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Preparazione al concorso referendario TAR
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Da: gigettorossetto 14/03/2017 13:46:58
io vivo qua: http://espresso.repubblica.it/attualita/2015/03/09/news/universita-altro-che-merito-e-tutto-truccato-vi-racconto-come-funziona-dietro-la-cattedra-1.202894

per i medici ospedailieri rinvio a quanto detto sopra. per il 90% di casi i pochi concorsi che ci sono, sono stabilizzazioni e decisi a priori.

Da: gigettorossetto 14/03/2017 13:51:40
L'inizio del percorso da ricercatore universitario è comune a tutti. "È il professore stesso che ti precetta, quando tu magari nemmeno ci pensavi alla carriera universitaria. Ti dice: "ti va di fare il dottorato?". E tu rispondi ok, e cominci. E pensi che sei davvero bravo. Un eletto. A quel punto però vieni risucchiato e la strada si fa cieca". Al "meccanismo" ci si abitua subito. Prendere o lasciare. I più, prendono, compreso Matteo Fini.

"Ho capito subito che c'erano delle regole bislacche, ma le ho accettate: sai benissimo che lì dentro funziona così, è un sistema che non puoi cambiare, immutabile, e sai anche che la tua carriera è totalmente indipendente da quello che dici o che fai: conta solamente che qualcuno voglia spingerti avanti".

Anche Matteo ha il suo protettore. "Fin dal primo giorno, mi ha detto: Tu fa' quel che ti dico, seguimi, e alla tua carriera ci penso io". Va avanti così per anni. Ma le cose non sono eterne. "All'improvviso la sua attenzione si è completamente spostata altrove. Dal chiamarmi quattro volte al giorno, l'ultimo anno è scomparso. Fino al gran finale: il dipartimento bandisce il concorso per il posto a cui lavoravo da otto stagioni,"che avrei dovuto vincere io". Lui nemmeno me lo comunica. Io ne vengo a conoscenza e partecipo lo stesso, pur sapendo che, senza appoggi, non avrei mai vinto. In Italia, prima si sceglie un vincitore e poi si bandisce un concorso su misura per farlo vincere. Anche per un semplice assegno di ricerca. All'università è tutto truccato".

Da: ilpulcinopio  
Reputazione utente: +49
14/03/2017 14:28:41
Da 50 anni sarebbe tutto meritocratico???? Ma...

Da: macmiller 14/03/2017 15:53:14
quantepagine se ci sei batti un colpo

Da: -555-  14/03/2017 16:16:21
Gli ultimi professori saliti in cattedra con un percorso lineare e sicuro di cooptazione stanno andando in pensione adesso (e generalmente sono bravissimi). Quelli più giovani hanno fatto dei percorsi lunghi, tortuosi ed incerti, superando la fortissima concorrenza con altri colleghi. Molti hanno abbandonato o continuano ad avere contratti di docenza gratuiti a 60 anno o vanno in pensione da ricercatori.

È un sistema complesso, come in tutti i concorsi pubblici, in cui serve la combinazione di capacità e fortuna. Per i concorsi in magistratura le prove sono concentrate in 3-4 giorni, nella carriera universitaria sei messo alla prova tutti i giorni per anni, in concorrenza con altri aspiranti colleghi.

Generalmente, ogni professore ha una decina di collaboratori (ma alcuni arrivano anche a 20-30) che sono in concorrenza tra loro e devono individuare la strategia migliore. Nessuno da garanzie, nessuno ti aiuta a scrivere e pubblicare o avere contratti che servono come titoli per futuri concorsi, ti devi arrangiare da solo, dimostrando giorno per giorno di essere il migliore. D'altro canto, le collaborazioni spontanee di solito sono aperte a chiunque lo desideri.

Il giorno in cui arrivano i fondi per bandire il concorso, si trova avvantaggiato chi ha scritto di più, meglio e ha avuto più contratti. La valutazione dei meriti scientifici dei vincitori dei concorsi universitari è opinabile quanto la valutazione dei compiti degli scritti dei vincitori dei concorsi in magistratura.

Comunque, in entrambi i casi c'è una selezione su base concorsuale aperta a ogni laureato ce desideri iniziare la relativa carriera. Ed è possibile fare la carriera universitaria e vincere i relativi concorsi solo per meriti propri, invertendo in sede concorsuale l'ordine di preferenze che l'ordinario di riferimento eventualmente aveva in mente.

Da: IURE2 14/03/2017 17:02:38
555 occorre del sano realismo.
Ho provato ben due dottorati di ricerca e, nonostante mi sia classificato bene agli scritti, dagli orali ne sono uscito abbastanza a pezzi, dopo aver cercato di rispondere a domande ai limiti dell'incredibile.
Sarò stato forse sfortunato io?
A colleghi più inseriti di me nel mondo accademico e, successivamente, classificatisi utilmente, sono state rivolte domande istituzionali.
Qualcuno la chiama discrezionalità.
Al concorso per segretario comunale (valutato 0 dalla commissione TAR), le domande erano estratte. Presidente della commissione era Baldovino De Sensi, il quale aveva imposto uno svolgimento incentrato alla imparzialità pura. Tutti i candidati hanno apprezzato, poiché le domande erano equilibrate.

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Da: ilpulcinopio 
Reputazione utente: +49
14/03/2017 17:20:25
555 non ci prendiamo in giro.... non veniamoci a raccontare che la prova scritta o orale, per l'enorme discrezionalità tecnica che le contraddistingue, abbia necessariamente la meglio sul sistema della cooptazione..
é un dato di fatto che nell'ambiente Universitario vi sono numerosi professori figli di professori.... non ho mai provato questa strada... ma ottimi amici diventati magistrati, non ci sono riusciti e ti posso assicurare che il figlio del prof. di turno non era certo piu preparato di loro....

Da: Bada Bing  14/03/2017 17:35:57
Io agli orali dei concorsi di dottorato arrivo sempre come Borsista in pectore...ed esco sempre come "ammesso senza borsa di Studio"...l'ultima volta tra le domande postemi vi era quella relativa alla professione svolta, chi mi è sembrata abbastanza extra-vagante rispetto al Tema del dottorato...ma forse sono strano io...

Da: IURE2 14/03/2017 18:36:14
Durante orali dottorato di diritto privato, mi chiesero l'impatto delle politiche economiche espansive sui contratti derivati.
Forse ad uno scritto un candidato di preparazione nemmeno media ma elevata ne esce indenne, ma in un orale conviene optare per una sana scena muta.

Da: Conor 14/03/2017 18:43:26
anche io potrei raccontarvi la mia triste storia di un dottorato con borsa svanito per il figlio del professore di turno e il dolore che questa cosa mi ha recato...ma non lo farò...

ho solo una canzone da dedicare a tutti voi
prendetevi pochi click e 2 minuti per ascoltarla

https://open.spotify.com/track/1te4mrNf8ez5JRRSzHZFDm

Tutto quello che mi passa
per la testa sembra avere senso
quando penso che la vita
forse un senso non ce l'ha
Certo non è bello
quando guardo il mio castello in aria
e penso che un castello
sulla Terra così bello non ci sta

La mia età non è questa
è almeno la metà
passami il mantello nero
il costume da torero
oggi salvo il mondo intero
con un gioco di magia
Non sarò mai abbastanza cinico
da smettere di credere
che il mondo possa essere
migliore di così

Tutto quello che mi serve adesso
è ritrovarmi con me stesso perché spesso
con me stesso ritrovarmi non mi va
Certo non si può nemmeno stare
tutto il giorno a disegnare
una casetta con il sole
quando il sole se ne va

La realtà è una merda
ma non finisce qua
passami il mantello nero
il costume da torero
oggi salvo il mondo intero
con un pugno di poesie

Non sarò mai abbastanza cinico
da smettere di credere
che il mondo possa essere
migliore di com'è

Ma non sarò neanche tanto stupido
da credere che il mondo
possa crescere se non parto da m

Da: -555- 14/03/2017 19:44:00
Avete tutti fatto concorsi per il dottorato al Nord poco dopo la laurea con seria intenzione di dedicarvi a tempo pieno alla carriera universitaria? Perchè sono questi dettagli a fare la differenza.

Il vero problema nell'Università del Nord non sono i figli dei professori (pochissimi seguono le orme dei padri), ma l'incapacità di attrarre (prima) e trattenere (poi) i laureati migliori, in quanto fino all'ultima crisi il settore privato garantiva retribuzioni molto più alte e la certezza delle prospettive di carriera sconosciuta al mondo universitario. Un avvocato 30-enne in uno studio medio-grande poteva benissimo guadagnare di più di un professore ordinario...

Da: Set Beker  14/03/2017 21:02:59
Io l ho fatto al centro, in un'università che non avevo neanche frequentato e dove davvero non conoscevo nessuno... nonostante questo non ho avuto problemi ed ho anche avuto la borsa..
ma in effetti non ho mai pensato di dedicarmi alla carriera universitaria... l'unica volta che ho pensato di seguire un professore, di scrivere qualcosa per lui e di 'smazzarmi' pure i suoi esami, mi è sembrato così ridicolo che non solo lo dovessi fare gratis, ma che, tra l'altro, lui era pure più difficile del papa da contattare, mi sono stufata nel giro di poche settimane e me ne sono andata ... non ho mai ben compreso perché questa debba essere la trafila, ma probabilmente è un mio limite...

Da: DITIPA 14/03/2017 21:44:13
Mi è capitato qualcosa di analogo a SET BEKER: ho vinto con borsa un dottorato in dir. privato e storia della sc. giuridica civilistica a Milano, città/università presso la quale non mi ero laureata. Peraltro avevo provato il concorso molti anni dopo la laurea, mentre già lavoravo nel settore pubblico. L'esperienza è stata molto interessante e mi ha consentito di pubblicare alcune monografie oltre che partecipare a convegni come relatore con il prof. che mi seguiva. Al termine avrei avuto la possibilità di "fermarmi" aspirando ad un posto da ricercatore, ma non avendo certezze sul futuro (interno all'università perché era evidente che prima c'era  la figlia del notaio, poi quella ricercatrice che aveva tanto sgobbato per il professore, poi il figlio del collega di turno, ecc. ecc. che mi sarebbero tutti passati davanti e forse non proprio per merito....) , ho preferito ritornare al mio posto di lavoro dove nel frattempo era stato bandito un concorso per la carriera dirigenziale che ho poi vinto ed è la mia professione attuale.
Ammetto che a prescindere dallo stipendio (che da ricercatore non è molto....), per l'attività di studio, di ricerca, di elaborazione scritta, mi sarei fermata volentieri. La scelta che ho fatto all'epoca è stata dettata dalla "razionalità" e dal "non rischio" il certo per l'incerto.

Da: SostienePereira  -banned!-14/03/2017 21:50:10
Due volte sono arrivato agli orali di dottorato. La prima, tutti gli altri candidati si chiedevano chi fossi, da dove venissi e cosa ci facessi lì. Il Barone mi segò impietosamente (stessa storia di Iure: agli altri domande sull'argomento della tesi, a me no). La seconda volta almeno l'ho superato, ma a vincerlo è stato nientepopodimeno che un ex presidente di regione (poi ritornato sul medesimo scranno l'anno dopo). Anche qui, interrogazioni indisposte e cavillose per chi difettava di padrinaggi. Dopo aver collezionato un'infelice bocciatura per un tutorato (l'anno prima ero stato dichiarato idoneo e nemmeno col minimo dei voti) in cui la domanda "tecnica" (dopo tanto di boccaperta a leggere il cv) fu "lei conosce i docenti del corso?", ho chiuso con l'Università.

Da: Un passante  
Reputazione utente: +166
15/03/2017 06:17:58
Carissimi,
Io fui invitato da un prof. a presentare domanda ed iniziare la carriera universitaria col suo appoggio. Ma lavoravo già in banca da prima di laurearmi, e la mia seconda ragazza nonché mia futura ex moglie voleva sposarsi presto, e mi convinse a lasciar perdere.
Diciamo che questo fu probabilmente il più grande errore della mia vita, anche se meno di un anno dopo fui ripagato da mia figlia.
Ma la storia universitaria più tragica che conosca fu di una coppia di miei amici.
Due menti brillanti, conosciutisi proprio mentre facevano ricerca insieme nella loro facoltà, una scientifica.
Lui scoprì che un altro ricercatore, figlio di un noto docente universitario, aveva esibito lavori integralmente copiati ad un concorso, e denunciò la cosa alla Procura.
Lo scandalo che ne venne fuori fu tale che il plagiatore ottenne ugualmente la cattedra ed ora insegna a fianco del padre, il mio amico ricevette minacce di morte che arrivarono quasi a spingerlo alla paranoia, evitata per un soffio dopo anni di sofferenza, e, come premio, fu cacciato dal mondo universitario insieme a sua moglie, che pure era "incolpevole"del reato di leso baronaggio.
Ora lui campa facendo il piccolo imprenditore e lei la casalinga che bada ai loro due bei figli.
E, ripeto, ho conosciuto poche persone più intelligenti e votate alla ricerca di loro...
Ecco, forse riflettendoci non ho fatto poi così tanto male a dare retta alla mia ragazza ansiosa di andarsene da casa e a non dare seguito all'invito del mio professore.
Forse oggi sarei un felice docente universitario, ma forse anche no.
E in ogni caso, visti i casi che voi ed io possiamo raccontare, non sarei in un bell'ambiente.
"Ma questo, in fondo, chi è che lo sa?" (cit.)
Saluti passanti i suoi errori preconcorsuali citanti

Da: Set Beker  15/03/2017 07:33:34
Ecco, appunto... io mi vergognerei tanto a portare un lavoro copiato, non riesco a copiare neanche da me stessa... ma il mondo è bello perché è vario.
L'importante, per quanto mi riguarda, è che la gente fatta così si trovi 'altrove' rispetto a ciò che mi interessa.
Comunque io davvero non riuscivo a capire perché quel barone invece di baciare dove camminavo (visto che mi davo da fare gratis ed ero pure sveglia) si facesse anche pregare... devo ammettere che questo mi ha fatto rivedere un po' le mie convinzioni in merito alla 'magia' dell'insegnamento, che ho sempre ritenuto essere qualcosa di elevato ed altruista..

Da: Un passante 
Reputazione utente: +166
15/03/2017 08:08:17
Insegnare è splendido. Non so se fare il giudice, ammesso e non concesso che mai ci diventi,  lo sarà altrettanto.
Ho insegnato per 22 anni. E sei mesi...
E insegnava anche prima, in banca, quando cercavo di spiegare ai vecchietti infuriati come e perché ciò che chiedevano fosse impossibile anziché tagliare corto e mandarli a quel paese come avrebbero voluto i colleghi, che mi invitavano ad andare ad insegnare a scuola, se proprio quella era la mia vocazione, cosa che poi in effetti di lì  a poco feci davvero, anche se mi costò un terzo dello stipendio.
E del resto insegnava anche da studente a scuola, dato che, per esempio, rispiegavo le lezioni di Fisica ai compagni che il guorno dopo dovevano essere interrogati, e quella volta in cui nemmeno io capii i piani inclinati gli interrogati del giorno si difesero dicendo che erano impreparati perché nemmeni io ero riuscito a comprendere quell'argomento, e il mio lavoro di rispiegazione fu svelato, insieme alla incapacità dell'insegnate, che scoprì con stupore che su venti alunni solo uno riusciva a seguirla, e manco sempre...
E all'università ho dato tre o quattro volte sia Privato sia Commerciale perché aiutavo gli amici nei guai ristudiandola con loro. ..
Ed insegno pure oggi, perché i colleghi in difficoltà con l'informatica o le procedure Consip chiamano me per essere aiutati.
Ma nel tuo caso, cara Set, non tieni conto del fatto che tanti altri avrebbero voluto e potuto essere al tuo posto, e probabilmente quel barone si aspettava da te, considerando il tuo aspetto attuale ed immaginando come doveva essere a vent'anni, una forma di gratitudine compensativa che tu non volevi nemmeno immaginare...
A che cosa hai rinunciato!
All'umiliazione della tua dignità in cambio, forse, di una cattedra.
Potrei spiegarti quel che già sai e dirti quanto hai fatto bene. Ma...
Servirebbe?
Saluti passanti nelle more dei bandi di morale e docenza ciancianti  (e, vedendo le cose dalla prospettiva opposta, non sempre è stato facile respingere dolcemente le alunne che ci provavano.
Rivedendole oggi adulte a volte mi viene il rimpianto dei gentili no che seppi dire allora, e mi chiedo come sarebbe andata se avessi agito diversamente. Ma so di avere fatto bene, come facesti tu, cara Set...)

Da: Andnowtheverybeautifultruth 15/03/2017 08:37:09
Cari Colleghi, ancorché silente da quel di luglio sappiate che vi leggo ogni giorno.
Non vi racconto neanche la mia ridicola esperienza nell'università italiana ancorchè vi abbia conseguito un dottorato in diritto pubblico.
Consentitemi, però, di segnalarvi il seguente ariticolo che penso possa riassumere tutta la vergogna del nostro amato Paese in materia di meritocrazia:

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/catania/arte_e_cultura/17_marzo_14/storia-sabina-berretta-bidella-mancata-catania-direttrice-ad-harvard-ef1cf41c-08a1-11e7-a2f8-89e56bdbf810.shtml

Da: Set Beker  15/03/2017 09:06:39
Caro passante, mi hai fatto fare un sacco di risate!!! Grazie!!!
Devo dire che in quest'ottica non l'avevo mai letta.... ma, in effetti, se non ricordo male, quel piccolo baroncino dei miei stivali qualche anno dopo finì su tutti i giornali per una squallida storia di soldi pubblici e donnine.. insomma, non era un tipo neanche troppo originale!
Comunque, all'epoca, la storia dello scandalo mi servì per mettere finalmente a tacitare tutte le critiche che mi erano state fatte dai familiari per aver mollato 'l'impresa universitaria' troppo presto...
Detto ciò, dopo ho insegnato tanto anch'io (tra l altro facendomi pagare bene!!) ed ho avuto enormi soddisfazioni dai miei alunni, che erano tutti giovani laureati che approfondivano le materie in cui mi ero specializzata... e quindi concordo pienamente con te sul fatto che insegnare è una cosa bellissima, è proprio una vocazione, o ce l'hai o non ce l'hai! Sono contenta di non averla persa, nonostante quella brutta esperienza da neolaureata....

Da: De Albo Nigrum  15/03/2017 09:07:39
tornando all'argomento che ci inteteressa, sono attendibili le voci di risultati scritti ad aprile?

Da: Set Beker  15/03/2017 09:14:04
Magari, questo limbo è insopportabile

Da: nobler74 15/03/2017 10:37:43
"Non riesco a copiare neanche da me stessa".
Frase bellissima che rispecchia il puro desiderio creativo di chi non accetta di restare uguale a se stesso.
Ti capisco benissimo. Faccio l'avvocato e non ho mai copiato le motivazioni di una sentenza o il lavoro di un collega. Ed anche quando mi trovo a dover spendere argomentazioni che io stesso ho sviluppato in altro contesto e che potrei trascrivere integralmente, sono colpito da un leggero senso di vertigine, come un vuoto, che mi spinge a rimeditare, riformulare e migliorare il prodotto precedente. Scrivere senza (provare a) modellare idee è la più alienante delle esperienze.

Da: Ariadiprimavera 15/03/2017 11:27:45
Il mondo accademico italiano è una farsa. Va avanti a spese delle energie di giovani che sono deviati da più promettenti carriere e abbacinati con promesse che di rado si concretizzano. I concorsi sono ritagliati ad hoc sul vincitore è deciso a priori. Meriterebbe l'attenzione dell'Anac.

Da: Set Beker  15/03/2017 12:19:22
@nobler74

:-)
In bocca al lupo a tutti noi!!!

Da: replay  15/03/2017 23:39:40
Ciao, passante

Da: Un passante 
Reputazione utente: +166
16/03/2017 05:46:35
Ciao Replay, ben tornata!
Era da un po' che non scrivevi più!
Mi fa piacere rivederti qua!
Pronta per i nuovi bandi imminenti (per definizione...)?
A novembre ce lo facciamo questo viaggetto a Roma per Corte conti?
Saluti passanti coi bei libri davanti

Da: OrdoQuaestionum  17/03/2017 07:15:12
In una pagina del sito diritto.it danno per certo che il bando CdC sia stato firmato. Attesa pubblicazione in GU

Da: macmiller 17/03/2017 12:38:21
quasi 500 candidati corretti.

Da: nobler74 17/03/2017 14:42:40
@macmiller

allora dovremmo essere in dirittura di arrivo

Da: gigettorossetto 17/03/2017 15:05:45
oggi è venerdi... a roma si sa come funziona.... martedi è imminente

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