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SONO AVVOCATO, E ORA?
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Da: dialettale07/12/2009 11:36:22
bravvo zio nino! come sta cumpari peppe?

Da: x zio nino07/12/2009 19:38:03
mi sa che sei tu che passi troppo tempo davanti alla tv. si vede che non frequenti i tribunali (italiani).

Da: zio peppe07/12/2009 21:14:20
io frequento i mercati ortorfrutticoli,anche li c'è una giustizia

Da: dialettale07/12/2009 22:01:10
bravu peppe! scusasse a quantu i vindi i cirasi?

Da: Elisa07/12/2009 22:16:14
Fate il concorso in magistratura, ne vale la pena.

Da: Diana07/12/2009 23:28:54
Grazie ragà,veramente.

Pensavo che la maggior parte di voi mi dicesse: Ma 'sta sfigata, vedi se vai a lavorare!
In effetti!
Ma...ad avercelo un lavoro.

Per l'impiegata pubblica ex avv. : beata te, ammetterai che vincere un concorso pubblico è un' altra bella impresa! Ad avercelo un posto come il tuo, sai che fine gli farei fare al mio bel titolo?
Sei fortunata, oltre che in gamba, si intende.

Comunque ho fatto pratica e poi l'esame solo per chiudere un ciclo, ma non volevo fare nè l'uno nè l'altro.
E, come capita a molti, in assenza di alternative valide, tenti anche questa strada...perdendo tre anni così...

La mia storia è uguale a tante altre, credo.

Grazie per i consigli.

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Da: dialettale08/12/2009 09:39:00
per così poco Diana! in bocca al lupo per il tuo futuro...

Da: Ingrid08/12/2009 10:06:20
Continua per questa strada..è una delle professioni più belle..se svolta con professionalità e passione ovviamente!
In bocca al lupo

Da: Paolo08/12/2009 10:49:49
sono avvocato da alcuni anni ma le cose non vanno granchè bene: guadagno il giusto per pagarmi le spese; ho vinto un vecchio concorso per i.a. al comune di roma e improvvisamente, in questi gg. dovrei andare  a firmare il contratto, ma sono profondamente indeciso perchè con 1300 euro al mese di stipendio pagare, tra le altre spese, 800 euro in media di fitto-casa mi fa razionalmente pensare di non accettare; d'altra parte sono anni ormai che sono costretto a far quadrare i conti con una professione svolta in un ambito nel quale c'è molta concorrenza (e non è sempre tutta leale). Sono attratto dal posto fisso ma non riesco a capire a questo punto tra le 2 possibilità "qual'è la padella e qual'è la brace"...certe volte mi deprime tutto e ho paura che qualsiasi scelta mi faccia rimanere sulla coscienza ciò che con quella scelta ho perso....

Da: per Paolo08/12/2009 12:43:10
Per prima cosa, fossi in te, imparerei a scrivere correttamente in Italiano. Si scrive qual è e non qual'è! avvocato ignoranddde

Da: Paolo08/12/2009 13:12:42
La disputa se si debba scrivere qual'è o qual è non è risolta né dalle grammatiche, né tanto meno dalla letteratura. Sono per l'apostrofo, fra gli altri, Federigo Tozzi, Mario Tobino, Tommaso Landolfi, Paolo Monelli, Bonaventura Tecchi. Non apostrofano invece Vasco Pratolini, Giuseppe Berto, Alberto Moravia, Goffredo Parise, Libero Bigiaretti.

Ripetiamo alla buona i termini della polemichetta; e prendiamo gli argomenti di due studiosi: Franco Fochi (fautore dell'apostrofo) e Bruno Migliorini (che non ce lo vuole).

Dice il Fochi che per quale « il troncamento è cosa del tutto finita, che appartiene alla storia, e non più all'uso della parola ». Egli prosegue citando il qual maraviglia di Brunetto Latini a Dante, che oggi più nessuno direbbe; e osserva che qual resta soltanto nel detto scherzosamente solenne Tal morì qual visse, in una o due espressioni come per la qual cosa. Ricordate le combinazioni con certo â€" in certo qual modo, un certo qual garbo, una certa qual mansione â€" egli insiste: « Ma ecco che qui mansione, di tre sillabe, preferisce la forma intera: "una certa quale mansione". E l'effetto aumenta con l'allungarsi del nome: "un certo quale spiritello", "una certa quale condiscendenza", ecc. ».Insomma, secondo il Fochi, essendo il qual tronco una cosa storicamente morta, c'è solo il quale da elidere; perciò, apostrofo.
Franco Fochi sostiene che si deve scrivere qual'è ma non condanna come errore qual è; insomma egli ha messo o rimesso di moda un'altra duplice grafia del patrio idioma. Con tutte le parole che si possono scrivere in due, tre, quattro modi, non ce n'era davvero bisogno. [La prima scienza pp. 72âˆ'75]
Come vedi ad essere "ignoranddde" sono in buona compagnia! Ciao!

Da: per Paolo08/12/2009 14:42:22
Bravo, hai fatto un patetico copia e incolla prendendo il primo sito internet cazzuto, dimostrando di essere, oltre che ignorandde, anche un copione.
Vai in libreria e acquista un vero libro della grammatica italiana. Poi, dopo che avrai studiato, ne riparliamo. Avvocato!
Ciao

Da: x per paolo08/12/2009 16:03:39
hai veramente pochi argomenti, sei ridicolo.

Da: ziu tanu08/12/2009 16:05:43
lasciatielo in pacie, la culltura non e per tuti.
io modetamente sonno di cultura,ma agricola
chi mi aiuta a raccoliere le arancie?

Da: Paolo08/12/2009 16:08:21
ho fatto un patetico copia e incolla perchè era la risposta che meritava la tua patetica frustrazione nel perderti sui particolari e trascurare i contenuti...forse oltre a quello che leggo mi servirà sempre un libro di grammatica, ma a te serve sicuramente uscire un pò di più e parlare con la gente. Cia'ò!

Da: ma Paolo08/12/2009 16:53:26
non ti offendere! non hai notato che "per Paolo" ti ha dato dell' "ignorandde", mica dell'ignorante! l'ha scritto x ben 2 volte quindi deve essere proprio sicuro. ora anch'io ho diversi titoli tra cui quello da avv, ma il significato del termine proprio non lo conosco, chiederei quindi al gent.mo "per Paolo" la corretta definizione onde evitare di finire sul "primo sito internet cazzuto, dimostrando di essere, oltre che ignorandde, anche un copione". grazie!

Da: anna08/12/2009 17:41:42
Che palle che siete..sempre a correggere gli altri, il discorso è un altro, perchè vi mettete a fare polemiche per un accento o un apostrofo, siamo in un forum e possono capitare anche errori di battitura!
Cmq tornando alla questione posta da Diana, è vero che la tua storia è analoga a quella di molti altri. Moltissime persone che io stessa conoscono, si sentono quasi "costrette" a prendere il titolo ed esercitare solo perchè si sono laureate in giurisprudenza, per far contenti i genitori o semplicemente perchè non trovano altro da fare..Io stessa ho fatto così, ma mi sentivo insoddisfatta..era come stare in gabbia e non avevo il coraggio di dire ai miei che non mi piaceva affatto quello che stavo facendo..poi ho vinto un concorso pubblico e mi sono "salvata", finalmente avevo un motivo valido per lasciare una professione che facevo contro voglia ed iniziavo addirittura ad odiare!Sono stata fortunata, si ma solo in parte..in realtà ho dato il massimo per vincerlo, me lo sono sudato, perchè sapevo che era la mia unica possibilità di "salvezza". Se non ce l'avessi fatta a trovare un lavoro statale non so che ne sarebbe stato di me, non so se ce l'avrei fatta a continuare con una vita che odiavo. La professione di avvocato è indubbiamente ricca di soddisfazioni ed in fondo è anche un bel mestiere ma solo per chi ci è portato, altrimenti diventa un incubo..almeno per me era così!

Da: il problema...08/12/2009 17:52:03
il problema è che la gente che studia legge controvoglia e solo per compiacere i genitori... si riesce comunque a laureare!
ci fosse un attimo più di serietà nelle facoltà di giurisprudenza questo non succederebbe.
ma come farebbero le piccole università a sopravvivere? giurisprudenza è l'unica facoltà che garantisce centinaia di iscritti...

ah, una cosa mi colpisce... non avevo ancora mai sentito parlare di qualcuno che facesse l'avvocato "per far contenti i genitori"... ma non ti fai tristezza da sola? siccome in genere si diventa avvocati più verso i 30 che i 20 anni... non si dovrebbe aver superato un certo condizionamento da parte dei genitori?

in ogni caso meno male che ti sei accorta che non faceva per te. certo, una persona un po' più vispa se ne sarebbe accorta prima (ma... saranno poi veri 'sti post che scrivete?...)

Da: il problema...08/12/2009 17:54:45
quanto alle persone "quasi costrette" a prendere il titolo... beh, di che ve lamentate? il posto fisso è finito, chi può si arrangi. vorrei vedere se fossero "quasi costrette" a raccogliere pomodori che direbbero!!

Da: x ma Paolo08/12/2009 17:59:10
Tu poi... sei un mito... Non sei riuscito nell'impresa di capire che il mio "ignorandde" era ironico e volto a stigmatizzare certa ignoranza di napoletana memoria..  (il buon Paolo, incece, ha colto l'ironia)

Da: anna per il problema08/12/2009 18:10:12
Non si tratta di condizionamento da parte dei genitori, ma di non voler dare loro una delusione, credo sia legittimo non ti pare?Ovvio che alla fine a 30 anni ognuno fa le sue scelte. Ti ricordo, inoltre, che non si può sapere se si è portati o no per una cosa se non la si prova, se tu sei così bravo che hai già capito a 18 anni, quando ti sei diplomato, quale fosse la tua strada ti faccio i miei complimenti, per me non è stato così..

Da: il problema...08/12/2009 18:14:59
anna non è colpa tua. è colpa di un sistema universitario che non funziona.
se segassero le gambe i primi due anni (e non con l'iniquo numero chiuso a quiz) alla laurea in giurisprudenza non ci saresti arrivata. per "provare una cosa" non c'è bisogno di finire il ciclo di studi...
però scusa se insisto, ma fare delle scelte nell'età adulta per "non voler dare una delusione" ai genitori direi che si chiama condizionamento.

Da: ma Paolo08/12/2009 18:15:03
invece tu l'ironia la cogli al volo eh!?

Da: ARO08/12/2009 18:43:16
Paolo, sei settentrionale?

Da: Diana08/12/2009 19:23:01
Ok. Cerchiamo di andare oltre.

Egoisticamente sto cercando di raccogliere da voi quante più info possibili e consigli sinceri che le persone che conosco tengono accuratamente per sè.

Mettiamo il caso che io decida domani di bussare alla porta di un qualsiasi studio legale, sconosciuto, magari scelto più o meno a caso sul sito del consiglio dell'ordine (non potendo fare diversamente):

Come ci si comporta?

Entro in tailleur e, con curriculum in mano, dico: salve, vorrei avere un colloquio, è possibile?

Oppure

Faccio prima una telefonata, chiedendo un colloquio senza dire di che si tratta? Perché se dico che cerco lavoro, mi mandano prima ancora di ricevermi...

Oddio, sto diventando ridicola.

Comunque anche io ho sempre scritto "qual'è".

Da: Diana08/12/2009 19:24:50
Ancora grazie a tutti per la vostra gentilezza.

Sono un po' timida, si sarà capito, ecco perché tutte queste menate.

Da: Paolo x Aro09/12/2009 10:04:42
Meridionale

Da: è_é09/12/2009 12:32:05
io ho sempre scritto qual è, dai tempi delle scuole medie, la matematica è un'opinione, la grammatica di meno...

Diana scusa se te lo dico ma mi sembri caduta dalle nuvole!
ma il tuo dominus come l'hai conosciuto? te l'avranno presentato, giusto?
questo è il modo con cui ci si conosce in questo ambiente, tramite conoscenze, chiedi ad amici, parenti, conoscenti se conoscono di un avvocato che abbia bisogno di collaboratori e fatti presentare, tutto qui.
o vai al tribunale e cerca eventuali avvisi o chiedi al consiglio dell' ordine se ci sono studi in cerca di collaboratori.
last but non lastest, hai qualche giovane amico avvocato o commercialista? non sai quanti ne conosco che si associano e cercano di sbarcare il lunario insieme...se non ne hai iscriviti alla sspl, lì ne incontrerai a bizzeffe nella tua situazione!!!

Da: dialettale09/12/2009 13:24:14
lasciando da parte il dialetto voglio esprimere un semplice concetto: la professione non ti fa campare! in particolare nel meridione d'italia la laurea in giuri con conseguenziale titolo è come una tazzulella di caffè..non si rifiuta a nessuno! non mi venite a sparare le solite menate se vali emergi ecc sono tutte boiate! Diana, senti a me, appena esce qualcosa di buono (quando?????) buttati sui concorsi pubblici
p.s. fosse per me abolirei il titolo di avvocato

Da: Provinciale09/12/2009 14:24:31
Il collega dialettale ha ben ragione: vi siete mai chiesti perchè ai concorsi pubblici sia pieno di avvocati?
La cosa bella è sentirli che si vantano nell'imminenza della prova. Ma se sono così bravi, che ci vengono a fare nella PA? :D :D

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