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Concorso DIRIGENTI SCOLASTICI 2017
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Da: tuttofatto19/08/2019 19:28:44
Mi associo, anche io la pubblicherò. Devo trattenermi dal non farlo adesso, perché la tentazione è forte.
Le offese e le insinuazioni dei nostri colleghi eccedono ogni ragionevole limite. Questo non è giusto, non si fa. Almeno non in questo penoso modo.

Da: Deduco 19/08/2019 19:30:28
Ma va là, lo sappiamo che non pubblicherete niente! State zitti e godetevi la commissione fortunata che avete avuto!

Da: tuttofatto19/08/2019 19:30:37
Mi consolo pensando sempre alla stessa cosa: abbiamo vinto, è tutto fatto.
Nel Lazio firmeremo contratti a T.I.

Da: Docente universitario di filologia 19/08/2019 19:32:22
Buonasera a voi tutti,
Sono un docente di filologia e mi diletto, di tanto in tanto, a curiosare nei forum di discussione dedicati alla scuola. Ho letto di recente con un certo stupore, per così dire, un dibattito relativo alla presunta correttezza di una proposizione "Se voi sareste DS", che qualcuno sostiene essere esatta. Vorrei dire la mia in proposito. Il costrutto in questione è  assolutamente errato e nulla a che vedere con il costrutto bicondizionale nel periodo ipotetico, che è tutt' altra faccenda.
Mi permetto di postare un link che potra' illuminare chi non ha, evidentemente, le idee chiare su questo importante aspetto della sintassi. Mi scuso per la mia intromissione, ma, essendomi balzata agli occhi questa grave affermazione, mi è sembrato doveroso intervenire. Auguro a tutti una buona serata.

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periodo ipotetico

di Michele Prandi - Enciclopedia dell'Italiano (2011)

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periodo ipotetico

1. Definizione

Il periodo ipotetico (detto meno spesso costrutto condizionale) è una costruzione formata da due frasi, la principale (detta apodosi, cioè «premessa») e una subordinata ipotetica (detta protasi, cioè «conseguenza»; detta anche, più di recente, condizionale) introdotta dalla congiunzione se. Tra le due frasi si instaura una relazione di coerenza (â" coerenza, procedure di). Tipicamente, il periodo ipotetico codifica un ragionamento naturale, il cosiddetto ragionamento ipotetico.

2. Struttura concettuale del ragionamento ipotetico

Il ragionamento ipotetico concerne le cause degli eventi o i motivi delle azioni. Invece di ragionare su cause e motivi reali, però, ragioniamo su cause o motivi non reali: possibili, irreali o addirittura impossibili. Una condizione è una causa o un motivo non reale. In un costrutto causale come (1) si ragiona sulla relazione di causa tra due fatti realmente accaduti:

(1) la neve si è sciolta perché è piovuto

In un costrutto ipotetico come (2) si immagina la stessa relazione causale, però la causa non è data come reale ma solo come possibile. Lo stesso vale per (3) e (4), ove si parla di motivi dell'azione (â" finalità, espressione della):

(2) se piove, la neve si scioglierà

(3) Laura si è iscritta a lingue per diventare interprete

(4) se Laura volesse diventare interprete si iscriverebbe a lingue

Anche i motivi del dire possono dar luogo a ragionamenti condizionali: è il caso dell'es. (5), che si interpreta come «se hai fame, ti comunico che c'è un bar aperto dietro l'angolo»:

(5) se hai fame c'è un bar aperto dietro l'angolo

Del pari, il costrutto ipotetico codifica processi di inferenza:

(6) se il frigo è vuoto, è tornata Silvia

che significa «se il frigorifero è vuoto, non può averlo svuotato che Silvia, quindi Silvia è tornata».

Sebbene il contenuto della relazione sia lo stesso, ragionare su cause o su condizioni è profondamente diverso. In un ragionamento causale, la causa è reale, dunque è ozioso chiedersi che cosa sarebbe accaduto se la causa non si fosse verificata. In un ragionamento ipotetico, invece, la realtà della causa è sospesa, e ha quindi senso chiedersi non solo che cosa succede nel caso in cui la protasi si verifica, ma anche che cosa succede nel caso in cui la protasi non si verifica.

Se la protasi p si verifica, la risposta è semplice: al suo verificarsi segue l'effetto q. In (2), ad es., se piove (protasi), la neve si scioglie (apodosi). Se p non si verifica, invece, non possiamo escludere che q si verifichi per un'altra causa: la neve, ad es., potrebbe sciogliersi per il vento caldo. Il costrutto condizionale presenta la protasi come una causa di q, ma non esclude altre possibili cause. In termini tecnici, p è data come condizione sufficiente, ma non necessaria, di q. Se vogliamo escludere altre possibili cause, possiamo usare il costrutto cosiddetto bicondizionale (7), che presenta la premessa p come sola possibile causa di q, o, in termini tecnici, come condizione necessaria e sufficiente di q:

(7) solo se piove la neve si scioglierà

In quanto mezzi di codifica, i costrutti condizionale e bicondizionale sono nettamente distinti, come mostra il confronto tra (8) e (9): (8) è coerente perché l'intervento di una causa diversa dalla pioggia è ammesso; (9), viceversa, è incoerente, in quanto una causa diversa è esplicitamente esclusa:

(8) se piove la neve si scioglierà; però potrebbe sciogliersi anche per il vento caldo

(9) ?solo se piove la neve si scioglierà; però potrebbe sciogliersi anche per il vento caldo

Nella dinamica comunicativa, tuttavia, il costrutto condizionale tende a essere interpretato come se fosse un bicondizionale. Di fronte all'enunciazione di (2), ad es., un interlocutore è portato a ritenere che se non piove la neve non si scioglierà. La ragione di ciò non va cercata nel significato del costrutto (cioè nella semantica), ma nella pragmatica, cioè negli atteggiamenti e nelle aspettative del parlante e dell'ascoltatore che accompagnano l'uso. Il fatto stesso che il parlante abbia messo a fuoco una tra le infinite cause possibili - nel nostro caso, la pioggia - porta l'interlocutore a ritenere che tutte le altre, per quanto ipotizzabili, non siano rilevanti per il verificarsi dell'effetto.

L'effetto pragmatico, chiamato implicito di bicondizionalità, è ancora più vistoso se invece di un fenomeno naturale mettiamo a fuoco il comportamento motivato di una persona. Immaginiamo un padre che dice a suo figlio: se finisci i compiti ti lascio andare a cinema. Privo dell'implicito se non finisci i compiti non esci, il messaggio è insensato.

3. L'espressione del ragionamento ipotetico

La relazione condizionale si esprime di preferenza nel periodo ipotetico: se grandina (protasi), il raccolto andrà perso (apodosi). Nel discorso, il ragionamento condizionale ricorre molto volentieri anche alla sequenza, che in molti contesti esalta la sua forza argomentativa.

3.1 L'espressione della relazione condizionale nel periodo: forme standard e colloquiali del periodo ipotetico

Il periodo ipotetico si esprime in italiano con due sistemi, uno standard, di registro medio-alto, e uno più colloquiale, di registro substandard (â" registro).

3.1.1 Il sistema substandard. Il sistema substandard ha due forme. La prima, che si serve dell'â"imperfetto o del â" trapassato prossimo indicativo tanto nella protasi che nell'apodosi, esprime l'irrealtà:

(10)

a. se Giorgio partiva prima prendeva il treno

b. se avevo preso il treno delle nove a quest'ora ero già arrivato

La seconda, che ha tutti gli altri tempi dell'indicativo, esprime la possibilità:

(11)

a. se vieni subito ti accompagno al treno

b. se Giorgio è già uscito prenderà il treno

Oltre che negli usi colloquiali, il sistema substandard compare in testi di registro più alto con funzione di mimesi del parlato spontaneo:

(12) se mi s'accostava un passo di più, lo infilavo, il birbone (Alessandro Manzoni, I promessi sposi XXXIV)

Sono anche frequenti, non solo nel parlato, i casi di contaminazione tra i due sistemi:

(13) Che Italia avremmo avuto se capitava dieci anni fa (titolo del «Corriere della sera»).

3.1.2 Il sistema standard. Il sistema standard ha tre forme, dette tradizionalmente periodo ipotetico della realtà, della possibilità e dell'irrealtà.

La forma detta della realtà ha un tempo dell'indicativo tanto nella protasi che nell'apodosi:

(14) se Mauro viene entro le nove lo accompagno al treno

La forma detta della possibilità ha il congiuntivo imperfetto nella protasi e il condizionale semplice nell'apodosi:

(15) se Mauro venisse entro le nove lo accompagnerei al treno

La forma detta dell'irrealtà ha il congiuntivo trapassato nella protasi e il condizionale composto o semplice nell'apodosi:

(16) se Mauro fosse venuto entro le nove lo avrei accompagnato al treno

Nelle forme della possibilità e dell'irrealtà, la protasi può essere priva della congiunzione se, soprattutto quando il soggetto è sottinteso:

(17) avessi avuto i soldi, avrei comprato quel rustico

Tale struttura si presenta anche in alcune frasi fatte:

(18) fossi in lui, farei diversamente

Il sistema standard si distingue quindi dal substandard perché offre tre opzioni invece di due. La scelta, tuttavia, è comunque tra la possibilità e l'irrealtà, in quanto la realtà della protasi è incompatibile con la relazione condizionale. Vediamo dunque nel dettaglio come i due valori si distribuiscono fra le tre forme.

La forma detta dell'irrealtà suggerisce in prima istanza che il fatto indicato dalla protasi non sia reale, come mostra l'esempio seguente:

(19) se Giorgio avesse preso il treno delle due a quest'ora sarebbe a casa

Tuttavia, la possibilità nel passato, anche se di grado basso, non è esclusa in presenza di un contesto coerente, per es.:

(20) prova a telefonare a Giorgio: se avesse preso il treno delle due a quest'ora sarebbe a casa

La forma detta della possibilità si comporta in modo simile. In prima istanza, suggerisce la possibilità della protasi (21); tuttavia, non esclude l'irrealtà nel presente (22):

(21) se Mauro fosse in casa lo accompagnerei al treno

(22) peccato che il telefono squilli a vuoto: se Mauro fosse in casa lo accompagnerei al treno

Il comportamento della forma detta della realtà è ancora più complesso. L'opzione favorita non è la realtà, ma la possibilità:

(23) se piove restiamo in casa a giocare a carte

La realtà può essere attivata in presenza di un contesto coerente, ma in questo caso la relazione ipotetica si disattiva, per fare posto alla causa o al motivo, come nel dialogo:

(24)

- Piove

- Se piove restiamo in casa a giocare a carte

Il paradigma delle forme standard offre dunque due opzioni alternative per l'espressione della possibilità. La forma detta della realtà suggerisce una possibiltà di grado alto, mentre la forma detta della possibilità suggerisce una possibiltà di grado basso. Per questo l'uso della prima forma è coerente in un contesto come quello dell'es. (25), mentre l'uso della seconda è coerente in un contesto come quello di (26):

(25) credo che Mauro sia in casa: se è in casa lo accompagno al treno

(26) credo che Mauro non sia in casa: se fosse in casa lo accompagnerei al treno

Il sistema substandard, in definitiva, non è solo un'opzione di registro meno alto per esprimere gli stessi messaggi, ma uno strumento più povero di opzioni.

3.2 Forme atipiche

Ci sono alcune forme di periodo ipotetico che non si comportano secondo le attese e che sono interessanti per le loro proprietà discorsive, messe in evidenza dagli usi letterari: si tratta dei costrutti cosiddetti biaffermativi, binegativi e controfattuali.

I costrutti biaffermativi sfruttano la forma detta della real-tà: il parlante concede all'interlocutore una premessa data come vera per rivendicare un'affermazione data come altrettanto ben fondata. Per questo il costrutto si presta a un uso polemico, come nel dialogo tra Dante e Farinata nell'Inferno (X, 46-51):

(27) Poi disse [Farinata]: «Fieramente furo avversi

a me e a miei primi e a mia parte,

sí che per due fïate li dispersi».

«S'ei fur cacciati, ei tornar d'ogne parte»,

rispuos'io lui, «l'una e l'altra fïata;

ma i vostri non appreser ben quell'arte»

Come risulta dall'esempio, il nesso tra protasi e apodosi non si giustifica per i contenuti, ma rivendica un diritto di parola: «se tu hai il diritto di affermare p, allora non puoi negarmi il diritto di affermare q».

Anche i costrutti binegativi sfruttano la forma della realtà per rivendicare un diritto di parola, ma con orientamento capovolto: un binegativo sfrutta la palese assurdità della conseguenza per screditare una premessa:

(28) se tu sei una persona sincera io sono Giulio Cesare

Il costrutto controfattuale è, come la â" metafora, un gioco dell'immaginazione, che ci fa ipotizzare una situazione impossibile per spingerci a trarne tutte le conseguenze con coerenza spietata. Un esempio famoso è il sonetto LXXXVI di Cecco Angiolieri (vv. 1-4):

(29)

S'i' fosse fuoco, ardereï 'l mondo;

s'i' fosse vento, lo tempesterei;

s'i' fosse acqua, i' l'annegherei

s'i' fosse Dio, mandereil' en profondo

Le cosiddette condizionali libere(Lombardi Vallauri 2004; 2010) sono atipiche in quanto compaiono prive dell'apodosi:

(30) se lo dici tu ...

(31) Se la cosa dipendesse da me ... (Manzoni, I promessi sposi I)

(32) Un agnello se nessun lo tocca, ma se uno vuol contraddirgli ... (Manzoni, I promessi sposi I)

Non si tratta, palesemente, di forme di â" ellissi. Nel caso dell'ellissi (per es.: - Pensi di comprare un appartamento? - Se avessi i soldi ...) l'â"intonazione è tipicamente sospensiva e l'apodosi non compare perché presente nel co-testo (â" contesto). Nel caso della condizionale libera, invece, l'intonazione è conclusa, segno che la protasi, anche se sintatticamente subordinata, è data come autosufficiente sul piano comunicativo. La ragione sta nel fatto che la conseguenza non ha un contenuto preciso, ma rinvia a un atteggiamento generico condiviso dagli interlocutori: se lo dici tu, ad es., è coerente con un atteggiamento come «va bene così»; se ti sei dimenticato con «tanto non ci si può far nulla». Le condizionali libere possono comparire anche in forma di domanda (33) e servono anche per dare ordini in forma delicata (34):

(33) se andassimo al cinema?

(34) se ti vuoi accomodare ...

3.3 La relazione condizionale nella sequenza

Il ragionamento condizionale trova un'espressione tipica nella sequenza di frasi, dove si manifesta sia come cooccorrenza, sia, più tipicamente, come alternativa. Nel primo caso si hanno costrutti come:

(35)

a. tu paghi e io non ti denuncio

b. paga e non ti denuncio

c. non paghi? ti denuncio

Nel secondo, abbiamo costrutti come:

(36)

a. paga o ti denuncio

b. o paghi o ti denuncio

Tutti questi costrutti equivalgono, nella loro struttura formale, a se paghi non ti denuncio e naturalmente esaltano l'implicito se non paghi ti denuncio. Il ladro che dice o la borsa o la vita! non ammette che si possano salvare sia la vita, sia la borsa.

La sequenza incrementa la forza argomentativa, soprattutto nei casi in cui il parlante cerca di influenzare una scelta dell'interlocutore, e la protasi ha la forma di una domanda o di un ordine: paga o ti denuncio; non paghi? io ti denuncio.

4. Una storia e una geografia tormentate

La coesistenza, in italiano, di due sistemi di costrutti condizionali molto diversi è la spia di un percorso storico travagliato, punto di convergenza di spinte eterogenee: la frontiera, incerta nelle implicazioni modali e mobile nel tempo, tra congiuntivo e indicativo, l'eredità del latino, la spinta innovativa del condizionale e dell'imperfetto indicativo. Alcuni esiti interessanti di queste complesse derive, prive di riscontro nella norma standard di oggi, affiorano nella storia dell'italiano e nella geografia delle sue varietà e dei suoi dialetti. Osserviamo alcuni esempi non canonici di combinazioni nell'ambito della possibilità e dell'irrealtà.

La forma più conservativa, di ascendenza latina, ha il doppio congiuntivo, secondo il tipo se ci fosse acqua, bevessi. È vitale nei dialetti meridionali (â" meridionali, dialetti), ad es., nel sicil. vivissi, si ci fussi acqua(Rohlfs 1954: § 744), e affiora nelle varietà meridionali di registro substandard:

(37) se io fossi uomo ci andassi ogni sera (Danilo Dolci, cit. in Mazzoleni 20012: 754)

Nell'italiano antico si trovano anche esempi di protasi al presente congiuntivo, una forma latina che non ha avuto seguito:

(38) Perché se ciò sia, noi staremo in lungo riposo (Novellino LXXXIV, cit. in Mazzoleni 2010)

Tra le forme più particolari, il doppio imperfetto indicativo, perno del sistema substandard dell'italiano d'oggi, è attestato nell'italiano letterario dei primi secoli, per es. in â" Dante, e poi in â" Niccolò Machiavellie â" Alessandro Manzoni:

(39) Se potuto aveste veder tutto

mestier non era parturir Maria (Dante, Purg. III, 38-39)

(40) se io non vi conoscevo presto, io vi davo con questo stocco (Machiavelli, La mandragola, atto IV; cit. in Rohlfs 1954: § 749)

Questa soluzione è diffusa tra i dialetti sudorientali, in particolare nel Salento:

(41) vivía ci nc'era acqua «berrei se ci fosse acqua» (cit. in Rohlfs 1954: § 748)

Il doppio condizionale, attestato episodicamente nei dialetti, soprattutto meridionali (mbivaria si nci saría acqua «berrei se ci fosse acqua»; Rohlfs 1954: § 746), è diffusissimo nell'italiano popolare degli incolti e dei semicolti:

(42) se farei il boia riuscirei bene (cit. in Mazzoleni 20012: 754)

Il tipo se potevo lo farei, che mescola le due strutture e corrisponde all'esito standard francese si je pouvais, je le ferais (â" lingue romanze e italiano), è invece attestato solo sporadicamente nei dialetti italiani (Rohlfs 1954: § 750).

Studi

Lombardi Vallauri, Edoardo (2004), "Pragmaticizzazione" dell'incompletezza sintattica nell'italiano parlato: le ipotetiche sospese, in Il parlato italiano. Atti del Convegno nazionale (Napoli, 13-15 febbraio 2003), a cura di F. Albano Leoni et al., Napoli, M. D'Auria (Cd Rom).

Lombardi Vallauri, Edoardo (2010), Free conditional in discourse, «Linguisticae Investigationes» 33, pp. 50-85.

Mazzoleni, Marco (20012), Le frasi ipotetiche, in Grande grammatica italiana di consultazione, a cura di L. Renzi, G. Salvi & A. Cardinaletti, Bologna, il Mulino, 1988-1995, 3 voll., vol. 2º (I sintagmi verbale, aggettivale, avverbiale. La subordinazione), pp. 751-784 (1a ed. 1991).

Mazzoleni, Marco (2010), I costrutti condizionali, in Grammatica dell'italiano antico, a cura di G. Salvi & L. Renzi, Bologna, il Mulino, 2 voll., vol. 2°, pp. 1014-1043.

Rohlfs, Gerhard (1954), Historische Grammatik der italienischen Sprache und ihrer Mundarten, Bern, Francke, 3 voll., vol. 3° (Syntax und Wortbildung) (trad. it. Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, Torino, Einaudi, 3 voll., vol. 3°, Sintassi e formazione delle parole, 1969).

VEDI ANCHE

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ipotètico

ipotètico agg. [dal lat. tardo hypothetĭcus, gr. áπ¿ϑµτιºáς] (pl. m. -ci). - 1. Che costituisce o contiene un'ipotesi, o si fonda sopra un'ipotesi, o si suppone per ipotesi: premesse ipotetico, ragionamento ipotetico; fatto, caso ipotetico. Più genericam.,...

perïòdico²

perïòdico2 agg. [dal lat. periodĭcus, gr. πµρι¿´ιºáς, der. di πµρá·¿´¿ς «periodo»] (pl. m. -ci). - 1. Che ha luogo, si manifesta o si ripete a intervalli regolari, o più o meno regolari, di tempo: sottoporre, sottoporsi a controlli periodico2; aumenti...

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Da: VINCITORI19/08/2019 19:39:28
Lasciate perdere e pensate alla carriera. Perdete tempo

Da: PerePepè19/08/2019 19:41:45
per @tuttofatto

Ma che vai dicendo, di quale buon senso?
In giurisprudenza non vige il buon senso, ma solo il diritto.
Tu fai molta confusione in merito all'istituto della sospensiva cautelare.
La sospensiva non ha fatto nessun riferimento alle motivazioni di merito ma esclusivamente a far finire l'espletamento della procedura concorsuale che allora era in atto, come richiesto dall'avvocatura. Il 17 ottobre si entrerà nel merito e sarà un'altra storia.
Se fosse come dici tu tutti coloro che hanno la sospensiva poi dovrebbero vincere nel merito.
Non è così assolutamente.
Pensavo le tue certezze venissero da altre fonti; ma se ti sei convinta/o che il miur vincerà per questo allora puoi stare fresca/o!
Mi hai deluso: io pensavo che avessi avuto qualche dritta (tosta).
Mah!!!
Sigh, sigh...

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Da: tuttofatto19/08/2019 19:48:46
No, nessuna dritta. Solo il buon senso di cui ti parlavo.
Per male che vada, ma non accadrà, si procederà con un provvedimento ad hoc.
Il miur ci potrebbe licenziare il 18 ottobre? E come? Lasciando le scuole senza presidi e senza reggenti?
Questo è surreale e, infatti, ha meno di una possibilità su un milione di trasformarsi in realtà.
Sperate pure, per altre 8-9 settimane. Poi dovrete accettare.

E' tutto fatto, abbondantemente e da tempo (un mese e mezzo).
Se non ci credi, ti invito a rispondere a questa domanda: come si sarebbe comportato il miur in caso di sospensiva non concessa?
Risposta: esattamente come ha fatto, pubblicazione della graduatoria  e nostra assunzione.

Da: Così, pour parler, 19/08/2019 19:54:09
Tutto fatto, mi sei simpatico, ma io ho da porti un'altra domanda: con la tua ultima affermazione mi vuoi dire che in ogni caso il miur agirebbe senza garantire legittimità al concorso e alla stessa graduatoria?

Da: tuttofatto19/08/2019 19:55:30
Piuttosto, dico sul serio e non per provocare, perché non investite il vostro tempo in modo proficuo? Sicuramente avete già una buona formazione di base, che potrebbe essere consolidata in vista delle nuove prove.
I vostri avvocati non potranno rimanere a bocca asciutta, questa è un'altra considerazione che scaturisce dal mio buon senso. Avranno qualcosa in cambio. Su questo non vi è dubbio, anche se è difficile oggi ipotizzare il "cosa". Io, se fossi in voi, anziché fare la guerra ai colleghi che hanno vinto e per i quali "è tutto fatto", provvederei in tal senso.

Da: 44419/08/2019 19:55:33
Donne, rinunciate! State a casa a coltivare i vostri capricci! Lasciate la Dirigenza a chi ne è degno!

Da: Deduco 19/08/2019 19:57:38
X Pere pepe
Hai ragione in toto, ma è inutile parlare con i muli.

Da: tuttofatto19/08/2019 20:00:50
SECONDO ME, certamente. Il miur lo avrebbe fatto anche in luglio, a maggior ragione interverrebbe a ottobre, a nomine effettuate.
Per noi è tutto fatto.

L'ulteriore vantaggio esistente è rappresentato dal fatto che anche i membri del CDS sanno due cose:
- si deve procedere, perché la costosissima procedura è durata due anni e vi è un impellente interesse pubblico
- in ogni caso "è tutto fatto".
Troveranno il sistema per adeguarsi a questo stato di cose

Da: PerePepè19/08/2019 20:06:38
per @tuttofatto

Sai qual'è il problema che se il CdS confermasse l'annullamento adesso la storia diventerebbe complicata per tutti.
Soprattutto per gli eventuali ex vincitori, perché tu te lo immagini un ministro all'istruzione 5star che ti va a fare una sanatoria?
Io la vedo brutta: ma brutta assai.
La sanatoria la dovevano preparare prima con un decreto, ma a quanto pare non hanno avuto il tempo perchè Il ministro dell'interno ha calcolato male i "piani".
Figurati che è saltato pure il decreto che salvava il concorso per alcuni docenti precari (voluto dai 5star).
La vedo brutta, molto brutta.

Da: Per : Docente universitario di filologia19/08/2019 20:14:40
Quello che hai postato è assolutamente corretto ma non completo.
Devi studiare un altro pochino. Ci sei quasi.

Da: XPer : Docente universitario di filologia19/08/2019 20:25:22
Più che altro doveva copiare e incollare meglio.

Da: Per  Docente universitario di filologia19/08/2019 20:29:57
Ti dirò, ho ragione di dubitare che lei sia un docente universitario di filosofia ma non le spiego perchè. In ogni caso lei ignora molto della lingua italiana ma soprattutto ignora Galileo Galilei e il suo "pallino linguistico" tanto apprezzato da chi si diverte a scrivere correttamente. Io già precisato che mi sarei arreso, ma non posso davanti a tanta prosopopea e a voler rappresentare cose non complete ma conosciute dagli studentelli. Io non so se lei sia davvero un insegnante Universitario di Filosofia, So che il doppio condizionale nel pensiero ipotetico è più vecchio del mondo e Galilei ha fatto di questo il suo "fiore all'occhiello". Quello che mi fa pensare è perchè vorreste far passare me per quello che non sono e si capisce (ignorante). Forse perchè sostengo con lucidità tecnica che il concorso sia nullo? No, non c'è bisogno che io lo dica. E' stato detto dal TAR Lazio (annullamento- è stato molto mite). Calmatevi un pochino e siate umili. Con l'umiltà si apprendono cose che si ignorano e che altri ( grazie alla ricerca) conoscono. Prof. le auguro Buono studio.
P.S. Vorreste farmi apparire come un presuntuoso solo perchè, grazie allo studio, conosco quello che chi dovrebbe insegnare tali cose dimostra di non saperle?
Fatevi un bagno di umiltà e soprattutto usate per scopi positivi la rete e non per fare giochini stupidi. IL CONCORSO E' NULLO.

Da: Deve aver detto costui19/08/2019 20:34:17
cose profondamente vere se si scomoda un Professore Universitario. Io non sono mai riuscito a far scendere in campo tanta scienza. Ma chi è costui ???

Da: Galles 19/08/2019 20:39:32
Infatti non di filosofia, ma di filologia

Da: XPerePepè19/08/2019 20:40:03
Non sarebbe affatto un dramma tornare alla docenza, quindi stai sereno e pensa alla tua posizione di ricorrente. Magari usa il tuo tempo per studiare in vista della prossima prova che forse ti attende.

Da: Galles 19/08/2019 20:40:45
Sai leggere?

Da: tuttofatto19/08/2019 20:42:32
Le tue riflessioni sono ragionevoli, tuttavia credo tu non abbia considerato un elemento.
Premetto il fatto che, a mio avviso, vista la pretestuosità delle motivazioni addotte, il cds assolutamente non confermerà il tar e procedo. Sai che polverone si scatenerebbe: Miur, URS, Dirigenti in servizio, famiglie e società in generale? Certamente noi faremmo un gran baccano e molti partiti politici sono dalla nostra parte già oggi.  Devo dire quasi tutti, se si eccettua una falange del PD e il minuscolo partito socialista. Penso abbiamo dimostrato di sapere mobilitare le giuste forze, perché la nostra causa è giusta.
Nessun ministro, non importa se convinto o meno della bontà della scelta, potrebbe esimersi dal procedere con un intervento ad hoc. Né rosso, né bianco, né verde, né blu. Sicuramente non accadrebbe, ma non ve ne sarà la necessità.
Comunque il discorso potrebbe essere questo: "La magistratura ha bloccato il concorso dei presidi, perché si sono verificate diverse anomalie.Non è mia intenzione discutere ciò. Però oggi il sistema necessita di stabilità e un ministro deve garantirla. Allora, in funzione del pubblico interesse e della bontà del servizio offerto dalla pubblica istruzione, abbiamo pensato di.....".

Per me, sono stra-convinto, è tutto abbondantemente fatto. Dal 2022 in avanti toccherà a voi.

Da: tuttofatto19/08/2019 20:42:33
Le tue riflessioni sono ragionevoli, tuttavia credo tu non abbia considerato un elemento.
Premetto il fatto che, a mio avviso, vista la pretestuosità delle motivazioni addotte, il cds assolutamente non confermerà il tar e procedo. Sai che polverone si scatenerebbe: Miur, URS, Dirigenti in servizio, famiglie e società in generale? Certamente noi faremmo un gran baccano e molti partiti politici sono dalla nostra parte già oggi.  Devo dire quasi tutti, se si eccettua una falange del PD e il minuscolo partito socialista. Penso abbiamo dimostrato di sapere mobilitare le giuste forze, perché la nostra causa è giusta.
Nessun ministro, non importa se convinto o meno della bontà della scelta, potrebbe esimersi dal procedere con un intervento ad hoc. Né rosso, né bianco, né verde, né blu. Sicuramente non accadrebbe, ma non ve ne sarà la necessità.
Comunque il discorso potrebbe essere questo: "La magistratura ha bloccato il concorso dei presidi, perché si sono verificate diverse anomalie.Non è mia intenzione discutere ciò. Però oggi il sistema necessita di stabilità e un ministro deve garantirla. Allora, in funzione del pubblico interesse e della bontà del servizio offerto dalla pubblica istruzione, abbiamo pensato di.....".

Per me, sono stra-convinto, è tutto abbondantemente fatto. Dal 2022 in avanti toccherà a voi.

Da: X avvocaticchio 19/08/2019 20:42:56
"Solo perchè, grazie allo studio, conosco quello che chi dovrebbe insegnare tali cose dimostra di non saperle? "


Altra perla linguistica....complimenti per l' ignoranza e la presunzione


Da: X tutto fatto 19/08/2019 20:46:04
Io però tremo all'idea che questi ignoranti e arroganti possano essere dei leader educativi. È una eventualità assai peggiore dellannullamento del concirso

Da: X tutto fatto 19/08/2019 20:46:24
Concorso

Da: 😂😂😂😂😂😂😂 19/08/2019 20:47:50
Solo perchè, grazie allo studio, conosco quello che chi dovrebbe insegnare tali cose dimostra di non saperle? "



Questa ha superato "Se sareste davvero ds". Incredibile ma vero!!!!!

Da: Per  X avvocaticchio19/08/2019 20:52:33
Ma tu sei sempre il prof. universitario..

Hahahahahahahahaha

Da: tuttofatto19/08/2019 20:53:34
Io, vista la piega che ha preso questa vicenda, me ne infischio.
Penso alla mia carriera e alla mia scuola, nella quale tentero' di fare quanto possibile.
Per me l'importante e' che tutto sia fatto, a prescindere dai ricorrenti e dai loro avvocati.


Da: X avvocaticchio 19/08/2019 20:54:57
No ..😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂
Non ci credo.....confonde la filosofia con la filologia.. ..forse pensava che fosse un refuso......aiuto.....sto morendo ........😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂

Da: Galles 19/08/2019 20:56:42
Siete tremendi 🤣

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