Elenco in ordine alfabetico delle domande di Legislazione dei rifiuti
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- I fatti realizzati in violazione della normativa sui rifiuti: possono integrare fattispecie di reato
- I piani per la gestione dei rifiuti di cui all'art. 199 del d.lgs. n. 152/2006 sono adottati da: le Regioni
- I reati ambientali nell'ordinamento giuridico italiano possono essere previsti: nel Codice penale
- I reati ambientali vigenti nell'ordinamento giuridico italiano: sono soggetti al principio della riserva di legge
- I reati previsti rispettivamente dall'art. 452 terdecies, c.p. e dall'art. 257, D.Lgs. n. 152/06: sono il primo un delitto ed il secondo una contravvenzione
- I registri di carico e scarico dei rifiuti per l'intermediazione sono vidimati da: Camera di Commercio territorialmente competente
- I registri di carico e scarico dei rifiuti, relativi alle operazioni di smaltimento in discarica, per quanto tempo devono essere conservati dalla data dell'ultima registrazione? a tempo indeterminato
- I registri di carico/scarico vanno conservati per: 3 anni dalla data dell'ultima registrazione
- I rifiuti abbandonati giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico sono: rifiuti urbani
- I rifiuti da avviare allo smaltimento finale devono essere il più possibile: ridotti sia in massa che in volume, potenziando la prevenzione e le attività di riutilizzo, di riciclaggio e di recupero e prevedendo, ove possibile, la priorità per quei rifiuti non recuperabili generati nell'ambito di attività di riciclaggio o di recupero
- I rifiuti derivanti da attività sanitarie sono: rifiuti speciali a condizione che non ricadano nella fattispecie di cui all'art. 183 comma 1 lettera b-ter del D.Lgs. n.152/06
- I rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) nell'ordinamento italiano: sono disciplinati da un decreto legislativo specifico e non esclusivamente dal d.lgs. n. 152 del 2006
- I rifiuti speciali non pericolosi e speciali pericolosi sono soggetti alle stesse regole nel caso di deposito temporaneo prima della raccolta? no, variano le quantità di deposito a seconda che si tratti di speciali non pericolosi o di speciali pericolosi
- I servizi idrici sono organizzati sulla base di: ambiti territoriali ottimali
- I soggetti che intendono realizzare e gestire nuovi impianti di smaltimento o recupero di rifiuti a chi devono presentare la domanda di autorizzazione? alla Regione o eventuale ente delegato
- I soggetti che intendono realizzare e gestire nuovi impianti di smaltimento o recupero di rifiuti, a quale categoria dell'Albo sono tenuti ad iscriversi? a nessuna categoria
- I veicoli fuori uso nell'ordinamento italiano: sono disciplinati da un decreto legislativo specifico e non esclusivamente dal d.lgs. n. 152 del 2006
- Il "deposito temporaneo prima della raccolta" previsto nel D.Lgs. n.152 del 2006: può essere eseguito solo dal produttore di rifiuti nell'ambito dell'attività d'impresa e soltanto nel luogo di produzione, inteso come area delimitata interna all'azienda
- Il capitolo 15 di cui all'allegato D alla parte quarta del D.lgs. n°152/06 Elenco dei rifiuti istituito Decisione della Commissione 2000/532/CE del 3 maggio 2000 è relativo a: Rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi (non specificati altrimenti)
- Il capitolo 15 di cui all'allegato D alla parte quarta del del d.lgs.n.152 del 2006 Elenco dei rifiuti istituito dalla Decisione della Commissione 2000/532/CE del 3 maggio 2000 è relativo a: rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi (non specificati altrimenti)
- Il capitolo 17 di cui all'allegato D alla parte quarta del d.lgs.n.152 del 2006 Elenco dei rifiuti istituito dalla Decisione della Commissione 2000/532/CE del 3 maggio 2000 è relativo a: rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente da siti contaminati)
- Il capitolo 18 di cui all'allegato D alla parte quarta del del d.lgs.n.152 del 2006 Elenco dei rifiuti istituito dalla Decisione della Commissione 2000/532/CE del 3 maggio 2000 è relativo a: rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione non direttamente provenienti da trattamento terapeutico)
- Il capitolo 19 di cui all'allegato D alla parte quarta del d.lgs.n.152 del 2006 Elenco dei rifiuti istituito dalla Decisione della Commissione 2000/532/CE del 3 maggio 2000 è relativo a: rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell'acqua e dalla sua preparazione per uso industriale
- Il capitolo 20 di cui all'allegato D alla parte quarta del d.lgs. n. 152/06 Elenco dei rifiuti istituito dalla Decisione della Commissione 2000/532/CE del 3 maggio 2000 è relativo a: rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e industriali nonché dalle istituzioni) inclusi i rifiuti della raccolta differenziata
- Il catasto dei rifiuti istituito ai termini dell'art.3 del decreto legge 9 settembre 1988/397 convertito in legge 9 novembre 1988 n.475: è articolato in una sezione Nazionale che ha sede in Roma presso l'Ispra e in Sezioni regionali presso le Agenzie regionali per le protezione dell'ambiente
- Il d.lgs. 20 novembre 2008, n. 188 dispone la normativa concernente: pile, accumulatori e relativi rifiuti
- Il d.lgs. 20 novembre 2008, n. 188, che disciplina la normativa concernente pile, accumulatori e relativi rifiuti, si applica: alle pile e agli accumulatori indipendentemente dalla forma, dal volume, dal peso, dalla composizione materiale o dall'uso cui sono destinati
- Il d.lgs. 49/2014 detta alcune condizioni per il rispetto del deposito preliminare alla raccolta dei RAEE effettuato dai distributori presso i locali del proprio punto vendita. Quale di queste condizioni è sbagliata? i RAEE ritirati dai distributori non devono essere avviati ai centri di raccolta ex DM 8 aprile 2008 ma solo a impianti autorizzati ai sensi degli articoli 208, 2013 e 2016 del d.lgs.n.152 del 2006
- Il d.lgs. 49/2014: consente la spedizione e il trattamento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) al difuori del terrotorio nazionale solo ad alcune condizioni
- Il d.lgs. n. 209 del 2003 disciplina principalmente: i veicoli fuori uso
- Il d.lgs. n. 209 del 2003 persegue tutti i seguenti obiettivi, tranne uno: aumentare la produzione di rifiuti derivanti dai veicoli e, in particolare, le sostanze pericolose presenti negli stessi veicoli, che costituiscono una ricchezza non solo economica ma anche per l'ambiente
- Il D.Lgs. n. 231/01 in tema di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica dispone sanzioni in occasione di reati ambientali: previsti nel codice penale, nel D.Lgs. n. 152/06 ed in altre norme
- Il d.lgs. n. 49 del 2014 disciplina principalmente: I rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE)
- Il d.lgs. n. 49 del 2014, che disciplina la normativa dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) si applica fin dalla sua entrata in vigore, ai sensi dell'allegato I, alla seguente categoria: grandi elettrodomestici
- Il d.lgs. n. 49 del 2014, che disciplina la normativa dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) si applica: a determinate apparecchiature elettriche ed elettroniche, rientranti nelle categorie specifiche individuate dello stesso decreto, dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo sino al 14 agosto 2018; ad altre apparecchiature elettriche ed elettroniche, rientranti in altre specifiche categorie specifiche individuate dello stesso decreto, dal 15 agosto 2018
- Il decreto legislativo 24 giugno 2003 n. 182, attuazione della direttiva 2000/59/CE relativa agli impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi ed i residui del carico, dispone che: il porto deve essere dotato di impianti e di servizi portuali di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico adeguati in relazione alla classificazione dello stesso porto laddove adottata ovvero in relazione al traffico registrato nell'ultimo triennio
- Il decreto legislativo 24 giugno 2003 n. 182, attuazione della direttiva 2000/59/CE relativa agli impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi ed i residui del carico, si applica: alle navi, compresi i pescherecci e le imbarcazioni da diporto, a prescindere dalla loro bandiera, che fanno scalo o che operano in un porto dello Stato
- Il deposito temporaneo prima della raccolta effettuato nel rispetto delle condizioni stabilite dall'articolo 185 bis del D.Lgs. n. 152 del 2006: resta sottratto all'obbligo di autorizzazione
- Il FIR di cui all'art. 193 del D.Lgs. n. 152/06 è un documento finalizzato a garantire: la tracciabilità del flusso dei rifiuti nelle varie fasi del trasporto
- Il giudice che con la sentenza di condanna o con quella emessa ai sensi dell'articolo 444 del codice di procedura penale, accerti il compimento di attivita' organizzate per il traffico illecito di rifiuti ai sensi dell'art. 452 quaterdecies, co. 4, codice penale: ordina il ripristino dello stato dell'ambiente e puo' subordinare la concessione della sospensione condizionale della pena all'eliminazione del danno o del pericolo per l'ambiente
- Il principio della prossimità nella gestione dei rifiuti significa che i rifiuti devono essere: smaltiti in uno degli impianti idonei più vicini ai luoghi di produzione o raccolta, al fine di ridurre i movimenti dei rifiuti stessi, tenendo conto del contesto geografico o della necessità di impianti specializzati per determinati tipi di rifiuti
- Il principio di precauzione consente ad un'autorità di adottare misure di tutela e prevenzione ambientale quando: non sia assolutamente certo che un determinato fenomeno sia nocivo per l'ambiente, ma, al contempo, sussista un dubbio scientificamente attendibile che possa esserlo
- Il principio di prevenzione significa che: nell'esercizio di funzioni ambientali possono essere adottate misure prima che una sostanza, un materiale o un prodotto sia diventato un rifiuto, al fine di ridurre la quantità dei rifiuti
- Il principio di rimozione dei danni alla fonte: impone un'immediata rimozione della fonte di inquinamento ambientale
- Il principio di rimozione dei danni alla fonte: impone di provvedere alla immediata rimozione della causa che ha generato un danno ambientale
- Il procedimento semplificato per le attività di auto smaltimento dei rifiuti, come definite dall'art. 215 dello stesso decreto, prevede che: l'autorità competente verifichi d'ufficio, entro il termine di novanta giorni, la sussistenza dei presupposti e dei requisiti richiesti ad essa comunicati
- Il procedimento semplificato per l'esercizio delle operazioni di recupero dei rifiuti, ai sensi dell'art. 216 del d.lgs. n. 152 del 2006, prevede che: l'autorità competente verifichi d'ufficio, entro il termine di novanta giorni, la sussistenza dei presupposti e dei requisiti richiesti ad essa comunicati
- Il processo di stabilizzazione del rifiuto: comporta la modifica della pericolosità dei componenti del rifiuto e trasforma il rifiuto pericoloso in non pericoloso
- Il produttore iniziale o altro detentore di rifiuti può scegliere una delle seguenti modalità, tra loro alternative, per adempiere agli obblighi di legge su lui gravanti, ad esclusione di una, quale? inserire i rifiuti in un terreno con profondità di circa 5 metri prossimo alla sua sede professionale o alla sua abitazione
- Il produttore iniziale o altro detentore di rifiuti: conserva la responsabilità per l'intera catena di trattamento, restando inteso che qualora il produttore iniziale o il detentore trasferisca i rifiuti per il trattamento preliminare ad soggetto diverso conformemente alla legge, tale responsabilità, di regola, comunque sussiste
- Il Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti di cui all'art. 180 del D.Lgs. n. 152/2006 comprende misure: che promuovono la riduzione del contenuto di sostanze pericolose in materiali e prodotti
- Il Protocollo di Kyoto, adottato nel 1997: contiene obiettivi vincolanti e quantificati di limitazione e riduzione dei gas ad effetto serra
- Il reato previsto dall'art. 256, comma 1, D. Lgs. n. 152/06 per il caso di attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione è estinguibile a mezzo dell'oblazione: in ogni caso ove si tratti di rifiuti non pericolosi e previa ammissione da parte del Giudice
- Il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani: viene affidato ad un soggetto che risulti affidatario del servizio a seguito di gara disciplinata dai principi e dalle disposizioni comunitarie
- Il sistema del vuoto a rendere su cauzione per gli imballaggi contenenti birra o acqua minerale serviti al pubblico da alberghi e residenze di villeggiatura, ristoranti, bar e altri punti di consumo: è un sistema volontario che può essere utilizzato dagli operatori economici
- Il sistema sanzionatorio previsto in caso di violazione della normativa sui rifiuti: è in parte disciplinato dallo stesso d.lgs. n. 152 del 2006
- In attuazione del principio della responsabilità del produttore può essere disposto che: i costi della gestione dei rifiuti siano sostenuti dal produttore del prodotto da cui origina il rifiuto
- In attuazione del principio di prevenzione: si deve intervenire prima che si siano causati i danni ambientali
- In caso di condanna per i delitti contro l'ambiente introdotti nel codice penale con la L. n. 68/15, la confisca delle cose che servirono a commettere il reato o che ne costituiscono il prodotto o il profitto: non può essere disposta se l'imputato ha provveduto alla messa in sicurezza o alle attività di bonifica e di ripristino dello stato dei luoghi
- In caso di trasporto di rifiuti non pericolosi senza il FIR, il trasportatore è punito con: la sanzione amministrativa pecuniaria
- In Italia la normativa sui rifiuti è disciplinata: da vari tipi di fonti, tra cui un decreto legislativo
- In ossequio al principio della responsabilità del produttore, si può: incentivare lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti adatti all'uso multiplo, tecnicamente durevoli, e che, dopo essere diventati rifiuti, sono adatti ad un recupero adeguato e sicuro e a uno smaltimento compatibile con l'ambiente
- In ossequio al principio di rimozione dei danni alla fonte: occorre provvedere alla immediata rimozione della causa che ha generato un danno ambientale
- In ragione dell'art. 187 del d.lgs. 152/2006, il divieto di miscelazione è riferito a: rifiuti pericolosi aventi differenti caratteristiche di pericolosità e ai rifiuti pericolosi con i rifiuti non pericolosi
- Individuare tra le seguenti l'affermazione corretta il Sistema di tracciabilità dei rifiuti di cui all'art. 188-bis del D.Lgs. 152/2006 si compone delle procedure e degli strumenti di tracciabilità dei rifiuti integrati nel Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti



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