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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Domande 0001-1000

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Scaturisce solo un obbligo per la P.A. di vagliare l'opportunità di dare o meno corso al procedimento:   Dalla segnalazione.
Scaturisce solo un obbligo per la P.A. di vagliare l'opportunità di dare o meno corso al procedimento:   Dalla proposta non vincolante.
Secondo la "teoria funzional-procedimentale" il provvedimento è:   L'espressione tipica del potere amministrativo, nella misura in cui consente di manifestare all'esterno la volontà della p.a. ed è idoneo ad incidere unilateralmente nella sfera giuridica dei terzi.
Secondo la "teoria negoziale" il provvedimento è:   Una manifestazione di volontà, espressione di discrezionalità amministrativa, con la quale l'amministrazione persegue finalità pubbliche.
Secondo la dottrina prevalente i caratteri propri del provvedimento amministrativo sono: unilateralità; tipicità e nominatività; imperatività o autoritarietà; inoppugnabilità; efficacia ed esecutività. Quale tra essi è espressione del principio di legalità?   Tipicità.
Secondo la dottrina prevalente i caratteri propri del provvedimento amministrativo sono: unilateralità; tipicità e nominatività; imperatività o autoritarietà; inoppugnabilità; efficacia ed esecutività. Quale tra essi è espressione del principio di legalità?   Nominatività.
Secondo la dottrina prevalente i caratteri propri del provvedimento amministrativo sono: unilateralità; tipicità e nominatività; imperatività o autoritarietà; inoppugnabilità; efficacia ed esecutività. Quale carattere segnale che il provvedimento non ha bisogno del concorso della volontà dei destinatari per esistere?   Unilateralità.
Secondo la dottrina prevalente i caratteri propri del provvedimento amministrativo sono: unilateralità; tipicità e nominatività; imperatività o autoritarietà; inoppugnabilità; efficacia ed esecutività. Quale carattere indica che i provvedimenti sono definiti nei loro elementi costitutivi dalla legge?   Tipicità.
Secondo la dottrina prevalente i caratteri propri del provvedimento amministrativo sono: unilateralità; tipicità e nominatività; imperatività o autoritarietà; inoppugnabilità; efficacia ed esecutività. Con quale carattere si sottolinea che essi sono solo quelli previsti dal legislatore?   Nominatività.
Secondo la dottrina prevalente i caratteri propri del provvedimento amministrativo sono: unilateralità; tipicità e nominatività; imperatività o autoritarietà; inoppugnabilità; efficacia ed esecutività. Quale carattere consiste nella sua idoneità a modificare situazioni giuridiche altrui, senza necessità di alcun consenso?   Imperatività o autoritarietà.
Secondo la dottrina prevalente i caratteri propri del provvedimento amministrativo sono: unilateralità; tipicità e nominatività; imperatività o autoritarietà; inoppugnabilità; efficacia ed esecutività. Quale carattere identifica la sua idoneità a divenire definitivo decorso un breve termine di decadenza per l'impugnazione?   Inoppugnabilità.
Secondo la dottrina prevalente quali solo i caratteri propri del provvedimento amministrativo oltre alla tipicità e nominatività?   Unilateralità; imperatività o autoritarietà; inoppugnabilità; efficacia ed esecutività.
Secondo la dottrina prevalente quali solo i caratteri propri del provvedimento amministrativo oltre all'efficacia ed esecutività?   Unilateralità; tipicità e nominatività; imperatività o autoritarietà; inoppugnabilità.
Secondo la dottrina prevalente quali solo i caratteri propri del provvedimento amministrativo oltre all'imperatività o autoritarietà?   Unilateralità; tipicità e nominatività; inoppugnabilità; efficacia ed esecutività.
Secondo la dottrina prevalente quali solo i caratteri propri del provvedimento amministrativo oltre all'inoppugnabilità?   Unilateralità; tipicità e nominatività; imperatività o autoritarietà; efficacia ed esecutività.
Secondo la dottrina prevalente quali solo i caratteri propri del provvedimento amministrativo oltre all'unilateralità?   Tipicità e nominatività; imperatività o autoritarietà; inoppugnabilità; efficacia ed esecutività.
Secondo quanto dispone l'art. 3 della legge 7 agosto 1990, n. 241, la motivazione dei provvedimenti amministrativi deve indicare:   I presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell'amministrazione, in relazione alle risultanze dell'istruttoria.
Sono atti amministrativi ampliativi:   Gli atti che attribuiscono al destinatario nuovi poteri e nuove facoltà, ampliando la sua sfera giuridica.
Sono atti amministrativi collettivi:   Gli atti che manifestano la volontà della pubblica amministrazione , unitamente ed inscindibilmente nei confronti di un complesso di individui unitariamente considerati.
Sono atti amministrativi generali:   Gli atti rivolti a destinatari non determinati al momento dell'emanazione dell'atto, ma determinabili in un momento successivo.
Sono atti amministrativi plurimi:   Gli atti formalmente unici, ma scindibili in tanti diversi provvedimenti quanti sono i destinatari.
Sono atti amministrativi presupposti:   Gli atti che, pur rilevando ai fini della produzione dell'effetto giuridico finale, acquistano un rilievo autonomo in seno al procedimento amministrativo o costituiscono atto finale di un procedimento autonomo.
Sono atti amministrativi restrittivi:   Gli atti che restringono la sfera giuridica del destinatario.
Sono atti di amministrazione attiva:   Gli atti diretti a soddisfare immediatamente gli interessi propri della pubblica amministrazione.
Sono atti di amministrazione consultiva:   Gli atti tendenti ad illuminare, mediante consigli tecnici, giuridici o economici, gli organi di amministrazione attiva.
Sono atti di amministrazione di controllo:   Gli atti diretti a sindacare, sotto il profilo della legittimità o del merito, l'operato dell'amministrazione attiva.
Sono propri della fase istruttoria del procedimento amministrativo:   Le attività di acquisizione delle condizioni di ammissibilità (quali, ad esempio, la posizione legittimante, l'interesse a ricorrere, ecc.).
Sono propri della fase istruttoria del procedimento amministrativo:   Le attività di acquisizione delle circostanze di fatto (rilevabili con accertamenti semplici, quali, ad esempio, ispezioni, inchieste, ecc.).
Sotto il profilo funzionale si distinguono autorizzazioni di controllo e programmazione. Le autorizzazioni in funzione di controllo:   Sono volte ad esprimere un giudizio volto a riscontrare la conformità a regole predeterminate del potere materiale oggetto del procedimento.
Sotto il profilo funzionale si distinguono autorizzazioni di controllo e programmazione. Le autorizzazioni in funzione di programmazione:   Sono strumenti per ordinare attività di operatori ai precetti di piani o programmi stabiliti dall'amministrazione.