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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Beni culturali e paesaggio

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La "Parte Seconda" del Codice dei beni culturali e del paesaggio e succ. mod. riguarda:   i "Beni culturali"
La "ricognizione delle aree di cui al comma 1 dell'articolo 142 del D.Lgs. 42/2004, la loro delimitazione e rappresentazione in scala idonea alla identificazione, nonchè la determinazione di prescrizioni d'uso intese ad assicurare la conservazione dei caratteri distintivi di dette aree e, compatibilmente con essi, la valorizzazione", costituisce una delle fasi rientranti all'interno del:   Piano paesaggistico
La Carta di Atene del 1931 raccomanda, nella costruzione di edifici, di rispettare il carattere e la fisionomia della città?   Sì, soprattutto in prossimità dei monumenti antichi e per talune prospettive particolarmente pittoresche
La Carta di Cracovia del 2000 è stata redatta:   in seno alla Conferenza Internazionale sulla Conservazione e nello spirito della Carta di Venezia
La Carta di Firenze del 1981 afferma che gli elementi scultorei che fanno parte integrante di un giardino storico:   non devono essere rimossi o spostati se non nella misura necessaria per la loro conservazione o il loro restauro
La Carta europea del patrimonio architettonico di Amsterdam del 1975 riconosce al patrimonio stesso anche un valore economico?   Sì, ritenendolo un capitale dal valore insostituibile la cui utilizzazione è una risorsa economica
La Carta internazionale per la salvaguardia delle città storiche - Washington, 1987 è stata redatta:   dal Consiglio internazionale dei Monumenti e dei Siti - ICOMOS
La Carta per la salvaguardia dei giardini storici è stata elaborata a Firenze nel 1981:   dal Comitato internazionale dei giardini storici ICOMOS-IFLA
La catalogazione dei beni culturali è effettuata dal Ministero. Quali altri Enti, ai sensi dell'art. 17 del D.Lgs. 42/ 2004, concorrono a siffatta procedura?   Le Regioni e gli altri Enti pubblici territoriali
La comunicazione di avvio del procedimento da parte del Soprintendente è obbligatoria nel seguente caso:   Esecuzione di interventi conservativi imposti
La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante la prevenzione, la manutenzione e il restauro. Ai fini del d.lgs. 42/2004 che cosa si intende per manutenzione?   Il complesso delle attività e degli interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento dell'integrità, dell'efficienza funzionale e dell'identità del bene e delle sue parti
La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante la prevenzione, la manutenzione e il restauro. Ai fini del D.Lgs. n. 42/2004 cosa si intende per manutenzione?   Il complesso delle attività e degli interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento dell'integrità, dell'efficienza funzionale e dell'identità del bene e delle sue parti
La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante la prevenzione, la manutenzione e il restauro. Ai fini del D.Lgs. n. 42/2004 cosa si intende per prevenzione?   Il complesso delle attività idonee a limitare le situazioni di rischio connesse al bene culturale nel suo contesto
La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante la prevenzione, la manutenzione e il restauro. Ai fini del D.Lgs. n. 42/2004 cosa si intende per restauro?   L'intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all'integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali
La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. Per manutenzione s'intende (art. 29, D.Lgs. n. 42/2004):   Il complesso delle attività e degli interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento dell'integrità, dell'efficienza funzionale e dell'identità del bene e delle sue parti
La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. Per prevenzione s'intende (art. 29, D.Lgs. n. 42/2004):   Il complesso delle attività idonee a limitare le situazioni di rischio connesse al bene culturale nel suo contesto
La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. Per restauro s'intende (art. 29, D.Lgs. n. 42/2004):   L'intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all'integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali
La conservazione e la valorizzazione del patrimonio pubblico, in base alla legge, viene garantita dagli Enti Pubblici. Quale di quelli sotto indicati non è menzionato dalla legge?   Ente di diritto privato
La Convenzione dell'Aja del 1954 è stata ratificata in Italia?   Sì, con la legge n. 279 del 1958
La Convenzione dell'Aja del 1954 considera beni culturali:   anche i "centri monumentali" che contengono i beni elencati dalla stessa Convenzione
La Convenzione dell'Aja del 1954 prevede che per i beni sottoposti a protezione speciale:   è possibile, in casi eccezionali di necessità militare ineluttabile, sospenderne l'immunità
La Convenzione dell'Aja del 1954 prevede che vi siano sanzioni per coloro che hanno commesso un'infrazione alla stessa?   Sì, con impegno da parte degli Stati contraenti e nel quadro del loro sistema penale, di prevedere azioni penali o disciplinari
La Convenzione dell'Aja del 1954 prevede deroghe all'obbligo del rispetto dei beni culturali tra i Paesi firmatari?   Sì, ma solo in cui una necessità militare esiga, in modo imperativo, la deroga
La Convenzione dell'Aja del 1954 riguarda:   la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato
La Convenzione europea firmata a Granada nel 1985 prevede l'impegno per gli Stati aderenti a favorire l'adattamento di un bene tutelato?   Sì, la Convenzione prevede l'adattamento di edifici antichi a nuovi usi qualora ciò si riveli appropriato
La Convenzione europea firmata a Granada nel 1985 prevede l'impegno per gli Stati aderenti a favorire l'uso di un bene tutelato?   Sì, per tenere conto delle esigenze di vita contemporanea, ma sempre nel rispetto delle caratteristiche architettoniche e storiche del bene stesso
La Convenzione europea firmata a Granada nel 1985 prevede per gli Stati aderenti, a proposito dello spostamento di un monumento tutelato, che si impegnino:   a vietare lo spostamento di tutto o di parte del monumento, salvi i casi in cui la salvaguardia materiale dello stesso lo renda necessario
La Convenzione europea firmata a Granada nel 1985 stabilisce per gli Stati un impegno specifico per la qualità ambientale?   Sì, con misure di miglioramento da adottare nei pressi dei monumenti e all'interno degli insieme architettonici e dei siti
La Convenzione Europea per la protezione del patrimonio archeologico di La Valletta del 1992 prevede che ogni Stato possa estendere l'applicazione della stessa ad altro territorio designato nella dichiarazione?   Sì, mediante una dichiarazione indirizzata al Segretario Generale del Consiglio d'Europa
La Convenzione Europea per la protezione del patrimonio archeologico di La Valletta del 1992 stabilisce per gli Stati aderenti un regime legislativo di tutela:   che preveda la gestione di un inventario del proprio patrimonio nonché la classificazione dei monumenti o delle zone protette
La Convenzione Europea per la protezione del patrimonio archeologico firmata a La Valletta è stata ratificata dall'Italia?   Sì, con la legge n. 57 del 2015
La Convenzione Europea per la protezione del patrimonio archeologico firmata a La Valletta è stata ratificata dall'Italia?   Sì, con la legge n. 57 del 2015
La Convenzione Europea per la protezione del patrimonio archeologico firmata a La Valletta è stata ratificata dall'Italia?   Sì, con la legge n. 52 del 2015
La Convenzione europea sul paesaggio firmata a Firenze nel 2000 è stata ratificata dall'Italia?   Sì, nel 2006 con la legge n. 14 del 9 gennaio
La Convenzione europea sul paesaggio firmata a Firenze nel 2000 stabilisce che a ricevere il Premio del Paesaggio del Consiglio d'Europa possono essere candidati:   anche raggruppamenti di collettività locali, purché gestiscano in comune il paesaggio in questione
La Convenzione europea sul paesaggio firmata a Firenze nel 2000 stabilisce che ogni Stato aderente riconosca giuridicamente il paesaggio come:   componente eventuale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversità del loro comune patrimonio culturale e naturale e fondamento della loro identità
La Convenzione europea sul paesaggio, adottata a Firenze il 20 ottobre 2000, in quale anno è stata ratificata dallo Stato italiano?   Nel 2006 (L. 9 gennaio 2006, n.14)
La Convenzione per la salvaguardia del patrimonio architettonico in Europa, firmata a Granada il 3 ottobre 1985, è stata ratificata dall' Italia?   Sì, con la legge n. 93 del 1989
La Convenzione sulla Protezione del patrimonio culturale subacqueo, adottata a Parigi il 2 novembre 2001 dagli Stati membri dell'UNESCO, in quale anno è stata ratificata?   Nel 2009 con L. 23 ottobre 2009, n.157
La Convenzione UNESCO firmata a Parigi nel 1972 prevede che le risorse da destinare al Fondo del patrimonio mondiale siano costituite:   anche da contributi, volontari o obbligatori, da parte degli Stati parti della Convenzione stessa
La Convenzione UNESCO firmata a Parigi nel 1972 prevede che uno degli Stati parte possa concorrere alla tutela del patrimonio culturale di un altro Stato?   Sì, può concorrere se lo richiede lo Stato direttamente interessato
La Convenzione UNESCO firmata a Parigi nel 1972 prospetta anche aiuti finanziari allo Stato che ha richiesto la prevista assistenza per un bene culturale in pericolo?   Sì, e possono anche essere accordate in casi eccezionali sovvenzioni non rimborsabili
La Convenzione UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, adottata a Parigi il 17 ottobre 2003:   è stata ratificata dall'Italia con la legge n. 167 del 2007
La convenzione UNESCO sulla protezione del patrimonio culturale e naturale è stata siglata nel 1972 a:   Parigi
La Convenzione UNESCO sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale firmata a Parigi nel 1972 è stata ratificata in Italia?   Sì, con la legge n. 184 del 1977
La Convenzione UNIDROIT del 1995 prevede che, compatibilmente con la legislazione dello Stato nel quale gli scavi sono stati effettuati, è considerato come rubato:   un bene illecitamente scavato, o scavato lecitamente ma illecitamente trattenuto
La denuncia di trasferimento dei beni culturali di cui all'art. 59 del D.Lgs. 42/2004 è presentata al competente Soprintendente del luogo ove si trovano i beni, ma non contiene tra i suoi requisiti fondamentali:   L'indicazione dei dati patrimoniali del denunciante
La dichiarazione di interesse culturale di cui all'art. 13 del D.Lgs. 42/ 2004, è notificata al proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo dei beni che ne formano oggetto, tramite messo comunale o a mezzo posta raccomandata con avviso di ricevimento. Dei suddetti beni il Ministero conserva un elenco:   Anche su supporto informatico
La Direttiva del Ministero per i beni e le attività culturali del 18 ottobre del 2007 è afferente:   Alla Carta della qualità dei servizi
La Direzione regionale per i beni culturali e il paesaggio, da cui dipendono le Soprintendenze per la regione Calabria, dove ha sede?   Catanzaro
La direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio, ai sensi dell'art.17, co.6 lett.g, del D.P.R. 26 novembre 2007, n.233, in quanti uffici dirigenziali di livello non generale è articolata?   Undici
La Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici, per la regione Calabria, dove ha sede?   Borgia (CZ)
La ditta appaltatrice del restauro di materiali provenienti da scavo archeologico deve obbligatoriamente possedere la qualifica nella categoria:   OS2A
La ditta appaltatrice di uno scavo archeologico deve obbligatoriamente possedere la qualifica nella categoria:   OS25
La fase di ricognizione del territorio oggetto di pianificazione, mediante l'analisi delle sue caratteristiche paesaggistiche impresse dalla natura, dalla storia e dalle loro interrelazioni, ai sensi degli articoli 131 e 135 del D.Lgs. 42/2004 costituisce una fase rientrante in quale dei seguenti documenti programmatici?   Piano paesaggistico
La fondamentale legge di "Tutela delle cose di interesse artistico e storico" del 1939, n. 1089 è comunemente detta:   Legge Bottai
La forma e l'aspetto degli edifici rientrano tra gli elementi da preservare secondo la Carta internazionale per la salvaguardia delle città storiche di Washington del 1987?   Sì, sia la forma che l'aspetto, interno ed esterno, degli edifici sono considerati da preservare
La individuazione degli interventi di recupero e riqualificazione delle aree significativamente compromesse o degradate costituisce una fase rientrante in quale dei seguenti documenti programmatici?   Piano paesaggistico
La l. n. 237/1999, oltre al Centro per la documentazione e valorizzazione delle arti contemporanee e al Museo della fotografia, quale altro Museo ha istituito?   Il Museo dell'audiovisivo
La l. n.1477/1947, stabilì che il Consiglio superiore delle antichità e belle arti fosse composto di 31 membri, oltre il Ministro che lo presiedeva. In quante sezioni era ripartito?   Cinque
La legge 4 agosto 2017, n. 124 ha introdotto una soglia di valore economico sotto la quale non è necessaria l'autorizzazione per l'uscita di beni culturali dal territorio nazionale. L'importo è pari a:   13.500 euro
La legge n. 213/1999 prevede che la domanda di restituzione dei beni culturali rubati o illecitamente esportati si propone, in prima istanza:   dinanzi al tribunale del luogo in cui si trova il bene
La legge Ronchey che istituisce i servizi aggiuntivi offerti al pubblico a pagamento presso musei, biblioteche e archivi di Stato risale al:   1993
La normativa sui lavori pubblici prevede che le schede conservative del progetto di restauro di beni culturali mobili e superfici decorate sia redatto da:   Restauratore di beni culturali
La nozione di monumento che si legge nella Carta del restauro di Venezia del 1964 comprende anche l'ambiente urbano?   Sì, comprende l'ambiente urbano o paesistico che costituisca la testimonianza di una civiltà particolare
La pena applicabile per i reati per l'uscita o esportazione illecite di beni culturali e per l'impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato, ai sensi dell'art. 177, co. 1 D.Lgs. n. 42/2004, di quanto è ridotta qualora il colpevole fornisca una collaborazione decisiva o comunque di notevole rilevanza per il recupero dei beni?   Da uno a due terzi
La pena applicabile per i reati per l'uscita o esportazione illecite di beni culturali e per l'impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato, ai sensi dell'art.177, co. 1, del D.Lgs.42/2004, di quanto è ridotta qualora il colpevole fornisca una collaborazione decisiva o comunque di notevole rilevanza per il recupero dei beni?   Da uno a due terzi
La prima Carta internazionale del restauro fu redatta nel 1931:   ad Atene e si compone di 10 punti
La promozione di iniziative aventi per scopo lo sviluppo della produzione cinematografica e delle opere audiovisive, secondo il DPCM 171/2014 e succ. mod.:   è compito del Direttore generale della Direzione generale "Cinema"
La proposta di notevole interesse pubblico per aree ed immobili è formulata da:   Commissioni provinciali
La Scuola Archeologica Italiana ad Atene è stata istituita nel:   1909
La Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto in quale città della stessa regione ha sede?   Padova
La Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto in quale città ha sede?   Padova
La Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Lecce, Brindisi e Taranto in quale città ha sede?   Lecce
La Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le provincie di Mantova, Brescia e Cremona, in quale città ha sede?   Brescia
La Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici e la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le provincie di Verona, Rovigo e Vicenza, in quale città hanno entrambi sede?   Verona
La Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le provincie di Mantova, Brescia e Cremona, in quale città ha sede?   Mantova
La Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Roma svolge l'attività di tutela, conservazione, gestione e valorizzazione sul patrimonio di pertinenza di vari musei statali tra i quali non è compreso:   Galleria Doria Pamphilj
La struttura permanente che raccoglie, inventaria e conserva documenti originali d'interesse storico e ne assicura la consultazione per finalità di studio e di ricerca costituisce (art. 101, D.Lgs. n. 42/2004):   Un archivio
La tutela del patrimonio culturale è ascritta alla:   potrestà legislativa dello Stato
La valorizzazione dei beni culturali è materia di legislazione:   concorrente Stato Regioni
L'adeguata tutela e la valorizzazione del paesaggio, a norma dell'art. 135 del D.Lgs. n. 42/2004, è assicurata:   Dalle Regioni con i piani paesaggistici
L'archivio storico:   è costituito dalla documentazione prodotta dall'ente riferiti ad affari conclusi da piu' di 40 anni e conservata per finalità prevalentemente storico culturali
L'art 20 del codice dei beni culturali disciplina:   gli interventi vietati
L'art. 101 del d.lgs. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio) definisce la biblioteca come una struttura permanente che:   raccoglie, cataloga e conserva un insieme organizzato di libri, materiali e informazioni, comunque editi o pubblicati su qualunque supporto, e ne assicura la consultazione al fine di promuovere la lettura e lo studio
L'art. 101 del D.Lgs. n. 42/2004 Codice dei Beni culturali definisce la biblioteca come una struttura permanente che:   raccoglie, cataloga e conserva un insieme organizzato di libri, materiali e informazioni, comunque editi o pubblicati su qualunque supporto, e ne assicura la consultazione al fine di promuovere la lettura e lo studio
L'art. 101 del D.Lgs. n. 42/2004 definisce l'archivio come una struttura permanente che:   Raccoglie, inventaria e conserva documenti originali d'interesse storico e ne assicura la consultazione per finalità di studio e di ricerca
L'art. 101 del D.Lgs. n. 42/2004 elenca gli "istituti" e i "luoghi della cultura", stabilendo che espletano un servizio privato di pubblica utilità sociale:   Le biblioteche che appartengono a soggetti privati aperti al pubblico
L'art. 101 del D.Lgs. n. 42/2004 elenca gli "istituti" e i "luoghi della cultura", stabilendo che espletano un servizio privato di pubblica utilità sociale:   I musei che appartengono a soggetti privati aperti al pubblico
L'art. 101 del D.Lgs. n. 42/2004 elenca gli "istituti" e i "luoghi della cultura", stabilendo che espletano un servizio privato di pubblica utilità sociale:   I complessi monumentali che appartengono a soggetti privati aperti al pubblico
L'art. 101 del D.Lgs. n. 42/2004 elenca gli "istituti" e i "luoghi della cultura", stabilendo che espletano un servizio privato di pubblica utilità sociale:   Le aree e i parchi archeologici che appartengono a soggetti privati aperti al pubblico
L'art. 101 del D.Lgs. n. 42/2004 elenca gli "istituti" e i "luoghi della cultura", stabilendo che espletano un servizio privato di pubblica utilità sociale:   Gli archivi che appartengono a soggetti privati aperti al pubblico
L'art. 102 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio prevede la possibilità di:   Trasferire la disponibilità di musei statali alle Regioni ed enti territoriali
L'art. 106 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che lo Stato, le regioni e gli altri enti pubblici territoriali possono concedere l'uso dei beni culturali che abbiano in consegna, per finalità compatibili con la loro destinazione culturale, a singoli richiedenti. In tal caso, è dovuto un canone?   Sì, per i beni in consegna al Ministero della cultura, il quale determina il canone dovuto e adotta il relativo provvedimento
L'art. 111 del D.Lgs. n. 42/2004, stabilisce che la valorizzazione dei beni culturali può avvenire ad iniziativa pubblica o privata. Nel secondo caso la valorizzazione è da riconoscersi come:   Attività socialmente utile
L'art. 115 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che le attività di valorizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica sono gestite:   In forma diretta o indiretta
L'art. 115 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che le attività di valorizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica sono gestite in forma diretta o indiretta. Le amministrazioni possono attuare la gestione diretta anche in forma consortile pubblica?   Sì
L'art. 115 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che le attività di valorizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica sono gestite in forma diretta o indiretta. La gestione indiretta è attuata:   Tramite concessione a terzi ovvero mediante l'affidamento di appalti pubblici di servizi
L'art. 115 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che le attività di valorizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica sono gestite in forma diretta o indiretta. La gestione indiretta è attuata tramite concessione a terzi ovvero mediante l'affidamento di appalti pubblici di servizi, da affidare:   Mediante procedure di evidenza pubblica, sulla base della valutazione comparativa di specifici progetti
L'art. 117 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che negli istituti e nei luoghi della cultura indicati all'articolo 101 del predetto Codice possono essere istituiti servizi di assistenza culturale e di ospitalità per il pubblico. Rientrano tra i predetti servizi anche quelli di gestione di raccolte discografiche, di diapoteche e biblioteche museali?   Sì
L'art. 117 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che negli istituti e nei luoghi della cultura indicati all'articolo 101 del predetto Codice possono essere istituiti servizi di assistenza culturale e di ospitalità per il pubblico. Rientrano tra i predetti servizi anche quelli di gestione dei punti vendita e di utilizzazione commerciale delle riproduzioni dei beni?   Sì
L'art. 12 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che i competenti organi del Ministero della cultura verificano la sussistenza dell'interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico nei beni culturali indicati all'articolo 10, comma 1, del predetto Codice, che siano opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre:   Settanta anni
L'art. 167 del D.Lgs. n. 42/2004 prevede che per i lavori comunque configurabili quali interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria, il proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo dell'immobile o dell'area interessati possa presentare apposita domanda all'autorità preposta alla gestione del vincolo ai fini dell'accertamento della compatibilità paesaggistica degli interventi medesimi. L'autorità competente si pronuncia sulla domanda:   Entro il termine perentorio di 180 giorni
L'art. 167 del D.Lgs. n. 42/2004 prevede che per i lavori, realizzati in assenza o in difformità dall'autorizzazione paesaggistica, che non abbiano determinato creazione di superfici utili, il proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo dell'immobile o dell'area interessati possa presentare apposita domanda all'autorità preposta alla gestione del vincolo ai fini dell'accertamento della compatibilità paesaggistica degli interventi medesimi. L'autorità competente si pronuncia sulla domanda:   Entro il termine perentorio di 180 giorni
L'art. 167 del D.Lgs. n. 42/2004 prevede che per l'impiego di materiali in difformità dall'autorizzazione paesaggistica, il proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo dell'immobile o dell'area interessati possa presentare apposita domanda all'autorità preposta alla gestione del vincolo ai fini dell'accertamento della compatibilità paesaggistica degli interventi medesimi. L'autorità competente si pronuncia sulla domanda:   Entro il termine perentorio di 180 giorni
L'art. 178 del Codice dei Beni Culturali dispone sanzioni penali ed amministrative a:   Chi autentica falsi
L'art. 178 del D.Lgs. 42/2004 disciplina le ipotesi di contraffazione delle opere. Nella fattispecie a quale pena soggiace chiunque, al fine di trarne profitto, contraffà, altera o riproduce un'opera di pittura, scultura o grafica, ovvero un oggetto di antichità o di interesse storico od archeologico?   Reclusione da tre mesi fino a quattro anni
L'art. 181 del D.Lgs. n. 42/2004 prevede la pena della reclusione da uno a quattro anni in caso di lavori che ricadano su immobili od aree tutelati per legge ai sensi dell'art. 142 qualora abbiano comportato un aumento dei manufatti della volumetria della costruzione originaria superiore al:   30%
L'art. 181 del D.Lgs. n. 42/2004 prevede la pena della reclusione da uno a quattro anni qualora i lavori che ricadano su immobili od aree tutelati per legge ai sensi dell'art. 142 abbiano comportato un ampliamento della volumetria della costruzione originaria superiore a:   750 metri cubi
L'art. 181 del D.Lgs. n. 42/2004 prevede la pena della reclusione da uno a quattro anni qualora i lavori che ricadano su immobili od aree tutelati per legge ai sensi dell'art. 142 abbiano comportato una nuova costruzione con una volumetria superiore ai:   1.000 metri cubi
L'art. 181 del D.Lgs. n. 42/2004 prevede, tra l'altro, nel caso di impiego di materiali in difformità dall'autorizzazione paesaggistica che il proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo dell'immobile o dell'area interessati può presentare apposita domanda all'autorità preposta alla gestione del vincolo ai fini dell'accertamento della compatibilità paesaggistica degli interventi medesimi. Entro quale termine dalla presentazione della domanda l'autorità competente si pronuncia?   Entro il termine perentorio di 180 giorni, previo parere vincolante della soprintendenza da rendersi entro il termine perentorio di 90 giorni
L'art. 181 del D.Lgs. n. 42/2004 prevede, tra l'altro, nel caso di lavori, realizzati in assenza dell'autorizzazione paesaggistica, che non abbiano determinato creazione di superfici utili, che il proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo dell'immobile o dell'area interessati possa presentare apposita domanda all'autorità preposta alla gestione del vincolo ai fini dell'accertamento della compatibilità paesaggistica degli interventi medesimi. Entro quale termine dalla presentazione della domanda l'autorità competente si pronuncia?   Entro il termine perentorio di 180 giorni, previo parere vincolante della soprintendenza da rendersi entro il termine perentorio di 90 giorni
L'art. 181 del D.Lgs. n. 42/2004 prevede, tra l'altro, nel caso di lavori, realizzati in assenza dell'autorizzazione paesaggistica, che non abbiano determinato creazione di volumi ovvero aumento di quelli legittimamente realizzati, che il proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo dell'immobile o dell'area interessati può presentare apposita domanda all'autorità preposta alla gestione del vincolo ai fini dell'accertamento della compatibilità paesaggistica degli interventi medesimi. Entro quale termine dalla presentazione della domanda l'autorità competente si pronuncia?   Entro il termine perentorio di 180 giorni, previo parere vincolante della soprintendenza da rendersi entro il termine perentorio di 90 giorni
L'art. 182 commi 1, 1-bis, 1-ter, 1-quater ed 1-quinquies del Codice dei beni culturali e del paesaggio è stato modificato:   Con uno schema di disegno di legge recante modifica della disciplina transitoria del conseguimento delle qualifiche professionali di restauratore di beni culturali e di collaboratore restauratore di beni culturali
L'art. 202 del Codice dei contratti pubblici prevede che nell'ufficio di direzione lavori di restauro di superfici decorate sia presente la figura:   Del restauratore di beni culturali
L'art. 21 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che, fuori dei casi di cui ai commi 1, 2 e 3 dello stesso art. 21, l'esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su beni culturali è subordinata ad autorizzazione del Soprintendente, il quale può dettare prescrizioni ovvero integrare o variare quelle già date in relazione al mutare delle tecniche di conservazione, qualora i lavori non iniziano:   Entro cinque anni dal rilascio dell'autorizzazione
L'art. 21 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che lo spostamento di beni culturali, dipendente dal mutamento di dimora o di sede del detentore, è preventivamente denunciato al Soprintendente, che può prescrivere le misure necessarie perché i beni non subiscano danno dal trasporto entro:   Trenta giorni dal ricevimento della denuncia
L'art. 26 del D.Lgs. 42/2004 concerne:   Valutazione di impatto ambientale
L'art. 29 del D.Lgs. 42/2004 stabilisce che la conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. Come viene definito il restauro?   L'intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all'integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali
L'art. 29 del D.Lgs. 42/2004 stabilisce che la conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. Come viene definita la prevenzione?   Il complesso delle attività idonee a limitare le situazioni di rischio connesse al bene culturale nel suo contesto
L'art. 3 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che le funzioni di tutela del patrimonio culturale sono esercitate conformemente a criteri omogenei e priorità fissati:   Dal Ministero della cultura
L'art. 35 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che il Ministero della cultura ha facoltà di concorrere alla spesa sostenuta dal proprietario, possessore o detentore del bene culturale per l'esecuzione degli interventi conservativi volontari previsti dall'articolo 31, comma 1, del predetto Codice, per un ammontare:   Non superiore alla metà della stessa
L'art. 4 della legge 29 luglio 2014, n. 106 di conversione del decreto legge 31 maggio 2014, n. 83, che disciplina le disposizioni urgenti per la tutela del decoro dei siti culturali, dispone tra l'altro   che i competenti uffici territoriali del Ministero, d'intesa con i Comuni, adottino provvedimenti la tutela e valorizzazione dei complessi monumentali interessati da flussi turistici particolarmente rilevanti
L'art. 4 della legge 29 luglio 2014, n. 106 di conversione del decreto legge 31 maggio 2014, n. 83, che disciplina le disposizioni urgenti per la tutela del decoro dei siti culturali, prevede tra l'altro   che, per esigenze di tutela del decoro dei complessi monumentali, i competenti uffici territoriali del Ministero e i comuni avviino procedure di riesame delle autorizzazioni e delle concessioni di suolo pubblico
L'art. 44 del D.Lgs. n. 42/2004, prevede che i direttori degli archivi possono ricevere in comodato da privati proprietari beni culturali mobili. Il comodato:   Non può avere durata inferiore a cinque anni e si intende prorogato tacitamente per un periodo pari a quello convenuto, qualora una delle parti contraenti non abbia comunicato all'altra la disdetta almeno due mesi prima della scadenza del termine
L'art. 5 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che sulla base di specifici accordi o intese e previo parere della Conferenza Stato- regioni, le regioni possono esercitare le funzioni di tutela su determinati beni culturali non appartenenti allo Stato. Tra questi rientrano anche incunaboli, stampe e incisioni?   Sì
L'art. 5 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che sulla base di specifici accordi o intese e previo parere della Conferenza Stato- regioni, le regioni possono esercitare le funzioni di tutela su determinati beni culturali non appartenenti allo Stato. Tra questi rientrano anche manoscritti e carteggi?   Sì
L'art. 5 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che sulla base di specifici accordi o intese e previo parere della Conferenza Stato- regioni, le regioni possono esercitare le funzioni di tutela su determinati beni culturali non appartenenti allo Stato. Tra questi rientrano anche fotografie, pellicole o altro materiale audiovisivo, con relativi negativi e matrici?   Sì
L'art. 5 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che sulla base di specifici accordi od intese e previo parere della Conferenza Stato- regioni, le regioni possono esercitare le funzioni di tutela su determinati beni culturali non appartenenti allo Stato. Tra questi rientrano anche raccolte librarie e libri?   Sì
L'art. 5 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che sulla base di specifici accordi od intese e previo parere della Conferenza Stato- regioni, le regioni possono esercitare le funzioni di tutela su determinati beni culturali non appartenenti allo Stato. Tra questi rientrano anche gli spartiti musicali?   Sì
L'art. 5 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che sulla base di specifici accordi od intese e previo parere della Conferenza Stato- regioni, le regioni possono esercitare le funzioni di tutela su determinati beni culturali non appartenenti allo Stato. Tra questi rientrano anche gli autografi e carteggi?   Sì
L'art. 54 del Codice dei Beni Culturali stabilisce che le biblioteche appartenenti ad enti pubblici siano:   Inalienabili
L'art. 65 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che, fuori dei casi previsti dai commi 1 e 2 dello stesso art. 65, è soggetta ad autorizzazione, secondo le modalità stabilite nel predetto Codice, l'uscita definitiva dal territorio della Repubblica delle cose, a chiunque appartenenti, che presentino interesse culturale, siano opera di autore non più vivente:   La cui esecuzione risalga ad oltre settanta anni e il cui valore (fatta eccezione per le cose di cui all'allegato A, lettera B, numero 1, del Codice) sia superiore ad euro 13.500
L'art. 68 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che l'attestato di libera circolazione delle cose indicate nell'articolo 65, comma 3, del medesimo Codice, è redatto:   In tre originali, uno dei quali è depositato agli atti d'ufficio; un secondo è consegnato all'interessato e deve accompagnare la circolazione dell'oggetto; un terzo è trasmesso al competente Ministero per la formazione del registro ufficiale degli attestati
L'art. 68 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che l'ufficio di esportazione, accertata la congruità del valore indicato, rilascia o nega con motivato giudizio, anche sulla base delle segnalazioni ricevute, l'attestato di libera circolazione delle cose indicate nell'articolo 65, comma 3, del medesimo Codice, dandone comunicazione all'interessato:   Entro quaranta giorni dalla presentazione della cosa
L'art. 7 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, disciplina funzioni e compiti in materia di valorizzazione del patrimonio culturale. A riguardo, quale tra le seguenti affermazioni non è conforme alla predetta disciplina normativa?   Le regioni hanno potestà legislativa esclusiva in materia di valorizzazione del patrimonio culturale
L'art. 9 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, reca disposizioni in materia di beni culturali di interesse religioso. A riguardo, per i beni culturali di interesse religioso appartenenti ad enti ed istituzioni della Chiesa cattolica o di altre confessioni religiose, chi provvede, relativamente alle esigenze di culto, d'accordo con le rispettive autorità?   Il Ministero della cultura e, per quanto di competenza, le regioni
L'art. 9-bis del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che, in conformità a quanto disposto dagli articoli 4 e 7 del predetto Codice e fatte salve le competenze degli operatori delle professioni già regolamentate, gli interventi operativi di tutela, protezione e conservazione dei beni culturali nonché quelli relativi alla valorizzazione e alla fruizione dei beni stessi, di cui ai titoli I e II della parte seconda del medesimo Codice, sono affidati alla responsabilità e all'attuazione, secondo le rispettive competenze, di determinati professionisti, in possesso di adeguata formazione ed esperienza professionale. A riguardo, tra detti professionisti sono compresi anche gli antropologi fisici?   Sì
L'art.3, co.1, del D.P.R. 26 novembre 2007, n.233, tratta dell'articolazione a livello centrale degli Uffici dirigenziali generali centrali ( Direzioni generali ). Tra le Direzioni generali di seguito elencate, quale non è del Ministero per i beni e le attività culturali?   La Direzione generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche
L'art.51, co. 2, del D. Lgs. 42/2004 quale divieto impone per gli studi d'artista rispondenti alla tradizionale tipologia a lucernario e adibiti a tale funzione da almeno venti anni?   Il cambio di destinazione d'uso
L'atto finale della Conferenza diplomatica per l'adozione del progetto di Convenzione dell'UNIDROIT del 1995 è stato ratificato dall'Italia?   Sì, con la legge n. 213 del 7 giugno 1999
L'autorizzazione al prestito per mostre, ai sensi dell'articolo 48 del D.Lgs. 42/2004 (Codice dei beni culturali) deve essere presentata alla Soprintendenza competente per territorio del Ministero della Cultura:   4 mesi prima dell'inizio della manifestazione
L'autorizzazione paesaggistica, di cui all'art. 146 del D.Lgs. 42/2004, costituisce atto autonomo e presupposto rispetto al permesso di costruire o agli altri titoli legittimanti l'intervento urbanistico-edilizio. Quale durata ha l'autorizzazione?   Cinque anni
L'autorizzazione paesaggistica, di cui all'art. 146 del D.Lgs. 42/2004, costituisce atto autonomo e presupposto rispetto al permesso di costruire o agli altri titoli legittimanti l'intervento urbanistico-edilizio. Una volta scaduto il suo termine cosa accade?   Deve essere richiesta una nuova autorizzazione
L'autorizzazione relativa ad interventi in materia di edilizia pubblica e privata su beni vincolati, ai sensi dell'art. 22, co. 1, D.Lgs. n. 42/2004, è rilasciata entro il termine di quanti giorni dalla ricezione della richiesta da parte della Soprintendenza?   Centoventi
L'autorizzazione relativa ad interventi in materia di edilizia pubblica e privata su beni vincolati, ai sensi dell'art.22, co.1, del Codice (D.Lgs. 22 gennaio 2004, n.42), è rilasciata entro il termine di quanti giorni dalla ricezione della richiesta da parte della Soprintendenza?   Centoventi
L'azione di restituzione, disciplinata dall'art. 78 del D.Lgs. 42/2004, entro quanto tempo si prescrive?   Entro trenta anni che decorrono dal giorno dell'uscita illecita del bene dal territorio dello Stato richiedente
Le aree di interesse archeologico appartenenti a regioni ed enti pubblici territoriali sono:   Inalienabili
Le attività di valorizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica sono gestite in forma diretta o indiretta. La gestione indiretta è attuata:   mediante concessione a terzi delle attività di valorizzazione
Le biblioteche pubbliche hanno la facoltà di riprodurre le opere orfane contenute nelle loro collezioni?   Si, lo prevede espressamente l'art. 69-bis delle l. n. 633/1941, per fini di digitalizzazione, indicizzazione, catalogazione, conservazione o restauro
Le biblioteche pubbliche sono beni culturali demaniali (art. 54, D.Lgs. n. 52/2004)?   Si, sono beni culturali demaniali inalienabili
Le cose immobili che costituiscono espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio sono qualificati dalla legge come:   Beni paesaggistici
Le Direzioni regionali per i beni culturali e paesaggistici si articolano negli uffici dirigenziali non generali. Qual è quella articolata nel maggior numero (17) di uffici dirigenziali non generali?   La Toscana
Le disposizioni penali della L. n. 45/2009 (Ratifica ed esecuzione del II Protocollo relativo alla Convenzione dell'Aja del 1954, fatto a L'Aja il 26 marzo 1999), si applicano anche quando il fatto è commesso dal cittadino italiano in danno di beni situati in territorio estero?   Sì, si applicano sia quando il fatto è commesso dal cittadino italiano in danno di beni situati in territorio estero, sia quando il fatto è commesso in danno di beni situati in territorio estero dallo straniero, qualora lo stesso si trovi nel territorio d
Le disposizioni penali della L. n. 45/2009 (Ratifica ed esecuzione del II Protocollo relativo alla Convenzione dell'Aja del 1954, fatto a L'Aja il 26 marzo 1999), si applicano anche quando il fatto è commesso in danno di beni situati in territorio estero dallo straniero, qualora lo stesso si trovi nel territorio dello Stato?   Si, si applicano sia quando il fatto è commesso dal cittadino italiano in danno di beni situati in territorio estero, sia quando il fatto è commesso in danno di beni situati in territorio estero dallo straniero, qualora lo stesso si trovi nel territorio d
Le disposizioni penali della L. n. 45/2009 (Ratifica ed esecuzione del II Protocollo relativo alla Convenzione dell'Aja del 1954, fatto a L'Aja il 26 marzo 1999), si applicano:   A chiunque commette il fatto in danno di beni situati nel territorio dello Stato nel corso di un conflitto armato o di missioni internazionali
Le diverse vocazioni acquisite nel corso della sua storia dalla città storica rientrano tra i valori da preservare secondo la Carta internazionale di Washington del 1987?   Sì, al pari della forma urbana definita dalla trama viaria e dalla suddivisione delle aree urbane
Le domande di assistenza internazionale, formulate dagli Stati parti della Convenzione UNESCO firmata a Parigi nel 1972 possono avere ad oggetto:   anche la protezione e la conservazione dei beni inseriti nell'Elenco del patrimonio mondiale in pericolo
Le funzioni di tutela sui beni culturali esercitate dal Ministero su quali beni vengono effettuate?   Su quelli di appartenenza statale anche se in consegna o in uso ad amministrazioni diverse
Le prescrizioni adottate dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali circa le distanze, le misure e le altre norme dirette ad evitare che sia messa in pericolo l'integrità dei beni culturali immobili, ne sia danneggiata la prospettiva o la luce o ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro (art. 45 D.Lgs. n. 42/2004):   Sono immediatamente precettive
Le Regioni, i Comuni, le Città metropolitane e le Province cooperano con il Ministero nell'esercizio delle funzioni di tutela in conformità a quanto disposto dal Titolo I della Parte seconda del Codice dei beni culturali. Relativamente alle funzioni esercitate dalle Regioni ai sensi dell'art. 5 del D.Lgs. 42/2004, il Ministero esercita le potestà:   Di indirizzo e di vigilanza, nonchè il potere sostitutivo in caso di perdurante inerzia o inadempienza
Le riproduzioni di beni culturali sono subordinati all'erogazione di canoni di concessione determinati dall'Autorità competente. Tali canoni, ai sensi dell'art. 108 del D.Lgs. 42/2004, sono corrisposti:   Di regola, in via anticipata
Le somme riscosse per effetto dell'applicazione del co. 5, art. 167 D.Lgs. n. 42/2004, possono essere utilizzate, oltre che per l'esecuzione delle rimessioni in pristino di cui al co. 1, anche per finalità di salvaguardia?   Si per espressa previsione legislativa
Le somme riscosse per effetto dell'applicazione del co. 5, art. 167 D.Lgs. n. 42/2004, possono essere utilizzate, oltre che per l'esecuzione delle rimessioni in pristino di cui al co. 1, anche per interventi di recupero dei valori paesaggistici e di riqualificazione degli immobili?   Si per espressa previsione legislativa
Le somme riscosse per effetto dell'applicazione del co. 5, art. 167 D.Lgs. n. 42/2004, possono essere utilizzate, oltre che per l'esecuzione delle rimessioni in pristino di cui al co. 1, anche per interventi di recupero dei valori paesaggistici e di riqualificazione delle aree degradate o interessate dalle rimessioni in pristino?   Si per espressa previsione legislativa
Le violazione in materia di alienazione, previste dall'art. 173 del D.Lgs. 42/2004, sono punite con:   La reclusione fino ad un anno ed una multa irrogata secondo un valore minimo e massimo
Le zone di interesse archeologico sono sottoposte alle disposizioni dell'articolo:   142 del D.Lgs. 42/2004
L'Elenco del patrimonio mondiale previsto dalla Convenzione UNESCO firmata a Parigi nel 1972, come prevede la Convenzione stessa:   è distribuito aggiornato almeno ogni due anni
L'intesa tra il Ministro per i Beni Culturali e Ambientali e il Presidente della Conferenza episcopale italiana relativa alla tutela dei beni culturali di interesse religioso appartenenti ad enti e istituzioni ecclesiastiche è stata ratificata con:   D.P.R 26 settembre 1996, n. 571
L'Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi, istituito con D.P.R. 26 novembre 2007, n.233, e regolamentato dal D.M. del 7 ottobre 2008, è subentrato:   Alla Discoteca di Stato
L'Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte è stato fondato nel 1918 da:   Benedetto Croce e Corrado Ricci
L'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, che è subentrato all'Istituto centrale per il restauro, è un istituto del Ministero per i beni e le attività culturali dotato di autonomia speciale. In quale anno è stato istituito?   Nel 2008
ll Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale:   E' stato istituito nel 1969, anticipando quanto richiesto dalla Convenzione UNESCO di Parigi del 1970
ll Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale:   è stato istituito nel 1969, anticipando quanto richiesto dalla Convenzione UNESCO di Parigi del 1970
Lo scopo della Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico (Conv. Int 16 gennaio 1992) è di rivedere il patrimonio archeologico in quanto fonte della memoria collettiva europea e strumento di studio storico e scientifico. Sono incluse/inclusi nel patrimonio archeologico:   Gli insiemi architettonici a prescindere se sono situati nel suolo o sotto le acque
Lo scopo della Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico (Conv. Int 16 gennaio 1992) è di rivedere il patrimonio archeologico in quanto fonte della memoria collettiva europea e strumento di studio storico e scientifico. Sono incluse/inclusi nel patrimonio archeologico:   Le testimonianze mobili a prescindere se sono situati nel suolo o sotto le acque
Lo scopo della Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico (Conv. Int 16 gennaio 1992) è di rivedere il patrimonio archeologico in quanto fonte della memoria collettiva europea e strumento di studio storico e scientifico. Sono incluse/inclusi nel patrimonio archeologico:   Le strutture e le costruzioni a prescindere se sono situati nel suolo o sotto le acque
Lo scopo della Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico (Conv. Int 16 gennaio 1992) è di rivedere il patrimonio archeologico in quanto fonte della memoria collettiva europea e strumento di studio storico e scientifico. Sono incluse/inclusi nel patrimonio archeologico:   I monumenti e il loro contesto a prescindere se sono situati nel suolo o sotto le acque
Lo scopo della Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico (Conv. Int 16 gennaio 1992) è di rivedere il patrimonio archeologico in quanto fonte della memoria collettiva europea e strumento di studio storico e scientifico. Sono incluse/inclusi nel patrimonio archeologico:   I siti già oggetto di un riassetto a prescindere se sono situati nel suolo o sotto le acque
L'Opificio delle Pietre Dure è un istituto autonomo del Ministero per i beni e le attività culturali. In quale città ha sede?   Firenze
L'Opificio delle Pietre dure è un:   Istituto centrale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel settore del restauro