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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Diritto del lavoro pubblico e privato

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A norma dell’art. 16, d. lgs. n. 151/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità) è vietato adibire al lavoro le donne:   a) durante i due mesi precedenti la data presunta del parto, salvo quanto previsto all'articolo 20; b) ove il parto avvenga oltre tale data, per il periodo intercorrente tra la data presunta e la data effettiva del parto; c) durante i tre mesi dopo il parto (salvo quanto previsto all’art. 20); d) durante gli ulteriori giorni non goduti prima del parto, qualora il parto avvenga in data anticipata rispetto a quella presunta (tali giorni sono aggiunti al periodo di congedo di maternità dopo il parto)
A norma dell’art. 18, d. lgs.. n. 151/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità), l'inosservanza delle disposizioni contenute negli artt. 16 e 17, del medesimo provvedimento, in materia di divieto di adibizione al lavoro delle donne in maternità nei periodi protetti:   è punita con l'arresto fino a sei mesi.
A norma dell’art. 2, c. 2, d. lgs. n. 151/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità) le indennità di cui allo stesso testo unico corrispondono, per le pubbliche amministrazioni:   ai trattamenti economici previsti, ai sensi della legislazione vigente, da disposizioni normative e contrattuali, i quali non possono essere inferiori alle predette indennità
A norma dell’art. 2, lett. b), d. lgs. n. 151/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità) per "congedo di paternità" si intende:   l'astensione dal lavoro del lavoratore, fruito in alternativa al congedo di maternità
A norma dell’art. 2, lett. c), d. lgs. n. 151/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità) per "congedo parentale", si intende:   l'astensione facoltativa della lavoratrice o del lavoratore, nei periodi consentiti dalla stessa legge
A norma dell’art. 2, lett. e), d. lgs. n. 151/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità) per “lavoratrice” o lavoratore si intendono, salvo che non sia altrimenti specificato:   i dipendenti, compresi quelli con contratto di apprendistato, di amministrazioni pubbliche, di privati datori di lavoro nonché i soci lavoratori di cooperative
A norma dell’art. 2103 c.c., il prestatore di lavoro privato deve essere adibito:   alle mansioni per le quali è stato assunto o a quelle corrispondenti alla categoria superiore successivamente acquisita, ovvero a mansioni equivalenti alle ultime effettivamente svolte, senza alcuna diminuzione della retribuzione
A norma dell’art. 2103 c.c., l’assegnazione di mansioni superiori ad un proprio dipendente da parte di un datore di lavoro privato diviene definitiva:   ove la medesima non abbia avuto luogo per sostituzione del lavoratore assente con diritto alla conservazione del posto, dopo un periodo fissato dai contratti collettivi, e comunque non superiore a tre mesi
A norma dell’art. 22, l. 300/1970, il trasferimento del dirigente sindacale può essere disposto:   solo previo nulla osta delle associazioni sindacali di appartenenza
A norma dell’art. 25, c. 1, d. lgs. n. 151/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità), per i periodi di congedo di maternità:   non è richiesta, in costanza di rapporto di lavoro, alcuna anzianità contributiva pregressa ai fini dell'accreditamento dei contributi figurativi per il diritto alla pensione e per la determinazione della misura stessa
A norma dell’art. 4, c. 2, d.lgs. n. 165/2001, ai dirigenti spetta:   l’adozione degli atti e provvedimenti amministrativi, la gestione finanziaria, tecnica e amministrativa mediante autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo
A norma dell’art. 68, del D.P.R. n. 3/1957 (TU delle disposizioni concernenti lo statuto degli impiegati civili dello Stato), l'aspettativa per infermità dei dipendenti pubblici non contrattualizzati è disposta:   d'ufficio o a domanda, quando sia accertata, in base al giudizio di un medico scelto dall'amministrazione, l'esistenza di una malattia che impedisca temporaneamente la regolare prestazione del servizio
Ai fini fiscali, i redditi derivanti da collaborazioni coordinate e continuative:   sono assimilati ai redditi derivanti da lavoro dipendente
Ai sensi del’art. 52, c. 4, d. lgs. n. 165/2001, l’assegnazione del lavoratore pubblico a mansioni superiori al di fuori delle ipotesi previste dallo stesso articolo è:   nulla
Ai sensi dell’art. 1, c. 2, d. lgs. n. 368/2001, l’apposizione del termine al contratto di lavoro subordinato:   deve risultare, direttamente o indirettamente, da atto scritto, nel quale devono esserne specificate le ragioni
Ai sensi dell’art. 1, c. 2, lett. b), d. lgs. n. 61,/2000, ai fini del medesimo decreto, per part-time si intende:   l’orario di lavoro fissato dal contratto individuale, che risulti inferiore alle 40 ore settimanali, o all’eventuale minore orario normale fissato dai contratti collettivi applicati dal datore di lavoro
Ai sensi dell’art. 1, c. 2, lett. e), d. lgs. n. 61/2000, ai fini del medesimo decreto, per lavoro supplementare svolto dal lavoratore a tempo parziale si intende:   quello corrispondente alle prestazioni lavorative svolte oltre l’orario di lavoro concordato con il lavoratore stesso, entro il limite del tempo pieno
Ai sensi dell’art. 1, c. 3, d. lgs. n. 368/2001, copia dell’atto scritto da cui risulta l’apposizione del termine al contratto di lavoro subordinato:   deve essere consegnata dal datore di lavoro al lavoratore entro cinque giorni lavorativi dall’inizio della prestazione
Ai sensi dell’art. 1, c. 58, L. n. 662/1996, la trasformazione da tempo pieno a tempo parziale del rapporto di lavoro di un dipendente che intenda svolgere un’attività di lavoro autonomo o subordinato non può essere concessa dall’amministrazione pubblica:   nel caso in cui tale attività comporti un conflitto di interessi con la specifica attività di servizio svolta dal dipendente
Ai sensi dell’art. 1, c. 58, L. n. 662/1996, la trasformazione da tempo pieno a tempo parziale del rapporto di lavoro di un dipendente che intenda svolgere un’attività di lavoro autonomo o subordinato può essere differita, con provvedimento motivato dall’amministrazione pubblica:   di sei mesi, nel caso in cui tale trasformazione comporti, in relazione alle mansioni e alla posizione organizzativa ricoperta dal dipendente, grave pregiudizio alla funzionalità dell’amministrazione stessa
AI sensi dell’art. 1, d. lgs. n. 368/2001, il contratto a termine può essere stipulato a fronte:   di ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo
Ai sensi dell’art. 10, c. 3, d. lgs. n. 368/2001, nei settori del turismo e dei pubblici esercizi:   è ammessa l’assunzione diretta di manodopera per l’esecuzione di speciali servizi di durata non superiore a tre giorni, determinata dai contratti collettivi stipulati con i sindacati locali o nazionali aderenti alle confederazioni maggiormente rappresentative sul piano nazionale
Ai sensi dell’art. 10, c. 7, d. lgs. n. 368/2001, i contratti collettivi nazionali di lavoro stipulati dai sindacati comparativamente più rappresentativi:   possono stabilire limiti quantitativi di utilizzazione dell’istituto del contratto di lavoro a tempo determinato, fatta esclusione per le ipotesi previste dalle lett. a)-d) dello stesso comma
Ai sensi dell’art. 10, d.lgs. n. 66/2003, delle quattro settimane di ferie stabilite dalla legge:   due settimane vanno godute consecutivamente, ove ne faccia richiesta il lavoratore, e nel corso dell’anno di maturazione, salvo diversa previsione della contrattazione collettiva
Ai sensi dell’art. 10, d.lgs. n. 66/2003, delle quattro settimane di ferie stabilite dalla legge:   due settimane possono essere godute nei 18 mesi successivi all’anno di maturazione, salvo quanto previsto dalla contrattazione collettiva
Ai sensi dell’art. 12, L. n. 146, L. n. 146/1990, la Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali:   è composta da nove membri scelti, su designazione dei Presidenti della Camera e del Senato della Repubblica, tra esperti di diritto costituzionale, di diritto del lavoro e di relazioni industriali
AI sensi dell’art. 13, L. n. 146/1990, chi valuta il comportamento dei lavoratori durante lo sciopero nei servizi pubblici essenziali e determina la sanzione applicabile in caso di violazione degli obblighi fissati dalla medesima legge?   la commissione di garanzia
Ai sensi dell’art. 14, c. 3, d. lgs. n. 165/2001, gli atti di competenza dei dirigenti:   non possono essere revocati, riformati, riservati o avocati a sé dal Ministro.
Ai sensi dell’art. 15, l. n. 68/1999 (in tema di collocamento mirato per i disabili), in caso di inadempienze alle disposizioni della stessa legge:   ai responsabili, ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241, si applicano le sanzioni penali, amministrative e disciplinari previste dalle norme sul lavoro pubblico
Ai sensi dell’art. 18, L. n. 300/1970, la c.d. tutela reale opera nei confronti dei licenziamenti illegittimi:   posti in essere da datori di lavoro, imprenditori e non imprenditori, che occupino più di 15 dipendenti nell’unità produttiva o nello stesso comune o che abbiano alle proprie dipendenze più di 60 dipendenti
Ai sensi dell’art. 19, d.lgs. n. 165/2001, al provvedimento di conferimento dell’incarico accede un contratto individuale con cui è definito:   il trattamento economico corrispondente
Ai sensi dell’art. 19, d.lgs. n. 165/2001, con il provvedimento di conferimento dell’incarico sono individuati:   l’oggetto dell’incarico e gli obiettivi da conseguire, nonché la durata dell’incarico
Ai sensi dell’art. 19, d.lgs. n. 165/2001, per il conferimento di ciascun incarico di funzione dirigenziale, si tiene conto:   in relazione alla natura e alle caratteristiche degli obiettivi prefissati, delle attitudini e delle capacità professionali del singolo dirigente, valutate anche in considerazione dei risultati conseguiti con riferimento agli obiettivi fissati nella direttiva annuale e negli altri atti di indirizzo del Ministro
Ai sensi dell’art. 2, c. 1, L. n. 146/1990, i soggetti che proclamano lo sciopero hanno l’obbligo di comunicare per iscritto, nel termine di preavviso:   la durata, la modalità di attuazione e le motivazioni dell’astensione collettiva
Ai sensi dell’art. 2, c. 3, d. lgs. n. 165/2001, eventuali disposizioni legislative o regolamentari che attribuiscono incrementi retributivi non previsti da contratti:   cessano di avere efficacia a far data dall’entrata in vigore del relativo rinnovo contrattuale
Ai sensi dell’art. 2, c. 5, L. n. 146/1990, il preavviso di sciopero nell’ambito dei servizi pubblici essenziali non può essere inferiore a:   10 giorni
Ai sensi dell’art. 2, c. 6, L. n. 146/1990, le amministrazioni erogatrici dei servizi pubblici essenziali sono tenute a dare comunicazione agli utenti dello sciopero almeno:   5 giorni prima dell’inizio
Ai sensi dell’art. 2, della l. n. 604/1966, il licenziamento orale è:   inefficace
Ai sensi dell’art. 2, lett. b), D.P.R. n. 70/1999, per "telelavoro" presso le pubbliche amministrazioni si intende:   la prestazione di lavoro eseguita dal dipendente in qualsiasi luogo ritenuto idoneo, collocato al di fuori della sede di lavoro, dove la prestazione sia tecnicamente possibile, con il prevalente supporto di tecnologie dell'informazione e della comunicazione, che consentano il collegamento con l'amministrazione cui la prestazione stessa inerisce
Ai sensi dell’art. 20, c. 2, d. lgs. n. 276/2003, durante la somministrazione l’esercizio del potere direttivo e di quello di controllo della prestazione di lavoro è esercitato:   dall’impresa utilizzatrice
Ai sensi dell’art. 20, c. 3, d. lgs. N. 276/2003, la somministrazione a tempo indeterminato è ammessa:   nelle ipotesi tassative di cui alle lettere a) – i) dello stesso comma
Ai sensi dell’art. 20, c. 4, d. lgs. n. 276/2003, la somministrazione di lavoro a termine è ammessa:   a fronte di ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo, anche se riferibili alla ordinaria attività dell’utilizzatore
Ai sensi dell’art. 20, c. 5, d. lgs. n. 276/2003, il contratto di somministrazione non è vietato:   per lo svolgimento di attività lavorative pericolose
Ai sensi dell’art. 20, d. lgs. n. 276/2003, la somministrazione di lavoro nel settore privato può essere:   a tempo indeterminato o a termine
Ai sensi dell’art. 2096, c. 3, c.c., durante il periodo di prova:   ciascuna delle parti può recedere dal contratto senza obbligo del preavviso
Ai sensi dell’art. 21, c. 4, d. lgs. n. 276/2003, nel caso in cui il contratto di somministrazione non sia stato stipulato in forma scritta:   il contratto stesso è nullo e i lavoratori sono considerati a tutti gli effetti alle dipendenze dell’utilizzatore
Ai sensi dell’art. 2109, c. 2, del codice civile, il tempo del godimento delle ferie annuali:   è stabilito dal datore di lavoro, tenuto conto dell’interesse dell’impresa e degli interessi del prestatore di lavoro
Ai sensi dell’art. 2113 del codice civile, le rinunzie e transazioni del lavoratore non sono valide se:   hanno per oggetto diritti derivanti da disposizioni inderogabili della legge e dei contratti o accordi collettivi
Ai sensi dell’art. 2119 c.c., giusta causa di licenziamento è:   una causa che non consenta la prosecuzione anche provvisoria del rapporto
Ai sensi dell’art. 22, c. 2, d. lgs. n. 276/2003, in caso di somministrazione a tempo determinato, il termine apposto al contratto di lavoro intercorrente tra somministra-tore e prestatore di lavoro:   può essere in ogni caso prorogato, con il consenso del lavoratore e per atto scritto, nei casi e per la durata prevista dal contratto collettivo applicato dal somministratore
Ai sensi dell’art. 22, c. 3, d. lgs. n. 276/2003, nel caso in cui il lavoratore sia assunto dall’agenzia di somministrazione con contratto a tempo indeterminato:   ha diritto, per i periodi durante i quali il lavoratore stesso rimane in attesa di somministrazione, ad una indennità di disponibilità
Ai sensi dell’art. 22, c. 5, d. lgs. n. 276/2003, in caso di somministrazione:   il lavoratore somministrato non è computato nell’organico dell’utilizzatore ai fini dell’applicazione di normative di legge o di contratto collettivo, fatta eccezione per quelle relative alla materia dell’igiene e della sicurezza sul lavoro
Ai sensi dell’art. 22, d. lgs. n. 276/2003, il contratto di lavoro tra lavoratore e agenzia di somministrazione può essere:   a tempo determinato e a tempo indeterminato
Ai sensi dell’art. 22, d.lgs. n. 165/2001, il Comitato dei Garanti chiamato a fornire il proprio parere in tema di responsabilità dirigenziale è composto:   da un magistrato della Corte dei conti, che lo presiede, da un dirigente della prima fascia dei ruoli dirigenziali e da un esperto nei settori dell’organizzazione amministrativa e del lavoro pubblico
Ai sensi dell’art. 23, c. 1, d. lgs. n. 276/2003, i lavoratori somministrati hanno diritto:   ad un trattamento economico e normativo complessivamente non inferiore a quello dei dipendenti di pari livello dell’utilizzatore, a parità di mansioni svolte
Ai sensi dell’art. 23, c. 7, d. lgs. n. 276/2003, nel contratto di somministrazione l’esercizio del potere disciplinare è riservato:   all’agenzia di somministrazione
Ai sensi dell’art. 24, c. 2, d. lgs. n. 276/2003, il lavoratore somministrato:   ha diritto ad esercitare presso l’utilizzatore i diritti di libertà e di attività sindacale, nonché a partecipare alle assemblee del personale dipendente delle imprese utilizzatrici
Ai sensi dell’art. 24, d.lgs. n. 165/2001, la retribuzione del personale con qualifica di dirigente è determinata:   dai contratti collettivi per le aree dirigenziali
Ai sensi dell’art. 26, d. lgs. n. 276/2003, nel contratto di somministrazione, nel caso di danni nei confronti di terzi provocati dai lavoratori nell’esercizio delle loro funzioni:   risponde l’utilizzatore
Ai sensi dell’art. 28, c. 2, d. lgs. n. 165/2001, al concorso per esami per l’accesso alla qualifica di dirigente indetto dalle singole amministrazioni possono essere ammessi, in particolare:   i dipendenti di ruolo delle pubbliche amministrazioni, muniti di laurea, che abbiano compiuto almeno cinque anni di servizio, o, se in possesso di un diploma di specializzazione, almeno tre anni di servizio, svolti in posizioni funzionali per l'accesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea. Per i dipendenti delle amministrazioni statali reclutati a seguito di corso-concorso, il periodo di servizio è ridotto a quattro anni.
Ai sensi dell’art. 28, c. 6, d. lgs. n. 165/2001, i vincitori dei concorsi per esami per l’accesso alla qualifica di dirigente indetti dalle singole amministrazioni sono tenuti:   anteriormente al conferimento del primo incarico, a frequentare un ciclo di attività formative organizzato dalla Scuola Superiore della P.A.
Ai sensi dell’art. 3, c. 5, d. lgs. n. 61/2000, nel rapporto a tempo parziale verticale:   è consentito lo svolgimento di prestazioni lavorative straordinarie in conformità con la disciplina legale in materia di lavoro straordinario nei rapporti a tempo pieno
Ai sensi dell’art. 3, L. n. 108/1990, il licenziamento discriminatorio è nullo e comporta:   la condanna del datore di lavoro alla reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro ai sensi dell’art. 18 della legge 300/1970, indipendentemente dal numero dei lavoratori occupati dal datore di lavoro
Ai sensi dell’art. 3, L. n. 604/1966, giustificato motivo soggettivo di licenziamento è:   un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali del prestatore di lavoro
Ai sensi dell’art. 31, d. lgs. n. 165/2001, nel caso di trasferimento o conferimento di attività, svolte da pubbliche amministrazioni, enti pubblici o loro aziende e strutture, ad altri soggetti, pubblici o privati, al personale che passa alle dipendenze di tali soggetti:   si applicano, salvo la presenza di disposizioni speciali, le previsioni dell’art. 2112 c.c. e si osservano le procedure di informazione e consultazione di cui all’art. 47, c. 1-4, della l. n. 428/1990, dettate in materia di lavoro subordinato privato
Ai sensi dell’art. 35, c. 3, d. lgs. n. 165/2001 le commissioni di concorso devono essere composte:   esclusivamente da esperti di provata competenza nelle materie di concorso, scelti tra funzionari delle amministrazioni, docenti ed estranei alle medesime, che non siano componenti dell'organo di direzione politica dell'amministrazione, che non ricoprano cariche politiche e che non siano rappresentanti sindacali o designati dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali o dalle associazioni professionali
Ai sensi dell’art. 36, d. lgs. n. 165/2001, la violazione di disposizioni imperative riguardanti l'assunzione o l'impiego di lavoratori, da parte di una pubblica amministrazione:   non può comportare in ogni caso la costituzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato con la medesima P. A. ferma restando ogni responsabilità e sanzione.
Ai sensi dell’art. 4, c. 1, d. lgs. n. 368/2001, il termine del contratto di lavoro a tempo determinato può essere prorogato, con il consenso del lavoratore e nel rispetto degli altri limiti ivi previsti:   solo quando la durata originaria del contratto sia inferiore a tre anni
Ai sensi dell’art. 4, c. 1, d. lgs. n. 368/2001, il termine del contratto di lavoro a tempo determinato può essere prorogato, con il consenso del lavoratore e nel rispetto degli altri limiti ivi previsti:   una sola volta e a condizione che la proroga sia richiesta da ragioni obiettive e si riferisca alla stessa attività lavorativa per la quale è stato stipulato il contratto
Ai sensi dell’art. 4, c. 1, d. lgs. n. 368/2001, quando la durata originaria del contratto a termine sia inferiore a tre anni, il termine può essere prorogato, con il consenso del lavoratore e nel rispetto degli altri limiti ivi previsti:   purché la durata complessiva del rapporto non risulti superiore a tre anni
Ai sensi dell’art. 4, c. 1, L. n. 146/1990, i lavoratori che si astengono dal lavoro in violazioni delle disposizioni della legge 146/90 sono soggetti a:   sanzioni disciplinari
Ai sensi dell’art. 4, c. 1, L. n. 146/1990, le organizzazioni dei lavoratori che proclamano uno sciopero o ad esso aderiscono in violazione delle disposizioni della medesima legge sono soggette a:   sospensione dal godimento dei permessi sindacali retribuiti ovvero dei contributi sindacali loro spettanti, per tutta la durata dell’astensione stessa e comunque per un ammontare economico non inferiore a euro 2.582 e non superiore a euro 25.822. Le medesime organizzazioni possono altresì essere escluse dalle trattative alle quali partecipino per un periodo di due mesi dalla cessazione del comportamento
Ai sensi dell’art. 4, c. 2, lett. a), d. lgs. n. 61/2000, il lavoratore con contratto di lavoro a tempo parziale orizzontale, ha diritto alla conservazione del posto di lavoro a fronte di malattia per un periodo di durata:   uguale a quella prevista per il lavoratore a tempo pieno comparabile
Ai sensi dell’art. 4, c. 4, L. n. 146/1990, i dirigenti responsabili delle amministrazioni pubbliche che erogano servizi pubblici essenziali che non osservino le disposizioni della medesima legge sono soggetti:   A una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 2.582 a euro 25.822
Ai sensi dell’art. 4, c. 4, L. n. 146/1990, i legali rappresentanti delle imprese e degli enti che erogano servizi pubblici essenziali che non osservino le disposizioni della medesima legge sono soggetti a:   una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 2.582 a euro 25.822
Ai sensi dell’art. 40, c. 3, d. lgs. n. 165/2001, le materie sulle quali si svolge la contrattazione collettiva integrativa sono determinate:   dalla contrattazione collettiva nazionale
Ai sensi dell’art. 40, c. 3, d. lgs. n. 165/2001, le pubbliche amministrazioni attivano autonomi livelli di contrattazione collettiva integrativa:   nel rispetto dei vincoli di bilancio risultanti dagli strumenti di programmazione annuale e pluriennale di ciascuna amministrazione.
Ai sensi dell’art. 40, c. 3, d.lgs. n. 165/2001, i rapporti tra i diversi livelli contrattuali:   sono disciplinati, in coerenza con il settore privato, dalla contrattazione collettiva.
Ai sensi dell’art. 40, d.lgs. n. 165/2001, le clausole dei contratti collettivi integrativi che risultino in contrasto con vincoli risultanti dai contratti collettivi nazionali:   sono nulle e non possono essere applicate
Ai sensi dell’art. 41, c. 2, d. lgs. n. 165/2001, ai fini dell’esercizio dei poteri di indirizzo nei confronti dell’ARAN, per le amministrazioni le agenzie e le aziende autonome dello Stato, opera come comitato di settore:   il Presidente del Consiglio dei ministri, tramite il Ministro per la funzione pubblica, di concerto con il Ministro dell’Economia, nonché per il sistema scolastico, di concerto con il Ministro della pubblica istruzione e, per il comparto delle agenzie fiscali, sentiti i direttori delle medesime
AI sensi dell’art. 42, c. 2, d. lgs. n. 165/2001, le R.S.A. dei lavoratori pubblici possono essere costituite:   dai sindacati che siano stati ammessi alle trattative per la sottoscrizione dei contratti collettivi in base ai criteri di rappresentatività su base associativa ed elettorale di cui all’art. 43
Ai sensi dell’art. 42, c. 4, d. lgs. n. 165/2001, la composizione dell’organismo di rappresentanza unitaria del personale e le specifiche modalità delle elezioni sono determinate:   mediante appositi accordi o contratti collettivi nazionali
Ai sensi dell’art. 43, c. 10, d. lgs. n. 165/2001, In caso di contestazione sulla rilevazione dei voti e delle deleghe ai fini della ammissione alla contrattazione collettiva nazionale, può rendersi necessario acquisire il parere:   del CNEL
Ai sensi dell’art. 43, c. 3, d. lgs. n. 165/2001, l’ARAN sottoscrive i contratti collettivi nazionali di comparto verificando previamente:   che, sulla base della rappresentatività accertata per l’ammissione alle trattative, le organizzazioni sindacali che aderiscono all’ipotesi di accordo rappresentino nel loro complesso almeno il 51% come media tra dato associativo e dato elettorale, o almeno il 60% del dato elettorale, nell’ambito del comparto
Ai sensi dell’art. 43, c. 4, d. lgs. n. 165/2001, le organizzazioni sindacali chiamate dalla legge a negoziare con l’ARAN la determinazione dei comparti della contrattazione collettiva nazionale sono:   le confederazioni sindacali alle quali, in almeno due comparti o due aree contrattuali, siano affiliate organizzazioni sindacali che abbiano i requisiti per essere ammesse a negoziare il contratto nazionale
Ai sensi dell’art. 43, c. 8, d. lgs. n. 165/2001, la rilevazione e certificazione dei dati relativi ai voti e alle deleghe ai fini della ammissione dei sindacati alla contrattazione collettiva nazionale, nonché la risoluzione di eventuali controversie è svolta:   da un comitato paritetico costituito in seno all’ARAN
Ai sensi dell’art. 46, c. 13, d. lgs. n. 165/2001, Le regioni a statuto speciale e le province autonome, per la contrattazione collettiva di loro competenza:   possono avvalersi di agenzie tecniche istituite con legge regionale o provinciale, ovvero dell’assistenza dell’ARAN
Ai sensi dell’art. 46, c. 2, d. lgs. n. 165/2001, in sede di negoziazione del contratto integrativo, le pubbliche amministrazioni:   possono avvalersi dell’assistenza dell’ARAN
Ai sensi dell’art. 46, c. 2, seconda parte, d. lgs. n. 165/2001, ai fini della contrattazione collettiva integrativa:   su richiesta dei comitati di settore, in relazione all’articolazione della contrattazione collettiva di comparto ed alle specifiche esigenze delle pubbliche amministrazioni interessate, possono essere costituite, anche per periodi determinati, delegazioni dell’ARAN su base regionale o pluriregionale
Ai sensi dell’art. 46, c. 4, d. lgs. n. 165/2001, il monitoraggio sulla applicazione dei contratti collettivi nazionali e sulla contrattazione integrativa è effettuato:   da un apposito osservatorio a composizione paritetica istituito presso l’ARAN
Ai sensi dell’art. 46, c. 5, d. lgs. n. 165/2001, le pubbliche amministrazioni:   devono trasmettere all’ARAN il testo del contratto collettivo integrativo entro 5 giorni
Ai sensi dell’art. 47, c. 3, d. lgs. n. 165/2001, raggiunta l’ipotesi di accordo, l’ARAN acquisisce sul testo contrattuale il parere favorevole:   del Comitato di settore
Ai sensi dell’art. 47, c. 6, d. lgs. n. 165/2001, qualora nel corso del procedimento per la stipula del contratto nazionale, sia negativa la certificazione richiesta alla Corte dei conti circa l’attendibilità dei costi quantificati e la compatibilità con gli strumenti di programmazione e bilancio:   l’ARAN assume le iniziative necessarie per adeguare la quantificazione dei costi contrattuali ovvero, qualora non lo ritenga possibile, convoca le organizzazioni sindacali ai fini della riapertura delle trattative
Ai sensi dell’art. 47, d. lgs. n. 276/2003:   sono possibili tre tipi di contratto di apprendistato: per l’espletamento del diritto- dovere di istruzione e formazione; professionalizzante, per il conseguimento di una qualificazione attraverso una formazione sul lavoro e un apprendimento tecnico- professionale; per l’acquisizione di un diploma o per percorsi di alta formazione
Ai sensi dell’art. 48, c. 1, d. lgs. n. 165/2001, gli eventuali oneri aggiuntivi a carico del bilancio statale per la contrattazione integrativa delle amministrazioni dello Stato sono determinati con:   apposita norma da inserire nella legge finanziaria
Ai sensi dell’art. 48, c. 1, d. lgs. n. 165/2001, l’onere a carico del bilancio statale derivante dalla contrattazione collettiva nazionale è quantificato tramite:   apposita norma da inserire nella legge finanziaria
Ai sensi dell’art. 49, d. lgs. n 165/2001, qualora insorgano controversie sull’interpretazione dei contratti collettivi:   i soggetti che li hanno sottoscritti possono definire consensualmente il significato della clausola controversa, con effetto a partire dal vigenza del contratto
Ai sensi dell’art. 5, c. 1, d. lgs. n. 61/2000, nel settore privato la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto a tempo parziale è ammessa:   su accordo delle parti risultante da atto scritto, convalidato dalla direzione provinciale del lavoro competente per territorio
Ai sensi dell’art. 5, c. 3, d. lgs. n. 368/2001, qualora il lavoratore assunto con un contratto a termine da un datore di lavoro privato venga riassunto, alla scadenza, con un secondo contratto di lavoro a termine:   il secondo contratto si considera a tempo indeterminato se il lavoratore venga riassunto entro un periodo di dieci giorni dalla data di scadenza del primo, nel caso in cui quest’ultimo sia di durata fino a sei mesi, ovvero se il lavoratore venga riassunto entro un periodo di venti giorni dalla data di scadenza del primo, nel caso in cui quest’ultimo sia di durata superiore a sei mesi
Ai sensi dell’art. 5, c. 3, d. lgs. n. 61/2000, il datore di lavoro privato, in caso di assunzione di personale a tempo parziale:   è tenuto a darne tempestivamente informazione al personale dipendente con contratto di lavoro a tempo pieno occupato nelle unità produttive site nello stesso comune, e a prendere in considerazione le eventuali domande di trasformazione a tempo parziale del rapporto dei dipendenti a tempo pieno
Ai sensi dell’art. 5, c. 8, l. n. 68/1999:   i datori di lavoro, pubblici e privati, possono essere autorizzati, su loro motivata richiesta, ad assumere in una unità produttiva un numero di lavoratori aventi diritto al collocamento obbligatorio superiore a quello prescritto, portando le eccedenze a compenso del minor numero di lavoratori assunti in altre unità produttive della medesima regione
Ai sensi dell’art. 5, L. n. 146/1990, le amministrazioni o le imprese erogatrici dei servizi pubblici essenziali sono tenute a rendere pubblico tempestivamente:   il numero dei lavoratori che hanno partecipato allo sciopero, la durata dello stesso, e la misura delle trattenute effettuate secondo la disciplina vigente
Ai sensi dell’art. 5, l. n. 53/2000, per "congedo per la formazione" si intende:   quello finalizzato al completamento della scuola dell'obbligo, al conseguimento del titolo di studio di secondo grado, del diploma universitario o di laurea, alla partecipazione ad attività formative diverse da quelle poste in essere o finanziate dal datore di lavoro
Ai sensi dell’art. 52, c. 2, lett. a), d.lgs. n. 165/2001, il prestatore di lavoro pubblico, per obiettive esigenze di servizio, può essere adibito a mansioni superiori, nel caso di vacanza di posto in organico:   per non più di sei mesi, prorogabili fino a dodici qualora siano state avviate le procedure per la copertura dei posti vacanti
Ai sensi dell’art. 52, c. 2, lett. b), d.lgs. n. 165/2001, il prestatore di lavoro pubblico, per obiettive esigenze di servizio, può essere adibito a mansioni superiori nel caso di sostituzione di altro dipendente assente con diritto alla conservazione del posto, per la durata dell’assenza:   con esclusione dell’assenza per ferie
Ai sensi dell’art. 52, c. 3, d.lgs. n. 165/2001, nel lavoro pubblico si considera svolgimento di mansioni superiori:   l’attribuzione in modo prevalente, sotto il profilo qualitativo, quantitativo e temporale, dei compiti propri di dette mansioni.
Ai sensi dell’art. 52, c. 4, d. lgs. n. 165/2001, il prestatore di lavoro pubblico che sia legittimamente adibito a mansioni superiori:   ha diritto al trattamento previsto per la qualifica superiore, per il periodo di effettiva prestazione.
Ai sensi dell’art. 52, c. 4, d.lgs. n. 165/2001, nel caso di illegittima adibizione del prestatore di lavoro pubblico a mansioni superiori:   Il dirigente che ha disposto l’assegnazione risponde personalmente del maggior onere conseguente, se ha agito con dolo o colpa grave
Ai sensi dell’art. 52, d.lgs. n. 165/2001, il prestatore di lavoro pubblico deve essere adibito:   alle mansioni per le quali è stato assunto o alle mansioni considerate equivalenti nell’ambito della classificazione professionale prevista dai contratti collettivi, ovvero a quelle corrispondenti alla qualifica superiore successivamente acquisita per effetto dello sviluppo professionale o di procedure concorsuali o selettive
Ai sensi dell’art. 52, d.lgs. n. 165/2001, l’esercizio di fatto di mansioni non corrispondenti alla qualifica di appartenenza:   non ha effetto ai fini dell’inquadramento del lavoratore o dell’assegnazione di incarichi di direzione
Ai sensi dell’art. 53, c. 14, d. lgs. n. 165/2001, l’amministrazione:   deve comunicare semestralmente al Dipartimento della funzione pubblica l’elenco dei collaboratori esterni e dei soggetti cui sono stati affidati incarichi di consulenza, con l’indicazione della ragione dell’incarico e dell’ammontare dei compensi corrisposti
Ai sensi dell’art. 53, c. 7, d. lgs. n. 165/2001, il dipendente pubblico non può svolgere incarichi esterni:   se non ha ottenuto l’autorizzazione dell’amministrazione di appartenenza
Ai sensi dell’art. 53, c. 8, del d. lgs. n.165/2001, le pubbliche amministrazioni non possono conferire un incarico retribuito a un dipendente di altra amministrazione pubblica:   se questi non ha ottenuto l’autorizzazione dell’amministrazione di appartenenza
Ai sensi dell’art. 54, c. 2, d. lgs. n. 165/2001, il codice di comportamento per i pubblici dipendenti è reso noto mediante:   pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale e consegna al dipendente all’atto dell’assunzione
Ai sensi dell’art. 55, 6° comma, d.lgs. 165/2001 l’amministra-zione può ridurre la sanzione applicabile:   con il consenso del lavoratore, ma in tal caso la sanzione stessa non è più suscettibile di impugnazione
Ai sensi dell’art. 55, c. 1, d. lgs. n. 165/2001, per i dipendenti pubblici contrattualizzati:   resta ferma la disciplina vigente in materia di responsabilità civile, amministrativa, penale e contabile per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche
Ai sensi dell’art. 55, c. 3, d. lgs. n. 165/2001, l’individuazione della tipologia delle infrazioni disciplinari e delle relative sanzioni è affidata:   alla contrattazione collettiva
Ai sensi dell’art. 55, c. 4, d. lgs. n. 165/2001, la contestazione di addebito disciplinare al dipendente pubblico è effettuata:   dall’ufficio per i procedimenti disciplinari, ovvero, nel caso di rimprovero verbale e di censura, dal capo della struttura in cui il dipendente lavora
Ai sensi dell’art. 55, c. 5, d. lgs. n. 165/2001, nel corso dell’audizione innanzi all’ufficio per i procedimenti disciplinari, il dipendente può farsi assistere:   da un procuratore ovvero da un rappresentante dell’associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato
Ai sensi dell’art. 55, c. 5°, d. lgs. n. 165/2001, l’amministrazione, prima di adottare un provvedimento disciplinare più grave del rimprovero verbale:   deve contestare per iscritto l’addebito al dipendente e sentirlo a sua difesa
Ai sensi dell’art. 55, c. 7, d. lgs. n. 165/2001, qualora i contratti collettivi non prevedano procedure di conciliazione, il dipendente pubblico, entro 20 giorni dall’applicazione della sanzione:   può impugnarla dinanzi al collegio arbitrale di disciplina dell’amministrazione in cui lavora
Ai sensi dell’art. 6, d. lgs. n. 61/2000, ai fini dell’applicazione di discipline legali o contrattuali, i lavoratori a tempo parziale:   sono computati in proporzione all’orario svolto, rapportato al tempo pieno, così come definito dall’art. 1 dello stesso decreto
Ai sensi dell’art. 6, D.P.R. n. 70/1999, le eventuali regole tecniche per il telelavoro, anche con riferimento alla rete unitaria delle pubbliche amministrazio-ni, alle tecnologie per l'identificazione, alle esigenze di adeguamento all'evoluzione scientifica e tecnologica ed alla tutela della sicurezza dei dati, sono fissate:   dall'Autorità per l'informatica nella pubblica amministrazione
Ai sensi dell’art. 68, c. 1, d. lgs. n. 151/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità), alle coltivatrici dirette, colone, mezzadre e alle imprenditrici agricole è corrisposta:   per i due mesi antecedenti e per i tre mesi successivi la data del parto, un’indennità giornaliera pari all’80% della retribuzione minima giornaliera per gli operai agricoli a tempo indeterminato
Ai sensi dell’art. 7, c. 1, L. n. 300/1970, il codice disciplinare è reso noto mediante:   affissione in luogo accessibile a tutti i lavoratori
Ai sensi dell’art. 7, c. 6, d. lgs. n. 165/2001, le pubbliche amministrazioni possono conferire incarichi individuali ad esperti di provata competenza:   per esigenze cui non possano far fronte con personale in servizio
Ai sensi dell’art. 7, c. 8, L. n. 300/1970, il datore di lavoro non può tener conto ad alcun effetto di una sanzione inflitta al dipendente:   una volta che siano decorsi 2 anni dalla sua applicazione
Ai sensi dell’art. 8, L. n 146/1990, nell’ambito dei servizi pubblici essenziali, la precettazione può essere disposta:   su segnalazione della Commissione di garanzia o, nei casi di necessità ed urgenza, su diretta iniziativa dell’organo di precettazione
Ai sensi dell’art. 86, c. 9, d. lgs. n. 276/2003 e dell’art. 36, c. 2, d. lgs. n. 165/2001, in caso di somministrazione irregolare, il lavoratore:   non può chiedere la costituzione di un rapporto di lavoro alle dipendenze dell’amministrazione utilizzatrice
Ai sensi dell’art. 86, c. 9, d. lgs. n. 276/2003, la somministrazione di lavoro nelle pubbliche amministrazioni può essere:   solo a termine
Ai sensi dell’art. 86, c. 9, d. lgs. n. 276/2003, la vigente disciplina in materia di contratti di formazione e lavoro (C.F.L.), fatto salvo quanto previsto dall’art. 59, c. 3, dello stesso decreto:   è applicabile integralmente alle pubbliche amministrazioni
Ai sensi dell’art. 9, d.lgs. n. 66 del 2003, il riposo settimanale di 24 ore consecutive:   deve coincidere di regola con la domenica, fatte salve le eccezioni previste dalla legge.
Al collaboratore coordinato e continuativo spetta l’indennità di paternità:   negli stessi casi previsti per i lavoratori subordinati e a condizione che egli abbia i requisiti di contribuzione minimi fissati dalla normativa
Al collaboratore coordinato e continuativo spettano le deduzioni per i carichi di famiglia:   a condizione che abbia dichiarato di averne diritto al sostituto d’imposta
Attualmente la libera recedibilità o recesso ad nutum:   trova applicazione esclusivamente per il licenziamento dei lavoratori appartenenti ad alcune ristrette categorie