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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Diritto amministrativo

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La facoltà di intervenire in un procedimento amministrativo è riconosciuta dalla legge 241/1990 e s.m.i.:   ai portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, cui possa derivare un pregiudizio dal provvedimento
La legge 190/2012 e s.m.i. fa obbligo alle Amministrazioni Pubbliche di avere un indirizzo di posta elettronica a cui il cittadino possa trasmettere istanze ai sensi dell'articolo 38 del d.P.R. 445/2000?   Sì, e deve essere posta elettronica certificata
La legge 190/2012 e s.m.i., all'art. 1 comma 28, dispone che le pubbliche amministrazioni:   provvedano al monitoraggio periodico del rispetto dei tempi procedimentali attraverso la tempestiva eliminazione delle anomalie
La legge 190/2012 e s.m.i., all'art. 1 comma 8, prevede che l'organo di indirizzo adotti il piano triennale di prevenzione della corruzione:   curandone la trasmissione all'Autorità nazionale anticorruzione
La legge 241/1990 e s.m.i. ammette che una conferenza di servizi istruttoria possa essere indetta con riferimento a più procedimenti amministrativi?   Sì, se i procedimenti sono connessi e riguardano medesime attività o risultati
La legge 241/1990 e s.m.i. definisce l'accesso ai documenti amministrativi come:   principio generale dell'attività amministrativa
La legge 241/1990 e s.m.i. dispone che il diritto di accesso si esercita nei confronti:   delle Pubbliche Amministrazioni, delle aziende autonome e speciali, degli Enti pubblici e dei gestori di pubblici servizi
La legge 241/1990 e s.m.i. dispone che il diritto di accesso sia escluso:   nei confronti dell'attività della P.A. diretta all'emanazione di atti normativi
La legge 241/1990 e s.m.i. dispone che il diritto di accesso spetti:   a tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblici o diffusi, che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l'accesso
La legge 241/1990 e s.m.i. dispone che il provvedimento amministrativo debba essere concluso:   mediante l'adozione di un provvedimento espresso
La legge 241/1990 e s.m.i. dispone che l'attività amministrativa sia retta da criteri di:   economicità, efficacia, imparzialità, pubblicità e trasparenza
La legge 241/1990 e s.m.i. dispone che l'avvio del procedimento amministrativo deve essere comunicato, oltre ai soggetti che per legge devono intervenirvi:   ai soggetti nei confronti dei quali il provvedimento finale è destinato a produrre effetti
La legge 241/1990 e s.m.i. prescrive che l'attività amministrativa sia retta dal criterio dell'efficacia e da altri quattro. Quali?   Economicità, imparzialità, pubblicità e trasparenza
La legge 241/1990 e s.m.i. prescrive che le norme relative alla partecipazione al procedimento amministrativo NON si applichino all'attività della Pubblica Amministrazione diretta all'emanazione di:   atti di pianificazione
La legge 241/1990 e s.m.i. prevede che il provvedimento amministrativo a efficacia durevole possa essere revocato?   Sì, per sopravvenuti motivi di pubblico interesse ovvero nel caso di nuova valutazione dell'interesse pubblico originario
La legge 241/1990 e s.m.i. prevede che la motivazione del provvedimento amministrativo è obbligatoria:   per tutti i provvedimenti, salvo le eccezioni ammesse dalla legge
La legge 241/1990 e s.m.i. prevede che le Pubbliche Amministrazioni possano imporre coattivamente l'adempimento degli obblighi nei loro confronti?   Sì, nei casi e con le modalità stabiliti dalla legge
La legge 241/1990 e s.m.i. stabilisce che il documento amministrativo consiste in ogni rappresentazione grafica, fotocinematografica, elettromagnetica o di qualunque altra specie del contenuto di atti, anche interni o non relativi a uno specifico procedimento, detenuti da una Pubblica Amministrazione e concernenti attività di pubblico interesse:   indipendentemente dalla natura pubblicistica o privatistica della loro disciplina sostanziale
La legge 241/1990 e s.m.i. stabilisce, per i procedimenti ad iniziativa di parte, l'obbligo di indicare, nella comunicazione di avvio del procedimento, la data di presentazione dell'istanza?   Sì, lo stabilisce
La richiesta di accesso civico introdotta nell'ordinamento italiano dall'art. 5 del d.lgs. 33/2013 e s.m.i.:   non è sottoposta ad alcuna limitazione quanto alla legittimazione soggettiva del richiedente
L'accesso ai documenti amministrativi, attese le sue rilevanti finalità di pubblico interesse, viene definito dalla legge 241/1990 e s.m.i. quale:   principio generale dell'attività amministrativa al fine di favorire la partecipazione e di assicurarne l'imparzialità e la trasparenza
L'accesso civico di cui all'articolo 5-bis, comma 2, del d.lgs. 33/2013 e s.m.i. è negato per evitare un pregiudizio concreto alla tutela di:   un interesse pubblico inerente alla sicurezza pubblica e all'ordine pubblico
L'accesso civico, disciplinato dall'articolo 5 del d.lgs. 33/2013 e s.m.i., comporta il diritto ... di richiedere documenti, informazioni e dati delle P.A. nei casi in cui sia stata omessa la dovuta pubblicazione.   per chiunque
L'art. 1 del d.lgs. 33/2013 e s.m.i. dispone che la trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni è intesa come:   accessibilità totale dei dati e documenti detenuti dalle Pubbliche Amministrazioni, allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all'attività amministrativa e favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche
L'art. 22 della legge 241/1990 e s.m.i. dispone che il diritto di accesso ai documenti amministrativi sia riconosciuto:   al fine di favorire la partecipazione e di assicurare l'imparzialità e la trasparenza dell'attività amministrativa
L'art. 5 del d.lgs. 33/2013 e s.m.i. istituisce l'accesso civico semplice, ossia:   il diritto di chiunque di richiedere documenti, informazioni o dati che la p.a. ha l'obbligo di pubblicare, nei casi in cui sia stata omessa la loro pubblicazione
L'art. 5-bis del d.lgs. 33/2013 e s.m.i. prevede il diniego del diritto di accesso in una serie di casi. NON rientra però tra questi la necessità di evitare un pregiudizio alla tutela dell'interesse pubblico inerente:   alla tecnologia industriale
L'art. 5-bis del d.lgs. 33/2013 e s.m.i. prevede il diniego del diritto di accesso in una serie di casi. Tra questi ultimi, NON rientra la necessità di evitare un pregiudizio alla tutela dell'interesse pubblico inerente:   al regolare svolgimento di attività sportive
L'articolo 22, comma 2, della legge 241/1990 e s.m.i. stabilisce che l'accesso ai documenti amministrativi costituisce principio generale:   dell'attività amministrativa, al fine di favorire la partecipazione e di assicurarne l'imparzialità e la trasparenza
L'articolo 5 del d.lgs. 33/2013 e s.m.i. dispone che:   chiunque ha diritto di accedere ai dati e ai documenti detenuti dalle Pubbliche Amministrazioni, ulteriori rispetto a quelli oggetto di pubblicazione, nel rispetto dei limiti relativi alla tutela di interessi giuridicamente rilevanti
L'articolo 71 del d.P.R. 445/2000 e s.m.i. dispone che, qualora le dichiarazioni sostitutive di certificazioni presentino omissioni rilevabili d'ufficio, non costituenti falsità, il funzionario competente a ricevere la documentazione ne dia notizia:   all'interessato
Le legge 241/1990 e s.m.i., in tema di diritto di accesso, definisce "interessati":   tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblici o diffusi, che abbiano un interesse diretto, concreto ed attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è richiesto l'accesso