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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Scienza delle finanze #1

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Fallimenti del mercato possono manifestarsi per diverse ragioni che è utile cercare di identificare per vedere in quali casi l'intervento pubblico può rivelarsi una soluzione appropriata. In generale, le cause di fallimento possono essere ricondotte alle seguenti categorie: 1) difficoltà delle parti a trovare un accordo; 2) mancanza di controllo pieno delle risorse; 3) mancanza o incompletezza delle informazioni. Un esempio di fallimento che rientra nella prima categoria è costituito.....   Dalla presenza di posizioni di monopolio.
Fino a oltre la prima metà del XIX secolo si affermò e predominò il concetto che la capacità contributiva dovesse essere resa proporzionale al carico tributario. Già nella seconda metà dell'800, invece, tale ideologia scomparve per far posto ad un'interpretazione secondo cui la capacità contributiva cresce più che proporzionalmente con il crescere del reddito. Sulla base di tale affermazione vennero formulati, come criteri per spiegare la distribuzione del carico tributario, i principi del sacrificio. Il principio del sacrificio uguale....   Prevede che l'uguaglianza deve essere intesa in modo che l'imposta sottragga a ogni contribuente una quantità uguale di utilità.
Fino a oltre la prima metà del XIX secolo si affermò e predominò il concetto che la capacità contributiva dovesse essere resa proporzionale al carico tributario. Già nella seconda metà dell'800, invece, tale ideologia scomparve per far posto ad un'interpretazione secondo cui la capacità contributiva cresce più che proporzionalmente con il crescere del reddito. Sulla base di tale affermazione vennero formulati, come criteri per spiegare la distribuzione del carico tributario, i principi del sacrificio. Per il principio del sacrificio proporzionale....   L'uguaglianza di fronte all'imposta non si ottiene quando questa provoca uguali sacrifici (in termini di utilità), bensì quando dà luogo a sacrifici proporzionali all'utilità totale di cui gode ciascun individuo.
Fino a oltre la prima metà del XIX secolo si affermò e predominò il concetto che la capacità contributiva dovesse essere resa proporzionale al carico tributario. Già nella seconda metà dell'800, invece, tale ideologia scomparve per far posto ad un'interpretazione secondo cui la capacità contributiva cresce più che proporzionalmente con il crescere del reddito. Sulla base di tale affermazione vennero formulati, come criteri per spiegare la distribuzione del carico tributario, i principi del sacrificio. Il principio del sacrificio proporzionale....   Richiede che i sacrifici sopportati dai diversi contribuenti debbano essere proporzionali all'utilità totale della ricchezza di cui ciascuno dispone.
Fino a oltre la prima metà del XIX secolo si affermò e predominò il concetto che la capacità contributiva dovesse essere resa proporzionale al carico tributario. Già nella seconda metà dell'800, invece, tale ideologia scomparve per far posto ad un'interpretazione secondo cui la capacità contributiva cresce più che proporzionalmente con il crescere del reddito. Sulla base di tale affermazione vennero formulati, come criteri per spiegare la distribuzione del carico tributario, i principi del sacrificio. La teoria del sacrificio minimo collettivo....   Parte da una condizione di disuguaglianza per giungere ad uno stato di uguaglianza; per questo tale principio è talvolta anche definito come principio del sacrificio equimarginale.
Fino a oltre la prima metà del XIX secolo si affermò e predominò il concetto che la capacità contributiva dovesse essere resa proporzionale al carico tributario. Già nella seconda metà dell'800, invece, tale ideologia scomparve per far posto ad un'interpretazione secondo cui la capacità contributiva cresce più che proporzionalmente con il crescere del reddito. Sulla base di tale affermazione vennero formulati, come criteri per spiegare la distribuzione del carico tributario, i principi del sacrificio. Riguardo alla teoria del sacrificio minimo collettivo individuare l'affermazione errata.   Per il principio è del sacrificio minimo collettivo affinché possa risultare minimo il sacrificio totale le imposte devono prelevare le unità di ricchezza che hanno maggiore utilità, in modo che sia minima la somma delle utilità prelevate dall'insieme dei contribuenti.
Fra i trasferimenti (spese a fronte delle quali non si ha una controprestazione di un bene o servizio da parte del beneficiario) la voce più importante riguarda le prestazioni sociali, seguita dai contributi alla produzione e dai trasferimenti in conto capitale. Che differenza vi è tra queste ultime due voci?   Gli uni sono sussidi che lo Stato offre alle imprese per sostenere la produzione di servizi che hanno un'utilità collettiva, consentendone l'offerta ad un prezzo inferiore a quello di mercato, gli altri rappresentano invece contributi alle imprese condizionati all'effettuazione di investimenti produttivi.