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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Economia politica

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I beni che si contrappongono ai c.d. beni normali, beni la cui domanda aumenta all'aumentare del reddito dei consumatori sono i:   Beni inferiori.
I c.d. lavoratori scoraggiati rientrano nella forza lavoro?   No, in quanto i lavoratori scoraggiati non sono considerati disoccupati.
I costi fissi totali di breve periodo:   Sono costi complessivi che l'impresa sostiene per i fattori produttivi fissi (affitto per lo stabilimento, leasing degli impianti, leasing dei macchinari, ecc.).
I costi variabili totali di breve periodo:   Dipendono dalla quantità prodotta dall'impresa.
I costi variabili totali di breve periodo:   Sono quei costi che l'impresa sostiene per i fattori produttivi variabili come le materie prime impiegate nella produzione, l'energia necessaria per far funzionare gli impianti, ecc.
I differenziali di rendimento si riferiscono:   Sia a differenti rendimenti tra diversi titoli sia a differenti rendimenti tra titoli di diversi Paesi.
I macroeconomisti di solito considerano due indicatori del livello dei prezzi o indici dei prezzi: il deflatore del Pil e l'indice dei prezzi al consumo. Considerando il primo aspetto si leggano le due seguenti affermazioni: 1. Il deflatore del Pil nell'anno t, Pt, è definito come il rapporto tra Pil nominale e Pil reale nell'anno t. 2. Il deflatore del Pil contiene informazioni in merito al prezzo medio della produzione, cioè dei beni finali prodotti nell'economia.   Esse sono entrambe vere.
I macroeconomisti di solito considerano due indicatori del livello dei prezzi o indici dei prezzi: il deflatore del Pil e l'indice dei prezzi al consumo. Considerando il primo aspetto si leggano le due seguenti affermazioni: 1. Se il Pil nominale aumenta più velocemente del Pil reale, la differenza deve provenire necessariamente da un aumento dei prezzi. 2. Il Pil nominale è uguale al Pil reale moltiplicato per il deflatore del Pil.   Esse sono entrambe vere.
I macroeconomisti di solito considerano due indicatori del livello dei prezzi o indici dei prezzi: il deflatore del Pil e l'indice dei prezzi al consumo. Considerando il primo aspetto si leggano le due seguenti affermazioni: 1. Il deflatore del Pil è un numero indice, ossia il suo livello è scelto arbitrariamente e non ha alcuna interpretazione economica al contrario, il suo tasso di variazione ha un'interpretazione economica ben precisa e dà il tasso al quale cresce il livello dei prezzi nel tempo, ossia il tasso di inflazione. 2. Il deflatore del Pil nell'anno t, Pt, è Pt = (Pil nominale nell'anno t) /(Pil reale nell'anno t).   Esse sono entrambe vere.
I macroeconomisti di solito considerano due indicatori del livello dei prezzi o indici dei prezzi: il deflatore del Pil e l'indice dei prezzi al consumo. Considerando il primo aspetto si leggano le due seguenti affermazioni: 1. Un aumento del Pil nominale può derivare da un aumento del Pil reale o da un aumento dei prezzi. 2. Il deflatore del Pil è un numero indice.   Esse sono entrambe vere.
I macroeconomisti di solito considerano due indicatori del livello dei prezzi o indici dei prezzi: il deflatore del Pil e l'indice dei prezzi al consumo. Considerando il primo aspetto si leggano le due seguenti affermazioni: 1. Il tasso di crescita del Pil nominale è uguale al tasso di inflazione più il tasso di crescita del Pil reale. 2. Nell'anno in cui, per costruzione, il Pil reale è uguale al Pil nominale, questa definizione implica che il deflatore sia uguale a 1.   Esse sono entrambe vere.
I macroeconomisti di solito considerano due indicatori del livello dei prezzi o indici dei prezzi: il deflatore del Pil e l'indice dei prezzi al consumo. Considerando il secondo aspetto si leggano le due seguenti affermazioni (dati aggiornati al 2016): 1. L'Ipc è un indice dei prezzi dei beni prodotti internamente nei settori manifatturiero, minerario, agricolo, ittico, forestale ed elettrico. 2. Circa 1,8 milioni di prezzi entrano nel calcolo dell'Iapc ogni mese.   La prima è falsa.
I macroeconomisti di solito considerano due indicatori del livello dei prezzi o indici dei prezzi: il deflatore del Pil e l'indice dei prezzi al consumo. Considerando il secondo aspetto si leggano le due seguenti affermazioni (dati aggiornati al 2016): 1. Per misurare il prezzo medio del consumo, o il cosiddetto costo della vita, i macroeconomisti usano Ipc. 2. L'Iapc per l'Eurozona nel suo complesso è calcolato come media degli Iapc dei singoli Paesi che adottano l'euro, dove il peso di ciascun paese è assegnato in base alle quote di spesa per consumi dello specifico paese sulla totalità di tutti i consumi dell'Eurozona. Questi pesi sono aggiornati annualmente e vengono costruiti dai dati di contabilità nazionale.   Esse sono entrambe vere.
I macroeconomisti di solito considerano due indicatori del livello dei prezzi o indici dei prezzi: il deflatore del Pil e l'indice dei prezzi al consumo. Considerando il secondo aspetto si leggano le due seguenti affermazioni (dati aggiornati al 2016): 1. In Europa, l'inflazione dei prezzi al consumo è misurata con l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Iapc). 2. L'Iapc è un numero indice, fissato pari a 100 nell'anno scelto come base, e quindi il suo livello non ha un significato in termini assoluti.   Esse sono entrambe vere.
I macroeconomisti di solito considerano due indicatori del livello dei prezzi o indici dei prezzi: il deflatore del Pil e l'indice dei prezzi al consumo. Considerando il secondo aspetto si leggano le due seguenti affermazioni (dati aggiornati al 2016): 1. L'Iapc italiano è simile all'Ipc italiano, ma il paniere di beni sottostante è leggermente diverso ai fini di permettere il confronto con gli altri Paesi europei. 2. Lo scopo dell'Iapc è di fornire misure rappresentative e comparabili dell'inflazione su beni e servizi che soddisfano i bisogni dei consumatori europei.   Esse sono entrambe vere.
I macroeconomisti di solito considerano due indicatori del livello dei prezzi o indici dei prezzi: il deflatore del Pil e l'indice dei prezzi al consumo. Considerando il secondo aspetto si leggano le due seguenti affermazioni (dati aggiornati al 2016): 1. L'Ipc è l'indice dei prezzi al consumo. 2. Il paniere di beni rappresentato dall'Iapc è aggiornato annualmente per includere nuovi beni diventati una parte integrante dei consumi delle famiglie e per eliminare quelli divenuti obsoleti.   Esse sono entrambe vere.
I macroeconomisti di solito considerano due indicatori del livello dei prezzi o indici dei prezzi: il deflatore del Pil e l'indice dei prezzi al consumo. Considerando il secondo aspetto si leggano le due seguenti affermazioni (dati aggiornati al 2016): 1. L'Ipc è indice dei prezzi alla produzione. 2. Come il deflatore del Pil (il livello dei prezzi associato alla produzione aggregata), l'Iapc è un numero indice.   Solo la seconda è vera.
I macroeconomisti di solito considerano due indicatori del livello dei prezzi o indici dei prezzi: il deflatore del Pil e l'indice dei prezzi al consumo. Considerando il secondo aspetto si leggano le due seguenti affermazioni (dati aggiornati al 2016): 1. In Italia, l'Istat si occupa della costruzione di tale indice, che riflette le variazioni dei prezzi del paniere di beni tipicamente consumato dalle famiglie italiane. 2. L'Iapc è costruito da Eurostat, l'ufficio di statistica dell'Unione Europea, in collaborazione con gli istituti statistici nazionali dei vari Paesi membri dell'UE.   Esse sono entrambe vere.
I macroeconomisti di solito considerano due indicatori del livello dei prezzi o indici dei prezzi: il deflatore del Pil e l'indice dei prezzi al consumo. Considerando il secondo aspetto si leggano le due seguenti affermazioni (dati aggiornati al 2016): 1. Ogni paese, oltre al proprio Ipc, calcola il proprio Iapc e, successivamente, i vari Iapc nazionali vengono aggregati in un Iapc europeo. 2. Per il calcolo dell'Iapc in media, i prezzi di circa 700 prodotti vengono raccolti ogni mese presso diversi punti vendita in circa 1.600 differenti città dell'Eurozona.   Esse sono entrambe vere.
I macroeconomisti distinguono tra tre orizzonti temporali: relativamente ad essi si individui l'affermazione o le affermazioni corrette. 1. Essi ritengono che nel medio periodo la produzione sia determinata, da fattori come l'istruzione, la ricerca, il risparmio e la qualità del governo. 2. Essi ritengono che nel medio periodo la produzione sia determinata dalla domanda di beni.   Entrambe le affermazioni non sono corrette.
I macroeconomisti distinguono tra tre orizzonti temporali: relativamente ad essi si individui l'affermazione o le affermazioni corrette. 1. Il breve periodo comprende circa un decennio. 2. Essi ritengono che nel breve periodo la produzione sia determinata, da fattori come l'istruzione, la ricerca, il risparmio e la qualità del governo.   Entrambe le affermazioni non sono corrette.
I macroeconomisti distinguono tra tre orizzonti temporali: relativamente ad essi si individui l'affermazione o le affermazioni corrette. 1. Il breve periodo comprende pochi anni. 2. Essi ritengono che nel lungo periodo la produzione sia determinata dal livello della tecnologia, dallo stock di capitale e dalle forze di lavoro.   È corretta l'affermazione contrassegnata con il numero 1.
I macroeconomisti distinguono tra tre orizzonti temporali: relativamente ad essi si individui l'affermazione o le affermazioni corrette. 1. Il breve periodo comprende solo periodi inferiori all'anno. 2. Essi ritengono che nel medio periodo la produzione sia determinata dal livello della tecnologia, dallo stock di capitale e dalle forze di lavoro.   È corretta l'affermazione contrassegnata con il numero 2.
I macroeconomisti distinguono tra tre orizzonti temporali: relativamente ad essi si individui l'affermazione o le affermazioni corrette. 1. Il lungo periodo comprende almeno mezzo secolo. 2. Essi ritengono che nel breve periodo la produzione sia determinata dall'offerta di beni.   Entrambe le affermazioni non sono corrette.
I macroeconomisti distinguono tra tre orizzonti temporali: relativamente ad essi si individui l'affermazione o le affermazioni corrette. 1. Il lungo periodo comprende due/tre anni. 2. Essi ritengono che nel lungo periodo la produzione sia determinata dalla domanda di beni.   Entrambe le affermazioni non sono corrette.
I macroeconomisti distinguono tra tre orizzonti temporali: relativamente ad essi si individui l'affermazione o le affermazioni corrette. 1. Il lungo periodo comprende qualche decennio o anche più. 2. Essi ritengono che nel breve periodo la produzione sia determinata dalla domanda di beni.   Entrambe le affermazioni sono corrette.
I macroeconomisti distinguono tra tre orizzonti temporali: relativamente ad essi si individui l'affermazione o le affermazioni corrette. 1. Il medio periodo comprende circa un decennio. 2. Essi ritengono che nel breve periodo la produzione sia determinata dal livello della tecnologia, dallo stock di capitale e dalle forze di lavoro.   È corretta l'affermazione contrassegnata con il numero 1.
I macroeconomisti distinguono tra tre orizzonti temporali: relativamente ad essi si individui l'affermazione o le affermazioni corrette. 1. Il medio periodo comprende due/tre anni. 2. Essi ritengono che nel lungo periodo la produzione sia determinata da fattori come l'istruzione, la ricerca, il risparmio e la qualità del governo.   È corretta l'affermazione contrassegnata con il numero 2.
I mutui ipotecari sub-prime erano esistiti già dalla metà degli anni novanta, ma iniziarono a costituire una fetta più rilevante del mercato negli anni 2000. nel 2006, circa il 20% di tutti i mutui ipotecari statunitensi erano sub-prime. Cosa sono i mutui sub-prime?   Mutui caratterizzati da un'alta probabilità di non essere ripagati.
I pagamenti ricevuti da un titolo prima della maturità prendono il nome di:   Cedole.
I prezzi fissati dalle imprese dipendono dai costi. A loro volta i costi dipendono dalla natura della funzione di produzione, cioè dalla relazione tra i fattori produttivi impiegati nella produzione e la quantità di prodotto ottenuto, e dai prezzi di tali fattori. Nell' equazione che lega i prezzi con il salario:   Il tasso di disoccupazione non ha alcun effetto sul salario reale.
I titoli ad alto rischio sono chiamati:   Junk bonds.
I titoli che promettono pagamenti multipli prima della scadenza e un rimborso alla scadenza sono chiamati:   Titoli con cedole.
I titoli che promettono un unico pagamento alla scadenza sono chiamati:   Titoli di puro sconto.
Il capital ratio di una banca è:   La quota di capitale sugli impieghi.
Il coefficiente di Okun che quantifica la riduzione del tasso di disoccupazione per ogni punto percentuale di crescita della produzione, è:   Maggiore negli Stati Uniti che in Italia.
Il coefficiente di Okun:   Quantifica la riduzione del tasso di disoccupazione per ogni punto percentuale di crescita della produzione.
Il coefficiente di riserva è :   Il rapporto tra le riserve detenute dalle banche e i depositi di conto corrente.
Il coefficiente di riserva è il rapporto tra le riserve detenute e i depositi di conto corrente; un suo aumento provoca:   Una diminuzione della quantità di moneta.
Il costo di produrre unità addizionale di prodotto:   Costo marginale.
Il costo totale, fisso più variabile, per unità di prodotto:   Costo medio totale.
Il deflatore del PIL è definito come:   Il rapporto tra il PIL nominale e il Pil reale.
Il limite nella capacità di una banca centrale di fissare tassi di interesse sotto lo zero è conosciuto in macroeconomia come:   Zero Lower Bound.
Il modello IS-LM descrive davvero quello che succede nella realtà?   Il modello IS-LM sembra descrivere piuttosto bene il comportamento dell'economia nel breve periodo. In particolare, gli effetti della politica monetaria sembrano molto simili a quelli previsti dal modello IS-LM una volta che la dinamica di aggiustamento è tenuta in considerazione.
Il monetary targeting è la strategia adottata dalla Banca centrale fino agli anni Ottanta:   Basata sull'annuncio di uno specifico tasso di crescita della moneta. L'azione della Banca centrale si focalizza sul raggiungimento di tale tasso di crescita: non appena il tasso di crescita della moneta si allontana da quello atteso, la Banca centrale interviene per apportare le opportune correzioni.
Il money targeting permette di tenere sotto controllo l'inflazione assumendo che:   Ci sia una forte relazione tra il tasso d'inflazione e il tasso di crescita della moneta.
Il NAIRU è:   Il tasso di disoccupazione che mantiene costante l'inflazione.
Il periodo di tempo che il titolo impiega per giungere a scadenza è:   La vita.
Il più noto accordo di cambio è senz'altro quello di Bretton Woods, quando:   Nel 1944, fu adottato un sistema basato su tassi di cambi fissi che crollò nei primi anni '70 a causa di una serie di crisi valutarie.
Il PIL è il valore dei beni e dei servizi finali prodotti nell'economia in un dato periodo di tempo?   Sì.
Il PIL è: 1. La somma dei redditi in un'economia. 2. La somma del valore dei beni finali e intermedi di un'economia.   L'unica affermazione corretta è la nr. 1.
Il prezzo di equilibrio è il prezzo in corrispondenza del quale la quantità domandata è pari alla quantità offerta e non vi è né penuria né eccedenza. Se il prezzo è superiore rispetto a quello di equilibrio:   Si crea un eccesso di offerta o surplus.
Il prezzo di equilibrio è il prezzo in corrispondenza del quale la quantità domandata è pari alla quantità offerta e non vi è né penuria né eccedenza. Se il prezzo è superiore rispetto a quello di equilibrio:   I venditori/produttori sono insoddisfatti.
Il rapporto fra le forze di lavoro e la popolazione in età lavorativa:   Tasso di partecipazione.
Il rapporto tra costo fisso totale e quantità di prodotto:   Costo medio fisso.
Il rapporto tra costo variabile totale e quantità prodotta:   Costo medio variabile.
Il rapporto tra l'importo della cedola e il valore facciale di un titolo si chiama semplicemente:   Tasso della cedola.
Il rapporto tra l'importo delle cedole e il prezzo del titolo:   Il rendimento corrente.
Il salario più basso che un datore di lavoro può corrispondere ad un lavoratore è, in alcuni Paesi come gli Stati Uniti, fissato da uno statuto, mentre in altri, come nel Regno Unito, è deciso dai wage council per ciascun settore industriale. Cosa determina nel mercato del lavoro un aumento di tale salario?   Nel Mercato del lavoro un aumento del salario minimo determina un aumento del tasso naturale di disoccupazione.
Il signoraggio è pari:   Al tasso di crescita della moneta per il livello dei saldi monetari reali.
Il tasso di disoccupazione è dato dalla relazione u = U/L, dove U rappresenta:   I disoccupati.
Il tasso di disoccupazione è definito come il rapporto tra il numero dei disoccupati e:   Le forze di lavoro.
Il tasso di disoccupazione è definito come:   Disoccupati su forze di lavoro.
Il tasso di interesse di equilibrio:   È tale da uguagliare la domanda, che è funzione del tasso di interesse, e l'offerta di moneta, che non è funzione del tasso di interesse.
Il tasso di interesse nominale ci dice quanti euro è necessario ripagare in futuro in cambio di € 1 oggi. Il tasso di interesse reale ci dice invece quanti panieri di beni è necessario ripagare in futuro in cambio di un paniere di beni oggi ed esso:   Coincide con quello nominale quando l'inflazione è nulla.
Il tasso di interesse nominale in Italia è stato maggiore.   Negli anni 80.
Il tasso di interesse reale:   È approssimativamente uguale al tasso di interesse nominale meno l'inflazione attesa.
Il tasso di partecipazione è:   Il rapporto tra le forze di lavoro e il totale della popolazione in età lavorativa.
Il valore dei beni intermedi è incluso nel PIL?   No, perché rientra già nel valore dei beni finali.
Il valore dello stock immobiliare posseduto da un individuo rappresenta:   La sua ricchezza immobiliare.
Il valore di rimborso promesso da un titolo sotto la pari è chiamato:   Valore facciale.
Il valore di tutte le attività finanziarie di un individuo al netto delle passività finanziarie rappresenta la sua:   Ricchezza finanziaria.
Il valore facciale del titolo è:   Il rimborso finale o valore nominale.
Importo originariamente pagato dall'impresa per i fattori di produzione di sua proprietà:   Costo storico.
In concorrenza imperfetta, "situazione in cui le quantità prodotte scelte dalle imprese sono reciprocamente compatibili (ovvero le curve di reazione delle due imprese si intersecano)". Tale situazione è nota come:   Equilibrio di Cournot.
In concorrenza imperfetta, "situazione in cui tutti prendono la propria decisione ottima sulla base delle proprie ipotesi circa le decisioni del rivali; in assenza di collusione nessun impresa ha un incentivo a muoversi da questa posizione". Tale situazione è nota come:   Equilibrio di Nash.
In concorrenza monopolistica, le imprese con riferimento al loro numero saranno:   Molte/svariate.
In concorrenza perfetta, le affermazioni seguenti sono entrambe vere? - L'equilibrio di breve periodo per l'impresa si trova nel punto in cui il prezzo, come determinato dalla domanda e dall'offerta di mercato, è pari al costo marginale. In corrispondenza di questo livello di produzione, l'impresa massimizza il profitto. - L'equilibrio di lungo periodo è individuato dal punto in cui il prezzo è pari al costo medio di lungo periodo delle imprese.   Sì, sono entrambe vere.
In economia aperta, un aumento della domanda estera, come conseguenza di un aumento delle esportazioni, genera:   Sia un aumento della produzione nazionale sia un miglioramento del saldo commerciale.
In Italia gli occupati sono pari a circa (dati Eurostat 2014):   22 milioni di persone.
In Italia il numero dei disoccupati è pari a circa (dati Eurostat 2014):   3 milioni di persone.
In Italia la popolazione attiva è pari a circa (dati Eurostat 2014):   39 milioni di persone.
In Italia la popolazione fuori dalle forze di lavoro è pari a circa (dati Eurostat 2014):   13 milioni di persone.
In Italia, le forze di lavoro sono pari a circa (dati Eurostat 2014):   25 milioni di persone.
In macroeconomia il settore privato:   È l'insieme di tutti gli agenti economici (famiglie e imprese) escluse le amministrazioni pubbliche (Stato, regioni, comuni).
In macroeconomia la ricchezza ha un valore totale:   Che è possibile modificare soltanto nel corso del tempo.
In macroeconomia, trattando nello specifico della crescita, con l'acronimo Ppp (purchasing power parity) si suole indicare:   Metodo di costruzione di indici di prezzo utilizzato per consentire confronti internazionali del Pil.
In presenza di labor hoarding da parte delle imprese il coefficiente di Okun:   Diminuisce.
In presenza di oligopolio il tipo di prodotto delle imprese presenti nel settore:   Può essere omogeneo o differenziato.
In quale dei seguenti punti è descritto l'andamento curvilineo che accomuna maggiormente le funzioni di produzione di breve periodo?   Inizialmente cresce al crescere della quantità di fattore utilizzata, poi crescerà a un tasso via via decrescente fino a raggiungere un massimo oltre al quale inizia a diminuire.
In risposta alla crisi recente, la BCE ha adottato politiche monetarie non convenzionali volte a:   Fornire liquidità alle istituzioni finanziarie e ridurre il rendimento di titoli pubblici e obbligazioni societarie.
In seguito a uno shock finanziario che fa aumentare il premio per il rischio:   La curva IS si sposta verso sinistra.
In tema di incertezza e limiti agli interventi di politica economica, il gruppo di economisti guidati da Franco Modigliani del MIT:   Credeva che le conoscenze degli economisti riguardo il funzionamento del sistema economico stavano migliorando al punto da consentire ai policy maker di intervenire nell'economia per raggiungere gli obiettivi prefissati.
In un mercato dei beni in economia aperta, se la condizione di Marshall-Lerner è soddisfatta -e l'evidenza empirica suggerisce che in effetti lo è-:   Un deprezzamento reale genera un miglioramento delle esportazioni nette.
In un modello IS-LM-PC, la produzione effettiva nel breve periodo:   Può essere diversa dalla produzione potenziale.
In un modello IS-LM-PC, quali effetti produce una riduzione del prezzo del petrolio?   Riduce i costi delle imprese e fa diminuire il tasso naturale di disoccupazione.
In un modello IS-LM-PC, quando la produzione è al suo livello potenziale:   L'inflazione effettiva è uguale all'inflazione attesa.
In un modello IS-LM-PC, si ipotizzi una riduzione del prezzo del petrolio. Tale riduzione fa aumentare il livello della produzione potenziale. Nel medio periodo la Banca Centrale:   Riduce il tasso di policy per far aumentare la produzione fino al nuovo livello di potenziale.
In un sistema macroeconomico aperto e con intervento dello Stato vale l'identità tra la domanda totale e la somma di:   Consumo, investimento, spesa pubblica, esportazioni nette.
Indicare quale affermazione sul PIL nominale è corretta.   Il PIL nominale è uguale alla somma delle quantità di beni finali prodotti nell'economia valutati al loro prezzo corrente.
Indicate con X le esportazioni, con IM le importazioni e con NX le esportazioni nette, si individui la relazione errata.   X < IM --> avanzo commerciale.
Iniziata nel 2007, la crisi immobiliare travolse il settore bancario, la crisi finanziaria si trasformò velocemente in una gigantesca crisi economica. I prezzi delle azioni crollarono in tutto il mondo:   Sebbene la crisi si originò negli Stati Uniti, i prezzi delle azioni in Europa e nei Paesi emergenti crollarono tanto quanto quelli americani.
Insieme delle istituzioni finanziarie non bancarie che non sono soggette alla tradizionale regolamentazione bancaria, prendono il nome:   Shadow banking.
Ipotizzando realisticamente che il salario sia positivo, l'imprenditore razionale in un'analisi di breve periodo delle curve del prodotto totale, marginale e medio della propria impresa:   Non impiegherà il fattore variabile lavoro oltre il punto in cui la curva del prodotto totale raggiunge il suo massimo.