La zona verso piazza Tirana ha una percentuale di persone straniere ampiamente sopra la media cittadina, mentre spostandosi verso piazza Napoli, la percentuale si abbassa. Ci sono poi zone più signorili, come il quartiere ebraico, o le zone intermedie con una percentuale di abitanti più mista, anziani, italiani immigrati dal sud Italia e stranieri.   Il Giambellino è un quartiere disomogeneo, caratterizzato da diverse anime, a volte contrastanti. Si sono sviluppati dei veri e propri sottoquartieri, come la zona ebraica, più signorile, o quella verso piazza Tirana, dove è molto alto il numero di stranieri. Addirittura all'interno della stessa strada possono risultare evidenti i contrasti, con vie che hanno da un lato case popolari e dall'altro palazzi signorili.
Uno dei caratteri essenziali della cultura italiana tra l'ultimo Ottocento e la prima guerra mondiale fu lo sforzo degli intellettuali a partecipare alla lotta politica. Da ciò un pullulare di riviste, un incrociarsi di polemiche, un aggregarsi e disgregarsi intorno ad alcune testate o ad alcune parole d'ordine; uno spirito di ribellione e di attivismo; un caricare la letteratura di ideologie facendola strumento di discussione, di polemica e di propaganda.   L'impegno degli intellettuali nella lotta politica, tra ribellione e attivismo, costituisce un tratto saliente della cultura italiana tra fine Ottocento e prima guerra mondiale; la letteratura caricata di ideologie divenne strumento di discussione, di polemica e di propaganda.