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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Diritto patrimonio culturale

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La "ricognizione delle aree di cui al comma 1 dell'articolo 142 del D.Lgs. 42/2004, la loro delimitazione e rappresentazione in scala idonea alla identificazione, nonchè la determinazione di prescrizioni d'uso intese ad assicurare la conservazione dei caratteri distintivi di dette aree e, compatibilmente con essi, la valorizzazione", costituisce una delle fasi rientranti all'interno del:   Piano paesaggistico
La Carta internazionale per la salvaguardia delle città storiche - Washington, 1987 è stata redatta:   dal Consiglio internazionale dei Monumenti e dei Siti - ICOMOS
La Carta per la salvaguardia dei giardini storici è stata elaborata a Firenze nel 1981:   dal Comitato internazionale dei giardini storici ICOMOS-IFLA
La catalogazione dei beni culturali è effettuata dal Ministero. Quali altri Enti, ai sensi dell'art. 17 del D.Lgs. 42/ 2004, concorrono a siffatta procedura?   Le Regioni e gli altri Enti pubblici territoriali
La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante la prevenzione, la manutenzione e il restauro. Ai fini del d.lgs. 42/2004 che cosa si intende per manutenzione?   Il complesso delle attività e degli interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento dell'integrità, dell'efficienza funzionale e dell'identità del bene e delle sue parti
La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante la prevenzione, la manutenzione e il restauro. Ai fini del D.Lgs. n. 42/2004 cosa si intende per manutenzione?   Il complesso delle attività e degli interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento dell'integrità, dell'efficienza funzionale e dell'identità del bene e delle sue parti
La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante la prevenzione, la manutenzione e il restauro. Ai fini del D.Lgs. n. 42/2004 cosa si intende per prevenzione?   Il complesso delle attività idonee a limitare le situazioni di rischio connesse al bene culturale nel suo contesto
La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante la prevenzione, la manutenzione e il restauro. Ai fini del D.Lgs. n. 42/2004 cosa si intende per restauro?   L'intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all'integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali
La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. Per manutenzione s'intende (art. 29, D.Lgs. n. 42/2004):   Il complesso delle attività e degli interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento dell'integrità, dell'efficienza funzionale e dell'identità del bene e delle sue parti
La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. Per prevenzione s'intende (art. 29, D.Lgs. n. 42/2004):   Il complesso delle attività idonee a limitare le situazioni di rischio connesse al bene culturale nel suo contesto
La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. Per restauro s'intende (art. 29, D.Lgs. n. 42/2004):   L'intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all'integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali
La conservazione e la valorizzazione del patrimonio pubblico, in base alla legge, viene garantita dagli Enti Pubblici. Quale di quelli sotto indicati non è menzionato dalla legge?   Ente di diritto privato
La Convenzione europea firmata a Granada nel 1985 prevede l'impegno per gli Stati aderenti a favorire l'uso di un bene tutelato?   Sì, per tenere conto delle esigenze di vita contemporanea, ma sempre nel rispetto delle caratteristiche architettoniche e storiche del bene stesso
La Convenzione europea firmata a Granada nel 1985 prevede per gli Stati aderenti, a proposito dello spostamento di un monumento tutelato, che si impegnino:   a vietare lo spostamento di tutto o di parte del monumento, salvi i casi in cui la salvaguardia materiale dello stesso lo renda necessario
La Convenzione Europea per la protezione del patrimonio archeologico di La Valletta del 1992 prevede che ogni Stato possa estendere l'applicazione della stessa ad altro territorio designato nella dichiarazione?   Sì, mediante una dichiarazione indirizzata al Segretario Generale del Consiglio d'Europa
La Convenzione sulla Protezione del patrimonio culturale subacqueo, adottata a Parigi il 2 novembre 2001 dagli Stati membri dell'UNESCO, in quale anno è stata ratificata?   Nel 2009 con L. 23 ottobre 2009, n.157
La Convenzione UNESCO firmata a Parigi nel 1972 prevede che le risorse da destinare al Fondo del patrimonio mondiale siano costituite:   anche da contributi, volontari o obbligatori, da parte degli Stati parti della Convenzione stessa
La Convenzione UNESCO firmata a Parigi nel 1972 prevede che uno degli Stati parte possa concorrere alla tutela del patrimonio culturale di un altro Stato?   Sì, può concorrere se lo richiede lo Stato direttamente interessato
La Convenzione UNESCO firmata a Parigi nel 1972 prospetta anche aiuti finanziari allo Stato che ha richiesto la prevista assistenza per un bene culturale in pericolo?   Sì, e possono anche essere accordate in casi eccezionali sovvenzioni non rimborsabili
La Convenzione UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, adottata a Parigi il 17 ottobre 2003:   è stata ratificata dall'Italia con la legge n. 167 del 2007
La convenzione UNESCO sulla protezione del patrimonio culturale e naturale è stata siglata nel 1972 a:   Parigi
La Convenzione UNESCO sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale firmata a Parigi nel 1972 è stata ratificata in Italia?   Sì, con la legge n. 184 del 1977
La denuncia di trasferimento dei beni culturali di cui all'art. 59 del D.Lgs. 42/2004 è presentata al competente Soprintendente del luogo ove si trovano i beni, ma non contiene tra i suoi requisiti fondamentali:   L'indicazione dei dati patrimoniali del denunciante
La dichiarazione di interesse culturale di cui all'art. 13 del D.Lgs. 42/ 2004, è notificata al proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo dei beni che ne formano oggetto, tramite messo comunale o a mezzo posta raccomandata con avviso di ricevimento. Dei suddetti beni il Ministero conserva un elenco:   Anche su supporto informatico
La individuazione degli interventi di recupero e riqualificazione delle aree significativamente compromesse o degradate costituisce una fase rientrante in quale dei seguenti documenti programmatici?   Piano paesaggistico
La proposta di notevole interesse pubblico per aree ed immobili è formulata da:   Commissioni provinciali
La Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici e la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le provincie di Verona, Rovigo e Vicenza, in quale città hanno entrambi sede?   Verona
La struttura permanente che raccoglie, inventaria e conserva documenti originali d'interesse storico e ne assicura la consultazione per finalità di studio e di ricerca costituisce (art. 101, D.Lgs. n. 42/2004):   Un archivio
La tutela del patrimonio culturale è ascritta alla:   potrestà legislativa dello Stato
La valorizzazione dei beni culturali è materia di legislazione:   concorrente Stato Regioni
L'adeguata tutela e la valorizzazione del paesaggio, a norma dell'art. 135 del D.Lgs. n. 42/2004, è assicurata:   Dalle Regioni con i piani paesaggistici
L'archivio storico:   è costituito dalla documentazione prodotta dall'ente riferiti ad affari conclusi da piu' di 40 anni e conservata per finalità prevalentemente storico culturali
L'art 20 del codice dei beni culturali disciplina:   gli interventi vietati
L'art. 101 del d.lgs. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio) definisce la biblioteca come una struttura permanente che:   raccoglie, cataloga e conserva un insieme organizzato di libri, materiali e informazioni, comunque editi o pubblicati su qualunque supporto, e ne assicura la consultazione al fine di promuovere la lettura e lo studio
L'art. 101 del D.Lgs. n. 42/2004 Codice dei Beni culturali definisce la biblioteca come una struttura permanente che:   raccoglie, cataloga e conserva un insieme organizzato di libri, materiali e informazioni, comunque editi o pubblicati su qualunque supporto, e ne assicura la consultazione al fine di promuovere la lettura e lo studio
L'art. 101 del D.Lgs. n. 42/2004 definisce l'archivio come una struttura permanente che:   Raccoglie, inventaria e conserva documenti originali d'interesse storico e ne assicura la consultazione per finalità di studio e di ricerca
L'art. 101 del D.Lgs. n. 42/2004 elenca gli "istituti" e i "luoghi della cultura", stabilendo che espletano un servizio privato di pubblica utilità sociale:   Le aree e i parchi archeologici che appartengono a soggetti privati aperti al pubblico
L'art. 101 del D.Lgs. n. 42/2004 elenca gli "istituti" e i "luoghi della cultura", stabilendo che espletano un servizio privato di pubblica utilità sociale:   Gli archivi che appartengono a soggetti privati aperti al pubblico
L'art. 101 del D.Lgs. n. 42/2004 elenca gli "istituti" e i "luoghi della cultura", stabilendo che espletano un servizio privato di pubblica utilità sociale:   I musei che appartengono a soggetti privati aperti al pubblico
L'art. 102 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio prevede la possibilità di:   Trasferire la disponibilità di musei statali alle Regioni ed enti territoriali
L'art. 106 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che lo Stato, le regioni e gli altri enti pubblici territoriali possono concedere l'uso dei beni culturali che abbiano in consegna, per finalità compatibili con la loro destinazione culturale, a singoli richiedenti. In tal caso, è dovuto un canone?   Sì, per i beni in consegna al Ministero della cultura, il quale determina il canone dovuto e adotta il relativo provvedimento
L'art. 115 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che le attività di valorizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica sono gestite:   In forma diretta o indiretta
L'art. 115 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che le attività di valorizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica sono gestite in forma diretta o indiretta. Le amministrazioni possono attuare la gestione diretta anche in forma consortile pubblica?   Sì
L'art. 115 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che le attività di valorizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica sono gestite in forma diretta o indiretta. La gestione indiretta è attuata:   Tramite concessione a terzi ovvero mediante l'affidamento di appalti pubblici di servizi
L'art. 115 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che le attività di valorizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica sono gestite in forma diretta o indiretta. La gestione indiretta è attuata tramite concessione a terzi ovvero mediante l'affidamento di appalti pubblici di servizi, da affidare:   Mediante procedure di evidenza pubblica, sulla base della valutazione comparativa di specifici progetti
L'art. 117 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che negli istituti e nei luoghi della cultura indicati all'articolo 101 del predetto Codice possono essere istituiti servizi di assistenza culturale e di ospitalità per il pubblico. Rientrano tra i predetti servizi anche quelli di gestione di raccolte discografiche, di diapoteche e biblioteche museali?   Sì
L'art. 117 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che negli istituti e nei luoghi della cultura indicati all'articolo 101 del predetto Codice possono essere istituiti servizi di assistenza culturale e di ospitalità per il pubblico. Rientrano tra i predetti servizi anche quelli di gestione dei punti vendita e di utilizzazione commerciale delle riproduzioni dei beni?   Sì
L'art. 12 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che i competenti organi del Ministero della cultura verificano la sussistenza dell'interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico nei beni culturali indicati all'articolo 10, comma 1, del predetto Codice, che siano opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre:   Settanta anni
L'art. 167 del D.Lgs. n. 42/2004 prevede che per l'impiego di materiali in difformità dall'autorizzazione paesaggistica, il proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo dell'immobile o dell'area interessati possa presentare apposita domanda all'autorità preposta alla gestione del vincolo ai fini dell'accertamento della compatibilità paesaggistica degli interventi medesimi. L'autorità competente si pronuncia sulla domanda:   Entro il termine perentorio di 180 giorni
L'art. 178 del Codice dei Beni Culturali dispone sanzioni penali ed amministrative a:   Chi autentica falsi
L'art. 178 del D.Lgs. 42/2004 disciplina le ipotesi di contraffazione delle opere. Nella fattispecie a quale pena soggiace chiunque, al fine di trarne profitto, contraffà, altera o riproduce un'opera di pittura, scultura o grafica, ovvero un oggetto di antichità o di interesse storico od archeologico?   Reclusione da tre mesi fino a quattro anni
L'art. 202 del Codice dei contratti pubblici prevede che nell'ufficio di direzione lavori di restauro di superfici decorate sia presente la figura:   Del restauratore di beni culturali
L'art. 21 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che, fuori dei casi di cui ai commi 1, 2 e 3 dello stesso art. 21, l'esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su beni culturali è subordinata ad autorizzazione del Soprintendente, il quale può dettare prescrizioni ovvero integrare o variare quelle già date in relazione al mutare delle tecniche di conservazione, qualora i lavori non iniziano:   Entro cinque anni dal rilascio dell'autorizzazione
L'art. 21 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che lo spostamento di beni culturali, dipendente dal mutamento di dimora o di sede del detentore, è preventivamente denunciato al Soprintendente, che può prescrivere le misure necessarie perché i beni non subiscano danno dal trasporto entro:   Trenta giorni dal ricevimento della denuncia
L'art. 26 del D.Lgs. 42/2004 concerne:   Valutazione di impatto ambientale
L'art. 29 del D.Lgs. 42/2004 stabilisce che la conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. Come viene definito il restauro?   L'intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all'integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali
L'art. 29 del D.Lgs. 42/2004 stabilisce che la conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. Come viene definita la prevenzione?   Il complesso delle attività idonee a limitare le situazioni di rischio connesse al bene culturale nel suo contesto
L'art. 3 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che le funzioni di tutela del patrimonio culturale sono esercitate conformemente a criteri omogenei e priorità fissati:   Dal Ministero della cultura
L'art. 35 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che il Ministero della cultura ha facoltà di concorrere alla spesa sostenuta dal proprietario, possessore o detentore del bene culturale per l'esecuzione degli interventi conservativi volontari previsti dall'articolo 31, comma 1, del predetto Codice, per un ammontare:   Non superiore alla metà della stessa
L'art. 44 del D.Lgs. n. 42/2004, prevede che i direttori degli archivi possono ricevere in comodato da privati proprietari beni culturali mobili. Il comodato:   Non può avere durata inferiore a cinque anni e si intende prorogato tacitamente per un periodo pari a quello convenuto, qualora una delle parti contraenti non abbia comunicato all'altra la disdetta almeno due mesi prima della scadenza del termine
L'art. 5 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che sulla base di specifici accordi o intese e previo parere della Conferenza Stato- regioni, le regioni possono esercitare le funzioni di tutela su determinati beni culturali non appartenenti allo Stato. Tra questi rientrano anche incunaboli, stampe e incisioni?   Sì
L'art. 5 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che sulla base di specifici accordi o intese e previo parere della Conferenza Stato- regioni, le regioni possono esercitare le funzioni di tutela su determinati beni culturali non appartenenti allo Stato. Tra questi rientrano anche manoscritti e carteggi?   Sì
L'art. 5 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che sulla base di specifici accordi o intese e previo parere della Conferenza Stato- regioni, le regioni possono esercitare le funzioni di tutela su determinati beni culturali non appartenenti allo Stato. Tra questi rientrano anche fotografie, pellicole o altro materiale audiovisivo, con relativi negativi e matrici?   Sì
L'art. 5 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che sulla base di specifici accordi od intese e previo parere della Conferenza Stato- regioni, le regioni possono esercitare le funzioni di tutela su determinati beni culturali non appartenenti allo Stato. Tra questi rientrano anche raccolte librarie e libri?   Sì
L'art. 5 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che sulla base di specifici accordi od intese e previo parere della Conferenza Stato- regioni, le regioni possono esercitare le funzioni di tutela su determinati beni culturali non appartenenti allo Stato. Tra questi rientrano anche gli autografi e carteggi?   Sì
L'art. 5 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che sulla base di specifici accordi od intese e previo parere della Conferenza Stato- regioni, le regioni possono esercitare le funzioni di tutela su determinati beni culturali non appartenenti allo Stato. Tra questi rientrano anche gli spartiti musicali?   Sì
L'art. 54 del Codice dei Beni Culturali stabilisce che le biblioteche appartenenti ad enti pubblici siano:   Inalienabili
L'art. 68 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che l'attestato di libera circolazione delle cose indicate nell'articolo 65, comma 3, del medesimo Codice, è redatto:   In tre originali, uno dei quali è depositato agli atti d'ufficio; un secondo è consegnato all'interessato e deve accompagnare la circolazione dell'oggetto; un terzo è trasmesso al competente Ministero per la formazione del registro ufficiale degli attestati
L'art. 68 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che l'ufficio di esportazione, accertata la congruità del valore indicato, rilascia o nega con motivato giudizio, anche sulla base delle segnalazioni ricevute, l'attestato di libera circolazione delle cose indicate nell'articolo 65, comma 3, del medesimo Codice, dandone comunicazione all'interessato:   Entro quaranta giorni dalla presentazione della cosa
L'art. 7 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, disciplina funzioni e compiti in materia di valorizzazione del patrimonio culturale. A riguardo, quale tra le seguenti affermazioni non è conforme alla predetta disciplina normativa?   Le regioni hanno potestà legislativa esclusiva in materia di valorizzazione del patrimonio culturale
L'art. 9 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, reca disposizioni in materia di beni culturali di interesse religioso. A riguardo, per i beni culturali di interesse religioso appartenenti ad enti ed istituzioni della Chiesa cattolica o di altre confessioni religiose, chi provvede, relativamente alle esigenze di culto, d'accordo con le rispettive autorità?   Il Ministero della cultura e, per quanto di competenza, le regioni
L'art. 9-bis del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che, in conformità a quanto disposto dagli articoli 4 e 7 del predetto Codice e fatte salve le competenze degli operatori delle professioni già regolamentate, gli interventi operativi di tutela, protezione e conservazione dei beni culturali nonché quelli relativi alla valorizzazione e alla fruizione dei beni stessi, di cui ai titoli I e II della parte seconda del medesimo Codice, sono affidati alla responsabilità e all'attuazione, secondo le rispettive competenze, di determinati professionisti, in possesso di adeguata formazione ed esperienza professionale. A riguardo, tra detti professionisti sono compresi anche gli antropologi fisici?   Sì
L'art. 9-bis del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che, in conformità a quanto disposto dagli articoli 4 e 7 del predetto Codice e fatte salve le competenze degli operatori delle professioni già regolamentate, gli interventi operativi di tutela, protezione e conservazione dei beni culturali nonché quelli relativi alla valorizzazione e alla fruizione dei beni stessi, di cui ai titoli I e II della parte seconda del medesimo Codice, sono affidati alla responsabilità e all'attuazione, secondo le rispettive competenze, di determinati professionisti, in possesso di adeguata formazione ed esperienza professionale. A riguardo, tra detti professionisti sono compresi anche i demoetnoantropologi?   Sì
L'art.51, co. 2, del D. Lgs. 42/2004 quale divieto impone per gli studi d'artista rispondenti alla tradizionale tipologia a lucernario e adibiti a tale funzione da almeno venti anni?   Il cambio di destinazione d'uso
L'autorizzazione al prestito per mostre, ai sensi dell'articolo 48 del D.Lgs. 42/2004 (Codice dei beni culturali) deve essere presentata alla Soprintendenza competente per territorio del Ministero della Cultura:   4 mesi prima dell'inizio della manifestazione
L'autorizzazione paesaggistica, di cui all'art. 146 del D.Lgs. 42/2004, costituisce atto autonomo e presupposto rispetto al permesso di costruire o agli altri titoli legittimanti l'intervento urbanistico-edilizio. Una volta scaduto il suo termine cosa accade?   Deve essere richiesta una nuova autorizzazione
L'autorizzazione paesaggistica, di cui all'art. 146 del D.Lgs. 42/2004, costituisce atto autonomo e presupposto rispetto al permesso di costruire o agli altri titoli legittimanti l'intervento urbanistico-edilizio. Quale durata ha l'autorizzazione?   Cinque anni
L'azione di restituzione, disciplinata dall'art. 78 del D.Lgs. 42/2004, entro quanto tempo si prescrive?   Entro trenta anni che decorrono dal giorno dell'uscita illecita del bene dal territorio dello Stato richiedente
Le attività di valorizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica sono gestite in forma diretta o indiretta. La gestione indiretta è attuata:   mediante concessione a terzi delle attività di valorizzazione
Le biblioteche pubbliche hanno la facoltà di riprodurre le opere orfane contenute nelle loro collezioni?   Si, lo prevede espressamente l'art. 69-bis delle l. n. 633/1941, per fini di digitalizzazione, indicizzazione, catalogazione, conservazione o restauro
Le biblioteche pubbliche sono beni culturali demaniali (art. 54, D.Lgs. n. 52/2004)?   Si, sono beni culturali demaniali inalienabili
Le cose immobili che costituiscono espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio sono qualificati dalla legge come:   Beni paesaggistici
Le domande di assistenza internazionale, formulate dagli Stati parti della Convenzione UNESCO firmata a Parigi nel 1972 possono avere ad oggetto:   anche la protezione e la conservazione dei beni inseriti nell'Elenco del patrimonio mondiale in pericolo
Le funzioni di tutela sui beni culturali esercitate dal Ministero su quali beni vengono effettuate?   Su quelli di appartenenza statale anche se in consegna o in uso ad amministrazioni diverse
Le Regioni, i Comuni, le Città metropolitane e le Province cooperano con il Ministero nell'esercizio delle funzioni di tutela in conformità a quanto disposto dal Titolo I della Parte seconda del Codice dei beni culturali. Relativamente alle funzioni esercitate dalle Regioni ai sensi dell'art. 5 del D.Lgs. 42/2004, il Ministero esercita le potestà:   Di indirizzo e di vigilanza, nonchè il potere sostitutivo in caso di perdurante inerzia o inadempienza
Le riproduzioni di beni culturali sono subordinati all'erogazione di canoni di concessione determinati dall'Autorità competente. Tali canoni, ai sensi dell'art. 108 del D.Lgs. 42/2004, sono corrisposti:   Di regola, in via anticipata
L'Elenco del patrimonio mondiale previsto dalla Convenzione UNESCO firmata a Parigi nel 1972, come prevede la Convenzione stessa:   è distribuito aggiornato almeno ogni due anni
ll Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale:   è stato istituito nel 1969, anticipando quanto richiesto dalla Convenzione UNESCO di Parigi del 1970
ll Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale:   E' stato istituito nel 1969, anticipando quanto richiesto dalla Convenzione UNESCO di Parigi del 1970