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CARRIERE SETTORI GIUDIZIARI - MAGISTRATURA, PREFETTURA, PROCURATORI, ECC
83 messaggi, letto 1765 volte

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Da: Il cugino di Hans10/06/2022 09:13:55
https://www.ilgiornale.it/news/politica/lappello-berlusconi-finiscono-galera-mille-innocenti-lanno-2041350.html


Mille innocenti per colpa di un sistema che NON funziona! Quindi non fate le vittime  dopo che verrete assunti: ah mi vogliono morto, ah mi faranno trasferire in una sede disagiata, ah mi pagano poco e mi fanno sgobbare tanto.....

mi raccomando.... zitti eh :-)
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Da: Il cugino di Hans10/06/2022 09:56:00
e questa vicenda dimostra che c'è proprio la necessità di votare per il SI al referendum! se non ci andate a votare, farete solamente il gioco della sinistra, e dei delinquenti come questi due PM, manovrati dalla sinistra!

https://www.ilgiornale.it/news/cronache/processo-eni-chiesto-rinvio-giudizio-i-giudici-de-pasquale-e-2041424.html
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Da: Il cugino di Hans10/06/2022 10:59:19
il punto per fare risalire il messaggio in cima alla lista degli argomenti
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Da: Il cugino di Hans10/06/2022 11:58:23
https://www.ilgiornale.it/news/politica/omicidi-sarzana-ispettori-tribunale-lassassino-era-arrestare-2041359.html

e questa storia? andremo avanti cosi per molto tempo? :-)

il PM che ha firmato la scarcerazione era uno che ha fatto i concorsi per magistratura, e avete visto? non ha saputo capire bene la situazione e ora se la passa male perchè adesso intervengono gli ispettori del ministero e andranno a ficcanasare :-) qualcuno dovrà pagare il conto....
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Da: Il cugino di Hans10/06/2022 13:17:02
teniamo alta la notizia
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Da: Il cugino di Hans10/06/2022 13:57:04
sempre alta l'attenzione
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Da: Il cugino di Hans10/06/2022 14:54:03
è importante capire che queste cose non possono essere tollerate né accettate
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Da: hans e il cugino10/06/2022 17:21:06
Ed è importante anche non ignorare questi messaggi:-) chi li ignora è in malafede ed è complice di un sistema mafioso
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Da: hans e il cugino10/06/2022 18:08:46
Questo argomento è sempre in testa
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Da: hans e il cugino11/06/2022 09:49:50
e si ritooooornaaaaa in suuuuuuuuu, si ritoooooornaaaaaa iiiiiiiiiin suuuuuuuuuu :-)
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Da: hans e il cugino11/06/2022 11:17:22
per capire bene come funziona il sistema giudiziario, è molto utile studiare queste storie.... nostro malgrado!!

https://www.liberoquotidiano.it/news/giustizia/31950705/giustizia-malata-postini-impiegati-persone-normali-finite-dietro-sbarre-innocenti.html
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Da: hans e il cugino11/06/2022 11:20:24
le loro storie, pubblicate sul giornale libero quotidiano:


Vittorio, Antonio, Diego. Ma anche Lucia, Roberto e Domenico. Le loro non sono storie straordinarie, cioè che capitano per caso, una volta su un milione, eccezionalmente. Sono casi reali, di giustizia arrivata in ritardo, di strafalcioni durante i processi, nel corso le indagini. Solo dal 1991 al 2021 30.017 persone sono finite in custodia cautelare da innocenti, nel nostro Paese: vuol dire che più di mille disperati, ogni anno, entra in galera senza averne colpa. Come Vittorio, Antonio, Diego, Lucia, Roberto. E anche come Domenico, il cui caso rappresenta uno degli errori giudiziari più eclatanti dei tribunali italiani. I loro racconti, che state per leggere qui sotto, vengono dallo sterminato archivio dell'associazione Errorigiudiziari.com fondata dai giornalisti Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone. E dovrebbero riguardarci un po' tutti. Perché la malagiustizia non guarda in faccia a nessuno.



VITTORIO GALLO
Ha lavorato in quella filiale delle Poste per così tanti anni, Vittorio Gallo, che quando lo accusano di aver fatto il basista durante una rapina, proprio lì, allo sportello dove presta servizio ogni mattina, il primo a rimanere incredulo è lui. Roma, quartiere Portuense, 29 novembre del 2004: il calvario di Vittorio (che oggi ha 66 anni, un'invalidità al 100% e si è lasciato questa storia alle spalle solo a metà) inizia che pare uno scherzo. Gli investigatori la chiamano "la banda degli onesti" perché tra i suoi affiliati ci sono persone insospettabili. Come Vittorio: che lo è talmente tanto perchè non c'entra un tubo. È un lavoratore apprezzato, un sindacalista. Lo guardi, con i suoi baffi grigi, e non ti viene in mente un rapinatore. Infatti non lo è. Ma impiega la bellezza di tredici anni, Vittorio, per scagionarsi da quell'accusa, dopo 150 giorni di carcere e altri 210 ai domiciliari. Nel 2013, come se non bastasse, due anni dopo che l'appello lo proscioglie da ogni reato «per non aver commesso il fatto», la Corte dei conti deposita una sentenza che gli chiede un risarcimento di circa mezzo milione (più o meno il "bottino" mai recuperato dal colpo alle Poste). E pazienza se, nel frattempo, ha perso tutto: la casa, il lavoro, gli affetti.

ANTONIO LATTANZI
Antonio Lattanzi fa l'assessore in un paese abruzzese, Martinsicuro. Poco più di 16mila abitanti e la vita di provincia dove gli scandali non succedono mai. Finché non capitano. È il 1996 quando viene arrestato per tentata concussione e abuso d'ufficio. Per un politico, per un politico del territorio, sono accuse che pesano. Le manette, tra l'altro, a lui le mettono quattro volte nel giro di due mesi: l'ultima ordinanza di custodia cautelare arriva che Antonio è ancora in galera. Lì, in una cella, passa 83 giorni: 83 giorni che non sono niente in confronto ai dieci anni della sua odissea giudiziaria, ma che sono una vita per chiunque abbia mai messo piede nelle patrie galere. L'assoluzione, per Antonio, arriva nel 2006. Ma poi viene anche la "beffa" finale, l'indennizzo per ingiusta detenzione che, sì, gli è riconosciuto, ma che ammonta appena a 55mila euro. Valgono così poco tre mesi dietro le sbarre? «È come se fossi stato raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare», commenta lui quando gli comunicano l'importo. E dire che, per tutto il processo, Antonio ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le istituzioni. Che lo hanno lasciato solo nel momento più difficile.

DIEGO OLIVERI
Prova a sorridere, invece, Diego Olivieri. Lui, il carcere, l'ha vissuto come pochi altri: un anno intero (365 giorni) al regime di 41-bis. Quello duro, senza ore d'aria e possibilità di uscire. È un imprenditore di Vicenza, in Veneto, Diego. Commercia pellami, non ha niente a che vedere con la criminalità organizzata. Ma le dichiarazioni di un pentito lo incastrano (per modo di dire, un po' come è successo a Enzo Tortora: vero niente). Dice, il pentito, che Diego collabori nientepopòdimenoche con i delinquenti più delinquenti di tutti, cioè i mafiosi. Che faccia parte di un giro di narcotraffico, che abbia riciclato 600 milioni di dollari. Lo interrogano per ore, non parla. Sei-un-omertoso, gli rinfacciano. No, Diego è solo un innocente. Che viene sbattuto al fresco assieme a gente del calibro dei Brusca, dei Greco, dei Casalesi. Oggi ha quasi settant' anni e per l'incubo che ancora si porta addosso non ha ricevuto un centesimo di scuse. Non le scuse verbali che, per carità, pure quelle sarebbero d'obbligo: ma le scuse economiche, quelle che sono il risarcimento per i giorni di vita che lo Stato si è portato via. Il 25 maggio del 2017 la Corte di Cassazione respinge un suo ricorso e gli dà lo schiaffo finale: Diego deve addirittura pagare le spese processuali.


LUCIA FIUMBERTI
Non se ne fa una ragione nemmeno Lucia Fiumberti. La malagiustizia non colpisce mica solo gli uomini. Le forze dell'ordine bussano alla porta di Lucia alle 4:30 di notte. È il 2011. Senza troppe spiegazioni la portano al carcere di San Vittore, a Milano. Vive in provincia di Lodi, Lucia. Come Antonio abita nella campagna sonnacchiosa: lei, in Provincia, intesa come l'ente provinciale, ci lavora pure. Non ha neanche 28 anni quando finisce in carcere (le candeline le spegne che è ancora dentro, passa 22 giorni in prigione). "Falso in atto pubblico", c'è scritto sopra il suo faldone. Però è falso pure quel falso: nel senso che non è colpa sua. C'è un atto contestato e ci sono diverse perizie che lo dicono chiaro: le firme apposte non le ha messe Lucia. Chi l'accusa suggerisce agli uomini della procura che, in passato, abbia falsificato altri documenti, ma lei riesce a dimostrare che quando quelle carte sono state prodotte era in ferie.
Come ci sarebbe riuscita, di grazia? Le viene riconosciuto un risarcimento di 60mila euro, ma passano gli anni e superare il trauma si fa sempre più difficile. «Voglio che gli italiani riflettano su quanto possa essere semplice cadere in un tranello tessuto da persone di cui ti sei fidata».

ROBERTO GIANNONI
Roberto Giannoni la sua redenzione la prende con un abbraccio particolare. Sabato 3 settembre 2016, al giubileo della Misericordia. È un tipo molto credente, Roberto. Uno che non farebbe male a una mosca: figuriamoci se può far parte, e per davvero, di un'associazione a delinquere di stampo mafioso. Ma è quello di cui lo accusano. Il 3 settembre di cinque anni fa, tuttavia, davanti a 40mila persone, Roberto parla con papa Francesco. Gli racconta la sua storia. Il pontefice lo sceglie per la lettura di un intervento, Roberto non ce la fa a tirare dritto: trattiene a stento le lacrime. È allora che il papa si avvicina, gli stringe la mano, lo abbraccia. Passa un anno intero in galera, Roberto. Per false dichiarazioni di pentiti. Come è successo a Tortora, come è successo a Diego. È un bancario, fa il direttore della Cassa di risparmio di Livorno: lo arrestano il 19 giugno del 1992. Due collaboratori di giustizia hanno aperto un mutuo nella sua filiale, lui gliel'ha concesso perché, quando si sono presentati, avevano i documenti in regola. Ma poi sono iniziati i guai, loro si sono accorti che non potevano saldare le rate e l'han tirato in mezzo. L'hanno accusato di riciclaggio, traffico di armi, estorsioni, usura. Roberto, semmai, è solo "colpevole di essere innocente": «Non sapevo più come far capire ai magistrati che si stavano sbagliando» su ogni cosa.

DOMENICO MORRONE
Domenico Morrone in galera, per non aver commesso nulla, è rimasto quindici anni. Che fan 5.475 giorni. Che fanno una vita intera. E, diciamocelo subito: i quattro milioni e mezzo di risarcimento che i suoi avvocati sono riu.sciti a ottenere sono spicci se paragonati a quello che ha passato. Alle 13:50 del 30 gennaio del 1991, davanti alla scuola media Maria Grazia Deledda di Taranto, in Puglia, un sicario uccide due studenti. Un fattaccio di cronaca che scatena il panico e di cui parla mezza città. Una manciata di ore dopo i militari si presentano a casa di Domenico, che ha appena 27 anni, fa il pescatore, è incensurato e non ha mai preso neanche una multa. Lo fermano per duplice omicidio. Domenico lo dice subito: non-sono-stato-io. Ma non gli credono. Alcuni suoi colleghi si schierano dalla sua parte: non-è-stato-lui, ribadiscono, era-con-noi-a-lavorare-in-una-zona-completamente-diversa-da-quella-dei-fatti. Per tutta risposta si beccano un'accusa di falsa testimonianza. È che è uno schivo, Domenico. Uno che se ne sta in disparte, che non parla volentieri, che al massimo sgrida (questo sì) gli adolescenti che gli fanno i dispetti sotto casa. Gli rubano il motorino. Ma mica è un reato. Il processo di revisione si apre nell'ottobre del 2004 alla corte di appello di Lecce: piano piano viene fuori la verità, e cioè che i due ragazzi sono stati uccisi per vendicare lo scippo di una donna, che Domenico è stato messo in mezzo per errore, che lui non ha nessuna responsabilità.

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Da: hans e il cugino11/06/2022 12:23:33
studiare queste storie vi faranno capire i limiti e gli errori che si compiono nei tribunali (e anche ai concorsi!) :-)
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Da: hans e il cugino11/06/2022 16:19:11
se la giustizia non funziona grazie alla incapacità di certi PM , si capisce quanto sia importante riformare il sistema, ma anche questi concorsi farsa :-)
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Da: hans e il cugino11/06/2022 20:10:31
rileggere e ricordare, raccontare e migliorare :-)
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Da: hans e il cugino12/06/2022 07:49:08
oggi si vota ! evitate di fare il gioco della sinistra!

grazie
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Da: hans e il cugino12/06/2022 09:05:33
ricordatevi che ignorare il referendum e le sue conseguenze possono ritorcersi contro di noi, anche come semplici cittadini!
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Da: hans e il cugino12/06/2022 11:04:19
non ignorate il referendum, è un beneficio anche per voi, soprattutto se si vota per il SI !!
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Da: Evviva il pd12/06/2022 12:07:12

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Da: hans e il cugino12/06/2022 16:20:36
poi quando finirà giudicato davanti a un giudice che non sa niente, al mare non ci andrà :-)
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Da: Io al mare12/06/2022 16:23:18

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Da: Crucco hans diventi pazzo12/06/2022 16:41:59

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Da: hans e il cugino12/06/2022 17:38:23
non è un problema :-) vai al mare, goditi.

ma il giorno che arriverà un problema giudiziario, li si che arriverà una tranvata che non l'aspetti: come ho riportato sopra, parecchi hanno perso casa, lavoro, famiglia, patrimonio , ecc, il tutto per degli errori compiuti da altri.... contento lei ! quel giorno io strofinerò le mani, e non sarà per il freddo :-)
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Da: Toga casa e famiglia12/06/2022 17:42:37

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Da: Notoutente12/06/2022 18:39:25

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Da: hans e il cugino12/06/2022 20:34:23
chi gode sta con i delinquenti, non con le persone innocenti :-)
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Da: Meno del 2312/06/2022 23:29:06

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Da: Il cugino di Hans13/06/2022 08:04:02
grazie a questa manovra da criminali: nessuna pubblicità sulla riforma . ma per l'eutanasia fu fatta ampia e martellante pubblicità, cosi come per il DL ZAN.... questioni totalmente poco rilevanti, se rapportate all'interesse dell'intero paese! inoltre, grazie a questo no alla riforma, il PNRR sarà messo a rischio, per la parte riguardante i tribunali, i concorsi, festeggiate pure, poi quando vi diranno: mancano i fondi, starete ancora a festeggiare? :-) molto, molto intelligentoni questi babbei.....
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Da: 12 giugno festa nazionale13/06/2022 09:28:22

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Da: Il cugino di Hans13/06/2022 10:02:40
ma io non scoppio :-) semplicemente constato quanto siano delinquenti quelli che nascondono le informazioni, che invitano ad andare al mare, ma in questo modo alla magistratura, alla sinistra conviene che tutto rimanga cosi com'è: compresi i sistemi che non rendono giusta la giustizia.

ma evidentemente agli italiani va bene cosi, non è proprio importante che qualche innocente finisca in galera, l'importante è che qualcuno sbagli e non paghi il conto :-)


prima o poi succederà quello che tutti temono :-)
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