Elenco in ordine alfabetico delle domande di Elementi di procedura penale
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- Salvo che sia diversamente disposto, secondo le norme del codice di procedura penale, le sentenze penali hanno forza esecutiva: quando sono divenute irrevocabili
- Se è stata emessa ordinanza che rigetta o dichiara inammissibile per manifesta infondatezza la richiesta di rimessione del processo, può essere presentata nuova istanza di rimessione, con riferimento all'art. 49 c.p.p.: purché fondata su elementi nuovi
- Se alcuni dei processi pendono davanti al tribunale collegiale ed altri davanti al tribunale monocratico, ai sensi dell'art. 17 c.p.p.: la riunione è disposta davanti al tribunale in composizione collegiale
- Se il fatto non sussiste, l'imputato non lo ha commesso, il fatto non costituisce reato o il soggetto non è imputabile o non è punibile per altra causa, il giudice dell'udienza preliminare in base alle norme del c.p.p.: pronuncia sentenza di non luogo a procedere
- Se il Sostituto Procuratore di turno, secondo il codice di procedura penale, ritiene insussistenti le condizioni che hanno portato all'accompagnamento in ufficio per l'identificazione: ordina l'immediato rilascio della persona accompagnata
- Se l'imputato non ha commesso il fatto, il Giudice dell'udienza preliminare, ai sensi dell'art. 425 c.p.p.: pronuncia sentenza di non luogo a procedere
- Se più sentenze di condanna divenute irrevocabili sono state pronunciate contro la stessa persona per il medesimo fatto, il Giudice dell'esecuzione in base all'art. 669 c.p.p.: ordina l'esecuzione della sentenza con cui si pronunciò la condanna meno grave, revocando le altre
- Se si procede al dibattimento, in base all'art. 112 c.p.p., non è consentita la pubblicazione degli atti del fascicolo del pubblico ministero? se non dopo la pronuncia della sentenza in grado di appello
- Secondo il c.p.p., i prossimi congiunti dell'imputato: non sono obbligati a deporre
- Secondo il codice di procedura penale, l'esecuzione del decreto penale di condanna pronunciato a carico di più persone imputate dello stesso reato: rimane sospesa nei confronti di coloro che non hanno proposto opposizione fino a quando il giudizio conseguente all'opposizione proposta da altri coimputati non sia definito con pronuncia irrevocabile
- Secondo il combinato disposto degli art. 428 e 585 c.p.p., il termine per l'impugnazione della sentenza di non luogo a procedere corrisponde a: quindici giorni a decorrere dalla lettura del provvedimento in udienza, quando è redatta anche la motivazione, altrimenti, se la motivazione non è contestuale, il termine decorre dalla notificazione o comunicazione dell'avviso di deposito del provvedimento
- Secondo il principio di tassatività delle impugnazioni: possono impugnare solo i soggetti legittimati dalla legge, avverso i provvedimenti dichiarati impugnabili e con il mezzo espressamente previsto
- Secondo le norme del c.p.p., sulla richiesta di riesame del provvedimento che ha disposto il sequestro, decide: in composizione collegiale, il tribunale del capoluogo della provincia nella quale ha sede l'ufficio che ha emesso il provvedimento, nel termine di dieci giorni dalla ricezione degli atti
- Secondo le norme dettate dal c.p.p., le parti che intendono chiedere l'esame di testimoni, periti consulenti tecnici o imputati in procedimenti connessi o collegati: hanno l'onere di depositare in cancelleria, almeno sette giorni prima della data fissata per il dibattimento, la lista contenente l'indicazione dei nominativi e delle circostanze su cui verterà l'esame, a pena di decadenza del diritto di prova diretta
- Secondo le norme di del c.p.p., la richiesta di riesame del provvedimento che ha disposto il sequestro è presentata, nella cancelleria del tribunale del capoluogo della provincia nella quale ha sede l'ufficio che ha emesso il provvedimento, entro: dieci giorni dalla data di esecuzione del provvedimento che ha disposto il sequestro o dalla diversa data in cui l'interessato ha avuto conoscenza dell'avvenuto sequestro
- Secondo le previsioni del c.p.p., assume la qualità di imputato: la persona alla quale è attribuito il reato al momento dell'esercizio dell'azione penale
- Secondo quanto previsto dal c.p.p., il giudice può ammettere prove d'ufficio? Sì, ma solo in casi eccezionali previsti dalla legge
- Secondo quanto previsto dal c.p.p., può l'imputato rinunciare all'assistenza del difensore? No, l'imputato non può esercitare un'autodifesa, infatti nel caso in cui non abbia nominato un difensore di fiducia o ne sia rimasto privo è assistito da un difensore di ufficio
- Secondo quanto previsto dal c.p.p., quando il testimone si riferisce, per la conoscenza dei fatti, ad altre persone: il giudice, a richiesta di parte o anche d'ufficio, dispone che queste siano chiamate a deporre
- Secondo quanto sancito dal c.p.p., l'imputato può togliere effetto all'atto compiuto dal proprio difensore? Si, con espressa dichiarazione contraria, prima che, in relazione all'atto stesso, sia intervenuto un provvedimento del giudice
- Secondo quanto stabilito nelle norme del c.p.p., sono oggetto di prova i fatti inerenti alla responsabilità civile derivante dal reato? Sì, per espressa previsione contenuta al comma 3 dell'art. 187 c.p.p.
- Si ha rimessione del processo, ai sensi dell'art. 45 c.p.p., a tutela dell'imparzialità del giudice: quale organo, anziché quale persona fisica, in ogni fase e grado del procedimento, e presuppone l'accertamento di situazioni ambientali che possono incidere sulla sfera volitiva delle persone che partecipano al processo
- Sulla richiesta di patteggiamento avanzata dalle parti durante il rito minorile, il G.U.P: dichiara inammissibile la richiesta, in quanto il patteggiamento non è ammesso nel processo minorile



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